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Autore: pokepony10    01/07/2018    0 recensioni
Dal capitoll 5
《 - è mai successo che un furry facesse da dominatore?-
- sarebbe impossibile,  ogni furry è destinato dalla nascita a diventare sottomesso,  se diventasse un dominatore sarebbe ricercato e poi condannato-
-e se fosse un furry che non ha ne coda ne orecchie ma che può trasformarsi nel suo animale senza problemi e lo facesse solo quando nessuno lo vede? -
- sarebbe un furry perfetto e non esisterebbero più i furry come lui,  verrebbero eliminati perché sono imperfetti.  I furry infatti sono esperimenti mal riusciti venduti come giocattoli sessuali per malati pervertiti o animali da compagnia-.》
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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POV Sara 
Lo accarezzai e con tutta la furia mi misi davanti ad Alexander per sfidare colui che aveva sparato. 
 
Uscì dell'ombra lo stesso uomo col quale mi ero scontrata il giorno prima.  Provò a spararmi ma io con scatto felino schiavai i proiettili, con un calcio feci cadere la pistola e con una ginocchiata gli feci uscire il sangue dal naso.  Lui mi prese e con tutta la potenza mi scaraventò contro un albero facendomi perdere i sensi.  

Nella mia testa c'era solo l'immagine di lunghe scie di sangue che come gocce di pioggia scivolavano su un vetro invisibile, dall'altra parte del vetro vidi una tigre bianca,  pelo lucido e linee nere ben contornate.  Si muoveva agilmente attorno a un uomo oramai a pezzi.  

Urla, le urla erano assordanti poi dopo l'ennesimo schizzo di sangue sul vetro le urla cessarono.  La vidi avvicinarsi a ad un altro corpo,  un ragazzo - Alexander! - urlai io colpendo con forza il vetro che lentamente si frantumò.  La tigre con semplice e veloce unghiata colpì il ragazzo e velocemente scappò in mia direzione.

Il mio corpo fu invaso da un grande calore e quando spalancai gli occhi ero dietro al cespuglio, mi alzai e fui avvolta nell'abbraccio di Alexander e poi un bacio.  Mi mancava,  anche se era successo poco prima, già mi mancava un suo bacio.  

Lo portai in una clinica veterinaria perché l'ospedale era troppo distante e perdeva troppo sangue.  Insieme ad un'infermiera disinfettai e ricucì la pelle. Stavamo per uscire quando un uomo entrò nella stanza e cacciò un distintivo - polizia!  Signorina esca, dobbiamo parlare con i due ragazzi- disse e lei eseguì. 

- cosa vuole da noi? -  chiesi mettendomi davanti ad Alexander - così saluti il tuo vecchio? -  mi chiese alzando il cappello.  Lo riconobbi solo dopo che tolse il capello.  - papà! -  dissi abbracciandolo - e il ragazzo chi è?- chiese mio padre - Alexander- disse lui porgendo la mano - un doggy da quello che noto-  disse guardando le orecchie e la coda - pastore tedesco- disse fiero Alexander.  

Mentre parlavamo entrò in stanza una donna vestita con un camice, orecchie a punta bianche e una lunga coda bianca - amore?  Cosa ci fai qui?- chiese abbracciando mio padre - e questa giovane donna chi è? -  chiese - mia figlia- rispose - allora io sarei la tua mamma- disse con un sorriso porgendomi la mano - scordatelo- dissi io avviandomi alla porta ignorandola  - andiamo Alexander- dissi guardandolo con la punta dell'occhio - subito mommy- rispose lui alzandosi - un attimo...  Potrei farvi delle domande su un omicidio avvenuto qui vicino...? - disse con voce seria - un uomo,  il signor Pascal,  è stato attaccato da una tigre bianca scomparsa dopo poco nel nulla- disse Alexander - qui vicino non ci sono zoo con tigri bianche- disse mio padre - potrebbe essere un kitten- disse Alexander - se è così allora dovremo interpellare anche il comitato supremo- disse la compagna di papà - comunque sia noi siamo fuori dalla storia,  non sappiamo altro e come vedi non ci sono altri kitten qui dentro a parte la dottoressa, quindi noi andiamo...  Alla prossima papà- dissi uscendo. 

- tutto bene?- mi chiese Alexander vedendomi accelerare il passo - cose mie- risposi accelerando di più- vorrei sapere cosa ti turba- disse lui - nulla- risposi andando ancora più veloce,  stavo quasi correndo,  qualche cosa mi prese per il braccio - c'è qualcosa,  ti prego dimmelo- disse Alexander guardandomi negli occhi - non lo sopporto- dissi con una smorfia - tuo padre? -  mi chiese lasciandomi il braccio - non voglio un'altra mamma,  voglio solo la mia mamma- dissi con gli occhi pieni di lacrime - e lei dov'è? -  mi chiese ingenuamente senza sapere quanto dolore mi provocasse.  Caddi in singhiozzi e sfogai il mio pianto tra le sue braccia. 
POV Alexander
Ero confuso e preoccupato -hanno scoperto che ho ingannato pascal e che ho una nuova padrona… sono qui per arrestarmi e sbattermi in una cella buia e fredda… lontano da Sara…- pensai mentre sara già si era messa davanti a me per difendermi. 

Dopo poco feci un sospiro di sollievo scoprendo che il poliziotto era il padre di sara e quindi con orgoglio e volendo far fare bella figura alla mia mommy mi presentai. Dopo un po' entrò anche una dottoressa al quanto attraente per essere uno schifoso kitten -che schifo… sento  questa dannata puzza di gatto ovunque, spero non mi si attacchi al pelo- pensai tenendo le distanze. 

La donna si presentò come futura madre di sara e lì vidi per la prima volta vidi i suoi occhi lucidi. Scappò furiosa e io da bravo doggy la seguì. Camminava rapida ma riuscì a fermarla e a quel punto crollò, capì che le mancava un pezzo di se senza la madre -come ti capisco…- pensai stringendola mentre piangeva -posso chiederti una cosa su di lei?- chiesi a bassa voce per non turbare troppo il suo animo -si…- disse asciugandosi gli occhi -dov'è ora?- lei tacque e mi prese per il polso. 

Camminammo per qualche isolato e ci ritrovammo davanti ad un enorme cancello nero, con una spinta lo aprì e nel silenzio si incamminò per un sentiero fatto di ciottoli. Ai lati del vialetto e le sue varie diramazioni c'erano solo croci impiantate nel terreno umido e freddo. 

-che posto è questo?- chiesi spaventato - non ci sei mai stato?- mi chiese senza girarsi -no, ma mi dà i brividi e c'è un pessimo odore…- -questo è l'odore della morte, qui riposano i resti di coloro che hanno avuto una famiglia alle proprie spalle che ha voluto dare degna sepoltura ai propri cari- disse con un tono cupo tanto da spaventarmi un po -esistono posti simili anche per gli animali?- chiesi -di solito la gente li seppellisce nel giardino, ma qui c'è un reparto per i furry- disse entrando in un ascensore, la segui e poi iniziammo a scendere -quante cose sai in generale?- mi chiese -bhe so leggere, parlare, scrivere e poco altro, non sono stato molto in giro per il mondo, sono passata solo da casa a casa, e poi sono rimasto rinchiuso in gabbia- dissi abbassando la testa -non deve essere stata facile per te vero cucciolo?- mi chiese accarezzandomi e poi uscendo dall'ascensore -dove siamo?- chiesi vedendo lunghe gallerie scavate nella roccia - dove ci sono i furry morti- disse lei avviandosi alla lettera S. -come si chiama tua madre?- le chiesi -Sara, proprio come me- disse sfiorando una foto -è lei?- chiesi -si- rispose lei sorridendo. 

La madre era proprio come la figlia, ma aveva una caratteristica che le distingueva: le orecchie. Piccole e bianche lasciavano intravedere una linea nera sul retro -che animale era?- chiesi -un kitten, una tigre bianca per l'esattezza- disse lei sorridendo -t.. Tigre bianca?- pensai spaventato -era una dottoressa e lei mi ha insegnato a fare suture- disse accarezzandomi il braccio -quindi pensi che tuo padre ha scelto quella kitten come compagna?- le chiesi -cerca nelle altre la sua moglie perduta… ma sa che nessuna sarà mai lei, in primis lo so io-. Disse lasciandosi scivolare delle lacrime sul volto.
   
 
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