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Autore: Artemysia    03/07/2018    3 recensioni
A tredici anni ho scritto un libro... un libro brutto.
Oggi ve lo ripropongo, in veste di parodia fantasy, con commenti ironici della sottoscritta ventiquattrenne. Perché? Beh, per tre motivi:
- Per darvi un ottimo esempio su cosa NON fare quando si scrive un fantasy;
- Per dimostrare che si migliora tanto, con la pratica;
- Perché questa roba fa davvero sbudellare dal ridere.
Quindi mettetevi comodi, preparatevi a sputare qualche polmone dal ridere delle mie ingenuità e, soprattutto, ricordatevi che il non prendersi sul serio è il primo passo per la perfezione.
Genere: Comico, Fantasy, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IL CONSIGLIO DELLE CINQUE RAZZE


Planus Conzioni era un’enorme pianura attaraversata da un fiume con al centro una struttura circolare, [Aspetta, la struttura circolare è al centro del fiume o della pianura? Sai, Giulietta, c’è un motivo per cui la sintassi è importante] e pensai che si sarebbe tenuta lì la riunione. A causa delle arpie, che volavano molto velocemente, io dovetti affrettare il passo; il che fu ancora più difficile che stare dietro ai centauri, ma in questo modo arrivammo con un giorno di anticipo. [Pure? Ma se erano già sull’orlo del ritardo, e Kety era al limite delle forze, come hanno fatto ad arrivare in anticipo? C’è una spiegazione sola: teletrasporto]
Mentre aspettavamo che tutti gli altri membri arrivassero, ci accampammo all’esterno della struttura insieme alle arpie. Dopo che tutti si furono sistemati, Greg si avvicinò a me e mi disse:
“Vieni dentro?” [No, Greg, non senza precauzioni! Siamo troppo giovani per avere un figl… ah, intendevi dentro la sede del consiglio? Ok]
“Iniziamo già?”
“No, ma cominciamo a sistemarci” [Ma se gli altri non ci sono cosa sistemate?]
“D’accordo”
“Celeno!” urlò
“Cossa c’è, feccia dei centaurri?” rispose lei
“Anche tu fai parte del consiglio!” gridò Greg seccato
“Io arrivvo quando lo rittengo più opportunno!”
“Lasciala perdere! E’ solo tempo sprecato” dissi io
“Hai ragione”
Così io e Greg cominciammo ad avvicinarci al portico della struttura, mentre Celeno ci urlava dietro degli insulti che io nemmeno ascoltai.
La porta era chiusa, ma Greg aveva le chiavi ed entrammo subito. [Le chiavi? Non so, mi suona un po’ monotono… non era meglio qualche meccanismo strano, qualche maggiah?] All’interno era tutto buio e non vidi niente per un po’, ma poi, all’ improvviso, si accesero dei fuochi vicino alla parete circolare. [Ah, eccola, la maggiah!] La luce rivelò un grande tavolo a forma di esagono al centro della stanza, coperto da innumerevoli ragnatele. Vicino al tavolo c’erano dieci sedie, due per ogni lato, ad eccezione di uno, che non aveva sedie, ma era accostato ad una vetrina del muro. [Se il tavolo era accostato a un lato del muro, non era al centro, Kety. Devi deciderti]
“Perché c’e un vetro lì?”
“Quella è una vasca. Tra poco verrà riempita d’acqua per le Sirene, che arriveranno risalendo il fiume. [E io che pensavo pescassero le sirene e le spiattellassero sul tavolo a soffocare!] Gli altri cinque lati del tavolo sono per le razze rimanenti e per Gramen e Flumen, che dirigono il consiglio” [Wow, che tecnologia! Ma chi l’ha costruita questa sede? È in muratura, con vetri e vasche, una porta con serratura e chiave, e ha pure il fuoco che si auto-innesca. No, perché i centauri vivono nei tipì, le arpie in nidi, Gramen e Flumen pure loro in tenda, i fauni non hanno case e le sirene stanno in acqua. O sono state le ninfe, o la tecnologia di questo posto “evolutissimo” non si spiega]
A quel punto arrivò anche Celeno.
“Comme al sollito! I faunni, le ninfe e le sirenne sono in ritarddo!”
“Veramente noi siamo in anticipo! Voi volate così in fretta!”le dissi
“In fretta? Se il luppachiotto non riesce a tenerre il passo non è colpa nostrra! [Come diavolo si legge “nostrra”? Vi prego, non ce la faccio, DEFUNGO] Ti avvrei già squartatta da un pezzo se quella ingennua di Grammen non avesse messo in pieddi tutta questa…buffonatta! E poi non parliammo di quel suo bel fartellinno…”
“Non è una buffonata! Devi ammettere persino tu che Gramen non ha mai sbagliato una previsione” disse Greg [Greg, devi ammettere persino tu che Kety che uccide la regina è una visione un tantino inverosimile]
“Figgurarsi! Tu la proteggi sempre, verro Gregorrio? Peccato che sia l’unnica scelta metterre la mia vitta e quella delle mie arpie nelle manni di questa ragazzinna!” [Ma poi non ho capito, vi state ribellando solo ed esclusivamente perché ora avete la certezza che Kety farà fuori la regina? Non potevate raccogliere un po’ di coraggio e ribellarvi prima?]
Proprio in quel momento entrarono Gramen e Flumen, che si misero a fianco dell’arpia. [I due nani sardi apparsi dal nulla, a caso] Lei li guardò e rise:
“Stavammo giusto parlando di voi!”
Ma Gramen la guardò dritta negli occhi e lei si fece indietro messa a tacere. Era la prima volta che vedevo Gramen osservare direttamente qualcuno, ma poi si rivolse a me e a Greg e non ci guardò mai in faccia, come suo solito.
“Salve Greg, salve Kety”
“Salve” rispondemmo noi.
“Ben ritrovati” disse Flumen. [Nooo, e il saluto non lo scambiate? “Ritrovati ben”?]
Gramen e Flumen mi spiegarono tutto e mi prepararono ad ogni domanda:
“Molto convincente essere devi” dicevano [Eccoli! Questi sono i nani sardi che vogliamo!] “Gramen e Flumen già convinto hanno molti, ma tutti sentirti vorranno sicura di te stessa”
Dopo qualche ora la vasca fu riempita dai centauri e dalle arpie, [Come, se posso chiedere? A secchiate?] anche se le ultime erano leggermente seccate:
“Dobbiammo anche lavorarre per quelle sirrenette!” ripetevano alcune; ma Celeno non voleva sentire ragioni, e ci teneva ad andarsene da Knarenn con l’aiuto di tutte le razze, anche se non lo voleva ammettere. [Ho un’altra domanda, scusatemi… ma esattamente a cosa servono le sirene? Se sono così legate all’acqua, come saranno utili nella rivolta?]
Venti sirene e tritoni arrivarono verso il tramonto, ma solo due di loro entrarono nell’ampia vasca. [Anche qui, come? C’era una gru incorporata?] I due erano un tritone e una sirena, probabilmente marito e moglie. Lui aveva la coda di colore scuro, quasi nero, lei invece l’aveva argentata, e cambiava colore a seconda della luce. Il tritone teneva in mano un tridente e aveva i capelli nerissimi. La sirena aveva i capelli biondi e lunghissimi e un nastro decorativo di colore argento, gli occhi azzurri come il mare e la pelle bianca. Dopo scoprii che si chiamavano Poseidon e Marea, ed erano re e regina degli abissi marini. [Ok, i nomi non saranno originali, ma almeno non fanno schifo come Criptenestre]
Subito dopo arrivarono i fauni, insieme a Remenet, ma le ninfe arrivarono solo nel cuore della notte. Portavano lanterne che emanavano una luce verde e camminavano molto lentamente. [Sono arrivati gli elfi di Tolkien] A capo stava una donna bellissima [E come poteva essere brutta? Tutti i buoni sono belli!] dai capelli mossi castani e gli occhi verdi a cavallo di un cervo reale; [Thranduil, sei tu?] indossava una lunga veste che le arrivava fino ai piedi di colore verde che volteggiava al vento dolce e fresco. [Volteggiava solo al vento dolce e fresco. Se tira una tempesta di scirocco non volteggia] Quando tutto fu pronto, e questo accadde in piena notte, cominciammo.
Io e Greg fummo gli ultimi ad entrare nell’edificio, dopo la porta si chiuse lasciando all’ esterno le ninfe, le arpie, i fauni e i centauri che avevano scortato i membri del consiglio.
Gramen e Flumen erano seduti in due sedie e davano le spalle al portone. Alla loro sinistra c’erano Remenet e Ornet rappresentanti dei fauni [Santo cielo, fauni, ma vi ci impegnate a pensare nomi demmerda?] e Celeno ed Alicia, per le arpie. Proprio di fronte a Gramen e Flumen c’era la vasca piena d’ acqua, con dentro Poseidon e Marea. Subito dopo sedevano Dryas, la bellissima ninfa che vidi arrivare poco prima, e Nayas, sua sorella che portava una veste molto simile a quella di Dryas ma di colore azzurro. Come aspetto fisico le due ninfe erano due gocce d’ acqua. [Che carine, si chiamano Driade e Naiade e sono, rispettivamente, regine delle driadi e delle naiadi. Che originale, Giulietta! Che genio creativo!]
Nel lato rimanente del tavolo sedevamo io e Greg.
Notai che tutta la stanza era stata pulita e abbellita durante la giornata, [E tu ovviamente non hai fatto nulla nemmeno stavolta] poi chiesi a Greg:
“Ma iniziamo adesso, a quest’ora?” [No, Kety, ci siamo fatti un mazzo per pulire, abbellire, riempire i vasconi d’acqua, ma in realtà siamo qui solo per una visita! Ora andiamo via, basta, finito tutto]
“Si, nessuno si è mai preoccupato dell’orario da quando il consiglio ebbe inizio e questa usanza viene ancora usata per tradizione” [Usanza? Tradizione? E io che miseramente pensavo si trattasse di urgenza dovuta alla situazione…]
“Ma io ho sonno!” [No. Non l’ha detto. Mi rifiuto. Non l’ha detto. No. Nada. Nisba. Continuiamo]
“Cerca di resistere, perché la porta non verrà riaperta fino a raggiungimento di un accordo, e questo potrebbe richiedere giorni” [Conclave style?]
A quelle parole rimasi sconvolta, ma Flumen cominciò a parlare con il suo solito tono pacato e fissando il vuoto, e io mi distrassi [Cioè la riunione ti DISTRAE dai tuoi pensieri idioti? Dovrebbe essere il contrario, ma vabbè]:
“Silenzio per favore. I membri cambiati sono dall’ultimo consiglio, quindi Flumen vi prega di presentarvi” [Libro, no, ti prego! L’hai già fatto prima, non c’è bisogno di ripetere tutti i membr…]
Remenet si alzò insieme all’altro fauno:
“Remenet guardiano del Repercussio e Ornet, il fauno più anziano” [Eh, niente, ci tocca rileggerli tutti. Sì, piacere Remenet e Ornet, a voi e ai vostri nomi demmerda]
Quindi sedettero e si alzarono le due arpie aprendo le grandissime ali:
“Celenno e Aliccia, reginna e migliorre lottatricce delle arpie” disse Celeno con tono altezzoso; [Ah, Alicia è la migliore lottatrice? No perché due capitoli fa si è fatta stendere da Kety. Andiamo bene!] poi le arpie fecero un inchino molto poco elegante e si sedettero.
“Poseidon e Marea, re e regina dei tritoni e delle sirene” dissero i due nella vasca.
Notai che la sirena e il tritone non avevano mosso le labbra quando avevano parlato, ma il chiarimento di Greg non tardò ad arrivare:
“Sono telepatici” disse avvicinandosi al mio orecchio
“Dryas e Nayas, regina delle ninfe degli alberi e regina delle ninfe delle fonti”
“Gregorio e Kety Wilson, capitano delle truppe dei centauri e fata delle creature” Disse Greg sollevandomi per un braccio quando vide che ero persa e non mi ero accorta che fosse il nostro turno. [Cioè è il CAPITANO DELLE TRUPPE e ha saputo per ultimo della convocazione del consiglio, mentre gli altri centauri ne parlavano da una settimana? E poi, dov’è Ophelia? Non era venuta perché era “influente e dotata di carisma e bla bla bla”? E poi come fa Greg a sedersi col culone da cavallo? Molte domande alle quali non troveremo risposta…]
Alla fine mi sedetti sotto gli sguardi di tutti (tranne quelli delle arpie naturalmente). [Nel senso che loro non ti guardavano? OH, CHE OFFESA! GUARDATEMI, SONO KETY E SONO IL CENTRO DEL MONDO!]
Gramen a questo punto cominciò il suo discorso:
“Per quale motivo noi siamo qui tutti lo sapete. Kety Wilson da questa foresta ci libererà. Sicuro è questo perché io visto lo ho, ma tutti ora decidere dobbiamo se in guerra scendere” [Sì, molto toccante, Signorina Erba, grazie. Ho un’altra domanda però: come fate a scendere in guerra se non sapete come uscire da Knarenn, che vi ricordo essere una prigione naturale?]
“Siamo sicuri che non puoi esserti sbagliata Gramen? In fondo questa persona di cui parli è una fata. Come facciamo a fidarci?” disse Ornet il fauno. [Ornet caro, il problema non sta nel fatto che è una fata. Il problema è cerebrale. Per questo non potete fidarvi]
“Mai sbagliato ho una previsione?”
“C’è sempre una primma volta, per ogni cossa” disse Alicia.
“Potete voi credermi oppure no, la scelta a voi sta. Ma mi sembra che noi tutti andarcene vogliamo” rispose
“Sapete quanto siamo contrarie alla violenza” intervenne Dryas. [‘Ste ninfe hanno detto una frase e già mi hanno rotto il c… cervello]
“Non possono esserci altre soluzioni” disse Greg.
“Per unna volta siammo d’accordo su qualche cossa Gregorrio” affermò Celeno.
“Propongo di fare una prima votazione, per mettere in luce la situazione…” disse Poseidon.
“…Quanti a favore di una guerra?”
Alzarono il braccio Poseidon, Marea, Celeno, Alicia, Remenet, Ornet, Greg e io [Tu? TU? Ma tu cosa, che se va bene non sai nemmeno affettare una cipolla? Ma perché mai dovresti essere favorevole alla guerra? Perché rischiare la vita quando puoi aspettare questi benedetti due anni?]. Mancavano ancora le due ninfe, che sembravano non voler cambiare opinione anche dopo qualche ora di discussione. [Aaaah, quindi si va all’unanimità? Beh, effettivamente siete un gruppo così omogeneo e coeso che non vedo perché non dobbiate raggiungerla! Esattamente, solo per sapere, quante delibere avete deciso in tutti questi secoli? Nessuna? Eh, forse è ora di passare a una bella maggioranza relativa…]
“Dovette convincervi” disse all’improvviso Celeno, infuriata.
“Perché? Non concluderemmo proprio niente. Le forze dell’imperatrice sono assai superiori alle nostre. Siamo numericamente inferiori” ribatté Nayas.
“Non importa affatto il nummero. [Frase ultra-mega-iper cliché, che tra l’altro sarà stata vera una volta nella storia, tra Spartani e Persiani. Dal momento che Kety è una cacca secca in confronto al più inutile e incapace spartano, direi che a voi i numeri servono eccome, Celeno] Ogni arpia valle più di cinque magghi messi assiemme. [Sì, a parte Alicia, la “migliore lottatrice”, che si è fatta ammazzare da una dico una fata, e nemmeno tanto sveglia] Poi, anche se mi duolle dirlo, abbiammo Flummen e Grammen, i centaurri, Posseidon e Marrea e anche i faunni! Noi possiammo vincere questa guerra senza faticca!” [E allora perché non vi siete ribellati prima, geni?]
“No, non è vero. Voi arpie siete sempre ansiose di andare in battaglia per qualunque motivo. Perderemmo molte vite per un sogno irrealizzabile.”
“Non è irrealizzabile!” dissi alla fine interrompendo il litigio e tutti si voltarono a guardarmi ammutoliti. Si aspettavano che dicessi ancora qualche cosa. [No, sta per fare il discorso epico, lo sento. Aiuto. Qualcuno la fermi! Ornet, vai, attacca!]
“…Vogliamo tutti andarcene. Questo non è un bel posto, e dovete pensare che io ci sono arrivata solo per essermi innamorata. [In realtà hai violato tutta la legislazione…]
Un altro anno dovrei restare, ma io non posso farcela. [Ah, quindi ne sono già passati due? MANCA UN SOLO ANNO E VUOI ANDARE A MORIRE AMMAZZATA IN GUERRA?] Tenterò di andarmene con o senza il vostro aiuto” [Questa è la fine. Non potrà mai, nell'universo intero e in quelli paralleli, esistere un discorso di COTALE superba e magnifica potenza epica!]
“Sembrate molto sicura di voi, giovane fata. Ma avete mai pensato
Alle conseguenze? Cosa potrebbe accadere se fallissimo?” disse dolcemente Dryas. [Non credo sia molto difficile da immaginare: tirate le cuoia, passate a miglior vita, andate nel mondo dei più… ci sono tanti sinonimi]
“Dobbiamo tentare, solo in questo modo potremo avere tutti un futuro. Noi sirene ci stiamo estinguendo a forza di nuotare nelle acque inquinate di Knarenn” ribatté Marea.
“Le Driadi non scenderanno mai in guerra!” affermò Dryas
“E nemmeno le Naiadi” aggiunse Nayas.
La seduta stava prendendo una brutta piega, anzi, una bruttissima piega. [La mia definizione di “bruttissima piega” è che tutti i partecipanti ti sputino addosso e votino contro] Infatti, sarebbe servito il consenso di tutte e cinque le razze per poter dichiarare guerra.
“A ragionare vi invitiamo, nobili regine delle ninfe. Io visto lo ho con la mente: questa fata annienterà per sempre la malvagia imperatrice”. [Una regina che a volte diventa imperatrice, poi di nuovo regina. Non è molto chiaro nemmeno al libro il suo titolo]
“Nobbili reginne?” disse Celeno piano, ma nessuno la sentì.
Trascorse qualche minuto di silenzio, poi Greg lo ruppe:
“Propongo una seconda votazione. Chi a favore della rivolta?” [WOW! Un cliffhanger! Sta’ a vedere che le ninfe hanno magicamente cambiato idea…]
   
 
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