Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Grell Evans    04/07/2018    1 recensioni
Temari decide di trasferirsi a Konoha per chiudere un capitolo lungo e buio della sua vita sentimentale che l'ha turbata e delusa profondamente. 
Shikamaru apatico e scostante appena la incontra le si avvicina, affascinato, dalla sua bellezza sconosciuta.
Tra di loro tutto sembra incominciare in modo tranquillo e delicato, ma c'è qualcosa che turba le loro giornate o per meglio dire, qualcuno.
E quel qualcuno non sarà gentile, nè comprensivo; non avrà intenzione di lasciare Temari senza di lui, piuttosto la morte.
 
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una settimana dopo.

 

-          Figliolo? – Shikaku bussò alla porta.

-          Cosa c’è? – domandò seccato liberando il fumo dal naso.

-          Dovrei chiederlo io a te. – rispose il padre con la mano sulla maniglia. – Mamma mia Shikamaru, apri quella diavolo di finestra, si soffoca. – disse muovendo le mani per dissolvere il fumo. – Se entra tua madre ti gonfia. –

Non rispose. Se ne stava sul letto con le braccia incrociate dietro la testa con al fianco sigarette, accendino e posacenere, il viso rivolto verso la finestra.

-          Dobbiamo parlare. – disse secco.

-          Di cosa? – domandò sbuffando.

Si mise a sedere facendo leva sulle braccia incontrando finalmente lo sguardo di suo padre. Aveva un’aria seria, poche volte in vita sua l’aveva visto con un’espressione simile.

-          Dunque? – lo incalzò accendendosi un’altra sigaretta.

-          Spegnila. – gli ordinò. – Adesso. –

A quelle parole Shikamaru assunse uno sguardo contrariato, lo fissò e tenne la sigaretta tra le labbra, spenta.

-          Vecchio, sputa il rospo. –

-          Shikamaru, è arrivato il momento che tu prenda le redini del clan o che almeno cominci a pensare seriamente al fatto che un giorno, non parecchio lontano, dovrai essere tu il capo.-

Il ragazzo strabuzzò gli occhi, la sigaretta per poco non gli cadde dalla bocca. – No, pa’. – si alzò. – Non mi sembra il caso. –

-          Shikamaru, non fare il bambino. Hai vent’anni. –

-          Lo so. –

-          Allora non mi dare risposte cretine. Non ti ho chiesto di andarmi a comprare il riso alla bottega che puoi rispondere così. – lo rimproverò. – Sei il mio unico figlio, una delle cose migliori che io e tua madre abbiamo fatto insieme e ci hai reso sempre fieri di te. Forse solo immagini la stima che proviamo per te. – disse mentre gli occhi gli si facevano leggermente lucidi.

-          Papà, io non sono scemo. – rispose accendendosi la sigaretta. – Sei ancora giovane e già vuoi ritirarti? – lo incalzò. – Strano. –

-          Ti prego di non fare domande. -  affermò serio.

-          Avresti dovuto parlarmene prima e non l’hai fatto, nonostante questo non mi risento, anche se la questione è di una certa importanza. – fece una pausa. -  Sei malato, perciò mi cedi il posto. – disse guardandolo negli occhi.

-          Shikamaru… io… - tentò di giustificarsi.

-          Non mi devi dare delle spiegazioni, non ne ho bisogno. – lo rassicurò mettendogli una mano sulla spalla. – Però mi devi fare una promessa. - 

Shikaku guardò suo figlio negli occhi; quel ragazzo gli somigliava incredibilmente ed era orgoglioso che avesse ereditato tutte le sue qualità migliori e le avesse sviluppate cento volte meglio di lui.

-          Fatti curare da madamigella Tsunade. –

-          Shikamaru… - sussurrò.

-          Non voglio obiezioni, vecchio. – un leggero sorriso gli decorò il viso. – Ora va’ da mamma, vuole parlarti. – gli fece l’occhiolino. – Ho un paio di cosette da risolvere, non disturbatemi troppo. –

 

 

 

***

 

Something in you, lit up heaven in me
the feeling won't let me sleep
'cause I'm lost in the way you move, the way you feel.
One kiss is all it takes
fallin' in love with me.
Possibilities,
I look like all you need.


 

 

Dal loro ultimo incontro erano passati sette giorni, fatta esclusione per le rapide chiacchierate sul lavoro brevi e poco consistenti, non si erano più frequentati. Le capitava di pensarci poco prima di andare a dormire o mentre faceva il bagno, nei momenti in cui il cervello si rilassava dai problemi della giornata lui le tornava in mente come un fantasma.

-          “Un meraviglioso fantasma.” – pensò mentre strofinava il bagnoschiuma al mango sulle braccia.

Passarono altri venti minuti quando uscì con il turbante in testa per far assorbire il grosso dell’acqua e l’asciugamano avvolta e fermata poco prima dell’ascella pronta per andare in camera per indossare il suo comodissimo pigiama.

-          Temari! -  la chiamò Karui dopo averla vista passare davanti alla sua porta.

-          Mh? –

-          Hai ospiti. – la guardò maliziosa.

-          Prego? – domandò alzando un sopracciglio. – Sei impazzita? –

-          Che ne so io che non ti porti il cambio al bagno. – cercò di scusarsi l’amica.

Temari la fulminò con lo sguardo e proseguì. - Spero che questo ospite mi stia aspettando al piano di sotto. – disse innervosita.

-          Non proprio… - la sentì sussurrare mentre apriva la porta.

-          Spero che tu stia scher… - non poté finire la frase perché rimase imbambolata nel vedere Shikamaru seduto sul suo letto, con le braccia incrociate, e il viso contratto in un’espressione seccata.

-          Ma che diavolo? – domandò guardandola dall’alto al basso.

-          Vuoi guardare un altro po’? – domandò irritata.

Shikamaru ebbe un brutto presentimento e cercò velocemente il ventaglio sperando non fosse nel suo raggio d’azione.

-          Ora esco. – alzò le braccia in segno di resa, pregando gli Dei di non essere brutalmente picchiato. Non servì. Si beccò un pugno dritto tra le scapole che gli diede l’ultima spinta per uscire definitivamente dalla stanza.

Pochi minuti dopo, dolorante ed imbronciato, ebbe il permesso di entrare nuovamente in camera che ormai profumava di frutta esotica a più non posso.

-          Ti sei riempita di profumo a quanto sento. – disse avvicinandosi.

-          È il bagnoschiuma. – rispose secca, ancora imbarazzata.

-          È buono. – aggiunse carezzandole una guancia. – Scusa, Karui non mi aveva avvertito di questa eventualità. –

-          Fa niente. – cercò di restare imbronciata nonostante la carezza. – È successo qualcosa? – domandò tentando di cambiare discorso.

-          Ho delle novità. – disse. – I tre messaggi che hai ricevuto vengono tutti dal tuo villaggio. –

-          Ne sei certo? – domandò spalancando gli occhi, rispondendo d’impulso senza ragionare.

-          Ovviamente, altrimenti non te l’avrei detto. -  un sorriso beffardo gli comparve in volto. – Che ti credi? –

Temari rimase pensierosa; non si ricordava di aver chiesto a Shikamaru un aiuto eppure lui, probabilmente per quell’intera settimana, aveva indagato riguardo quelle strane lettere. La sua presenza la rendeva felice e la rassicurava ma una parte di lei si sentiva infastidita da questa sua presa di posizione.

-          Perché ti sei messo in mezzo? – domandò guardando oltre la sua spalla.

-          Prego? – chiese come a far finta di non aver capito.  – Sei molto intelligente, ragioni bene e non sei niente male, quindi non fare domande stupide. – disse mentre si accendeva una sigaretta.

Stavolta fu lei ad assumere un’aria stranita. – Non avresti dovuto indagare a mia insaputa. –

-          Ma per favore. – commentò stizzito.

-          Non ti riguarda. – asserì guardandolo negli occhi.

Lui le si avvicinò pericolosamente diminuendo visibilmente la distanza tra i loro volti e aspirò una boccata di fumo deformando il viso in un’espressione decisa. – Dal momento che il tuo amichetto si diverte a lanciare shuriken e kunai interrompendo prima un nostro momento intimo e poi una nostra conversazione, la cosa riguarda anche me. E vorrei inoltre ricordarti che l’ultimo messaggio era rivolto a me. – era tremendamente seccato.

Rimase immobile senza sapere cosa rispondere; lui non aveva tutti i torti e questo la stava infastidendo moltissimo perché aveva trascinato in quella situazione di merda un’altra persona oltre a lei e non le sembrava giusto.

-          Shikamaru io… - tentò di giustificarsi.

-          Non voglio sentire ragioni Tem. – si allontanò dal suo viso e liberò il fumo dalle narici creando una perfetta idea del suo stato d’animo. – Comunque, sappiamo che questo tipo non ha né spedito la prima lettera né lanciato quelle armi con le sue mani. Si serve di, credo, un altro ninja suo complice. – asserì serio.

-          È anche un senza palle. – affermò infastidita.

-          No, è furbo invece. Ha ingaggiato qualcuno che seppur venisse catturato ed interrogato non direbbe una singola parola sulla sua identità. – disse sedendosi a fianco della ragazza. – Temo che se non cederai alle sue minacce potrà passare a qualcosa di più forte e drastico. – aggiunse guardandola preoccupato.

-          So difendermi. -  commentò lapidaria. – Non ho bisogno di nessuno che prenda le mie difese. –

Shikamaru si sdraiò sul letto con le braccia incrociate dietro la testa. – Voi donne credete di poter fare tutto da sole e che niente vi possa mai fare del male. È buffo. – disse accennando un lieve sorriso. – Tu, come altre ragazze che conosco, quando vi infuriate siete incontrollabili paragonabili solo a delle catastrofi naturali per quanta irruenza e violenza riuscite a scatenare. Però vi fate fregare sempre sulla stessa cosa; appena ci sono in gioco i sentimenti tutta quell’ira selvaggia svanisce come se qualcuno, con un soffio, vi avesse spento tutta la rabbia che provavate. –

-          Neanche mi conosci e ti permetti di giudicarmi. – strinse i pugni come a volerlo colpire.

-          Non è un giudizio, è solo un’osservazione del tuo comportamento. – disse secco.

-          Sei irritante. – ribatté spazientita.

-          Invece dovresti accettare la realtà per com’è. – rispose tranquillo.

-          Dovrei accettare le critiche di qualcuno che pensa di sapere tutto di tutti e che non conosce neanche sé stesso? – domandò voltandosi di scatto verso il suo interlocutore.

-          Fai così perché sai che ho ragione. – rispose reggendo il suo sguardo.

Temari non distolse gli occhi dai suoi, niente poteva ferirla più ormai, ma nel profondo si sentiva spaventata. Quelle sensazioni contrastanti che da quando quella storia era iniziata la tormentavano non la lasciavano tranquilla un solo secondo; poi arrivava lui ed era come se la serenità gliela lanciasse addosso, come una guaina protettiva che andava a rassicurarla.

Desiderava a tutti i costi ritrovare un posto felice, qualcuno che placasse la sua anima ardente e tormentata, qualcuno che guarisse anche solo in parte le sue ferite perché si sentiva vuota e senza coraggio quando la negatività la veniva a trovare, mortificandola.

Fu così che lo colse di sorpresa lasciandosi guidare dall’istinto più puro, senza rimpianti, senza paure, senza vincoli. Lo baciò dolcemente, perché non aveva bisogno di qualcosa di forte e sfuggente ma di un gesto delicato e curato, semplicemente sentito.

L’odore speziato e pungente del tabacco si mischiava al profumo mentolato e fresco del dopobarba di lui creando un mix che soddisfò a pieno il suo olfatto e che la spinse a reagire nuovamente alle labbra di Shikamaru. Percepiva come lui la desiderava semplicemente per come aveva risposto al suo bacio, per come le sue labbra si erano dischiuse con le sue, ricche di un coinvolgimento che non riviveva da tempo.

Le mani di lui le scivolavano tra i capelli biondi leggermente umidi e deliziosamente profumati, aveva un tocco così deciso che ritenne un piacere unico sentire la loro presenza accarezzarle la pelle. Un brivido la scosse quando i baci umidi di Shikamaru le raggiunsero il collo per poi percorrere il perimetro delle sue clavicole ed interrompersi solo per guardarla e compiacersi della sua espressione estasiata.

Fu lei poi a sorprenderlo salendo a cavalcioni su di lui per regalargli uno sguardo seducente e profondo e lui si sentì quasi travolto, annientato da tanta bellezza. Ai suoi occhi era incredibilmente bella, e il solo osservarla gli creava un piacere che era difficile da spiegare, che andava ben oltre una reazione fisiologica.

Le accarezzò il costato da sotto la leggera canottiera, che indossava come pigiama, che avrebbe voluto toglierle volentieri ma attese che fosse lei a farlo, probabilmente per non sembrare eccessivo, anche se in fondo lui conosceva bene la realtà; amava in maniera smodata vedere la sua ragazza svestirsi, quindi attese paziente. Ringraziò di possedere un grande autocontrollo anche in situazioni come quella, vittima di quello sguardo avrebbe dovuto già farla sua da qualche minuto ma a lui piaceva anche tenerla un po’ sulle spine, faceva parte del gioco nonostante tutto.

-          Fai il timido? – domandò. – Ti avevo avvertito che con le donne della Sabbia non si scherza. – continuò sorridendo maliziosa.

-          Ancora non ho potuto appurare queste fantomatiche qualità. – rispose giocando con la fascia del suo reggiseno.

Temari alzò un sopracciglio cogliendo la provocazione e si sfilò la canottiera lasciando ben poco all’immaginazione e deliziandosi del sorriso spuntato sul viso del ragazzo.

-          Tu - capovolse la situazione e la ragazza si ritrovò sotto di lui. – non hai idea – le si avvicinò all’orecchio. – di quanto tutto questo – le morse il lobo. – mi faccia perdere la testa. – i brividi tornarono a tormentare i loro corpi che febbricitanti si desideravano come due magneti, impossibili da dividere.

Successe che in pochi attimi si ritrovarono nudi e abbracciati, accaldati, tremanti, scarichi dalla tensioni, travolti da un benessere che riempiva ogni cellula, ogni tessuto; un piacere che violava ogni logica comprensibile.

Le venne automatico stringersi forte a lui appoggiando la testa sul suo petto, giocherellando con i polpastrelli nella zona dell’ombelico per poi seguire la linea non molto estesa di peluria che scendeva fino al pube del ragazzo che rabbrividì visibilmente.

-          Ehi. – le disse solleticandole la pelle morbida in prossimità della colonna vertebrale. – Ti diverti? – domandò stampandole un bacio leggero sulla fronte.

Lei si fece ancora più piccola quando lui la strinse ancora di più a sé. Chiuse gli occhi come a godersi maggiormente quel momento, come a volerlo conservare nella sua mente per sempre.

-          Un po’. – sussurrò.

Lui le sorrise e le apparve come il più bel sorriso che avesse mai visto. – Allora fa pure. – rispose tranquillo mentre si accendeva una sigaretta.

Ricordò di percepire le dita di Shikamaru che l’accarezzavano lungo la schiena, sui fianchi e sulle braccia così delicatamente che furono l’ultima cosa che sentì prima di addormentarsi, serena, tra le sue braccia.

 

 

***

 

 

-          Signore… - l’uomo si girò. - È successo… -

-          E tu sei rimasto lì a guardare. – disse gelido.

Deglutì percependo il rancore del suo capo incrinargli la voce.

-          Sai già cosa devi fare. – aggiunse senza guardarlo.

Rimase sconvolto al suono di quelle parole. – Di già? – domandò incredulo.

-          Ha esagerato. – si limitò a dire lapidario.

Tentennò prima di far cenno di aver capito gli ordini. – Signore… -

Lui si voltò di scatto preso da uno scatto d’ira.  -Non me ne frega un cazzo di quello che pensi! – urlò.

Un brivido di terrore lo scosse, immobilizzandolo.

-          Ora va’. – asserì indicandogli con un cenno del capo la porta. – Fa capire loro contro chi si sono messi.  -

-          Agli ordini. – rispose in un sussurro varcando l’uscio e sparendo nel buio del corridoio.






G/E - L'angolo dell'autrice - 

Ciao cari lettori e recensori, spero con tutta me stessa
che la piega che sta prendendo la storia vi possa piacere.
Io dal mio canto ci ho messo tutta me stessa per scrivere qualcosa di intrigante,
sta a voi farmi sapere se vi piace o meno.
Un bacio,
Grell.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Grell Evans