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Autore: terrioscar    05/07/2018    5 recensioni
Se Andrè fosse nato nobile l'essenza sublime del suo Amore per Oscar non sarebbe cambiata. L'avrebbe amata comunque rispettando la sua natura e le sue scelte aspettando che prima o poi lei si accorgesse del suo amore...le sarebbe stato accanto come amico e avrebbe sacrificato anche la sua carriera militare pur di rimanerle accanto, perchè l'amore quello vero rimane fedele a se stesso...sempre...comunque...ovunque...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I giorni sulla nave trascorsero velocemente, Oscar fu accudita e coccolata da Andrè e supportata dalle battute continue di Alain, che si era ridimensionato nel suo ruolo di innamorato segreto. Quando raggiunsero il porto di Mergellina Alain scese velocemente dalla nave, baciando la terra ferma “finalmente si mangia” disse , mentre Oscar e Andrè uno accanto all’altra rimasero colpiti dall’imponente Castel dell’Ovo e dalla parata militare che il re Ferdinando I, aveva inviato all’ Ambasciatrice francese. Dopo aver salutato e ringraziato il Comandante della nave, salutarono il nuovo Comandante delle guardie Reali di sua maestà “Sono il Generale Francesco Romanico, benvenuta Madamigella Oscar François de Jarjayes è un vero onore avere voi e i vostri ufficiali nel nostro regno di Napoli. Il re Ferdinando I ha organizzato un ricevimento in vostro onore questa sera, siete pregata quindi di seguirmi per recarci al palazzo reale dove vi mostrerò i vostri alloggi” disse in un francese perfetto un uomo alto, magro, con piccoli occhi marroni vestito con una divisa impeccabile, su un purosangue nero, mostrando alla donna una carrozza, ma lei sorrise “L’onore è tutto mio Generale Romanico, ma capirete che con una città così stupenda gradirei andare a cavallo piuttosto che stare in una carrozza”. L’uomo la guardò sconcertato, poi fece cenno a tre dei suoi uomini di cedere i loro cavalli e così tutti insieme si recarono nello splendido palazzo reale. Quando giunsero a destinazione gli furono assegnate tre splendide camere, una servitù impeccabile e un pranzo che come profumi e sapori soddisfò a tal punto Alain, che si recò nella cucina reale per ringraziare i cuochi. Intanto Oscar decise di fare una passeggiata seguita da Andrè al Castello dell’Ovo. Il luogo suggestivo e panoramicissimo colpì a tal punto la coppia, che quando arrivarono nella parte alta, chiesero di rimanerci per almeno un ora per godersi il panorama mozzafiato. Finalmente soli, Oscar e Andrè decisero di salire su un muretto molto alto, per godersi il panorama. Andrè fu il primo a scavalcarlo e poi diede la mano ad Oscar per aiutarla, pensando subito dopo che era inutile, poiché lei atletica come era l’avrebbe superato meglio di lui, ma stranamente Oscar gli porse la mano facendosi aiutare e lui le sorrise felice, continuando a tenere stretta la mano di lei nella sua. Andrè la cinse con l’altro braccio attirandola a se, mentre continuavano a guardare il mare “sai un'altra cosa che avrei sempre desiderato fare?” chiese l’uomo nascondendo il volto tra suoi capelli profumati “no, dimmelo” rispose lei tradendo una certa ansia “ballare con te…non ho mai potuto farlo poiché sei sempre stata vestita da ufficiale” aggiunse non citando di quando gli aveva spezzato il cuore vestendosi da donna per Fersen. Oscar lo guardò negli occhi accennando un sorriso dolcissimo e lui facendola scendere dal muretto iniziò a canticchiare un valzer per poi posizionare la sua mano sinistra sul suo vitino, mentre con quella destra portò il braccio della donna all’altezza della spalla, iniziando a danzare. Oscar all’inizio imbarazzata si rese conto che Andrè era un ballerino veramente eccezionale, anche se pensandoci non l’aveva mai visto ballare a corte. “quante cose ancora non so di te?” chiese Oscar lasciandosi andare tra le sue forti braccia “io non chiedo altro che di fartele scoprire” rispose lui con un tono di voce che tradiva una certa emozione “perdonami Andrè, sono stata davvero un ottusa, insensibile egoista” aggiunse, ma lui non la pensava nello stesso modo “hai i tuoi tempi Oscar, il problema è che io ti sto aspettando da trent’anni e temo che se ti lasciassi fare ne passeranno altri trenta, il che non sarebbe stato un problema se non fosse che ti potresti innamorare di un altro” disse riferendosi al brutto colpo che aveva vissuto quando lei gli aveva confidato di essere innamorata di Fersen. Lei si fermò di colpo e guardandolo con i suoi magnetici occhi azzurri sussurrò “io non sono brava con le parole Andrè, ma credimi io ci tengo veramente a te” disse arrossendo vistosamente “invece io ti amo Oscar e non ho mai guardato un'altra donna, perché ho avuto sempre e solo te nel cuore. Non posso obbligarti ad amarmi, ma ti chiedo di conoscermi non solo come tuo migliore amico, ma come l’uomo che potresti amare” rispose con enfasi. Lei annuì e istintivamente le loro labbra si cercarono ancora, ma questa volta non fu un bacio casto, ma un bacio che esigeva l’abbandono totale dell’altro. I loro corpi si fusero in un abbraccio e ciò li accese di un desiderio ardente. Senza essere più padroni di loro stessi Andrè iniziò a baciarle il collo per poi scendere lungo la scollatura della camicia e soffermarsi sull’insenatura del seno, così invitante, Oscar sentì un brivido travolgerla e per la prima volta in vita sua desiderava essere cercata, toccata, amata, lui lo sentì e scoprendole i seni li baciò e accarezzo con un intensità gentile ma penetrante, lei emise un piccolo gemito e infilandogli le mani nel torace lo strinse eccitandosi nel sentire quei muscoli scolpiti. Erano catapultati in un altro mondo, finchè in lontananza iniziarono ad udire dei passi e riuscirono giusto in tempo a staccarsi e ricomporsi prima che arrivasse un ufficiale a pregarli di seguirlo, poiché l’ ora della festa era vicina. Oscar annui con la voce rauca dal desiderio “certo veniamo subito” disse cercando di tornare in se, mente Andrè completamente perso non riusciva a ritornare lucido. Questa volta fu lei a prenderlo per mano “credo che sia il caso di andare” disse visibilmente emozionata, mentre lui sospirando annui. Più che mai si erano resi conto che oltre all’amore di Andrè c’era un attrazione fatale tra loro due, un attrazione che neanche Andrè aveva previsto, poiché aveva immaginato di amarla tante volte, ma viverla era qualcosa di sconvolgente. Quando rientrarono si staccarono visibilmente dispiaciuti, ma dovettero prepararsi, Oscar indossò l’ alta uniforme bianca e Andrè quella verde scuro che risaltava i suoi occhi, ma nessuno dei due riusciva a pensare ad altro che a quelle sensazioni uniche e meravigliose provate. Quando si incontrarono nel corridoio anche con Alain che indossava un uniforme blu entrambi si guardarono non riuscendo a nascondere una forte emozione e ciò fece sorridere l’amico che intuì che qualcosa nel cuore di Oscar stava cambiando. Se proprio doveva perderla doveva essere solo per Andrè, esclusivamente per lui. Quando Oscar fu annunciata, tutti rimasero incantati da quella venere bionda, bellissima e affascinante, anche il re rimase senza parole, mentre alla regina Maria Carolina sembrò subito familiare per le numerose lettere in cui la sorella Maria Antonietta aveva descritto la bellissima e coraggiosa donna. Quando lei si inchinò insieme ad Andrè e Alain il Re Ferdinando I, come da protocollo reale parlò per primo dando il suo benvenuto: “finalmente siete arrivata Madamigella Oscar François de Jarjayes , confesso che non immaginavo che foste così bella” disse in italiano il Sovrano, ipnotizzato dagli occhi azzurri della donna, dalla lunga chioma bionda e il viso e corpo perfetti dimenticandosi completamente del discorso che aveva preparato in francese. “E’ un onore per me Maestà essere al vostro cospetto e rappresentare la mia Francia e i miei Sovrani vostri fedeli alleati. Inoltre sono custode di preziose lettere e doni cha la mia Regina Maria Antonietta ha chiesto di consegnare alla sua amata sorella e vostra consorte la regina Maria Carolina D’Asburgo-Lorena” rispose con naturale gentilezza e eleganza guardando la donna che aveva vagamente qualcosa che le ricordava la sua Regina. L’uomo soddisfatto guardò sua moglie che aggiunse “La Regina Maria Antonietta mi ha parlato tanto bene di voi, siamo felici che siate qui e abbiamo anche pensato di farvi cosa gradita nell’organizzare escursioni che vi consentano di conoscere il nostro regno, prima di parlare delle nostre alleanze e burocrazie varie. Domani il Comandante Ferrante De Leucio vi accompagnerà e scorterà tutelando la vostra sicurezza e quella dei vostri ufficiali, ma c’è anche un'altra persona che si è aggiunta a voi in questa esperienza” disse indicando un uomo che fino a quel momento era stato nascosto tra la folla e che si mostrò bello e elegante più che mai “il Conte di Fersen” chiamò. Oscar nel vederlo rimase senza parole, mentre Andrè impallidì e Alain sospirò contrariato. L’uomo si avvicinò salutandoli mettendosi sugli attenti “Perdonate la mia intrusione Madamigella Oscar, ma avevo l’esigenza di chiarire un discorso che avevamo appena iniziato” disse facendola aprire ancora di più i suoi meravigliosi occhi azzurri dalla sorpresa “credevo che il discorso già fosse stato chiarito Conte di Fersen” rispose la donna “non come avrei voluto” rispose l’uomo mostrandosi visibilmente emozionato. Andrè strinse i pugni, il cuore che fino a pochi minuti prima era colmo di gioia aveva una morsa che lo stringeva pesantemente facendogli mancare il fiato, aveva sempre pensato che quel confronto tra la sua amata e Fersen un giorno ci sarebbe stato, ma avrebbe voluto solo un altro po’ di tempo per conquistarla. Alain mormorò “posso rinunciare a lei per te, ma non per quel damerino. Combatti per la tua donna, Andrè” disse. Intanto il Conte di Fersen fece cenno ad Oscar di seguirlo e lei non potendosi rifiutare lo segui , ma prima si voltò verso Andrè che era visibilmente provato, accennandogli un sorriso, come per dirgli”fidati di me”. Lui annuì, ma non si sentiva così sicuro, sapeva bene che un amore segreto covato per anni non poteva certo cancellarsi in pochi giorni. Le danze iniziarono e logicamente Oscar non partecipò, ma Fersen aveva l’esigenza di parlarle e le chiese di seguirlo fuori alla terrazza. Andrè si ripromise di non seguirli, poiché si fidava di Oscar, ma Alain ancora una volta intervenne “se non ci andrai tu a spiarli, ci andrò io” disse avviandosi, ma lui lo fermò “mi fido di Oscar” disse, ma Alain fu irremovibile “è del Conte ti fidi? Potrebbe circuirla, Oscar non è esperta negli affari di cuore, lui invece si, molto di più di te e me messi insieme” aggiunse avviandosi, così Andrè lo blocco per un braccio e raggiunse la coppia. Oscar lo teneva alla dovuta distanza “parlate Fersen perché anche io ho qualcosa da dirvi” disse decisa Oscar “io e la mia Regina, abbiamo da tempo trasformato la nostra relazione in un amore platonico, perché la Francia è in un momento storico delicato e i sovrani hanno pensieri molto più importanti di quelli amorosi. Quando siete partita, ho avuto il terrore di perdervi e ora sono qui per chiedervi di darci un'altra possibilità” disse commosso. Lei sospirò “credo di amare il Conte Andrè Grandier. E’ veramente da poco tempo che ho scoperto i miei veri sentimenti per lui, ma sono sinceri e profondi” confessò la donna senza giri di parole, facendo impallidire Fersen, che però non aveva nessuna intenzione di arrendersi “potrebbe essere una reazione al mio rifiuto, non posso rinunciare a voi senza avere la certezza che il vostro amore per me sia stata solo un infatuazione” aggiunse. Oscar non rispose e si allontanò, sotto lo sguardo ammirato dell’uomo “non me ne andrò senza le mie risposte Oscar” si ripromise Fersen, mentre Andrè da poco distante, aveva assistito alla scena “credi?…perché credi solo di amarmi Oscar, eppure ti ho sentita così vicina al mio cuore…” si ripeteva soffrendo terribilmente, poiché dopo averla baciata e sentita così intensamente gli era praticamente impossibile aspettare i famosi tempi di lei… avrebbe combattuto con tutto se stessa per averla, più di sempre, perché Oscar era la sua ragione di vita ora più che mai…
   
 
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