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Autore: terrioscar    05/07/2018    8 recensioni
Se Andrè fosse nato nobile l'essenza sublime del suo Amore per Oscar non sarebbe cambiata. L'avrebbe amata comunque rispettando la sua natura e le sue scelte aspettando che prima o poi lei si accorgesse del suo amore...le sarebbe stato accanto come amico e avrebbe sacrificato anche la sua carriera militare pur di rimanerle accanto, perchè l'amore quello vero rimane fedele a se stesso...sempre...comunque...ovunque...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Oscar era agitatissima nel suo letto e non riusciva a dormire, quindi si alzò dal letto affacciandosi alla balconata mentre la luna piena, voltandosi vide a circa due metri di distanza un uomo che la guardava dalla balconata accanto, soffrendo anche lui di una immensa inquietudine. “Andrè mi dispiace tanto”mormorò senza quasi rendersene conto mentre calde lacrime gli stavano bagnando il suo bel volto, poiché sapeva che ancora una volta quell’uomo meraviglioso che l’amava da sempre stava soffrendo per colpa sua. Lui che non sopportava vederla piangere, prese la rincorsa e con un salto alquanto rischioso, riuscì ad entrare nella sua balconata. Oscar sbarrò gli occhi spaventata dall’impresa azzardata dell’uomo “ Andrè …” riusci solo a dire prima che si trovasse stretta tra le sue braccia. Entrambi indossavano solo una camicia di seta bianca sottile con un pantalone e ciò permise ai loro corpi di percepire il loro calore, quasi come se fossero nudi. Andrè la guardò innamorato e con occhi colmi di desiderio “non devi sentirti obbligata a scegliere” disse, ma lei sorprendendolo lo guardò con i suoi meravigliosi occhi azzurri “io non so stare senza di te, Andrè” confessò facendolo commuovere “anche io Oscar senza di te, ma io ti amo e tu non ne sei ancora certa che sia amore” disse l’uomo mostrando tutte le sue paure . Oscar accarezzo i capelli neri che ricadevano sulle spalle dell’uomo e il bel volto di quest’ultimo si illuminò, spinta da un energia incontrollabile avvicinò le sue labbra a quelle di lui, che subito l’accolse baciandola con passione. Bacio dopo Bacio Andrè modellò con le sue calde e grosse mani la schiena perfetta della sua donna, che era talmente sensuale e invitante da fargli perdere subito il controllo, Oscar notò l’eccitazione evidente e prorompente dell’uomo, ma pur se imbarazzata sentiva di desiderarlo, così quando lui le accarezzò il seno lei lo lasciò fare e con una naturalezza che mai avrebbe pensato di avere gli tocco le sue enormi e muscolose spalle godendosele in tutta la loro imponenza. I baci si fecero arditi e Andrè scese assaporando anche i suoi capezzoli, che si irrigidirono al suo contatto, mentre la stringeva a se, Oscar sentiva la sua pelle diventare di fuoco, mentre Andrè anche se non aveva mai fatto l’amore con nessuna donna prima di Oscar sapeva esattamente come recarle piacere, poiché la sentiva in ogni centimetro della sua pelle. Lei gli accarezzò i capelli quasi guidandolo e lui scese più giù sul suo piatto e perfetto ventre, mentre le mani osarono toccarle i glutei. Andrè tornò alla sua bocca e più che mai si rese conto che se avessero continuato avrebbe perso il controllo “Oscar tra poco non sarò più in grado di fermarmi” confessò con voce rauca, lei non capì subito cosa intendeva e lui dovette essere più esplicito “Amore mio, se continueremo così faremo l’amore e io non so se tu sei pronta a farlo” disse ancora stringendola a se e baciandola di nuovo con ardore. Oscar era come in un ampolla e con il suo corpo continuava a dare messaggi di desiderio e così Andrè prendendola tra le braccia la portò sul letto e si allungò su di lei facendogli sentire il peso del suo corpo in modo non opprimente, ma intenso. Entrambi avevano le camicie aperte e la loro pelle si fuse e ciò li eccitò a tal punto, che Andrè osò accarezzarla lungo i fianchi fino a scendere nella parte più inviolata della donna, che a quel contatto tremò, lentamente ne studiò le forme da sopra il pantalone e poi la cercò delicatamente oltre facendola gemere di piacere al solo semplice e delicatissimo contatto “Oscar non ti resisto più devo sapere se lo desideri anche tu, se sei sicura di amarmi”disse ancora con un filo di voce temendo più di ogni altra cosa di approfittare di un suo momento di fragilità. Lei lo guardò con gli occhi velati dal desiderio, ma non riuscì ancora a dirgli che l’amava e lui dopo qualche minuto di attesa continuò a baciarla, ma si allontanò dalla sua più grande tentazione, facendo uno sforzo inumano, considerando che fare l’amore con la sua Oscar era un desiderio che aveva e immaginava da tanto di quel tempo da pensare che fosse da sempre. Trascorsero la notte così tra baci e carezze, senza andare oltre, poiché Andrè voleva essere sicuro che lei fosse convinta, che l’amasse. In mattinata senza essere visto lasciò a malincuore la stanza avendo Oscar tatuata sulla pelle e il cuore perso d’amore completamente, mentre lei era incredula ma felice di aver assaporato l’amore con il suo Andrè, certa che mai con nessun uomo avrebbe provato simili emozioni, perché Andrè era l’essenza dell’amore puro ma passionale, quell’amore che dura tutta una vita. La mattina successiva Oscar indossò un bellissimo completo azzurro con la camicia di seta bianca ed era raggiante a tal punto che quando Andrè, Alain e Fersen la videro salire a cavallo pensarono che Dio con Oscar era stato di una perfezione e generosità assoluta, ma più di tutti Andrè sentiva che in qualche modo era stato l’artefice di questo cambiamento poiché le aveva risvegliato il suo essere meravigliosamente donna. Lei lo guardò illuminandosi, mentre lui aveva occhi innamorati ed emozionati. A Fersen non sfuggì l’intesa profonda tra i due e ciò lo convinse sempre di più ad attuare il suo piano. Quando il Comandante Ferrante De Leucio arrivò chiese alla donna di seguirlo da sola sorprendendo un po’ tutti, ma nessuno aveva motivo di opporsi e dopo essersi salutati Oscar seguì l’uomo che arrivati al porto la informò che le era stata assegnata una commissione delicata e importante dalla Regina Maria Carolina, quindi con sua grande sorpresa il Comandante le chiese di imbarcarsi su una nave porgendole una lettera con il sigillo reale “Comandante Oscar François de Jarjayes, vi chiedo di partire in gran segreto per Genova, per incontrare nel loro palazzo la Contessa Monica Spinola che vi consegnerà dei documenti importanti e delicati di cui dovrete avere la massima cura. In questa particolare missione avrete il Comandante Ferrante De Leucio ad accompagnarvi e il Conte Hans Axel von Fersen… Regina Maria Carolina”. Oscar sospirò, non avrebbe mai voluto partire senza Andrè e soprattutto senza avergli parlato, ma l’ordine era chiaro e suo malgrado dovette salire sulla nave dove poco prima della partenza la raggiunse il Conte Fersen. Quando l’uomo la raggiunse lei era pensierosa “Conte Fersen sapete qualcosa in più di questa strana e improvvisa missione?”chiese non sospettando minimamente che fosse un idea dell’uomo per averla tutta per se “no, ne so quanto voi Oscar, ma visto che dobbiamo affrontarla, cerchiamo di rendere questa esperienza più gradevole possibile” rispose chiedendole di seguirlo e lei sorpresa si trovò davanti ad un piccolo e prezioso banchetto dove c’erano prelibatezze rare e una splendida fanciulla che suonava l’arpa. “In Italia sanno trattarsi bene” aggiunse l’uomo, che invece aveva organizzato personalmente ogni piccolo dettaglio. Intanto Andrè e Alain non vedendo tornare Oscar dopo circa due ore iniziarono a cercarla e seppero che era partita con il Conte Fersen per una escursione a Genova. Andrè ascoltò le parole del cancelliere mostrando una certa agitazione “non può essere. Madamigella Oscar non sarebbe mai partita senza avvisarci. Esigo sapere dove sono andati” urlò Andrè perdendo completamente la pazienza cosa che stupì perfino il suo amico Alain che non l’aveva mai visto arrabbiarsi “Sono andati con la nave del Comandante De Leucio non so dirvi di più” disse spaventato l’uomo lasciandoli soli. “Alain andiamo al porto, si parte per Genova” disse Andrè facendo sorridere l’uomo “Madamigella Oscar ti fa proprio impazzire Andrè… e da quando siamo partiti non ti capisco più, sei diventato un temerario. Ho capito che desideri conquistarla, ma sono sicuro che è accaduto qualcosa che non mi hai detto. E poi questa mattina vi guardavate con occhi colmi d’amore e desiderio. Ad un amico si dice tutto” disse l’uomo aspettando la risposta “Quasi tutto Alain, ma hai ragione su una cosa, sono certo che lei mi ama, non lo sa ancora, ma ha iniziato a capirlo. “ disse uscendo come una furia dalla stanza per recarsi al porto per trovare una nave diretta a Genova a qualsiasi costo. Oscar intanto pensava continuamente ad Andrè e alla delusione che avrebbe provato nel saperla da sola con Fersen “non capisco perché non hanno fatto imbarcare anche Andrè e Alain” disse spazientita, ma Fersen aveva sempre la risposta pronta “perché i nobili Spinola sono miei grandi amici e sono persone estremamente riservate e la missione che abbiamo è veramente delicata, meno persone sanno è meglio sarà”. Oscar lo guardò con i suoi splendidi occhi azzurri che emozionarono l’uomo “mi fido di Andrè e di Alain più che di me stessa” rispose, ma l’uomo con molta calma aggiunse “ma loro non li conoscono” concluse chiedendole di seguire sulla parte alta della nave dove il mare e il cielo sembravano unirsi creando uno spettacolo infinito stupendo, mentre un vento forte li accarezzava. Lei sorrise adorava quella sensazione di libertà e lui la conosceva bene, così lentamente le si avvicinò quasi sfiorandola con il suo corpo provando una bellissima emozione, mentre il comandante era come se fosse sparito dalla nave. Raggiunsero il porto dell’accogliente città di Genova, ma subito furono individuati da un uomo alto, biondo con piccoli occhi verdi e una lunga barba, era il Brigante, che non aveva dimenticato l’offesa e la ferita che l’aveva quasi ucciso dell’amico di quel bellissimo soldato dai lunghi capelli biondi, che non era altri che Oscar. Deciso iniziò a seguirli e poiché era un pazzo sanguinario incurante che fosse in compagnia di Fersen estrasse la pistola e puntandola contro di lei urlò “Non si sfida il Brigante” e prendendo la mira per colpirla al cuore l’avrebbe certamente uccisa se Fersen non l’avesse protetta con il suo corpo prendendo il colpo al suo posto nella spalla destra. Tutto si svolse in pochi secondi, vedendo che non l’aveva colpita l’uomo ripuntò l’arma, ma questa volta Oscar estrasse la sua pistola colpendola giusto in fronte uccidendolo sul colpo. Poi chinandosi accanto a Fersen vide che l’uomo aveva perso i sensi “Aiuto…aiutatemi” urlò mentre la folla accorreva tra cui c’era anche Il Comandante Ferrante che subito si organizzò per trasportare il Conte nel palazzo Spinola dove la nobildonna Monica Spinola chiamò il miglior medico della città e insieme ad Oscar accudirono l’uomo che aveva perso veramente molto sangue. Quando il medico dopo l’operazione lo dichiarò fuori pericolo la Contessa, una donna elegante di circa cinquant’anni bruna con grandi occhi neri, volle sapere tutto ciò che era accaduto “Chi era quel folle che ha colpito il Conte…da dove è apparso e poi perché proprio a lui?” disse agitata mentre Oscar sospirando spiegò” ero io la vittima predestinata, lui è stato ferito per proteggermi. Quell’uomo era il Brigante, un assassino che ha attaccato la nostra nave, mentre dalla Francia dovevamo raggiungere Napoli”. La donna la guardò sorpresa “Quindi il Conte Fersen era pronto a donare la sua vita per voi madamigella Oscar. Deve amarvi proprio tanto, se mi ha chiesto anche di ospitarvi nel nostro Palazzo Spinola e predisporre una serie di eventi dal costo proibitivo solo per condividerli con voi“. Oscar rimase in silenzio, avrebbe fatto qualsiasi cosa per sentirsi dire quelle parole quando era convinta di amare il Conte svedese, prima che l’uragano Andrè le avesse rapito il cuore. La donna la guardò negli occhi “Io conosco la vostra storia Madamigella Oscar, siete una donna unica ed eccezionale oltre che tremendamente bella, ma conosco anche i sentimenti del mio adorato amico il Conte Fersen. Ha già sofferto molto per l’amore impossibile per la Regina Maria Antonietta, non ferite ancora il suo cuore, ve ne prego” aggiunse la donna. Oscar abbassò lo sguardo e ciò fece intuire alla donna che non l’amava “E’ tutto inutile quindi…” disse tremendamente dispiaciuta, ma Oscar riservata come sempre cambio discorso “Andiamo a vedere come sta, ve ne prego Contessina”. La donna annui e insieme entrarono nella stanza, dove Fersen dormiva bello più che mai, il suo volto perfetto tradiva una smorfia di dolore infatti dopo qualche minuto aprì i suoi occhi verdi e nel vedere Oscar sana e salva accanto a lui le sorrise nonostante il dolore lacerante “Siete salva” disse dolcemente, mentre lei aveva il volto rigato dalle lacrime “perdonatemi Fersen” riuscì solo a dire, mentre la Contessina li lasciò da soli. Fersen le accarezzò il volto con la mano che poteva muovere “perché piangete Oscar, non siete stata voi a spararmi oppure vi sentite in colpa perché non mi amate più” aggiunse non riuscendo più a farle proferire parola, così lui continuò “E’ colpa mia Oscar, avrei dovuto ricambiarvi quando voi mi avete confessato di amarmi. Io continuo ad amare Maria Antonietta, ma l’amore che ho scoperto di provare per voi è basato sulla nostra intesa sublime su ogni cosa, abbiamo gli stessi interessi, cultura, ideali e poi sono incantato dalla vostra bellezza naturale e pur inarrivabile. Amo ogni cosa di voi, ma sono arrivato troppo tardi, siate felice Oscar, con il vostro Andrè. Qui non c’è nessuna missione, ho organizzato tutto io, per restare solo con voi…perdonatemi se potete sia voi che Andrè” disse ormai anche lui in lacrime. I due si abbracciarono istintivamente senza aggiungere altre inutili parole e Oscar ripartì immediatamente con il Comandante Ferrante per Napoli, ignara che Andrè dopo appena un ora avesse raggiunto il palazzo Spinola, avendo anche saputo dell’accaduto con il Brigante, poiché ne parlava tutta la città. Arrivato a destinazione Andrè e Alain chiesero al maggiordomo di incontrare madamigella Oscar François de Jarjayes , ma la bella padrona di casa la Contessa Spinola informò ai due uomini che la donna era appena partita e dopo essersi rassicurati sulle condizioni di salute di Fersen ripartirono per Napoli. Quando Oscar arrivò al palazzo reale di Napoli, cercò immediatamente il suo Andrè, ma seppe che era partito, senza lasciar detto per dove. “ avrà pensato che io amavo ancora Fersen e che sia partita con lui tradendolo… forse sarà tornato in Francia”pensò disperata, chiedendo un cavallo per raggiungere il porto e chiedere informazioni, pronta a ripartire subito. Mentre era intenta a chiedere informazioni vide scendere frettolosamente da una nave il suo Andrè insieme ad Alain “Andrèèèè…”lo chiamò, lui nel vederla le corse incontro, lasciando Alain indietro e quando lei scese da cavallo la strinse forte a se. Oscar che aveva temuto di perderlo lo strinse talmente forte da lasciarlo senza fiato e istintivamente si baciarono con passione facendo impallidire il povero Alain che non credeva ai suoi occhi. Oscar e Andrè erano incuranti di tutti gli sguardi dei curiosi poiché esistevano solo loro “Io ti amo…ti amo Andrè” disse lei felice ribaciandolo e facendo battere il cuore dell’uomo talmente forte da pensare che uscisse dal petto, poiché aveva aspettato per tutta la vita questa dichiarazione d’amore dell’unica donna che aveva mai amato. La guardò e i suoi meravigliosi occhi verdi erano pieni di lacrime di gioia, poi come la cosa più naturale del mondo si inginocchio e togliendosi la catena che aveva al collo sfilò un bellissimo anello della sua famiglia, che aveva riservato per lei da sempre “Vuoi sposarmi Oscar, rendendomi l’uomo più felice e fortunato della terra. Vuoi diventare la Contessa Grandier?” chiese tra l’euforia dei presenti che rimasero rapiti dall’amore di questa coppia, anche se il più commosso di tutti era Alain, che nonostante amasse Oscar, sapeva che solo Andrè poteva meritarla. Lei emozionata annuì “Si, per tutta la vita” rispose felice permettendo all’uomo di infilarle l’anello “anche oltre…per l’eternità” aggiunse lui ribaciandola con passione. Alain silenziosamente sparì dalla scena e loro due stretti l’uno all’altro ritornarono al palazzo reale sul cavallo di Oscar. Si baciarono per tutto il tempo e quando si trovarono davanti alla stanza di Oscar la donna arrossì vistosamente e lui intuì il perché, ma questa volta non le chiese se fosse sicura, perché fare l’amore era il consolidamento di un amore che aspettava di essere vissuto da sempre. Entrarono insieme nella stanza e Andrè la cercò prima dolcemente, ma poi con sempre più ardore, diventando padrone di quel magnifico corpo che gli donò la sua preziosa virtù trasformandolo da amante dolce e rispettoso in un incontenibile innamorato focoso che li fece perdere in un oblio sconvolgente. Oscar anche lei, piano piano, si lasciò andare e la sua passionalità caratteriale diventò predominante anche mentre facevano l’amore e ciò li fece vivere amplessi indimenticabili che furono una realtà quotidiana per tutto il resto della loro vita. Si sposarono nel meraviglioso scenario di Castel Dell’Ovo, Oscar era bellissima nel suo abito bianco semplice ma avvolgente che la rendeva dea tra le dee, mentre Andrè affascinate e imponente nella sua divisa militare di colore bianco, come sempre viveva dell’aria che lei respirava, della sua voce, dei suoi sorrisi, delle sue carezze, delle sue inquietudini, del suo essere indomabilmente donna… Quando ritornarono a Parigi la rivoluzione francese li fece vivere anni difficili, ma loro furono ottimi intermediari tra i sovrani e il popolo e con il loro amore superarono ogni difficoltà, riuscendo anche ad avere due gemelli, un maschio e una femmina e felici si amarono per tutta la loro lunga vita, ma questa è un'altra storia…
   
 
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