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Autore: fangirl_87    07/07/2018    1 recensioni
ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction in assoluto. Ho deciso di scriverla su Kaito e Aoko perchè sono fra i personaggi che adoro di più, è una fanfiction senza pretese. Quindi detto questo passo all'introduzione: Aoko e Kaito litigano ma non sarà come le altre volte;fra fraintendimenti, litigi, amori e gelosie Kaito e Aoko riusciranno finalmente a capire i loro sentimenti l'uno nei confronti dell'altra? leggete e scoprirete.
spero di avervi incuriosito. Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Saguru Hakuba
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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POV AOKO

Incredibile, Kaito Kid è appena stato in camera mia. Ed io non ho chiamato mio padre! Che cavolo mi è passato per la testa in quel momento? Io odio quel tipo! Odio il fatto che prenda in giro mio padre, odio che rubi alle persone, odio che si nasconda sotto quel monocolo e quel cappello odio tutto di quell'individuo! Mi passai una mano tra i capelli e fissai il mio sguardo sul balcone dalla quale era scomparso. “Quel lato che tanto rinnega, mio e del suo amico, alla fine è un lato a cui vuole comunque bene. No? “ Idiota mascherato. Certo che gli voglio bene, con pregi e difetti, è prima di ogni altra cosa il mio migliore amico e questo non cambierà mai, né con i miei sentimenti nei suoi confronti né con il suo odioso comportamento. Sospirai allargando un sorriso amaro sul volto. Già Kaito Kuroba nel bene o nel male sarà sempre troppo importante per me. Sposto la testa indietro e sospiro, in un certo senso sentendolo parlare mi sembrava di ascoltare Kaito, come se fossero la stessa persona. Ma è impossibile, cioè tutti quei termini così eleganti, il fatto che si rivolgeva a me con estrema educazione e rispetto non sono da Kaito. Lui è più da prese in giro e comportamenti da pervertito.Kaito Kuroba quell'idiota. Cretino. Cervello bacato. Bellissimo...AHHHHHHH AOKO TU SEI ARRABBIATA CON LUI! NON PENSARE CHE LUI SIA BELLO, CHE SA ESSERE DOLCE E COSI' SIMPATICO AOKO! ADESSO BASTA! Lanciai infuriata con me stessa il cuscino contro il muro e nemmeno due secondi dopo sentì qualcuno bussare.

 

< CHI E'? >

< A-A-Aoko s-s-sono Kaito...volevo parlare con te.. >

 

Balzai in piedi come una molla – che diamine ci fa quel baka qui? Per di più ora! -

 

< Aoko? So che sei arrabiata, ma voglio davvero chiarire quello è successo prima...per favore >

 

Osservai dubbiosa la porta, guardai verso la finestra e sospirai nuovamete. E va bene Kaito Kid. Andai verso la porta e girai la chiave, facendo intendere a Kaito che poteva entrare, ed io mi andai a risedere sul letto. Quando Kaito capì, aprì lentamente la porta ed entrò. Aveva uno sguardo abbastanza spaventato e osservava il cuscino, che avevo scagliato contro il muro, come a volersi scusare per la rabbia che avevo riversato su di lui. Sbuffai ancora, incociai le braccia e appoggiai la schiena al muro dietro di me.

 

< Allora? >

< S-s-si i-i-io volevo scusarmi. Mi sono comportato davvero male con te, non avrei dovuto farlo non ho pensato a come avresti potuto prenderla tu....i-i-io sto parlando del bac..>

< Ho capito che ti riferivi a quello. Ma non credi di dovermi altre spiegazioni? Ad esempio perchè mi menti sempre? Perchè sembri assente...Insomma perchè ti comporti così? >

< Aoko...ascolta lo so. So che dovrei dirtelo, meriti delle spiegazioni, ma...non posso. Non ora. >

 

Sorrisi amara ed abbassai lo sguardo permettendo alla frangetta di comprirmi il volto. Ma che mi aspettavo? Che mi avrebbe raccontato finalmente la verità? Stupida Aoko. Stupida. Anche prima che Ji lo interrompesse non mi avrebbe detto nulla lo stesso. Stupida. Kaito è cambiato, speravo forse che con me questo cambiamento non fosse evidente? Che non fosse percettibile per me? Stupida. Quando mi ha baciata...ma che mi è passato per la testa? Che potesse, finalmente, provare quello che provo ormai da anni per lui? Stupida.” L'unica cosa che avevo in testa e di ritrovarti e portarti a casa e poi ti farti stare zitta. Parli troppo qualche volta”. STUPIDA! E poi lo dico a Kaito fra i due...la più stupida sono io. Trattengo un gemito di dolore e ricaccio indietro le lacrime. Kaito Kid ha ragione. Ha completamente ragione quando dice che gli voglio comunque bene, anzi, se fosse solo questo probabilmente sarebbe più facile d'accettare. Ma non è così. Io sono innamorata di lui, anche se continuerò a spezzarmi il cuore rimarrò comunque innamorato di questo ragazzo.

 

< Va bene Kaito. Per quanto riguarda le tue scuse di prima, tranquillo, ho capito che non l'hai fatto per cattiveria. Va tutto bene. Accetto le tue scuse. >

< Sei sicura Aoko? >

< Si baka. >

< Tu...tu stai bene vero? >

 

Sorrido al tono di preoccupazione che avverto nella sua voce. E con uno sforzo notevole, alzo la testa e tenendo gli occhi chiusi, per non far intravedere il luccichio nei miei occhi tipico delle lacrime, gli sorrido.

 

< Si. >

 

Non posso vederlo ma so che mi sta scrutando attentamente, lo sento. Lo sento dal suo sguardo.

 

< Aoko..>

 

Mi alzo di colpo apendo gli occhi e superandolo, facendo attenzione a non incrociare il suo sguardo, raccolgo il cuscino che era stato lasciato a terra, quasi come a volerlo far assistere.

 

< Sto bene Bakaito. Adesso però voglio riposare un pò. Tra poco avremo un esame sai? >

< Aoko...io >

< Kaito davvero. Ti prego fammi riposare, oggi abbiamo avuto già troppe emozioni no? >

Kaito non risponde subito dopo però emette un flebile si ed esce, lo capisco dal fatto che sento lo spostamento d'aria dietro di me, così come sento il suo profumo indistinguibile allontanarsi da me.

Quando mi volto faccio in tempo a vedere la punta della sua camicia prima che la porta si chiuda. Stringo a me quel cuscino e dai miei occhi scappa una lacrima solitaria. L'amore...è una fregatura. Mi asciugo la guancia velocemente e tenendo il cuscino sotto il braccio mi batto le mani sulle guance. Adesso basta con la commiserazione Aoko.

 

POV KAITO

 

Guardai un'altra volta la porta della mia stanza. "sto bene" ha detto, ma ho come la sensazione che non sia vero. Starò diventando paranoico, alla fine Aoko non è il tipo che accetta le mie scuse se non le crede reali. Passai una mano fra i capelli in un segno frustato, ma per quale motivo mi sento così sottosopra? Che abbia mangiato qualcosa che mi ha fatto male? No impossibile, non ho ancora mangiato..

 

:- Non sarà che hai paura di averla persa? -:

Ovviamente no. Io non ho paura di nulla e poi non l'ho persa

:- Le hai negato di conoscere la verità ancora una volta. -:

Non è stato intenzionale, o meglio lo è stato, ma quando mi ha ribadito di volere delle spiegazioni, più che meritate, le parole sono uscite da sole e mi sono ritrovato a negargliele...ancora. In realtà prima ero convintissimo che fosse arrivato il momento di renderla partecipe ma quando Ji ci ha interrotto, quando l'ho vista piangere...non ci sono riuscito mi sono tirato indietro..

:- Indoviniamo. Hai avuto paura della sua reazione? -:

NO! CERTO CHE NO! Come già detto so che mi capirebbe dopo essersi arrabbiata, ho solo...ho solo intenzione di dirglielo al momento giusto. Per oggi ha avuto abbastanza colpi di scena e non mi sembrava il caso rivelarmi oggi.

:- fifone. -:

NIENTE AFFATTO!

Mi alzai di scatto dal letto grattandomi la testa come un pazzo. Devo dirglielo, non ora, ma lo devo fare. Devo trovare il momento giusto, così che alla rivelazione non la prenderà male...non troppo almeno.

 

< Signorino Kaito? Mi scusi ma volevo avvertirle che la cena è pronta >

< Si arrivo Ji. >

 

mi avvicinai alla porta e appena sentì che anche quella di Aoko si apriva uscì velocemente pure io. Non appena mi vide abbassò per un secondo lo sguardo e prendendo un respiro mi sorrise e mi incoraggiò col capo a scendere. La guardi per un attimo scettico e poi mi ripresi, che aria strana, come se si stesse sforzando. Mi grattai confuso la testa e cominciai a scendere le scale, appena entrato in cucina la vidi parlare amorevolmente con Ji, si sto davvero diventando paranoico.

 

< Eccomi! Che buon odore Ji >

< La ringrazio signorino, ma probabilmente il merito è degli ingredienti freschi e delle ricette di vostra madre >

< Non sminuirti Ji-Kun! Sei un ottimo cuoco a prescindere da questo >

< La ringrazio molto signorina Aoko >

< Ji-Kun! Smettila di chiamarmi "signorina", non c'è la necessità di farlo, ci conosciamo da tanti anni, puoi chiamarmi semplicemente Aoko >

< Bakaoko! Ji ti chiamerà sempre "signorina Aoko" proprio come chiama me "signorino Kaito" anche se gli chiederai di non farlo. >

< Mmh. Bè comunque è tutto buonissimo! >

 

Guardai Aoko, ho come l'impressione che mi abbia appena ignorato.

 

< Cosa avete comprato di bello signorina Aoko? >

< Nulla di particolare, mio padre non mi ha dato moltissimo da spendere. >

< E lei signorino Kaito? >

 

Ingurcitai velocmente ciò che si trovava nella mia bocca. Osservai Aoko, che fissava il suo piatto e giocava con il suo contenuto...ma che

 

< Niente. Ho fatto un giro aspettando Aoko. >

< Bè io non ho più molta fame. Vado in stanza. Grazie mille per la cena Ji, buonanotte! >

 

Aoko sorrise e dopo essersi pulita le labbra uscì. E' strana.

 

< Signorino è successo qualcosa fra di voi? >

< No. >

 

Ripresi a mangiare ed ogni tanto scambiai qualche parola con Ji, lanciai molto spesso qualche guardo alle scale dove Aoko era sparita, si è comportata in maniera strana e non ne comprendo il motivo. Una volta finito mi diressi nello studio di mio padre e Ji capì che, nel caso, avrebbe dovuto coprirmi con Aoko. Arrivato nella stanza nascosta dello studio presi un borsone e vi misi la mia pistola spara carte ed alcuni altri oggetti utili per capire da dove erano spuntati quei maledetti. Misi un cappello ed uscì cominciando ad avviarmi verso l'ultimo posto in cui hanno deciso di apparire. Camminando per strada, dovevano prendermi per un normale ragazzo appena uscito dalla palestra, chissà che sarebbe successo se avessero saputo quello che avevo nella borsa e chi fossi io. Sorrisi a quel pensiero. Arrivato al punto notai che la banca che questa mattina era stata ben recintata ora era sgombra anche se chiusa, chissà in quanto ha risolto il problema il mio caro amico. Mi guardai intorno per assicurarmi che non ci fosse nessuno a disturbarmi e salì sul muro, se sono apprasi e scomprasi con un trucco allora questo è il posto giusto per avere un quadro generale della zona. La prima cosa che notai fu già quando appoggiai la mano per tirarmi su, la superficie del muretto è pieno di una polvere con un odore particolare, lo capisco dall'odore che emana.

< E' polvere di Licopodio, spesso viene usata per i deodoranti ha la capacità di neutralizzare gli odori e assorbire l'oliosità naturale della pelle. >

< Sherlock. Non dovresti contaminare le prove. E comunque non viene usata solo per questo, non nel campo della magia, nei trucchi all'aria aperta può essere usata per creare delle piccole fiammelle molto sceniche, alcuni usano questo trucchi per dare l'illusione ..>

< Di essere in grado di controllare gli elementi. >

< Ma voi due state insieme? >

< No. E' per la cronaca non ho contaminato le prove. >

< E non stiamo assieme. Comunque è una fortuna che il tuo maggiordomo non ti abbia fatto rivelare niente adesso ad Aoko. L'avresti messa in pericolo >

< Akako, il fatto che fossi qui questa mattina e che adesso dica questo deve farmi intuire che tu c'entri qualcosa con questo? >

 

Akako sogghignò con le braccia incrociate al petto. Era seduta sul muretto di fronte al mio con la sua solita area annoiata

 

< Chi lo sa..>

< Smettetela. Akako che vedi da quel lato? >

< Apparte voi due? Niente. >

< Non vedi nulla solo perchè non hai lo sguardo allenato per questo genere di cose. >

< Non fare lo sbruffone Kaito. >

 

Sbuffai svogliato e dopo essermi tolto la polvere dalle mani e le inserii in tasca. Osservai la zona la quantità di polvere presente era poca, anche se gli avessero dato fuoco non si sarebbe visto nulla, non in pieno pomeriggio dove il cielo è praticamente rosso fuoco. Continuai a guardai intorno notai che dall'altra parte del muro tra le piante vi è un buco, come se qualcuno avesse levato le piante per stare accovacciato comodamente. Con un salto atterrai lì vicino ed esaminai la zona, c'erano le tracce di un oggetto senz'altro pesante. Sentì alle mie spalle qualcuno atterrare non mi voltai nemmeno a guardare che subito mistersotuttoio iniziò a parlare

 

< C'è un pezzo di corda bruciata. Con la polvere devono averla incidiata per mettere in uso qualche macchinario. >

< Che genere? >

< Di quelli che in scena vengono usati pre creare degli effetti di luce, questi hanno lo scopo di far concentrare lo sguardo su quello che i raggi colpiscono ma non su ciò che sta avvenendo sul serio. >

< E cosa doveva accadere esattamente? >

< Doveva nascondere la modalità della loro fuga. Utilizzando un sistema di specchi e sfruttando la luce del tramonto e quelle proiettate dal macchinario è possibile far credere che su quei muri vi fossero dei uomini >

< La luce però avrebbe trapassato la proiezione >

< A meno che l'immagine proiettata non fosse scura. >

< Non sarebbe stato uguale? >

< No. Come ho detto le proiezioni delle diverse luci fanno distogliere lo sguardo da quello che è il punto focale. Cioè le due figure. >

< Inoltre una delle due era posta davanti ad un palazzo scuro, impossibile vedere il trucco se l'immagine era già scura >

< E per l'altra? >

< Era solo una l'immagine proiettata, per dar via a questo spettacolino vi doveva comunque essere qualcuno in grado di azionarlo e rendere il credibile il tutto, e chi meglio di un mago potrebbe riuscirci? >

< Nessuno, e credo che in questo abbia agito il mio caro amico Spider. >

< Esatto Hakuba >

 

Io ed il detectiveinerba ci guardammo annuendoci a vicenda e sogghignando leggermente, Akako dall'alto della sua posizione ci osservava annoiata quasi scocciata dall'intesa, non voluta, che si è venuta a creare. In pratica a turno rispondevamo ad ogni sua domanda. Chi l'avrebbe mai detto che ci sarebbe stata un'intesa simile.

 

< Il vostro ragionamento fila, del resto dall'altro lato vi erano dei registratori. Probabilmente hanno filmato chi doveva tenere su il teatrino così da proiettare la sua immagine, ed ovviamente ne hanno registrato anche la voce. Deve averlo attivato con questo spago, con la luce del tramonto o una generale non si nota completamente, l'avrà posizionato tra una parete e l'altra collegandolo a tutto il marchigegno. Geniali. >

< Akako, cara, non hai detto che non vi era nulla da quel lato? >

< Ops, devo averlo scordato, scusa Saguru >

< Cara? >

< Taci Kuroba. Non ti riguarda. >

< Comunque perchè mettere il proiettore di luci da questo lato e il resto dall'altro? Con il sistema per attivare anche questo lato avrebbe potuto attivare tutto facilmente no? >

< No. Per questi trucchi vi è bisogno di un complice che calcoli i tempi di registrazione di uno e dell'altro, oltretutto la proiettrice di luci ha bisogno di essere settata manualmente, e se luci che ha utilizzato erano più chiare del tramonto proprio per distrarre l'attenzione, allora doveva settarla nel preciso momento in cui l'ha messa in funzione. Non poteva farlo prima, il tramonto assume diverse variazioni di colore attraverso, le nuvole e l'altezza a cui si trova, e se voleva usare questo trucco su di noi, doveva sapere da dove saremmo passati.. >

< Ma non poteva sapere quando sareste passati. Perciò ha dovuto farlo per forza a mano. Ecco perchè sembra che qualcuno sia stato lì seduto >

< E come ha dato fuoco a questa roba? >

< Essendo facile da inffiammare e vista la quantità, per accendere questo meccanismo, sarebbe bastata un piccola fiammella. >

< Come quella della cenere di una sigaretta? >

< Eh già. >

< Ricapitolando. Ha settato la roba delle luci è salito sul muretto, ha acceso una sigaretta, ha buttato la cenere su questa roba, che ha fatto scattare un corda che, a sua volta, ha azionato le luci ed i due registratori posti dall'altro lato? >

< Hai capito tutto Akako. Complimenti. >

< Ti ringrazio Kuroba. >

< C'è solo una cosa che non mi è chiara >

< Strano Scherlock. >

< Come faceva a sapere che avreste preso proprio questa strada? >

 

Rimasi in silenzio a quella domanda, in effetti da dove ci trovavamo noi la strada più veloce e vicina per tornare a casa non è questa. Cominciai a ragionare sulla cosa, devono aver indotto la nostra scelta, ma come? Non è facile indurre una scelta così. A meno che, è una cosa folle e richiederebbe un grande uso di energie e di complici, non che ci voglia molto a prenderne alla fine quelli li si trova anche fra gente comunissima, basta dargli una ricompensa. Comunque se fosse così come penso vuol dire che ci seguivano da quando eravamo a casa, ammesso che sia vero, ma di base non è complicato. La mente umana è facile da corrompere ed ancor più facile da ingannare, se volevano effetivamente metterci in allerta e farlo qui, probabilmente hanno coinvolto un gran numero di persone da quando siamo usciti di casa a quando stavamo per tornare per ripetere il nome della strada in maniera quasi impercettibile proprio perchè così potesse essere assimilata senza che c'è ne rendessimo conto, inoltre facendo così non vi erano indizi su chi avesse ideato il piano e di certo non si oteva risalire a loro, troppi soggetti coinvolti e comunque potrebbero essere tutti normali cittadini ben retribuiti. Maledizione. Ma perchè? Perchè ci volevano qui? Proprio non capisco

 

< Senti Kaito..>

< Akako non mi sembra il momento. Sto cercando di ragionare >

< Missione ardua pr te. Lasciami parlare, qui vicino non c'è forse stata una rapina? >

< Si. E allora? >

< E loro non sono al corrente dell'attuale ubicazione di Pandora? >

< Forse. Hanno amndato a fuoco la casa di Aoko del resto...ahhh Akako non ho capito dove vuoi puntare >

< Sto solo dicendo che forse volevano prendere Pandora con la forza, le luci forse non servivano solo a nascondere le immagini proiettate ma anche l'eventuale spostamento del nostro mago che prendeva pandora, l'arrivo della polizia e la rapina potrebbero aver compromesso la loro idea e non volendosi esporre..>

< Se la sono date a gambe.A quanto pare avevano intenzione di uccidervi, nel peggiore dei casi.>

 

Sorrisi a quella rivelazione e mi levai i guanti posandoli nel borsone. Caro il mio detective mi sa che quando ci rivedremo non dovrò solo informarmi sul tempo con cui hai risolto questa rapina, ma dovrò anche ringraziarti.

 

< Che hai da sorridere Kaito? >

< Oh nulla. Ho solo ricordato il nome di un detective parecchio strano. >

< Se stai parlando di me Kuroba..>

< Non parlo di te. Parlo di Kudo. Kudo Shinichi. >

< Che nome bizzarro..>

< A te non deve importare il suo nome, cara, Akako >












*angolino d'autrice*
E sono ritornata! Non uccidetemi, so che la tentazione per voi sarà forte ma ricordate che l'omicidio è crimine! tralasciando gli scherzi spero che il capitolo vi sia piaciuto, mi scuso per il mega ritardo spero di non farne un'altro, sper che la piccola presenza del nostro caro detective vi piaccia, per chi già lo chiederà sappiate che non è inserito fra i personaggi di questa storia perchè credo che questa sarà l'ultima delle sue apparizioni, visto che non è uno dei personaggi principali non ho voluto inserirlo nella "descrizione" della storia. Detto questo vi invito continuare a supportare la storia con i commenti eeeeeee niente! Alla prossima!
Kiss Kiss fangirl_87

   
 
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