Due nuovi nipoti
Era passato appena un mese dal giorno della nascita della piccola Rose. Eppure erano trascorse solo un paio di settimane da quando Ron ed Hermione avevano avuto la fortuna di portare finalmente a casa la loro bambina. Quel parto prematuro sembrava non aver causato grossi danni alla piccola e i medici del San Mungo trovarono opportuno che fossero i suoi genitori ad occuparsi di lei.
Rose non era l’unica ad essere uscita indenne da quella disavventura, perché anche Sebastian era finalmente guarito da quella terribile malattia che aveva rischiato di strapparlo dalle amorevoli braccia della sua mamma. Ron ed Hermione avevano fatto a lui visita quando era ancora ricoverato al San Mungo e per quella ragione non avevano potuto incontrarlo, ma avevano saputo che l’operazione era riuscita ed infondo era ciò che contava.
Alla fine i piccoli e grandi sogni dei coniugi Weasley si erano realizzati. Hermione desiderava che diventassero genitori insieme e così era stato. Ora finalmente, dopo mesi di tensione, potevano iniziare quella loro nuova vita insieme, anche se inaspettatamente con un nuovo componente in più. Rose non era stata certo cercata così presto, almeno non da lei, eppure era stato il più bel dono che la ragazza potesse ricevere.
Un senso di pace sembrava essere sceso su quella neofamiglia, anche se la classica ansia di una giovane madre premurosa non sarebbe potuta di certo mancare. Hermione infatti quella notte fino all’alba non riuscì a riposare serenamente, come al contrario stava beatamente facendo suo marito. Ecco che per l’ennesima volta si era svegliata spaventata e di soprassalto, credendo di sentire le urla della sua bambina che richiamavano la sua attenzione. Probabilmente non era passata nemmeno un’ora dall’ultima volta che si era alzata per controllarla, o almeno così declamava l’orologio sul suo comodino. Si girò verso Ron per chiedere conferma di ciò che aveva appena udito, ma lui, anche se Rose avesse effettivamente iniziato a piangere, non sembrava essersi svegliato. Così allungò una mano ed ancora scossa, da chissà cosa poi, iniziò a scrollarlo.
Ron, la bambina piange!
Era impossibile non svegliarsi dalla veemenza con cui sua moglie lo stava chiamando, ma, ormai abituato, non si allarmò a sua volta.
Hermione, dormi, nessuno sta piangendo
Le rispose tranquillamente senza nemmeno aprire gli occhi, come a lasciarle intendere che nuovamente si era immaginata un’emergenza che non sussisteva. La ragazza però continuava ad essere agitata e perplessa.
Eppure ho sentito chiaramente che …
Stavolta Ron aprì gli occhi assonnati per cercare di essere il più convincente possibile.
Hermione, ogni quarto d’ora vai a vedere se sta bene, non le dai nemmeno il tempo di piangere. Riposa un po’ e lascia riposare un po’ anche me, Rose sta meglio di noi
Di lui sicuro, visto che non faceva in tempo a riaddormentarsi, che Hermione allarmata lo svegliava nuovamente. Suo marito aveva ragione, ma lei non riusciva a placare quella tensione.
È così piccola, penso sempre abbia bisogno di protezione … ma sto esagerando, vero?
Si voltò verso di lui ed incontrò un’espressione piuttosto allusiva e stanca. Ron ebbe fin troppa pazienza con lei, ma poteva comprendere l’ansia per Rose e così cercò di rivolgersi alla moglie dolcemente per non alimentare quella preoccupazione.
Senti, tesoro, rilassati. Se Rose ha bisogno, trova il modo di chiamarti. Appena inizia a piangere, corriamo da lei
Hai ragione
Era davvero in preda all'agitazione e quell’aria così dolce e sconsolata per la sua bambina la rendeva ancora più bella di quanto non fosse normalmente. Le si avvicinò e, spezzando i pensieri della ragazza, si immerse nei suoi capelli profumati porgendole un bacio sul collo e abbracciandola. Sorrise per quel gesto di affetto, stringendolo a sé e lui da quella posizione colse l’occasione per sussurrarle.
Da quando mi dai ragione?
Perché, non ti do mai ragione?
Lo guardò sinceramente perplessa, ma lui fece davvero fatica a trattenere un sorriso.
Raramente … molto raramente
Allora è il tuo giorno fortunato
Lo penso anche io, sai, amore?
Si avvicinò al suo viso con la chiara intenzione di baciarla, ma la ragazza lo bloccò prontamente posandogli due dita sulla bocca.
Ridillo un’altra volta
Che cosa? Amore?
E’ così bello sentirtelo dire
E’ così bello che tu lo sia
Non le diede il tempo di ribattere che subito le labbra della ragazza furono catturate in un dolce bacio, un contatto che ebbe il potere di distendere la tensione che si era impossessata di lei. Si allontanò leggermente da lui un po’ perplessa.
Ma tu non eri stanco? Dicevi che continuavo a svegliarti per la bambina, o sbaglio?
Difficile dormire con te accanto
Stava per baciarla nuovamente per avvalorare il suo pensiero, quando un flebile pianto invase la casa bloccandolo. Hermione subito tornò ad allarmarsi, rendendo così inutili gli sforzi di suo marito.
Rose!
Amore, stai sognando ancora
Non le diede modo di alzarsi, non si mosse di un solo millimetro da lei. Anche lui la sentiva stavolta, ma non sembrava fosse un’urgenza. Se sua moglie avesse continuato in quel modo, avrebbe rischiato seriamente di viziarla e Ron era cresciuto sicuramente con un altro stile in mezzo a sei fratelli. In poco più di un quarto d’ora che era rimasta sola nella sua cameretta la situazione di Rose non poteva essere precipitata.
Stavolta piange sul serio. Hai voluto quella bambina e adesso dobbiamo pensare a lei
Tu pensi solo a lei, per me il tempo non c’è mai
Lo fulminò con un accentuato disappunto. Si divincolò con convinzione dall’abbraccio del marito e si diresse a passo veloce verso la cameretta della sua bambina. Non colse affatto ciò che Ron cercava di farle intendere, aveva un unico pensiero nella mente. Percorse velocemente i pochi metri che la dividevano da Rose e si precipitò verso la culla. Tirò un sospiro di sollievo, quando sentì nitido il respiro regolare della piccola, benché fosse disperata e bisognosa di rassicurazione. Le accarezzò il viso e la pancina sotto il pigiamino che la nonna Molly le aveva amorevolmente confezionato. Hermione credeva che qualche male la stesse facendo soffrire e lei voleva alleviare quel dolore in qualche modo.
Tesoro, la mamma è qui, stai tranquilla, ora passa tutto
Delicatamente la prese in braccio e subito Rose si calmò tra le braccia di Hermione. I singhiozzi del pianto affievolirono grazie al contatto con il petto della sua mamma. Capì che stava bene, non aveva alcun dolore, necessitava solo di qualche dimostrazione di affetto, così le passò delicatamente le dita sulle guance per asciugarle le lacrime. La cullò per aiutarla a riaddormentarsi e le lasciò qualche piccolo bacio sulla fronte per conciliare il suo sonno. Era talmente concentrata su sua figlia che nemmeno si accorse di Ron intento ad osservarla sul ciglio della porta. Il ragazzo si schiarì la voce per rivelare la sua presenza senza spaventarla.
Sta bene?
Sì, Ron, si era solo svegliata, ora però si è calmata
Si avvicinò alle due e dolcemente provò nuovamente a tranquillizzarla.
T esoro, capisco che tu sia in ansia per nostra figlia, ma al San Mungo hanno detto che non è in pericolo, crescerà senza alcun problema
È nata troppo presto, Ron, e questo non può averle fatto bene
Lo so, Hermione, c’ero anche io quando è nata. Però Rose è forte, probabilmente aveva solo voglia di nascere e farsi coccolare
Rose non voleva saperne di addormentarsi e Ron si avvicinò a lei sorridendole. Prese una manina tra le sue dita ed iniziò ad accarezzarla.
Ciao, piccola mia. Vero che volevi solo farti coccolare?
Si rivolse un po’ titubante ad Hermione, che seguiva attenta i dolci gesti del marito.
Tesoro, posso prenderla in braccio?
Sì, certo
La ragazza gli porse delicatamente la bambina tra le braccia e la lasciò solo dopo essere sicura che Ron la tenesse ben salda a sé.
Hermione, torna a dormire, a lei penso io. Stanotte hai riposato pochissimo e non ti fa bene, specie se devi anche prenderti cura di Rose
Non sono stanca, Ron
Si soffermò ad ammirare quella scena e si sedette sulla sedia accanto alla culla. Il ragazzo, convinto di non riuscire a contrastare la testardaggine di sua moglie nonostante gli evidenti segni di spossatezza sul suo volto, prese dal lettino della bimba il ciucco e lo offrì a Rose, la quale non indugiò. Tra le coccole di Ron e il suo ciuccio la piccola si assopì, socchiudendo le palpebre e nascondendo le piccole iridi già di un azzurro intenso.
Sai, Ron, sei un bravo papà
Ci provo
Lo imbarazzò quella considerazione così spontanea da parte di Hermione. Lei però non badò all’evidente imbarazzo del marito, dovuto sicuramente alla sua poca esperienza in quel campo.
E ci riesci. Guarda, in meno di cinque minuti si è addormentata, sente che tra le tue braccia è al sicuro, sente che le vuoi bene
Come potrei non volerle bene, anzi volervi bene … e spero che anche tu ti senta al sicuro con me
Gli occhi di Hermione divennero lucidi, ma cercò invano di nasconderlo. Non bastò nemmeno il suo solito orgoglio per camuffare quel triste umore.
Come se io avessi bisogno di protezione, Ronald
Ehy, tesoro, che hai? Perché ora piangi? Pensavo fosse passato il tempo delle lacrime e potevamo finalmente goderci un po’ di serenità insieme
Le si avvicinò e, stando attento alla piccola, flesse le gambe per arrivare alla sua altezza e posare una mano sulla sua per rincuorarla. Lei si asciugò velocemente le guance con l’altra mano e tentò di sforzare un sorriso.
N-niente … niente, scusami, piango perché sono felice
Spero che siano lacrime di gioia
Lo sono, tranquillo
Cercò lei per prima di tranquillizzarlo per quel suo cedimento emotivo e gli strinse più forte la mano ancora nella sua.
Dai, Ron, alzati, altrimenti rischi di svegliare Rose
Ma, nonostante le premure di Hermione, la bambina dormiva tranquillamente tra le braccia del suo papà. Ron non fece in tempo a comunicarlo a lei, perché il telefono squillò. Il ragazzo si precipitò per primo ad affermarlo con in sottofondo i vani tentativi di Hermione per avvertirlo di non correre con Rose in braccio. Non la ascoltò, ma era assurdo, sarebbe potuta succedere qualunque cosa e la serenità di Rose non venire incrinata, contrastando notevolmente con l’ansia della sua mamma. Era chiaro che Ron avesse una sorta di potere su di lei, forse il medesimo che aveva sulla stessa Hermione.
Pronto
Ciao, Ron
Benché fosse ancora decisamente presto per le chiamate, la voce della sorella non sembrava essere ambasciatrice di qualche pena.
Ginny, ciao
Mi passi mia cognata per favore? Sai, visto che lei ci è appena passata, avrei bisogno di qualche consiglio
La ragazza formulò serenamente quella richiesta, senza prendere minimamente in considerazione la reazione che il fratello potesse avere dall’altra parte della linea.
Un momento, Ginny, mi stai dicendo che …
Che cosa dovrei dirti? Tanto che sono incinta lo sai già, no?
No, che non lo sapevo! Ginny, non puoi darmi queste notizie quando ho Rose in braccio
Pensavo lo sapessi, ormai lo sanno tutti, ma pare che tu non sia ‘tutti’. La mia nipotina è lì? Dai un bacio al mio tesoro da parte della zia
Ginny …
Ron non fece in tempo a rivolgerle tutti i rimproveri che aveva in mente, perché Hermione lo aveva raggiunto e gli aveva strappato la cornetta dalle mani. Tanto a sgridare lei ed Harry ci aveva già pensato in prima persona.
Ginny, dimmi
Riesci a passare da me in giornata?
Sì, più tardi vengo. A dopo
Grazie, Hermione, a dopo
Mise giù e subito lo sguardo diffidente di Ron si posò su di lei.
Ron, che c’è?
Sapevi che mia sorella era incinta e non mi hai detto nulla?
Perché, tu non lo sapevi?
Evidentemente no. Ma che avete voi due? Sapete, la maternità vi crea qualche squilibrio mentale
Me lo ha detto Harry durante il parto, quando me lo hai mandato al tuo posto, ricordi?
Forse quel rimprovero era fuori luogo, infondo avevano già chiarito, ma le venne tristemente spontaneo dopo le chiare provocazioni del marito. Ron invece lo ignorò abilmente, l’ultima cosa che voleva era alimentare una nuova lite.
Sono degli incoscienti!
Perché?
Bé, perché James è piccolo e il nostro lavoro non è tra i più sicuri
Hermione lo guardò perplessa, non si aspettava una simile reazione a quella notizia.
Ron, io avevo capito che volessi altri figli
Certo che li voglio, ma …
Abbassò lo sguardo sulla sua bambina che riposava ancora tranquilla tra le sue braccia, nemmeno quella nuova agitazione, stavolta da parte del padre, sembrava averla scossa.
… penso solo che non voglio che soffra a causa mia
Allora dovrai essere prudente, non cacciarti nei guai ed evitare di fare l’eroe. Pensi di farcela?
Penso a voi e ci provo. A proposito del Ministero, Hermione, pensavo, posso presentare Rose ai miei colleghi?
Come, scusa?
Lo fissò sorpresa per quell’idea decisamente pessima.
E dai, Hermione, è così bella e per una volta che ho fatto qualcosa di cui posso vantarmi, lasciamelo fare
Tu hai bisogno di una bella dormita, Ron, non ragioni per nulla, fa niente se arrivi qualche ora più tardi al lavoro, ti giustifico io
Prese la piccola con diffidenza dalle braccia del marito e si avviò nuovamente nella cameretta della figlia per posarla nella sua culla.
Ti prego, Hermione, il Ministero è un posto sicuro, cosa vuoi che le capiti? Con me poi non le capiterà proprio nulla
Ronald, non è un posto per bambini! E finiscila di urlare che la svegli di nuovo!
Urlare? L’unica ad urlare sei tu, io sto sussurrando
Hermione non lo ascoltò e uscì arrabbiata dalla stanza, per poi dirigersi verso la cucina, seguita dal marito.
Tesoro, si può sapere che stai facendo?
Sto preparando il latte per Rose
Il latte? Non sono un grande intenditore di bambini, ma non dovresti darglielo tu?
Non ne ho abbastanza e rischia di rimanere affamata
Non lo guardava nemmeno e trafficava indaffarata con il biberon. Forse un pochino era ancora arrabbiata per l’assurda idea di Ron, ma soprattutto aveva chiaramente scelto il momento sbagliato per condividerla con lei.
E perché non me lo hai detto?
Perché pensavo non ti importasse nulla di simili argomenti
Hermione, ogni cosa che riguarda mia moglie e mia figlia mi importa. È per colpa del parto prematuro?
Sì
Ed è per questo che sei così in pensiero per lei?
Anche. È molto piccola e ha bisogno di nutrimento, però io non posso aiutarla
Si avvicinò a lei e per l’ennesima volta in quella mattina nascente cercò di contenere quell’ansia. Ora iniziava a comprendere meglio cosa la stesse affliggendo, probabilmente si sentiva impotente, ma lui poteva aiutarle ancor meno.
Hermione, dai, non è così grave
Ron, che ne sai se è grave o no, tu non te ne intendi
Ma puoi chiedere a mia madre, lei è sicuramente più esperta
Le tolse il biberon dalle mani per invitarla a calmarsi, ma lei non sembrava essere dello stesso avviso.
Ron
Hermione, voglio vederti felice
La sono
Non la sei … e non capisco perché. Se è per Rose, sono sicuro che lei starà ugualmente bene, vedrai
Incontrò poco dopo gli occhi preoccupati di suo marito e si rese conto di aver esternato troppo le sue emozioni per poterle ancora nascondere.
Avevi ragione, prima, quando mi parlavi del tuo lavoro, della paura di lasciare Rose. Ron, ti supplico, devi essere davvero prudente, non mi puoi lasciare da sola con la nostra bambina
Tesoro, calmati, non c’è alcuna missione in programma
Ron, io sono seria
Lo sapeva, ma non era semplice nemmeno per lui reggere la tensione dovuta a quell’argomento, se lui per primo temeva quell’eventualità.
Sì, tesoro, abbi fiducia in me, sarò prudente
Io ho sempre fiducia in te, ti affiderei la mia vita e so che la proteggeresti a scapito della tua. È di questo che ho paura, Ron, del tuo coraggio. È anche per questo che non riesco a dormire. Lo so che ti avevo detto che nostra figlia sarebbe stata orgogliosa di te, che infondo lo fai anche per lei, ma ora, ripensandoci, lei ha bisogno di te e poco importa se c’è ancora qualche Mangiamorte che gira indisturbato. Rose ha bisogno di un padre che le sia accanto, non del ricordo di un eroe
L’aveva ascoltata attentamente, lui però non poteva prometterle nulla con certezza, solo sperare insieme a lei.
Non smettere di avere fiducia in me, abbila però che penserò a voi, alla mia bambina e al fatto che voglio vederla crescere. Sono proprio curioso di sapere se sarà un genio come la sua mamma o una pasticciona come il suo papà, ma spero tanto che da me abbia preso solo qualche tratto estetico
Lei se l’era immaginata esattamente così fin dal primo istante che aveva scoperto di aspettarla. Sorrise alle considerazioni del marito e si lasciò abbracciare da lui senza opporre alcuna resistenza. Non sapevano più cosa dire e forse nemmeno c’era più bisogno di altre parole. Pianse sulla sua spalla per sfogare tutta la tensione accumulata, evidentemente a lei gli ormoni giocavano un brutto tiro.
Ti amo, Ron… ti amo tanto
Sapessi io, Hermione
Le diede un bacio sulla guancia, dopo averle sussurrato dolcemente vicino all’orecchio, e sciolse l’abbraccio.
Che ne dici, torniamo a dormire ancora qualche minuto, la mia sveglia non è ancora suonata
Era d’accordo, forse un po’ di riposo avrebbe giovato all’umore di entrambi, e si lasciò prendere per mano, ma il campanello disattese le loro intenzioni. Si voltò spaventata verso di lui.
Hermione, è solo il campanello
L’ultima volta che hanno suonato al nostro campanello a quest’ora della mattina era Lavanda
Ciò che visse in quei terribili istanti di qualche mese prima le ritornò prepotentemente in memoria.
Tranquilla che non posso avere altri possibili figli illegittimi … Amore, calmati, andiamo insieme ad aprire?
Le strinse più forte la mano per infonderle coraggio e pregò che non ci fossero nuovi guai da affrontare. Cambiò direzione e, trascinandosela dietro, sì avviò verso la porta cercando di mostrare decisione.
Aprì, ma non c’era nessuno. Quando abbassò però lo sguardo per richiudere la porta, una busta ,posata accuratamente sullo zerbino, attirò la sua attenzione. La afferrò, sciogliendo il contatto con la moglie ed iniziò ad esaminarla.
E’ di Lavanda
Ron non attese la reazione di Hermione ed iniziò a leggere ad alta voce.
Stavolta non ti allarmare, non ho alcuna inaspettata sorpresa per te, solo tanta gratitudine.
Sebastian sta bene e gli manchi tanto, ogni giorno mi chiede di te, anzi di voi. Siete spariti da un giorno all’altro e Cormac è entrato all’improvviso nella sua vita. Forse è ancora troppo piccolo per spiegargli il motivo di un simile cambiamento, anche se sa già che non sei suo padre e ne è dispiaciuto. Almeno questo sono stata costretta a dirglielo. Mi farebbe piacere se ci veniste a trovare, infondo senza il tuo coraggio e la pazienza di Hermione Sebastian non sarebbe più tra noi e mi piacerebbe anche che non usciste dalla sua vita, vi vuole bene e siete entrambi importanti per lui. So che non è giusto che io lo dica per tutto ciò che vi ho fatto passare in questi mesi, ma sono contenta che tu sia entrato nella sua vita. Hai totalmente stravolto le nostre vite. E pensare che temevi che noi sconvolgessimo la tua!
Ah, quasi dimenticavo, io e Cormac stiamo insieme e, prima che ti allarmi, dicendomi che è un uomo inaffidabile e un pessimo padre, sappi che mi ha chiesto di sposarlo, credo che la paternità gli abbia giovato. Non so se lo amo davvero, ma credo di poter concedere una possibilità al padre di mio figlio. Tanto so di non potermi più innamorare.
Ora ti lascio ai tuoi impegni, sicuramente sarai incasinato con un neonato in casa, ne so qualcosa. Auguro per la vostra bellissima bimba tanta salute, dalle un bacio da parte mia. Salutami tanto Hermione. Sarai un ottimo padre, con Sebastian lo sei stato, tua moglie è molto fortunata ad averti accanto.
Spero di vedervi presto.
La vostra amica
Lavanda
Ron alzò gli occhi su Hermione e incontrò la sua espressione incredula. Si avvicinò al marito per esaminare meglio la lettera che teneva tra le mani.
E’ davvero di Lavanda … ha ragione però, io sono molto fortunata
Le sorrise e riuscì a donare un sorriso anche a lei.
Andiamo a trovare Sebastian? Che ne dici, tesoro?
Certo che sì, Ron
Le stava rispondendo con un leggero bacio, ma stavolta fu la sveglia a disattendere le sue intenzioni.
Ronald, la bam …
Ma Hermione non fece in tempo a terminare la frase che un pianto si fece nuovamente largo tra le mura di quella casa.
Quella sveglia va cambiata, Ron, è troppo forte
Lo so, ma altrimenti non mi sveglio
Ron, sinceramente sono stanca e preferisco che dormi qualche minuto in più tu, piuttosto che qualche minuto in meno nostra figlia
Agli ordini, Ministro
∞∞∞
Quella limpida alba aveva già fatto presagire che sarebbe stata una chiara giornata di fine ottobre. Il sole era alto in cielo e rendeva ancora più vivi i caldi colori autunnali. Era una di quelle mattine in cui non si faceva alcuna fatica ad uscire di casa, perché si sapeva già che ci sarebbe stata una tiepida brezza. Hermione però non lo aveva accompagnato come promesso in quella visita a Sebastian, era sommersa da mille faccende e preoccupazioni che doveva assolutamente sciogliere.
Ron era passato prima a casa, ma aveva solo trovato Cormac. Il giovane McLaggen lo aveva informato che avrebbe trovato Lavanda e Sebastian ai giardinetti ad appena qualche isolato da lì. Così si era messo in cammino e a pochi passi da quel campo aveva intravisto Sebastian giocare sereno con altri bambini. Non fece neanche un metro che anche Lavanda comparve alla sua vista, intenta a leggere.
Ehy, sono interessanti le riviste babbane?
Ron. Ciao, non mi aspettavo saresti passato così presto. Deduco tu abbia ricevuto la mia lettera
Sì, ma potevi anche chiamarmi, hai il mio numero
Si sedette gioviale accanto a lei e la ragazza per prima si mise a suo agio dopo quell'inaspettata sorpresa.
Non volevo disturbarvi più del necessario. Rose come sta? Immagino non vi faccia dormire
In realtà Rose è un angioletto, è Hermione a non farmi dormire con l’ansia per la bambina. N-non dirle però che te l’ho detto
Quell'ultima richiesta la fece sorridere.
A proposito, dov’è?
È andata da mia sorella con la piccola e poi passava da sua madre. È preoccupata perché dice che non ha abbastanza latte per Rose, ma io non me ne intendo non so come tranquillizzarla
Dille che non c’è nulla di cui preoccuparsi, è successo anche a me con Sebastian, ma è cresciuto comunque
Entrambi si soffermarono a guardare il piccolo, mentre si dondolava sull'altalena.
Come se la sta cavando Cormac?
Si impegna. Mi ha addirittura obbligata a lasciare il lavoro, perché tanto la sua famiglia può mantenerci tutti. Sembra sia stato colpito da un potente incantesimo
Qualcosa ci hai guadagnato, pare ti ami davvero e rivedendoti ha riscoperto quell’amore
Già, così sembra. Ma per me sarà più difficile riscoprire qualcosa di inesistente. Lui per me è stato solo un'insignificante debolezza dopo che mi hai lasciata
Quella rivelazione spense ogni traccia di sorriso sulle labbra di Ron e si voltò serio verso di lei.
Lavanda, se non lo ami, non sei costretta a stare con lui, anche se è il padre di tuo figlio
Ron, nella lettera ti ho scritto che …
Sì, lo so, che non ti saresti più innamorata di nessuno e immagino di essere io il colpevole
Colpevole?
Non avrei dovuto assecondarti, io sapevo di non amarti come invece avrei dovuto
Ho sempre saputo di essere un rimpiazzo, Ron, non è una novità. Eppure mi è stato sufficiente averti accanto. Mi auguro che questo basti anche a Cormac
Ron non seppe cosa dire. Possibile che quando aveva bisogno di Hermione con tutta la sua sensibilità lei non c’era mai?
Mi dispiace, Lavanda
Per cosa?
Per essere stato così poco sensibile con te. Per aver giocato con i tuoi sentimenti. Per essere stato egoista e aver pensato solo ed esclusivamente a quanto mi servisse una distrazione per dimenticare Hermione
Ron, tu hai sbagliato solo una cosa
Quale?
Non hai capito che l’amore vero non lo puoi dimenticare nemmeno se lo desideri con forza. Lo so, perché io non ti dimenticherò mai e non sai quanto avrei voluto che fosse tuo figlio, ma tu saresti stato infelice con me. Quindi se il prezzo da pagare per amarti sarebbe stata la tua infelicità, allora rinuncio volentieri a te. Il destino ha voluto te ed Hermione insieme e non sarò certo io a sfidarlo
Sebastian non gli diede nemmeno il tempo di stupirsi per quelle parole, perché non appena lo vide gli si lanciò al collo. Ron ci mise qualche istante per realizzare chi lo stesse stringendo in quel modo e anche lui non tardò a ricambiare quell'abbraccio.
Sebastian, lascialo respirare
Il bambino ascoltò la madre e sciolse l’abbraccio con Ron. La sua espressione era triste e il ragazzo tentò di riportare il buon umore sul suo viso, poteva immaginare a cosa fosse dovuta tutta quella malinconia.
Piccolo, dai, fammi un sorriso
Sebastian però non sembrava volerlo accontentare, così Ron gli schioccò un grosso bacio sulla guancia.
Questo era da parte di Hermione, non mi ha raccomandato altro appena prima di uscire di casa. Mi ha proprio detto dai un bacio al mio piccolino e digli che mi manca tanto
Mi mancate tanto anche voi. Volevo te come papà
Quell'innocente e spontaneo desiderio commosse inevitabilmente Ron.
Cormac ti vuole bene almeno tanto quanto me ed è giusto che tu gli dia una possibilità. Me lo prometti? Noi rimarremo sempre amici e tu potrai chiamarmi ogni volta che vorrai
Come uno zio?
Sì, Sebastian, come uno zio
Lo aveva reso felice e dopo un secondo inaspettato abbraccio tornò a giocare con i suoi amici.
Grazie, Ron, sai sempre come renderlo felice
Io non faccio proprio nulla, è Sebastian ad essere un bambino facilmente accontentabile
Si alzò, lanciando un’ultima dolce occhiata al bambino.
Vai già?
Credimi se dico che preferirei restare, mi aspetta il secondo round con mia suocera
Avete litigato?
Normale amministrazione. Non le sono mai andato a genio e con questa storia ho dato il colpo di grazia al nostro rapporto. Hermione vuole che le parli
Mi dispiace, è colpa mia
Ma no, tranquilla, forse è la volta buona che risolviamo i nostri disaccordi. Solo che mi spaventa un po’ quella donna
È normale avere paura della suocera, Ron, non sarai né il primo né l’ultimo
Infondo tutto quel coraggio non lo possedeva, sua moglie aveva avuto torto.
∞∞∞
Bussò a quella porta titubante, non si era preparato alcun discorso per farsi perdonare e non aveva, come sempre, motivazioni più solide che potessero farle cambiare idea nei suoi confronti. Il fatto che fu sua moglie ad aprirgli non migliorò affatto il suo umore, perché in quel modo l'inevitabile veniva solo tardato di una manciata di minuti.
Ron. Finalmente!
Se ne stava appoggiato allo stipite della porta, sottolineando la sua poca voglia di iniziare quel confronto. Ma la ragazza era già tesa per il ritardo che suo marito aveva fatto e contraddirla iniziava ad essere poco conveniente.
Hermione, devo proprio? Non possiamo rimandare?
I miei genitori ci hanno invitati a cena, davvero vuoi rimanere qui fuori quando in tavola mia madre sta per servire qualcosa che sicuramente ti piacerà?
Che cosa?
Prima entri e le parli
Aveva sicuramente attirato la sua curiosità con l'annuncio della cena, così colse l'occasione di quella sorpresa per afferrarlo per un braccio e invitarlo ad entrare senza ulteriori discussioni. Il primo ad accoglierlo fu suo suocero.
Buonasera, Ron, dove ti eri cacciato?
Ero …
… al Ministero, papà, aveva delle pratiche da sbrigare
Hermione, dopo averlo prontamente interrotto, gli indicò con lo sguardo la cucina, sperando che lui cogliesse l’antifona e non la ignorasse furbamente. Il ragazzo però non osò sfidarla e seguì il suo consiglio. Si avviò a passo lento in quella direzione e quando, per sua sfortuna troppo presto, raggiunse la stanza, si affacciò un po' titubante.
Signora Granger? Se la disturbo, torno più tardi
Ron. Non mi disturbi, entra
Stava togliendo con prudenza delle teglie dal forno e il ragazzo dal profumo capì a cosa Hermione si stesse riferendo poco prima.
Ron, gentilmente, chiuderesti il forno, per favore?
Non se lo fece ripetere e si affrettò a fare ciò che gli era stato chiesto. Il coraggio però di affrontare quel discorso non voleva proprio trovarlo.
S-signora Granger?
Sì?
Grazie per l’invito a cena
Io vi inviterei più spesso, se sapessi che verresti volentieri
La suocera gli lanciò un’occhiata gioviale mentre continuava ad impiattare, convinta di averlo messo ancora più a disagio.
I-io non …
Lo so, Ron, che non abbiamo iniziato nel migliore dei modi io e te, quindi è normale. E, tranquillo, non è stata Hermione a dirmelo, l'ho capito da sola che la mia presenza ti mette a disagio
Mi dispiace, signora Granger … mi dispiace per tutto ciò che di me non gradisce
Intendi il fatto che vorrei per la mia unica figlia un uomo affidabile e per mia nipote un padre presente? Un Auror non può esserlo
È solo questo il problema?
Solo?
C-cioè, volevo dire, per come sono io non cambierebbe niente? Mi creda, ci sto provando a dare il meglio di me per la mia famiglia
La donna continuava nelle sue faccende, titubante sulle parole da impiegare.
Ron, non ho nulla contro di te, Molly e Arthur sono miei amici, la tua è una famiglia per bene. Probabilmente sono io e mi comporterei così con qualunque genero
Ho la sua benedizione?
La suocera gli rivolse un sorriso inaspettato.
Al momento avrai solo la cena. Hermione mi ha detto che è il tuo piatto preferito
Lo è, sì! Grazie
Allora aiutami a portare i piatti in tavola
Forse poteva ancora sperava di entrare nelle grazie di quella donna.
Ciao ragazzi!
Eccoci arrivati al penultimo capitolo e gli ultimi conti in sospeso si sono risolti finalmente :)
Vi ringrazio come sempre tantissimo per la pazienza che avete con i miei ritardi e vi do appuntamento all'ultimo capitolo <3
Baci
-Vale