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Autore: quinto Livello    07/07/2009    0 recensioni
Uscì dalla stanza lasciando la ragazza da sola. Non avrebbe mai pensato di dover rinchiudere la ragazza in una di quelle bare d’acqua e doverla lasciarla in uno stato di morte apparente, ma questo era l’unico modo che gli veniva in mente per poter far uscire quell’essere. Quando quegli intrusi sarebbero stati sistemati si sarebbe tornato dalla ragazza.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frisiel: “Ti uccido”.

Ican: “Mi uccidi? Come puoi dire di voler uccidere tuo padre … TZUKITO!!!”

Frisiel: “Io non sono la mocciosa, io sono Frisiel!”

Ican: “Non sto parlando con te, ma con mia figlia”.

Frisiel: “Sei uno sciocco, lei non può sentirti … e adesso levati dai piedi”.

Frisiel mosse un’ala provocando un forte vento da permettergli di scaraventarlo contro un albero.

Cloud: “Dannato!!”

L’ex- Soldier brandì la sua spada per poi dirigersi verso l’angelo, ma fu fermato dal braccio di Ican che si era messo in mezzo tra loro.

Cloud: “Ma … cosa … levati Ican, dobbiamo distruggerla”.

Ican: “No!!! In lei vive ancora mia figlia, allontanatevi da qui, me la devo vedere io con lei. E’ colpa mia se è in quelle condizioni”.

Cloud: “Ma …”

Ican: “Andatevene!!!!”

Cloud rimase in silenzio, non voleva allontanarsi con quell’angelo in giro, ma se voleva combattere da solo non gli e lo avrebbe impedito.

Cloud: “Va bene. Cid, Barrett dobbiamo allontarci da qui”.

Cid: “Cosa?!”

Barrett. “Ma Cloud …”

Cloud: “Niente ma!! Andiamo o rischiamo di venire uccisi”.

Cid e Barrett non opposero più resistenza così aiutarono Cloud a far salire tutti per poi ripartire, per fortuna la nave non era stata danneggiata gravemente, lasciandole soli.

Frisiel: “Che cosa pensi di fare da solo?”

Ican: “Mi riprenderò mia figlia”.

Frisiel guardò in modo inespressivo l’uomo per poi sospirare e rivolgergli un sinistro sorriso.

Frisiel: “Sei solo uno stupido essere umano, non conosci tua figlia ma poiché questi saranno i tuoi ultimi minuti di vita, ti dirò una cosa … lei ti odia”.

Ican: “Cosa?”

Frisiel: “Già ti odia. Dopo la morte di sua madre ti sei chiuso in te e hai pensato solo al lavoro, per compensare la perdita della tua amata mentre tua figlia doveva far fronte a un dolore troppo grande per una bambina di solo sei anni. Durante tutto questo tempo ha tentato in tutti i modi di renderti felice, ma tu l’hai ignorato e solo al segnale di pericolo, il Geostigma, ti sei ricordato di lei …”

Ican: “So bene di non essermi comportato bene con lei dopo la morte, ma lei le somigliava così tanto … le somigliava tanto”

Frisiel: “E’ solo per questo motivo l’hai evitato? Tzk … che padre snaturato, comunque non ho finito … dicevo, quando è apparso il Geostigma, tu sei corso subito da lei, non puoi neanche immaginare quanto fosse felice di sapere, di esser importante per lei, ma appena l’hai portata alla Shinra ha creduto che solo per via del Geostigma e non per lei eri interessato …”

Ican: “Ti sbagli …”

Frisiel: “Si è ritrovata all’improvviso ricoperta di tubicini e farmaci …”

Ican: “Smettila …”

Frisiel: “Non l’hai neanche ascoltata mentre tentava di parlarti in quella chiesa. Lei ti odia e anche se riportassi qui, lei continuerebbe a odiarti “.

Ican crollò in ginocchio. Ora capiva il sogno di quel giorno e la parola bugiardo lanciatagli contro. Frisiel era soddisfatta di vederlo ridotto in quello stato, aveva mentito. Tzukito non lo odiava, ma per battere il proprio nemico bisogna prima farlo psicologicamente.

Frisiel: “Se hai capito, questo rinuncia e sparisci”

Ican: “Non posso”

Frisiel: “Cosa?

Ican: “Devo prima riprendermi mia figlia”

Frisiel: “Sei uno stupido … SPARISCI!!”

L’angelo evocò nella mano destra il bastone di Aeris mentre nella sinistra la spada di Zack per poi partire all’attacco. Un tuono squarciò l’aria e iniziarono a cadere le prime gocce di pioggia. Frisiel era davanti a Ican e la spada era conficcata nel petto di quest’ultimo, mentre il bastone era carico di elettricità del fulmine pronto per esser lanciato contro di lui (Mi dispiace per l’uso del bastone, ma essendo nelle mani dell’angelo l’ho usato in questo modo N.d. me) (Di che non ricordavi l’utilizzo N.d. Aeris) (T-T N.d. me).

Frisiel: “Perché non hai schivato la spada? Era un attacco semplice”.

Ican: “Chi lo sa il perché …”

Ican sorrise dolcemente mentre un rivolo di sangue scendeva sulle sue labbra. Frisiel rimase paralizzata per poi lasciar andare il bastone e la spada portandosi entrambe le mani verso la testa.

Frisiel: “No!!! Non uscire non voglio tornare dentro di te!”

I capelli e le iridi divennero neri, il bastone e la spada svanirono e dal corpo della ragazza fuoriuscirono le tre anime e la materia ottenuta fin’ora. Tzukito si guardò intorno per poi dirigersi verso suo padre. Ican era disteso al suolo mentre una pozza di sangue andava man mano ad allargarsi. I tre spiriti osservarono la scena per poi svanire nel nulla. Tzukito raggiunse subito suo padre per poi mettersi al suo fianco. Nel vederlo in quello stato iniziò a piangere e le lacrime si mischiarono alla pioggia. Qualche lacrima cadde sul volto di Ican. Riaprì lentamente gli occhi osservando la figlia in lacrime.

Ican: “Ti ho fatto di nuovo piangere … scusami”.

Tzukito: “Ti prego non morire papà!!! Non è vero che ti odio papà, io t voglio bene quindi non lasciarmi anche tu”.

In quel momento arrivò Cloud. Non poteva lasciarlo lì con quell’essere, ma appena arrivò trovò Tzukito affianco al padre morente così decise che era meglio lasciarli solo per gli ultimi momenti prima dell’addio.

Ican: “Che figlia sciocca che ho. Io non ti lascerò … sarò sempre con te”

Tzukito: “P-papà …”

Ican: “Non piangere. Ti voglio vedere sorridere”.

Tzukito sorrise dolcemente mentre le lacrime continuavano a scenderle.

Ican: “Brava la mia bambina e adesso lasciami andare da tua madre”.

Tzukito: “Perché lo dovrei lasciarti andare?! Perché mi volete abbandonare?!”

Ican: “Ti ho già detto che sarò sempre insieme a te. Adesso devo andare”.

Ican orami guardava fisso davanti a se. Non vedeva nulla, ma una luce lo raggiunse e lì vi era n enorme prato di grano e in mezzo vi era una donna dai lunghi capelli rossi.

Ican: “Arrivo … Chi …raki”.

Chiuse lentamente gli occhi per poi reclinare il capo. Tzukito rimase ferma per qualche minuto per poi iniziare a scuotere suo padre.

Tzukito: “Papà!! SVEGLIATI TI PREGO!”

Cloud la raggiunse tenendola ferma.

 Cloud: “Se n’è andato”.

Tzukito: “No!! Lui è ancora vivo”

Tzukito urlò come non mai al mondo il suo dolore, si guardò le mani, erano sporche di sangue. Nel vedere ciò senne all’istante e nessun suono o rumore riuscì a raggiungerla.

 

Un anno dopo

 

Era tutto tornato com’era prima, il gruppo si disperse, Cloud rimase con Tifa mentre Marlene e Denzel erano un po’ cresciuti e continuavano a fare domande su ciò che era successo in quel periodo, ma nessuno volle raccontargli niente. Con loro venne a vivere anche Tzukito. Non fu una sua scelta, infatti Cloud aveva chiesto a Tifa per farla rimanere e lei  non poteva che essere d’accordo. Tzukito, a causa dello shock aveva perso la voce e per il trauma subito era costretta a rimanere a letto. La ragazza era completamente distrutta, in lei viveva colei che aveva ucciso suo padre. La Shinra aveva distrutto il corpo di Frisiel per evitare che l’angelo potesse impossessarsene. Frisiel non si fece più vedere, ma un giorno Tifa portò la colazione a Tzukito e aprendo la porta non la vide più nel suo letto Tzukito, ma la finestra della stanza era aperta. Tzukito scomparve senza lasciare traccia. Nessuno sapeva dove fosse andata, provarono a cercarla, ma niente. Probabilmente si era allontanata per paura di far uscire l’angelo o per lo meno questo credevano, ma questa è un’altra.

 

Fine

  
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