Frisiel:
“Ti uccido”.
Ican: “Mi
uccidi? Come puoi dire di voler uccidere tuo padre …
TZUKITO!!!”
Frisiel:
“Io non sono la mocciosa, io sono Frisiel!”
Ican: “Non
sto parlando con te, ma con mia figlia”.
Frisiel:
“Sei uno sciocco, lei non può sentirti
… e adesso levati
dai piedi”.
Frisiel mosse
un’ala provocando un forte vento da permettergli di
scaraventarlo contro un albero.
Cloud:
“Dannato!!”
L’ex-
Soldier brandì la sua spada per poi dirigersi verso
l’angelo, ma fu fermato dal braccio di Ican che si era messo
in mezzo tra loro.
Cloud: “Ma
… cosa … levati Ican, dobbiamo
distruggerla”.
Ican:
“No!!! In lei vive ancora mia figlia, allontanatevi da qui,
me la devo vedere io con lei. E’ colpa mia se è in
quelle condizioni”.
Cloud: “Ma
…”
Ican:
“Andatevene!!!!”
Cloud rimase in
silenzio, non voleva allontanarsi con quell’angelo
in giro, ma se voleva combattere da solo non gli e lo avrebbe impedito.
Cloud: “Va
bene. Cid, Barrett dobbiamo allontarci da qui”.
Cid:
“Cosa?!”
Barrett.
“Ma Cloud …”
Cloud:
“Niente ma!! Andiamo o rischiamo di venire uccisi”.
Cid e Barrett non
opposero più resistenza così aiutarono Cloud a
far salire tutti per poi ripartire, per fortuna la nave non era stata
danneggiata gravemente, lasciandole soli.
Frisiel:
“Che cosa pensi di fare da solo?”
Ican: “Mi
riprenderò mia figlia”.
Frisiel
guardò in modo inespressivo l’uomo per poi
sospirare e
rivolgergli un sinistro sorriso.
Frisiel:
“Sei solo uno stupido essere umano, non conosci tua figlia
ma poiché questi saranno i tuoi ultimi minuti di vita, ti
dirò una cosa … lei
ti odia”.
Ican:
“Cosa?”
Frisiel:
“Già ti odia. Dopo la morte di sua madre ti sei
chiuso in
te e hai pensato solo al lavoro, per compensare la perdita della tua
amata
mentre tua figlia doveva far fronte a un dolore troppo grande per una
bambina
di solo sei anni. Durante tutto questo tempo ha tentato in tutti i modi
di
renderti felice, ma tu l’hai ignorato e solo al segnale di
pericolo, il
Geostigma, ti sei ricordato di lei …”
Ican: “So
bene di non essermi comportato bene con lei dopo la
morte, ma lei le somigliava così tanto … le
somigliava tanto”
Frisiel:
“E’ solo per questo motivo l’hai evitato?
Tzk … che padre
snaturato, comunque non ho finito … dicevo, quando
è apparso il Geostigma, tu
sei corso subito da lei, non puoi neanche immaginare quanto fosse
felice di sapere,
di esser importante per lei, ma appena l’hai portata alla
Shinra ha creduto che
solo per via del Geostigma e non per lei eri interessato
…”
Ican: “Ti
sbagli …”
Frisiel:
“Si è ritrovata all’improvviso
ricoperta di tubicini e farmaci …”
Ican:
“Smettila …”
Frisiel:
“Non l’hai neanche ascoltata mentre tentava di
parlarti
in quella chiesa. Lei ti odia e anche se riportassi qui, lei
continuerebbe a
odiarti “.
Ican
crollò in ginocchio. Ora capiva il sogno di quel giorno e la
parola bugiardo lanciatagli contro. Frisiel era soddisfatta di vederlo
ridotto
in quello stato, aveva mentito. Tzukito non lo odiava, ma per battere
il
proprio nemico bisogna prima farlo psicologicamente.
Frisiel:
“Se hai capito, questo rinuncia e sparisci”
Ican: “Non
posso”
Frisiel:
“Cosa?
Ican: “Devo
prima riprendermi mia figlia”
Frisiel:
“Sei uno stupido … SPARISCI!!”
L’angelo
evocò nella mano destra il bastone di Aeris mentre nella
sinistra la spada di Zack per poi partire all’attacco. Un
tuono squarciò l’aria
e iniziarono a cadere le prime gocce di pioggia. Frisiel era davanti a
Ican e
la spada era conficcata nel petto di quest’ultimo, mentre il
bastone era carico
di elettricità del fulmine pronto per esser lanciato contro
di lui (Mi dispiace
per l’uso del bastone, ma essendo nelle mani
dell’angelo l’ho usato in questo
modo N.d. me) (Di che non ricordavi l’utilizzo N.d. Aeris)
(T-T N.d. me).
Frisiel:
“Perché non hai schivato la spada? Era un attacco
semplice”.
Ican: “Chi
lo sa il perché …”
Ican sorrise
dolcemente mentre un rivolo di sangue scendeva sulle
sue labbra. Frisiel rimase paralizzata per poi lasciar andare il
bastone e la
spada portandosi entrambe le mani verso la testa.
Frisiel:
“No!!! Non uscire non voglio tornare dentro di te!”
I capelli e le iridi
divennero neri, il bastone e la spada
svanirono e dal corpo della ragazza fuoriuscirono le tre anime e la
materia
ottenuta fin’ora. Tzukito si guardò intorno per
poi dirigersi verso suo padre.
Ican era disteso al suolo mentre una pozza di sangue andava man mano ad
allargarsi. I tre spiriti osservarono la scena per poi svanire nel
nulla.
Tzukito raggiunse subito suo padre per poi mettersi al suo fianco. Nel
vederlo
in quello stato iniziò a piangere e le lacrime si
mischiarono alla pioggia.
Qualche lacrima cadde sul volto di Ican. Riaprì lentamente
gli occhi osservando
la figlia in lacrime.
Ican: “Ti
ho fatto di nuovo piangere … scusami”.
Tzukito:
“Ti prego non morire papà!!! Non è vero
che ti odio papà,
io t voglio bene quindi non lasciarmi anche tu”.
In quel momento
arrivò Cloud. Non poteva lasciarlo lì con
quell’essere, ma appena arrivò trovò
Tzukito affianco al padre morente così
decise che era meglio lasciarli solo per gli ultimi momenti prima
dell’addio.
Ican: “Che
figlia sciocca che ho. Io non ti lascerò …
sarò sempre
con te”
Tzukito:
“P-papà …”
Ican: “Non
piangere. Ti voglio vedere sorridere”.
Tzukito sorrise
dolcemente mentre le lacrime continuavano a
scenderle.
Ican:
“Brava la mia bambina e adesso lasciami andare da tua
madre”.
Tzukito:
“Perché lo dovrei lasciarti andare?!
Perché mi volete
abbandonare?!”
Ican: “Ti
ho già detto che sarò sempre insieme a te. Adesso
devo
andare”.
Ican orami guardava
fisso davanti a se. Non vedeva nulla, ma una
luce lo raggiunse e lì vi era n enorme prato di grano e in
mezzo vi era una
donna dai lunghi capelli rossi.
Ican:
“Arrivo … Chi …raki”.
Chiuse lentamente gli
occhi per poi reclinare il capo. Tzukito
rimase ferma per qualche minuto per poi iniziare a scuotere suo padre.
Tzukito:
“Papà!! SVEGLIATI TI PREGO!”
Cloud la raggiunse
tenendola ferma.
Cloud:
“Se n’è andato”.
Tzukito:
“No!! Lui è ancora vivo”
Tzukito
urlò come non mai al mondo il suo dolore, si
guardò le
mani, erano sporche di sangue. Nel vedere ciò senne
all’istante e nessun suono
o rumore riuscì a raggiungerla.
Un anno dopo
Era tutto tornato
com’era prima, il gruppo si disperse, Cloud
rimase con Tifa mentre Marlene e Denzel erano un po’
cresciuti e continuavano a
fare domande su ciò che era successo in quel periodo, ma
nessuno volle
raccontargli niente. Con loro venne a vivere anche Tzukito. Non fu una
sua
scelta, infatti Cloud aveva chiesto a Tifa per farla rimanere e lei non poteva che essere
d’accordo. Tzukito, a
causa dello shock aveva perso la voce e per il trauma subito era
costretta a
rimanere a letto. La ragazza era completamente distrutta, in lei viveva
colei
che aveva ucciso suo padre. La Shinra aveva distrutto il corpo di
Frisiel per
evitare che l’angelo potesse impossessarsene. Frisiel non si
fece più vedere,
ma un giorno Tifa portò la colazione a Tzukito e aprendo la
porta non la vide
più nel suo letto Tzukito, ma la finestra della stanza era
aperta. Tzukito
scomparve senza lasciare traccia. Nessuno sapeva dove fosse andata,
provarono a
cercarla, ma niente. Probabilmente si era allontanata per paura di far
uscire
l’angelo o per lo meno questo credevano, ma questa
è un’altra.
Fine