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Autore: Diva_13    08/07/2018    2 recensioni
L'aria non giungeva ai polmoni, come un boa che avvolge la sua preda per poi ucciderla, così la vita stava intrappolando Harry, divenendo troppo stretta per lui.
Chiunque merita una seconda possibilità, merita di essere felice una seconda volta.
Lo specchio delle brame ti guarda dentro e scova ogni desiderio recondito, insidiato nell'angolo più buio del cuore e a volte ignoto alla persona stessa.
Harry non aveva dubbi: poter vivere una vita tranquilla e felice con le persone a lui care.
Ma la guerra miete vittime e lui è rimasto solo. Ha battuto Voldemort, ma a quale prezzo?
La speranza lo ha abbandonato, ed ora non gli resta altro che lasciarsi morire.
Fino a quando però non gli si presenta una seconda opzione: potrà vivere in una dimensione alternativa, dove tutti i suoi amici, i suoi genitori sono vivi, al prezzo di dover sconfiggere nuovamente Voldemort.
Dal cap. 1
"Non sapeva se sarebbe sopravvissuto una volta attraversato il velo, non sapeva se al di là avrebbe condotto una vita migliore, ma la paura non riuscì a fermarlo: fece un passo avanti, prese un lungo respiro e si lanciò senza esitazione, facendosi avvolgere dal buio"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Harry Potter, I Malandrini | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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L'aria stava, poco a poco, abbandonando i polmoni di Harry; come un boa che avvolge le viscere, l'angoscia, il dolore e la rabbia lo stavano sopraffacendo, svuotando il corpo d'ogni energia. 

Inginocchiato davanti alle macerie di Hogwarts, Harry alzò il capo: una leggera coltre di nubi impediva alla luce del sole di illuminargli il volto. La gioia portata dall'alba, oramai iniziata dal qualche minuto, segno dell'inizio di un nuovo giorno, non rispecchiava però l'animo del giovane mago.

 Intorno a lui giacevano i corpi esamini dei mangiamorte e di Voldemort, accolto dalla Morte appena qualche ora prima; ma anche quelli di persone innocenti: studenti, professori, amici.
 Ron ed Hermione avevano combattuto al suo fianco fino alla fine, Ginny lo aveva protetto, col proprio corpo, da una maledizione mortale, ed ora lui era solo, circondato dalla sofferenza, come se nulla fosse servito. 

Tale era stato il dolore che, una volta terminata la battaglia, un malore lo aveva colto e fatto perdere la coscienza.
Ora si era risvegliato, ma nulla era cambiato; vagando fra quelli che una volta erano corridoi felici, dove un tempo aleggiavano solo le risate di ragazzi e il calore dell'amicizia, e che ora invece erano solo pareti fredde, Harry giunse in cima alla torre d'astronomia. 
Guardò in basso, e per un secondo gli sembrò di vedere la salvezza: per una vita gli era stata vantata la sua forza, l'audacia con cui affrontava i traumi della vita, e il coraggio con cui si rialzava ogni volta, ma ora...nulla sembrava più avere un senso. 
Fece dondolare i talloni sul bordo e chiuse gli  occhi.  Il vento gli scompigliava i capelli mentre il silenzio perforava i timpani.

Improvvisamente, alla mente, tornarono tutti i ricordi belli della sua vita, e ,per un attimo, si bloccò da quel dondolio estenuante, quasi la sua mente fosse entrata in un limbo, esterno ad ogni cosa.
Harry lasciò che un lieve sorriso gli coronasse il volto e che le rughe provocate dallo stress scomparissero; per un attimo credette di essere tornato indietro nel tempo, e,  lasciandosi cullare dal dolce conforto della memoria si tirò indietro abbastanza da tornare a sentire il suolo confortante sotto entrambi i piedi.
Questa sensazione però durò solo un secondo: Harry aprì gli occhi, la realtà tornò a colpirlo dura, letale e in un attimo stava precipitando giù dalla torre.

Quando si svegliò l'unica cosa che vide fu una distesa infinita di bianco, e la prima cosa che pensò fu "Sono morto".
La pace gli avvolse il cuore, sostituita però ben presto dall'angoscia: perchè si trovava da solo? Dove erano tutti gli altri? Tutti quei sacrifici per poi finire all'inferno?

Un'ombra nera in lontananza interruppe la serie di domande che Harry si stava ponendo. La figura si avvicinava lentamente, con portamento regale e fiero, tale che il mago si sentì quasi in dovere di inginocchiarsi,fino a quando una voce potente gli rimbombò nella mente.
" Non porti domande inutili ,Harry, sulla tua sorte. Non sei morto, e continuerai a non esserlo fino a quando io lo vorrò." La reverenza nei confronti della figura aumentò, non poteva essere diversamente: percepiva di trovarsi al cospetto di qualcuno di importante.

"Chi sei??" Chiese, senza  giri di parole. La curiosità superava il buon senso, e comunque, si disse fra se e se il giovane, oramai non aveva più nulla da perdere.
" Sono la Morte Harry, e sono qui per donarti la vita. Fin da quando eri piccolo sono stata la tua compagna più fedele, sono stata sempre al tuo fianco, ti ho accompagnato in ogni momento della tua vita, ma non ho mai voluto portarti via con me; tu mi hai accettata fin da subito, senza provare timore ma rispetto, e per questo rispetto ora ti verrà dato.  Non sei un mago comune Harry, sei il discendente di due grandiosi maghi Salazar Serpeverde e Godric Grifondoro. Durante questi anni hai dimostrato capacità estranee alla gran parte dei maghi, sei riuscito a mantenere la tua umanità, la tua dolcezza e onestà anche nei momenti più bui. Sei potente Harry, ma prima di tutto sei puro, e non meriti ciò che ti è capitato; per questo io sono qui. Per donarti una seconda possibilità, per donarti una vita migliore, in cui sarò sempre al tuo fianco, vegliando su di te non più da signora ma da compagna.Tu mi possiedi Harry, sei il legittimo possessore dei doni della morte, e ora che siamo parte l'uno dell'altro, non dovrai temere più nessuno, perchè ti proteggerò da qualunque cosa."

Harry non seppe come rispondere, restò in silenzio mentre la sua mente registrava le parole appena udite. Lo stupore lo frenava dal parlare, mentre un senso di abnegazione continuava ad aleggiare nella sua testa. Una nuova possibilità di vita non gli pareva reale. 
La Morte riprese il suo discorso: "Nell'universo esistono varie dimensioni parallele dove la storia procede in modi diversi. Il mio dono per la tua fedeltà in questi anni è la possibilità di andare in un mondo dove i tuoi genitori, i tuoi amici sono ancora vivi; accetti?" 

Harry, ripresosi dalla sopresa iniziale non indugiò a domandare "Dov'è la fregatura?" e la morte di fronte a questa frase non potè fare a meno di ridere.
" O Harry, è questo che mi piace di te, non ti lasci ingannare da nulla: ragioni come un Serpeverde, ma hai il cuore e coraggio di un Grifondoro! Nel mondo in cui andrai Voldemort è ancora vivo, e tu solo sei il prescelto che potrà sconfiggerlo, la profezia graverà ancora sopra di te, ma ora vivrai di una consapevolezza nuova,sai già come fare, hai già vissuto tutto ciò, sei più potente e avendo me al tuo fianco non dovrai temere nulla, sarai inarrestabile. Per cui ti ripeto per l'ultima volta la mia domanda: accetti?" 

La calma non era mai stata la virtù principale di Harry, che inondato da un moto improvviso di speranza accettò senza indugi. In un lampo si trovarono al ministero, di fronte all'arco dove Sirius era morto,e a quel punto una serie di domande riempirono la testa del mago.
" Non crucciarti Harry, ciò che dovrai fare è solo attraversare il velo: il portale non conduce infatti alla morte, bensí a mondi alternativi se è la persona giusta a condurvi." 
Un fischio squarciò l'aria interrompendo il discorso della Morte; Harry guardò verso l'alto e vide una fenice planare verso di lui. 
"Fanny" Mormoro lievemente. La fenice di Silente si appollaiò tristemente sul suo braccio per poi morire e rinascere fra le sue braccia.
"E' tua ora Harry" Disse la morte " Le fenici diventano compagne della vita delle persone, sono loro a scegliere il loro padrone, non il contrario,sono attratte dai cuori puri, e ora lei è tua, ti ha scelto, veglierà su di te fino a quando un ultimo respiro attraverserà il tuo corpo. Harry, ora, sei pronto?" 
Fanny appoggiò dolcemente il capo sul braccio del suo nuovo padrone in segno di approvazione; il mago si guardò alle spalle, e per un attimo la scena della morte del suo padrino gli inondò gli occhi. Non sapeva se sarebbe sopravvissuto una volta attraversato il velo, non sapeva se al di là avrebbe condotto una vita migliore, ma la paura non riuscì a fermarlo: fece un passo avanti, prese un lungo respiro e allora, solo in quel momento parlò: " Sono pronto, andiamo." E detto ciò si lanciò in avanti, facendosi avvolgere dal buio.

La Morte dietro di lui sorrideva, un ghigno le attraversava il volto.
"Ooo Harry Potter, non hai idea del destino che ti aspetta, a te sembra che la vita sia finita, ma in realtà è appena iniziata."
E detto ciò scomparve in un soffio, così come era venuta.
   
 
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