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Autore: terryoscar    11/07/2018    9 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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L’esercito Jarjeyes


Siamo nelle scuderie, Andrè ed io prepariamo in tutta fretta i cavalli.

“Andrè su sbrigati prima che si accorgano di noi, che non ci siamo.”
“Ah ah ah Oscar, con tutto quello che sta succedendo in casa tua, non si accorgeranno della nostra assenza!”
“Dici? Mio padre magari in questo momento è preso dalle discussioni familiari, ma aspetta che si calmi un po’ e vedrai come verrà a cercarci, quindi Andrè muoviamoci. Hai preso tutto?”
“Si certo .. Amore …”

Andrè mi ha chiamata Amore, che emozione, mi guarda e mi ruba un piccolo bacio, lo allontano immediatamente e gli dico: “Su dai Andrè, andiamo via, è pericoloso rimanere ancora qui, potrebbe scoprirci qualcuno!”
“Si si, hai ragione Oscar.”
“Cosa abbiamo con noi?”
“Due bisacce con qualcosa da bere e da mangiare, e se non dovessero essere abbastanza possiamo sempre fermarci in qualche locanda.”
“Perfetto! Allora partiamo al galoppo e più in fretta possibile.”

Corriamo veloci, spensierati. Mi sento leggera, felice. Mi sembra di avere ritrovato la spensieratezza di quando ero bambina.


Palazzo Jarjeyes

“Nanny, va a chiamare mia figlia e Andrè, non ho ancora finito con loro ….. Luisa mi ha stordito con tutte sue stupidaggini, spero solamente che si dia una calmata, per fortuna che è uscita, almeno si terrà lontano da qui per qualche ora e io starò più tranquillo …… Almeno ho un problema in meno! … Allora Nanny, cosa aspetti va a chiamare quei due!”
“Sissignore, vado!”

Mi siedo su una poltrona in salotto, vedo mia moglie entrare con Joséphine e Marianne, chiacchierano allegramente, non le ascolto nemmeno, mi sento esausto, sono qui seduto e mi sento stanco ancora prima che cominci la giornata, per fortuna che posso usufruire di due settimane di riposo, concesse per via della missione.

“Padre, cosa Avete, vi vedo stanco!”
“Oh Marianne, figliola, ma hai visto cosa succede in questa casa?”
“Se Vi riferite a Luisa, non pensateci, lei è fatta così, è inutile che Voi vi arrabbiate.”
“Oh Marianne …. Per fortuna che voi altre siete così comprensive come vostra madre, e non come vostra sorella Luisa, che è così ….. isterica …”

Anche Joséphine mi rassicura: “ Su padre, tranquillizzatevi, ormai è tutto passato.”
“Joséphine, spero che Luisa e l’imbecille di suo marito, tornino all’ora di pranzo, altrimenti mi vedrò costretto ad andare via e tornare stasera a cena!”
“Su caro, non esagerare …”
“Tu Marghérite non parlare, adesso anche tu ce l’hai con me!”
“Io Augustin?!”
“Si tu … e non fingere di non capire, lo sai benissimo!”
“Augustin ti prego, non parlare di certe cose davanti alle nostre figlie.”
“Marghérite, anche loro sono donne maritate e certe cose le comprendono perfettamente, anzi, spero che loro non si comportino con i loro mariti, come stai facendo tu con me!”
“AUGUSTIN ti ho detto di smetterla!!”

Appena ci rendiamo conto della problematica dei loro dissensi, mia sorella ed io lasciamo il salotto.

“Padre, Madre, io e Marianne, Vi lasciamo parlare tranquilli, a dopo!”

Appena le mie figlie si allontanato, mi arrabbio con mio marito.

“Ma che discorsi fai davanti alle nostre figlie?! Loro hanno capito benissimo di cosa tu stessi parlando, perché stamattina mi hanno vista uscire dalla stanza degli ospiti!”
“Quella che si dovrebbe vergognare del suo atteggiamento, sei tu e non io, visto che hai lasciato il letto coniugale, sottraendoti così ai tuoi doveri di moglie, soprattutto ora che io sono appena tornato da un lungo periodo di assenza! E non farmi gridare anche tu, già è tanto ciò che è successo!”
“Ma davanti alle tue figlie NO!!”
“Sono donne maritate e ne sanno quanto noi … spero che almeno loro non siano delle ricattatrici come te!!”
“Oh basta Augustin, sei impossibile …. Io me ne vado!”
“Dove Marghérite, dove?!”
“Ovunque .. basti che sia lontano da te!”
“Non ti riconosco più, mia dolce Marguérite.”
“Ma Nanny dove è finita, le avevo detto di mandare quei due e ancora non vedo nessuno!”
“Chiamare chi?”
“TUA FIGLIA OSCAR E QUELL’ALTRO …. SCELLERATO DI ANDRE’!!”
“Ancora con questa storia? E smettila, tra due mesi si sposeranno e tu fai tutte queste storie!”
“Io proprio non ti capisco, tu sei sua madre, possibile che non ti dia fastidio, che tua figlia si sia concessa prima del matrimonio?”
“NOO Augustin, affatto, Andrè è un bravo giovane e tra un po’ si sposeranno, possibile che tu non lo capisca?!!”
“Con te mia adora Marguérite, non si può discutere, vuoi avere sempre ragione! …….. Ma dov’è finita Nanny?! NANNY NANNY …..”

“Oh mio Dio il Generale! Adesso cosa gli dico?”

Torno in salotto mestamente … tremo all’idea della reazione di Augustin. Sono davanti a lui.

“Allora Nanny, dove sono Andrè e mia figlia?”
“Ecco Generale …. Io … non … so come dirvelo …”
“Dirmi cosa Nanny?!”
“Che … che … non li ho … trovati …”
“COSA?!!”
“Augustin … li ho cercati dappertutto …. E niente …”
“Nooo … nooo …. ancora!! Me l’hanno fatta ancora?!! MARGUÉRITE FORSE NON HO RAGIONE?!!”
“No che non ce l’hai Augustin, lasciali in pace!! E non urlare altrimenti tutti sapranno quello che è successo.”
“Maledizione!! Ma appena torneranno mi sentiranno, adesso non mi resta che sopportare anche quest’altra mancanza!..... Marguérite, possiamo solo immaginare quello che adesso stanno combinando quei due!”
“Combinano le stesse cose che abbiamo combinato noi due Augustin!!”
“Nanny, tu avresti dovuto sorvegliarli!”
“Non sono più bambini da un pezzo Generale!”
“Non è possibile, sono tutti contro di me! ……”


Abbiamo cavalcato per alcune ore, i muscoli sono tesi, in fondo siamo appena rientrati da una missione lunga e stancante, e ci vuole un poco di riposo.
Arriviamo al piccolo casino di caccia di famiglia, una piccola costruzione in legno, un unico ambiente, ampio, accogliente, con un grande caminetto che accendiamo subito, un tavolo con delle sedie, un paio di poltrone, un tappeto ed un giaciglio, per il riposo durante le battute di caccia. Mio padre non è mai fatto mancare nulla. Fuori, un ruscello si allarga a formare un piccolo lago e tutto attorno il bosco della mia famiglia. Qui generazioni di Jarjayes hanno cacciato…..e non solo animali. I miei antenati erano piuttosto allegri, solo da mio nonno in poi, la famiglia ha assunto un aspetto rigido. Tutti militari, da sempre. Ma molti miei antenati erano piuttosto inclini alle delizie della vita.
Leghiamo i cavalli ad un albero, in modo che possano cibarsi delle erbe e abbeverarsi al ruscello. 

“Andrè, io prendo le bisacce e tu le vivande.”
“Si … va bene Oscar ..”


Prendiamo tutto e spalanchiamo la porta.

“Andrè su entriamo e appoggiamo tutto sul tavolo. Abbiamo tutto il necessario per passare una magnifica giornata all’aperto.”

Apriamo le bisacce e mettiamo il loro contenuto sul tavolo: del pane, del formaggio, della frutta, della cioccolata in crema e due fette di torta alle mele. Abbiamo saccheggiato la dispensa, come i due monelli che eravamo, e che in fondo siamo ancora. Due bicchieri ed una bottiglia di vino. 
Ci guardiamo, Andrè mi sorride, sono un poco imbarazzata, non so esattamente come comportarmi. Vorrei ancora le sue labbra sulla mia pelle, ma non so come dirglielo. E poi sono agitata. 


“Oscar, stai bene? Sei tutta rossa ed hai un’espressione così così…..”
Non so come definirla, non è imbronciata, ma non è la solita Oscar. Che si sia pentita? No, non credo proprio. Oscar quando prende una decisione non torna indietro. Forse è solo impacciata…uhm….mi ci vuole un’idea per scioglierla un po’….infondo non è cambiato nulla, siamo sempre noi….
 
Appena appoggiamo tutto sul tavolo, Andrè mi afferra per le braccia, mi stringe a se e si avventa sulle mie labbra, mi allontana appena e mi dice:

“Oscar, ti sento tesa, ti va di allenarci un po’ con la spada?”
La vedo sorridermi, il solo pensiero la fa rilassare un poco: “Certo Andrè! Hai voglia di farti mettere sotto?!!”
Inizia a ridere! Quanto è bella quando ride felice. Rido anche io con lei!



“Dai andiamo, prendiamo le spade.”
“Si Capitano, come volete ah ah ah!”


Usciamo dal casino con le spade in mano, ci guardiamo e sorridiamo. Sguainiamo le spade. 


“Su Andrè fatti sotto … a noi due!”
“Colonnello adesso Vi farò vedere io!”
“Avanti Capitano, fatevi sotto!”


Iniziamo il nostro duello.
Le lame si incrociano, siamo decisi, nessuno dei due vuole perdere, affondo, parata, un passo in dietro, parata …Oscar affonda ancora, mi incalza, è una furia …. è la mia Oscar! Mi perdo nei suoi occhi colore del mare, lucenti, nei suoi capelli scompigliati, nella sua espressione assorta dal combattimento. È un attimo, e mi ritrovo a terra.


“Grandièr, oggi non sei in forma! Non sarai per caso stanco?” 


Mi dice sorridente e maliziosa! È sopra di me, la afferro per i polsi e ribalto le posizioni.


“Comandante …. mai distrarsi!!! E poi non sono stanco, solo ….. la mia avversaria ha usato argomenti scorretti per battermi!”
“Voi dite Capitano? Io invece credo che non sia affatto scorretta, anzi, siete Voi che state approfittando della Vostra forza fisica ah ah ah!”
“Io?!”
“Si Voi Capitano, mi avete ribaltata, sapendo benissimo che non posso liberarmi dalla Vostra stretta … siete troppo forte per me, e lo sapete benissimo!”


Ansimo per la lotta, per l’emozione, Andrè mi guarda nella scollatura della camicia, rimasta aperta. Non indosso le fasce, questa mattina siamo usciti troppo in fretta e non ho pensato di metterle!
Ci rotoliamo a terra, nell’erba, in una lotta a mani nude …..poi in un attimo Andrè si fa serio, mi guarda e mi dice: “Ti amo Oscar … ti amo tanto …. ti desidero ancora … ti voglio, adesso …. Subito …”


La prendo in braccio, la stringo forte e la porto dentro al casino di caccia, al riparo da sguardi indiscreti, con un calcio chiudo la porta, lei si stringe a me, si abbandona tra le mie braccia, la appoggio sul letto, le dico: “Comandante ho imparato la lezione!”
“Capitano sono felice che abbiate capito chi è il più forte … non mi riferisco certo alla forza fisica, li siete imbattibile!”
“Avete già imparato a usare le Vostre arti femminili, contro a un povero soldato che Vi ama disperatamente?”
“Andreeè …!”
La bacio con passione, sento le sue braccia intorno al mio corpo, ci sciogliamo dal nostro abbraccio, e le dico: “Prendo qualcosa da mangiare … aspetta.”


Mi alzo da lei, e vado verso il tavolo, prendo del cibo, riempio i due bicchieri e porto il tutto sul letto. Mi siedo vicino a lei. 

“Cosa fai Andrè?!!”
“Desidero imboccarti, non l’ho mai fatto, lasciamelo fare!”

Iniziamo uno strano gioco: io imbocco lei e lei fa altrettanto con me …. poi apro il vasetto della crema di cioccolato, intingo un dito e lo passo sulle sue labbra, lei si lecca appena … non resisto, mi butto su di lei e la bacio, assaporo questa cioccolata dalle sue labbra. Piano, le sbottono la camicia e gliela sfilo, poi intingo di nuovo le dita nella cioccolata e la passo sulla sua pelle. 
Con le labbra ripercorro lo stesso cammino fatto prima dalle dita, e assaporo la pelle di Oscar, dolce …..quando arrivo all’ombelico scoppia a ridere!


“Andrè … mi fai il solletico ah ah ah!” 
“Mi hai stregato e tu lo sai … ti amo da sempre Oscar … e adesso che sei completamente mia, sento che mi appartieni ancora di più!”

Lo guardo, quanto è bello il mio Andrè, accarezzo il suo viso, ha uno sguardo profondo, un sorriso malizioso con quel barattolo in mano! È un gioco nuovo, scoppio a ridere quando arriva sulla mia pancia! 

“Ti amo Andrè! Ma così mi fai il solletico ah ah ah !”
“Certo, non era proprio questo l’effetto che volevo ah ah ah !!”

Poi sento le mani di Oscar raggiungere la mia camicia e sbottonarmela, un bottone dopo l’altro. La lascio fare, mi sfila l’indumento e resto a dorso nudo. Poi Oscar intinge le dita nel barattolo, molto più di quanto abbia fatto io, ed inizia lo stesso gioco. Sento le sue labbra e la sua lingua seguire la scia lasciata da quella dolce crema, è intraprendente la mia Oscar! Poi quando arriva ai bottoni dei pantaloni si ferma, seduta sulle mie gambe, un poco titubante. Allora l’attiro a me, la bacio, la abbraccio ed inverto le posizioni. 
Mi lascio guidare da Andrè, non so più cosa fare, come fare: “Andrè insegnami, insegnami come renderti felice, insegnami ad amarti!”

La guardo, le sue parole mi lasciano stupito, Oscar, la mia guerriera, si sta sciogliendo, è curiosa e vuole occuparsi di me.
Per tutta la notte, Andrè si è assicurato che io stessi bene, che fossi felice, appagata. Si è preso cura di me, ha aspettato i miei tempi, ha raccolto le mie paure e le ha trasformate in forza. Ora voglio ricambiarlo, voglio imparare quello che gli piace, voglio sapere come farlo stare bene.

“Con calma, Oscar, senza fretta. Abbiamo tutto il tempo, lasciati guidare!”


Mi abbandono così nuovamente a lui. Alle sue mani che cominciano audaci ad accarezzarmi, poi lentamente mi sfila gli stivali, le calze. Fa altrettanto su di se, poi torna a baciarmi, prima il viso, lasciando una scia di piccoli baci, poi si ferma sulle mie labbra, chiedendo un bacio più esigente, poi piano scende sui miei seni, li accarezza, li bacia……e poi scende con le sue carezze, piano fa saltare ad uno ad uno tutti i bottoni dei pantaloni e mi ritrovo completamente nuda, con il mio Andrè di fianco, appoggiato su un gomito che mi accarezza e bacia ovunque, sussurrandomi tra un bacio e l’altro, dolci parole d’amore
La guardo, quanto è bella, la mia amazzone! 
Non resisto oltre, mi sfilo anche io i pantaloni e sono su di lei.
Ci amiamo così, fusi uno nell’altro, senza stancarci, incuranti del tempo.
Sfiniti, ci addormentiamo.
…………………………………….
Mi sveglio, Andrè è al mio fianco, mi fa da cuscino. Lo guardo, sorrido, mi armo di coraggio e comincio a baciarlo per tutto il corpo, piano piano, prima leggera e poi sempre più decisa. Piano inizio ad esplorarlo, lo stuzzico, lo accarezzo …. E …..oddio! mi ritiro veloce, alzo gli occhi e vedo Andrè sorridermi:
“Continua, ti prego, non fermarti!” 
Un respiro profondo, una rassicurazione di Andrè e riprendo il mio gioco….

Quanto è bella, tutta rossa ed impacciata.
“Voltati, lascia che ti guardi …..” 
Lei mi sorride ed acconsente, sempre più rossa!
Poi, mi bacia, un tocco leggero.

Che imbarazzo, però Andrè è felice, mi sorride, mi rassicura! Mi vuole vedere in viso! Sleale! 
Tutto avviene da se.
Andrè mi attira a sé, mi accarezza, mi bacia …….
I nostri gemiti riempiono la stanza … finché non crolliamo esausti, appagati, abbracciati. Andrè continua ad accarezzarmi, fino a quando mi addormento, appoggiata a lui.

Abbiamo trascorso tutto il giorno a letto, ci siamo amati fino allo sfinimento, ormai è sera inoltrata, Andrè ed io ci siamo addormentati nuovamente, stretti l’uno nelle braccia dell’altro, il rombo di un tuono ci sveglia di soprassalto.


“Andrè …. Arriva un temporale ! …”
“Ho sentito Oscar.”
“Dobbiamo affrettarci per fare ritorno a casa e …”

Udiamo lo scroscio fragoroso della pioggia.

“Oscar ormai non possiamo andare da nessuna parte, il temporale è violento, dobbiamo rimanere qui, fin tanto che non smetta.”

Oscar si alza appena da me e mi guarda un poco smarrita.

“Cosa c’è Oscar?”
“Vedi Andrè, è che penso che quando rientreremo …”
“Temi tuo padre?”
“Nooo …!”
“Allora vieni qui, abbracciami e non pensiamo a quello che ci aspetta!”
“Però Andrè ho fame!”

Le do un bacio veloce, sulla fronte, indosso la biancheria intima e mi alzo dal letto.

“Anch’io ho fame Oscar, mangiamo qualcosa.”

Mi tiro su, mi siedo, mi copro con il lenzuolo, vedo Andrè allontanarsi e prendere il vassoio e riempirlo di vivande.
Un lampo seguito da fragoroso tuono illumina il nostro rifugio, vedo Andrè avvicinarsi.

“Accipicchia Oscar, sentito che tuono!!”
“Andrè, non smetterà per adesso, credo che faremo davvero tardi!”
“Tu sai come possiamo passare il nostro tempo, vero?!!”


Sorrido maliziosa, rimanendo in silenzio. 
Cominciamo a mangiare, i nostri sguardi non si lasciano, si cercano, mangiamo quasi in fretta, Andrè riporta il vassoio sul tavolo, torna da me, mi abbraccia, mi bacia, mi fa nuovamente sua, mentre i lampi continuano a illuminare la nostra stanza.



Palazzo Jarjeyes

Siamo tutti riuniti in salotto, mio marito Augustin tamburella nervosamente le dita sul bracciolo della poltrona, so benissimo a chi sta pensando, spero che almeno si controlli, e non faccia scenate davanti alla famiglia che è qui riunita.
Le mie figlie chiacchierano allegramente, la stessa cosa fanno i miei nipoti, vedo Nanny arrivare e mi sussurra: “Madame Marguérite, sono preoccupata per i ragazzi , spero che non gli accada nulla!”
“Nanny, l’unica cosa che può accadere, è che quei due poveri ragazzi si debbano sorbire la sfuriata di Augustin!”
“Spero che almeno non lo faccia davanti alla famiglia.”
“Su questo possiamo stare tranquille, lui non vuole che si venga a sapere, lo sai che su questa cosa vuole mantenere il riservo.”

Ancora un altro lampo, ancora un altro tuono e la pioggia continua a cadere incessantemente.

“Madame guardate il Generale com’è nervoso, adesso ci si mette anche questo violentissimo temporale, non ci voleva proprio, lo sapete che mette di cattivo umore Vostro marito!”
“Nanny ormai tutto mette di cattivo umore a mio marito!”



Vedo avanzare mia figlia Luisa, adesso è sicuro mi farà alterare nuovamente

“Padre, avete notato che ci siamo tutti all’infuori di Oscar e di Andrè?”
“Uhmmm ….”
“Cosa c’è non dite nulla?”


“Joséphine, guarda Luisa è andata da nostro padre per stuzzicarlo nuovamente, è meglio che tu intervenga e che faccia qualcosa.”
“Si Antoinette, adesso ci penso io, cercherò di fermarla!”


“Allora padre, a mia sorella è concesso di andare con il suo fidanzato chissà dove e invece quando il mio Maxim mi corteggiava, mi avete tenuta come una reclusa, neanche se fossi stata agli arresti! Ebbene, non dite niente? ……. Capisco, a lei tutto è concesso perché è il Vostro erede, vero?”
“Ora basta Luisa, smettila di sputare veleno!”

Vedo mio figlia Joséphine arrivare tempestivamente, afferra la mano di Luisa e la trascina via.

“Vieni con me Luisa, devo parlarti!”
“No aspetta Joséphine, io devo parlare con nostro padre aspetta …..”
“Joséphine, brava figliola portala via prima che la metta sotto chiave!”
“Padre, cosa avete contro di me?”
“Nulla Luisa, nulla! E’ solo che ho un leggero mal di testa, e voglio stare tranquillo, e tu figlia mia adorata me lo fai venire di più! …. MAXIM!!”
“Sissignore!”
“Occupati di tua moglie, falla sparire dalla mia vista, almeno fino a che non ceniamo!!”
“Agli ordini Signor Generale!”


Mi avvicino al mio Augustin e dico appena: “Povero ragazzo, quanta pazienza deve avere con nostra figlia!”
“Marguérite cara, è l’unica che è stata tirata su male, dovevi essere più attenta alla sua educazione, e guarda adesso i pessimi risultati … in tutta sincerità non so come faccia a sopportarla quel poveraccio del marito! ………… Margerite vado nella mia stanza, scendo per la cena, ma se quei due …. Sciagurati dovessero tornare prima, mandameli da me, capito cara?”
“Certo Augustin, ma tu non agitarti quando verranno da te, sii civile ed esprimiti con modi gentili caro, senza sbraitare, mi raccomando Augustin!!”
“Si cara! … E anche se volessi esternare tutta la rabbia che sento dentro, non posso farlo, siamo invasi dal nostro esercito familiare e tu lo sai che non voglio che le nostre figlie lo sappiano e tanto meno i nostri nipoti, quindi sta pure tranquilla, non urlerò!! ….. Ma aspetta che porterò fuori del palazzo quei due …. E poi vedrai se mi sentiranno … eccome se mi sentiranno!! ….. A dopo Marguérite!”
“A dopo caro!”




Carcere della guardia metropolitana

Resisti Alain … ancora oggi e domani e poi finalmente sarai fuori di qui … che tortura!! 
Se solo il vecchio pazzo mi avesse lasciato il mio libro per tenermi compagnia, per lo meno il tempo sarebbe passato più in fretta! ………… Ah Generale, immagino che sarai soddisfatto sapendomi qui a marcire …. 

Sento dei passi, che strano non è l’ora del rancio, ma cosa succede?!

“Soldato Sassoin!!”
“Sergente, come mai Voi qui, è successo qualcosa a mia moglie?”
“Moglie? Non sapevo Sassoin che tu fossi sposato! Comunque tranquillizzati, ti porto buone notizie .. ovvero un messaggio da parte del tuo Comandante …”
“Il Comandante Oscar?”
“Si proprio lei! Domani pomeriggio verrai scarcerato in via del tutto eccezionale, per prendere parte alla festa di fidanzamento che si terrà a palazzo Jarjayes, dei tuoi superiori: Il Colonnello Jarjayes e il Capitano Grandièr!”

Sorrido pensando ad Andrè che adesso è diventato un mio superiore.

“Sassoin il Comandante Jarjayes ti manda a dire che devi stare tranquillo per una certa … Sabrina e …”
“E’ mia moglie!”
“Ah Capisco, non ne sapevo nulla! Comunque ti manda a dire che tua moglie non ha lasciato il palazzo e che la troverai lì domani sera, e questo è tutto!”
“Un momento Sergente, sapete dirmi quanto tempo dovrò rimanere in prigione?”
“Non è compito mio informarvi, lo farà personalmente il Comandante. E questo è quanto!”
“Grazie Sergente!”
Mormoro sotto voce: “Accidenti a te diavolo biondo, sei riuscita a strapparmi un sorriso, ti stai occupando perfino di mia moglie, debbo ammettere che sei un’ aristocratica piuttosto insolita ah ah ah!............... Ah Sabrina!! Non vedo l’ora di stringerti tra le mie braccia e di possederti aaaaaaaaaaa !!”



 
Dopo l’amore Andrè ed io ci diamo ancora un’infinità di baci, ci teniamo stretti dimenticandoci del mondo che abbiamo lasciato fuori, lo guardo con infinito amore e gli dico: “Andrè, hai visto ieri Anne … appena ti ha visto, ti ha guardato come un’amantide pronta a saltarti addosso!”
“Cosa?! Ma Oscar!! … Tu .. tu … ma …”
“Sono gelosa Andrè … lo ammetto … mi da fastidio che continui a guardarti così, non vorrei che si intrufoli nuovamente in camera tua altrimenti …”
“Ah ah ah Oscar!! … Ma … cosa …”
“Smettila Andrè, mi prendi in giro?”
“No non Oscar … Ma come puoi essere gelosa di Anne, tu lo sai che per me non è mai esistita, nemmeno quando tu non eri la mia fidanzata, figurarsi adesso!”
“Si però … tu non l’hai mai considerata ma lei invece ti ha sempre visto come un …”
“Basta basta e vieni qui … dammi un bacio e non pensare ne ad Anne ne nessun altro!”

Andrè mi bacia ancora e ancora.

“Andrè ha smesso di piovere dobbiamo andare, si è fatto davvero tardi …. Immagino mio padre quando ci vedrà!”
“Ti preoccupa?”
“Nooo … tanto sappiamo benissimo che da stasera mia madre dormirà con me, e tu dovrai sorbirti uno dei suoi soliti discorsi che non hanno ne capo ne coda!”
“Ah ah ah Oscar sei tremenda ah ah ah!”
“Su Andrè dobbiamo prepararci.”
“Oscar …”
“Si! …” 
“Sei perfettamente consapevole che quando arriveremo al palazzo ci aspetterà l’inferno!”
“Certo che lo so!”
“Allora sai che ti dico?! Inferno per inferno io ti propongo di intrattenerci ancora un po’ ..”

Lo sguardo di Andrè è malizioso, ricambio il suo desiderio e ci perdiamo nuovamente nell’amore.



 
La famiglia è riunita a tavola, ci siamo tutti, tutti tranne Andrè e Oscar. Sono al mio posto d’onore, fingo una tranquillità che non ho, penso a quei due che mancano da stamattina e non fanno ancora ritorno, tra un po’ ci sarà senz’altro qualcuno che chiederà di loro, ed io dovrò inventarmi una scusa.

“Nonno, perché la zia Oscar e lo zio Andrè non sono qui con noi?”

Ecco lo sapevo, adesso devo mantenere la calma.

“Ehmm … vedi Odette cara, i tuoi zii hanno ricevuto un incarico dal Comando e non so quando faranno rientro.”

Guardo le facce di tutti i presenti, so benissimo che nessuno mi ha creduto, l’importante che nessuno dica più nulla ….. ecco lo sapevo sempre lei, mia figlia Luisa.

“Padre siete davvero sicuro che Andrè e mia sorella stiano svolgendo davvero un incarico? A me sembra alquanto strano ciò che dite …”
“Perché?”
“Siete appena tornati da una missione e il Comando li impiega nuovamente? Scusatemi ma diffido di ciò che avete appena detto … o Voi siete un ingenuo oppure …..”
“MAXIM FA CHIUDERE LA BOCCA A TUA MOGLIEEE!!!”
“Ti prego Luisa cara, siamo a tavola e non fare arrabbiare il Generale, non vorrai mica che si senta male?”
“E’ tutto ciò che hai da dire Maxim? Ora capisco le intemperanze di tua moglie!! …. Luisa ancora un’insinuazione, e ti alzi da tavola e finisci la tua cena in camera tua, INTESI?!!”


La voce di Oscar irrompe nella sala da pranzo, è insieme ad Andrè, per fortuna si tengono a distanza. Almeno salvano le apparenze!

“Cosa succede Padre, perché urlate?”
“Finalmente Oscar, dillo pure tu, che sei appena tornata dall’incarico che il Comando ti ha affidato, visto che tua sorella Luisa ne dubita.”

Guardo mia sorella e con un mezzo sorriso le dico: “Luisa sempre a sputare veleno, vero sorellina?”
“COSA?!! Padre l’avete sentita!! E poi dite che sono sempre io!!”
Vedo Joséphine intervenire in mio favore.
“Luisa, Oscar ha ragione, è mai possibile che tu debba stare sempre a guardarla?”
“Nooo Padre, adesso anche Joséphine che è la maggiore ce l’ha con me!!”
Interviene Antoinette: “No sorellina, nessuno ce l’ha con te, sei tu che ce l’hai con nostra sorella Oscar!”
“PADREEE!!! Vi prego dite qualcosa!!”
“Si hai ragione debbo dire anch’io qualcosa: Vai in camera tua e finirai lì la tua cena! Su alzati!!”
“Nooo Maxim tutti contro di me … non è giustooo …. Sing …. Madre …”
“Figliola ti prego, non fare così cerca di saperti comportare e non essere invidiosa di nessuno, eppure piccola mia io non ti ho insegnata ad esserlo!”
“Noo madre, anche Voi adesso … sing … sing …”

Vedo Augustin intervenire con decisione: “Hai finito la tua recita Luisa?”
“Recita?”
“Adesso cara figliola vai in camera tua e rimani lì fin tanto che tu non ti sarai ravveduta! E’ inutile dirti che ti siederai a tavola con la tua famiglia, quando avrai cambiato atteggiamento. Adesso vai cara!”
“Padre mi prendete in giro?”
“Assolutamente figlia adorata, desidero solamente che tu diventi più donna e meno oca! Ora va cara e fatti vedere da me quando ti deciderai a non dire più idiozie!! … Maxim accompagnala!”

Guardo Andrè e Oscar e continuo con la mia recita, con tono cortese gli dico: “Su avanti ragazzi , accomodatevi, prendete posto!”

Ascolto il tono di mio padre e capisco perfettamente che sta fingendo davanti a tutti, Andrè ed io stiamo al suo gioco, tanto sappiamo che appena avrà l’occasione ci massacrerà con i suoi discorsi.
Andrè ed io prendiamo i nostri posti, siamo l’uno accanto all’altro, le nostre mani sono sotto il tavolo, Andrè afferra la mia e la stringe, ma non appena arriva la cameriera per servirci la cena le nostre mani intrecciate si lasciano. 
Mio padre ci guarda e con atteggiamento tranquillo dice: “Bene, come è andata al Comando Andrè?”
“Bene bene Signore …”
“Mi fa piacere figliolo … e dimmi il tuo nuovo incarico cosa ti sembra?”
“Ecco Signore per me è così tutto nuovo che …”
“Ti sembra strano, non è vero? Certo ti capisco … Credo Andrè che adesso non vi affideranno altri incarichi, visto che siamo appena tornati dalla missione vi spetta una licenza, vero Oscar?”


L’ironia di mio padre è davvero palese, e con altrettanta ironia gli rispondo: “Veramente Padre domani abbiamo …”
“Domani cara ci sarà la tua festa di fidanzamento e credo che tu abbia degli impegni improrogabili con tua madre, vero Marguérite?”

Augustin usa un tono lento e demenziale, lo conosco: dentro di se sta scoppiando, ma deve fingere, dopotutto è uno stratega. Gli rispondo: “Si Augustin, Oscar dovrà rimandare tutti i suoi impegni perché dovrà decidere quale abito indossare!”
“Abito? “
“Si certo Oscar, non vorrai presentarti alla tua festa di fidanzamento in divisa?”
“Madre, ma io non credo di avere degli abiti …”
“Ma certo che si cara! Quando eri via, ho fatto confezionare dalla sarta svariati abiti, sono tutti disposti negli armadi, dovrai indossarli e scegliere quello che ti sta meglio!”
“Ma io …”
Sento mio padre intervenire nuovamente: “Oscar qual è il problema … hai già indossato un abito femminile al palazzo del Doge, anzi, più di uno, quindi non comprendo tutta questa tua titubanza!”
“Ma Padre, quelli erano costumi di carnevale e ….”
Mia sorella Joséphine incalza: “Ma non preoccuparti Oscar, noi sorelle ti aiuteremo a scegliere quello più adatto, non devi preoccuparti!”
"Ma io…..ma....se proprio devo …..che sia semplice, almeno!”
“Semplice, la mia ultima figlia si sposa e per la festa di fidanzamento vuole un abito semplice?!!! Non si è mai vistooo!"

E così piccola mia impari a prenderti gioco di me!!!!

“Non ci pensare nemmeno Oscar, il tuo abito dovrà essere sfarzoso!!”
“Ma Padre .. a me non piacciono gli abiti sfarzosi .”
“Invece a me si …. Oscar ….”

Ho capito, mio padre vuole vendicarsi perché io e Andrè siamo stati tutto il giorno fuori, ma io non glielo permetterò, potrà strepitare quanto vuole ma non la spunterà!! Vedo Andrè guardarmi e mi sorride appena, so che il suo è un modo per rincuorarmi, ma mio padre comunque non l’avrà vinta!!

Dopo la cena mi precipito nella mia stanza, mi attende un bel bagno rilassante, vedo Sabrina prepararmi la camicia da notte e mi dice: “Oscar la vasca è pronta, puoi andare nella toilette … ti porto il cambio pulito.”
“Grazie Sabrina!”

Sabrina mi accompagna nella toilette, mi accorgo che ha qualcosa da dirmi.

“Sabrina, è successo qualcosa? Forse non ti trovi bene con noi?”
“Ma no, cosa dite Oscar, io sto benissimo, anzi, mi sento a mio agio qui è che io … vedete … volevo sapere di Alain … come sta!”
“Non preoccuparti per lui, al comando mi tengono informata, sta bene … e poi domani lo vedrai alla festa! … a proposito, dirò a Nanny di mostrarti degli abiti, potrai scegliere quello che ti piace di più e indossarlo, e non dovrai preoccuparti nemmeno degli accessori, potrai prendere quello che vuoi, e non dovrai restituire nulla!”
“Grazie Oscar.”


 
Rimango sola, sono immersa nella tinozza, mi rilasso, mi passo il sapone sulla pelle, sui capelli, e ripenso a questa giornata, ed alla notte che l’ha preceduta. Sorrido tra me, maliziosa, mi sento arrossire…per fortuna che sono sola. Lo ammetto però, un bagno mi ci voleva proprio! Penso anche a mio padre, in fondo lo capisco, però è troppo assillante, dovrebbe stare più tranquillo! Chissà cos’altro si inventerà!
Esco dalla vasca, mi asciugo veloce e mi preparo per la notte.

Faccio in tempo a vestirmi e indossare la camicia da notte che sento bussare alla porta.

“Avanti!”
“Madre … siete venuta a passare la notte con me?!! Ah ah ah!!”
“Oscar ..figliola .. tu scherzi ma.. tuo padre è davvero furibondo.”
“Dite davvero Madre? Io sinceramente non me ne sono accorta, anzi, appena ha visto me e Andrè, è stato molto cordiale e così … ben disposto ah ah … l’unica cosa che mi ha dato fastidio è stata la sua intromissione sulla scelta dell’abito, se crede di vendicarsi in questo modo, perché io e Andrè siamo stati fuori tutto il giorno, si sbaglia! … Non sarà certo lui a decidere cosa indosserò domani.”
“Oscar ti prego, figlia mia, cerca di evitare qualsiasi scontro con tuo padre, devi cercare di tenere a bada tuo padre ancora due mesi e poi tutto questo sarà finito!”

Guardo mia madre e le sorrido.

“Madre a quello che mi avete detto, non ci credete nemmeno Voi, non è così?”
“Oscar …”
“Allora Madre siete pronta per trascorrere la notte con me? Siete sicura che non Vi mancherà mio padre? Ah ah ah!
“Oscar …”



Sono in camera mia, disteso sul letto, penso alla mia Oscar: se penso che fino a qualche ora fa, eravamo stretti ….. è stata mia un’infinità di volte … mi sento rabbrividire. Mi sembra di sentire ancora il suo profumo, il calore della sua pelle, delle sue labbra ….. Oscar …. 


Mia nonna mi distrae dai miei pensieri: “Andrè, posso entrare?”
“Entra nonna!”
“Andrè, il Generale vuole parlarti ..”
“Vuole parlare con me?!”
“E con chi se no! Certo nipote che stavolta l’avete combinata grossa … noi non abbiamo avuto modo di parlare però …”
“Però cosa nonna?!!”
“Andrè, tu non immagini il putiferio che si è scatenato in tua assenza, e adesso il Generale che vuole parlarti …”
“Su nonna, non preoccuparti, l’unica cosa che può farmi, è una lavata di testa e nient’altro ah ah!”
“Che sfacciato che sei Andrè! … Ma poi nipote capisco tutto ma un po’ di discrezione voi due!”
“Allora approvi quello che è successo!”
“Andrè smettila, non farmi dire cose che non voglio, e poi non potevate chiudere almeno la porta a chiave?”
“Nonna non posso credere a ciò che sento, tu approvi quello che io e Oscar …”
“Smettila impudente, non è il modo di parlare a tua nonna!”
“Dai nonna non ti arrabbiare ah ah ah!”

Sento una voce tuonare nella stanza.

“A quanto pare siamo di buon umore Andrè, non è vero?”

Scatto immediatamente in piedi, e mi metto quasi sull’attenti.

“Signor Generale, io stavo per …”
“Ho deciso di venire io in camera tua, qui nessuno potrà ascoltarci …”

Guardo Nanny e le dico: “Lasciaci da soli, che la nostra sarà una conversazione da uomini.”

Temo all’idea di cosa possa dire a mio nipote, anche se ormai è un uomo, non mi resta che ubbidirgli e lasciarli da soli.

“Si Generale.”

Vedo il Generale avanzare di qualche passo verso di me, e con sguardo accigliato mi dice: “Andrè non ti aspetterai che mi congratuli con te per quello che hai fatto?!”
“Signore …”
“STA ZITTO E NON INTERROMPERMI!!”
“Dunque dicevo … quello che tu hai fatto con mia figlia, certo non me lo sarei mai aspettato …. Mio …. Suocero …. Mi … sfidò a duello per quello che …. Era … successo con …. Mia moglie …. E ……… ma … che .. ti sto a raccontare!! … Andrè ascolta ormai quello che è successo è successo … PERO’ VOI DUE OGGI ….SIETE STATI TUTTO IL TEMPO FUORI MALEDIZIONE!!”

Vedo la porta aprirsi.

“NANNY COSA VUOI, TI AVEVO DETTO DI NON DISTURBARCI!”
“Calmatevi Signore, se urlate Vi sentiranno tutti, e non mi sembra il caso che sappiano quello che è successo, o sbaglio?”
“Si si hai ragione Nanny, cercherò di controllarmi, e adesso fuori.”

La nonna ci lascia nuovamente da soli.

“Come ti dicevo … Andrè mettiamo subito in chiaro che quello che è successo con mia figlia, non deve più ripetersi almeno fino al giorno del matrimonio, e poi c’è una domanda che in tutta confidenza devo … farti …”
“Quale Signore …”
“Ehmmm come posso dire … ecco … vedi … tu … tu … insomma …”
“Cosa volete dirmi?”
“Andrè vedi .. tu quando sei .. stato in intimità con mia figlia ….”

Temo ciò che il Generale possa chiedermi e senza rendermene conto spalanco gli occhi.

“Andrè, ti proibisco di guardarmi così, mi impedisci di parlare! … Dunque … come dicevo, quanto tu … Andrè … senti …”
“Signore, avete detto a mia nonna, che la nostra è una conversazione da uomini, quindi intuisco la natura della Vostra domanda, non preoccupatevi e parlate chiaro!”
“Puff … Grazie figliolo! Dunque Andrè … tu quando sei stato con mia figlia .. hai fatto in modo che … evitaste le dovute conseguenze?”
“Co … COSA?!!!”
“Sccc … Non urlare, non voglio che qualcuno ci ascolti … allora Andrè rispondi alla mia domanda .. come hai detto tu prima siamo uomini e quindi non devi imbarazzarti figliolo! Allora?”
“Ge .. Generale ma che razza di domanda è la Vostra, Vi rendete conto di ciò che mi state chiedendo?”
“Certo che si, e sono preoccupato, non vorrei che arrivasse una sorpresa prima del tempo, sai le chiacchiere non mi piacciono e … Andrè allora rispondimi … avanti…”
“Generale da me non saprete un bel niente, sono cose mie e di Oscar e di nessun altro, sono stato chiaro?”
“Un momento Andrè, sarebbero stati affari Vostri se lo aveste fatto dopo il matrimonio, ma in questo caso, è affar mio, ne va di mezzo il buon nome ed il decoro della famiglia.”
“No non no … Signore questo è troppo … Voi parlate di nome e decoro, ma Signore, tutti noi sappiamo della nascita anticipata di Joséphine e poi Vostra figlia, la penultima, ha dato alla luce suo figlio ben quaranta giorni prima, e Voi mi parlate di …”
“Ora basta Andrè, non ti permetto di parlarmi così!”
“Signore, sono stanco ho bisogno di riposare, adesso se Volete scusarmi, lasciatemi solo!”
“Certo … immagino….. eccome se immagino che tu ti senta stanco, sei stato tutto il giorno con mia figlia, e sicuramente non a duellare!”
“Anche Signore, se proprio volete saperlo, abbiamo fatto anche quello!”
“Andrè, sei uno sfacciato, e vedi di non possedere più mia figlia prima del matrimonio altrimenti ….”
Vedo il generale uscire furioso dalla mia stanza mentre mia nonna incalza: “Ma Signor Generale secondo Voi sono domande da farsi a degli sposini poi?!!”
“Sposini? Non sono ancora sposati Nanny, ed io ho tutto il diritto di saperlo, e adesso fatti da parte che devo passare!”

Vedo il Generale allontanarsi, e mia nonna accigliata mi dice: “Non ho alcun dubbio, è davvero fuori di se spero che non vada adesso a tormentare la mia bambina!”


Sento bussare alla porta.
“Avanti!”
“Oscar …!
“Padre … tutto bene? Vi vedo un tantino agitato?!!”
“Marguérite … per favore chiudi la porta devo parlare con tua figlia.”
“Augustin se provi a dire delle stupidaggini io …”
“Marguérite le mie non sono stupidaggini, devo solo chiedere una cosa a mia figlia.”
Vedo mia madre determinata, mi guarda e mi dice: “Oscar lasciami sola un attimo con tuo padre, per favore.”
“Madre, mio Padre è con me che vuole parlare, non con Voi!”
“Oscar per favore …”
“Va bene Madre, Vi accontento ora indosso la mia vestaglia e Vi lascio parlare da soli.”


Esco dalla mia stanza e colgo l’occasione al volo, mi precipito immediatamente nella stanza di Andrè, non busso nemmeno, apro, è disteso sopra il letto, mi vede e mormora: “Oscar … cosa ci fai qui, non sei anche tu agli arresti?”
“Non scherzare Andrè, mio padre voleva parlare con me, invece mia madre mi ha mandata via, e adesso sono loro che stanno parlando, ed io non ho resistito e sono corsa da te!”

Do appena il tempo ad Andrè di alzarsi dal letto che mi stringo tra le sue braccia, lui mi accarezza e mi bacia, lo bacio, non desideriamo altro.
Passiamo interminabili minuti stretti a divorarci dai baci, finché non udiamo delle grida provenire dal piano di sopra. Andrè ed io ci precipitiamo fuori dalla stanza e percorriamo velocemente le scale, fino ad entrare in camera mia, dove nel frattempo si è radunata tutta la famiglia.

Luisa è la prima a chiedere: “Madre Padre, si può sapere cosa sta succedendo?”
Mia madre è fuori di se e risponde: “Chiedilo a tuo padre!!”
“Allora Padre, cosa c’è perché state litigando con nostra madre?”
“CHIEDIGLIELO A LEIII!” 
“Ne sei proprio sicuro Augustin?”
“No ZITTA MARGUÉRITE!!!”

Mio padre guarda tutti noi e urla: “QUESTI NON SONO AFFARI VOSTRI TORNATE NELLE VOSTRE CAMERE, VIA TUTTI VIA ALTRIMENTI …..”
Luisa ironicamente gli risponde: “Ci arrestate tutti Generale?!!”
“MAXIMMM!!!!”
“Sissignore!”
“PORTA VIA IMMEDIATAMENTE VIA DA QUI TUA MOGLIEEE!”
“Agli ordini Signore!”
“E tu Oscar torna in camera tua immediatamente, cosa ci fai in vestaglia davanti al tuo fidanzato!”
Sorrido e non rispondo, ma mia madre ribatte: “Vai a letto Augustin. È evidente che hai bisogno di riposo e magari la notte ti porterà consiglio!!”
“MARGUÉRITEE!! …”
“Cosa c’è Augustin?”


Vedo mio padre guardarci, come se fossimo tutti di troppo, ci allontaniamo e li lasciamo da soli.


“Marguérite, non posso non averti per due mesi, vuoi davvero vedermi morto?”
“Dipende da te caro, sappiti comportare con i ragazzi, come debbo dirtelo?! Lasciali in pace!! Solo così potrai avermi, mi sono spiegata una volta per tutte Augustin?”
“Marguérite non ti facevo così, ti credevo dolce e arrendevole, invece sei un’arpia ricattatrice!”
“Vedo Marguérite sorridermi, mi dice: Augustin me l’hai insegnato tu: in amore e in guerra tutto è lecito!”
“MARGUÉRITEEEE!!!!!! …….”




   
 
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