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Autore: piuinfinito_    12/07/2018    0 recensioni
Una donna piombò nei giardini del palazzo di suo marito, le disse che poteva aiutarla, poteva darle la forza di cui aveva bisogno e per la quale aveva pregato, ma in cambio doveva cedere alla donna la cosa alla quale più teneva. "Non c’è più nulla alla quale io tenga, nemmeno la mia stessa vita." Disse Camille. Ma la donna alzò una mano e le indicò il ventre.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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— Buckingamshire, 1800.
 
All’età di sedici anni Camille Tournier viene data in sposa, dalla sua famiglia, al duca della Contea, un uomo avido, cattivo, molto più vecchio di Camille e che non fu mai gentile nei suoi confronti. Durante la loro prima notte di nozze Camille chiese se si potesse aspettare almeno qualche giorno, era giovane, impaurita e il suo nuovo marito la ripugnava, ma lui non volle sentire ragioni, la face tenere ferma dal sue fedele braccio fermo e consumò così il suo matrimonio tra le lacrime della ragazza e il suo piacere. Ben presto Camille cominciò ad odiare lui e la sua famiglia che l’aveva venduta per la ricchezza di lui. Pregava ogni giorno dei nella quale nemmeno credeva perché accadesse un miracolo, perché qualcuno la salvasse o le desse la forza e un giorno le sue preghiere vennero ascoltate. Una donna piombò nei giardini del palazzo di suo marito, le disse che poteva aiutarla, poteva darle la forza di cui aveva bisogno e per la quale aveva pregato, ma in cambio doveva cedere alla donna la cosa alla quale più teneva. "Non c’è più nulla alla quale io tenga, nemmeno la mia stessa vita." Disse Camille. Ma la donna alzò una mano e le indicò il ventre. Camille portava infatti in grembo un bambino, era incinta e fu quella donna a darle la notizia. Il prezzo del miracolo che lei chiedeva era il bambino che cresceva dentro di lei. Camille si chiese come si potesse in un istante provare così tanto amore per qualcosa che viveva dentro di lei e della quale lei non conosceva nemmeno l’esistente fino a qualche istante prima, ma sapeva che la vita di quella creatura sarebbe stata infelice quanto la sua perciò accettò. In piena notte la donna portò Camille nel bosco, la fece distendere con la testa appoggiata alle sue ginocchia e le gambe divaricate. Camille non riuscì mai a ricordare ciò che accadde con chiarezza, la donna praticò un incantesimo e tutte le creature che vivono sotto la terra strisciarono sulle cosce e sul ventre di Camille. Quando Camille riaprì gli occhi era l’alba. La donna la aiutò a rimettersi in piedi e le disse che era diventata una strega, aveva ceduto qualcosa a cui teneva in cambio del potere. Le fece dono di un grimorio e la rispedì a casa. Camille iniziò a studiare il grimorio, a praticare incantesimi piccoli e semplici per fare esperienza, ma giorno dopo giorno il rimorso per il suo bambino perduto incupì il suo cuore e la colpa era solo di suo marito. In un impeto di rabbia e disperazione uccise il marito lanciandogli contro un incantesimo e fece in modo che il suo fedele servitore fosse incolpato di ciò. Divenne la vedova più potente della contea, più ricca e privò i genitori di tutti i privilegi che erano loro scaturiti dal suo matrimonio. Divenne fredda e senza cuore. 
 
— Buckingamshire, 1816.

Sedici anni dopo, per un caso fortuito del destino, Camille, scoprì che il suo bambino perduto, quello per cui aveva pianto ogni giorno negli ultimi sedici anni, non era affatto perduto. La strega che le aveva offerto il potere in cambio del suo bambino non lo aveva ucciso ma lo aveva preso per se. La donna aveva desiderato per anni un figlio che non poteva concepire e con Camille le si era presentata l’occasione di portare in grembo un bambino e di darlo alla luce come figlio suo. A questo era servito l’incantesimo praticato quella notte, a trasferire il bambimo dal ventre di Camille a quella della strega. 
Camille rivide la strega un giorno per puro caso e decise di seguirla per scoprire dove essa vivesse e dove era stata in tutti quegli anni, appostata all’ombra delle fronde di un albero vide una ragazza dai capelli scuri in giardino e quando si voltò per sorridere alla madre Camille vide una ragazza totalmente simile a lei, una sedicenne, come lo era stata lei, con i suoi stessi occhi scuri e gli stessi tratti del viso. Il sangue, quello era il suo sangue, e la stava chiamando.
La collera, la rabbia, l’ira si ammassarono nel suo cuore, era stata raggirata da una donna che pensava le avesse fatto un dono e invece aveva semplicemente rapito sua figlia. Le nuvole si ammassarono nel cielo, tuoni risuonarono nell’aria e lampi si abbatterono al suolo mentre Camille avanzava nel giardino verso la donna e le puntava il dito contro. "Tu mi hai mentito e mi hai usata come tutti gli altri." la sua voce era profonda, alta. "Hai preso per te la mia bambina" si portò una mano all’altezza del cuore e si fermò ad un passo dalla donna. "Tu non capisci, Camille. Io ti ho fatto un favore, un dono e ho preso qualcosa in cambio". A quelle parole le labbra di Camille si piegarono in un sorrisetto malvagio. "Se c’è una cosa che ho imparato a fare bene in tutti questi anni è coltivare l’odio e l’odio rende la magia più forte, mi hai resa più potente..." una lama apparve nella mano tesa di Camille e piantò quella lama nel cuore della strega che cadde al suolo agonizzante e le afferrò il polso con la mano sporca di di sangue."Per la tua ingratitudine io ti condanno ad una vita eterna nell’oscurità, non potrai mai più vedere la luce del sole e dovrai nutrirti di sangue per continuare a vivere, io ti tolgo la vita e ti do una non vita, sarai un mostro costretta a vivere per sempre senza luce.... " la strega usò le sue ultime forze per maledire Camille che cadde al suolo mentre il suo cuore si fermava e sentii i canini allungarsi sotto il suo labbro superiore. Era diventata un vampiro.

La giovane Roseanne, la figlia concepita da Camille e portata in grembo dalla strega, portò Camille all’interno della casa.L’essere stata data alla luce da una strega le aveva conferito dei poteri, poteri in continua evoluzione che lei stava imparando ad usare. Chiuse tutte le porte e le finestre per impedire alla luce del sole di entrare in casa e ferire Camille e si tagliò un polso versando il sangue in una coppa. Sapeva che quando si sarebbe risvegliata, Camille, avrebbe avuto bisogno di sangue e così fu. Camille bevve avidamente il sangue di sua figlia e si passò la lingua sui canini aguzzi che si ritrassero quando la sua sete fu placata. Dissetata e più calma studiò il volto di sua figlia con gioia immensa e sentì un calore nel petto che da anni non sentiva.  Roseanne aveva sempre saputo di non essere figlia della strega, tra loro non c’era un minimo di somiglianza. Roseanne raccontò a Camille che quando aveva dieci anni la strega le insegnò un incantesimo che serviva a rivelare i legami di sangue e lei lo usò in segreto scoprendo così che quella donna non era davvero sua madre, ma in fin dei conti era stata buona con lei e l’aveva amata. Camille fu felice di sapere che la vita di sua figlia era stata felice, che era stata amata nonostante le fosse stata portata via e non smise un attimo di accarezzarle il viso mentre le raccontava la verità, la sua storia e tutto ciò che era accaduto. "Rinunciare a te è stato terribile...l’ho fatto nella convinzione che per te fosse meglio la morte piuttosto che un esistenza infelice come la mia accanto ad un uomo che mi ha dato solo dolore." 
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