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Autore: terryoscar    13/07/2018    8 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Che confusione!
 
 


Che brutta nottata, non riesco a dormire, da quando ho deciso che la mia ultimogenita debba sposarsi, qui a palazzo regna il caos totale, ormai sono tutti fuori controllo e la mia Marguerite ha deciso di non concedersi più fin tanto che, a suo dire, non sarò rinsavito, adesso che divide la camera con Oscar, ha un motivo in più di starmi lontano. Mai mi sarei aspettato un ricatto tanto abbietto da parte sua, credevo che sotto questo aspetto fosse migliore delle altre donne, invece …. Povero me!!



Il sole di primavera fa capolino nella mia stanza, mi sveglio, al mio fianco vedo mia madre dormire, così ha deciso mio padre, teme che Andrè possa nuovamente intrufolarsi nel mio letto … chissà perché ma a me viene solo da ridere!
Mi alzo e mi preparo per scendere, esco, lascio mia madre ancora dormire. Percorro il corridoio, dalle stanze sento dei vociferi, sorrido e penso che il palazzo Jarjayes sta per animarsi nuovamente.
Il mio primo pensiero va ad Andrè, voglio andare in camera sua per dargli il buongiorno.




“Buongiorno Andrè, ti ho portato la colazione!”
“Non avresti dovuto Anne, preferisco andare in cucina.”
“Andrè, io ho avuto un pensiero gentile, e tu invece sei così freddo e distante con me!”

La vedo avanzare verso di me, io indietreggio immediatamente.

“Anne non ti avvicinare, non voglio che tu ti comporti in questo modo, ricordati che sono un uomo impegnato …”
“Oh Andrè, ma quando mai tu sei stato un uomo libero, non ti ho mai visto guardare nessuna donna se non quella ….”
“La mia fidanzata Anne, ricordati che stai parlando della mia fidanzata, e ti avverto che è gelosissima e se ti scopre qui è capace di cacciarti via. E’ questo quello che vuoi, che ti prenda a pedate?!!”
“Oh Andrè, anche quando non eri impegnato con la padrona, tu non guardavi nemmeno una  donna!  Ricordi?!! Qui a palazzo tutti erano convinti che tu fossi uno a cui piacessero gli uomini … insomma un sodomita, te lo ricordi vero?”
“Certo che si, come potrei scordarlo. Anne è meglio chiudere qui il discorso e adesso va via … quella è l’uscita e non farmelo più ripetere.”

Avanza ancora e tenta di accarezzarmi.

“Andrè ti prego, tu sai che mi sei sempre piaciuto, però tu non mi hai mai degnato di uno sguardo … senti Andrè … una volta, accontentami una volta soltanto, e poi giuro che ti lascio in pace … ti prego dai!!”

Afferro la mano di Anne e in modo burbero, prendiamo la direzione della porta, la spalanco e sgarbatamente le dico: “Esci fuori di qui e non tornare più!!”

Lo sguardo di Anne è spaventato, lascia immediatamente la mia stanza e non ne capisco il motivo, finché volto la testa e fuori dalla porta, davanti a me, vedo Oscar guardarmi in malo modo, mentre Anne fugge via e la mia fidanzata le urla dietro: “FA I BAGAGLI E LASCIA QUESTA CASA IMMEDIATAMENTEEE!!!”

Non c’è dubbio, possiede la tempra di suo padre, ora so che tocca a me sorbirmi la sfuriata: che bell’inizio di giornata, e pensare che stasera ci sarà la festa di fidanzamento!

“ANDRE’ ANDRE’ LO SAPEVO; TE L’AVEVO DETTO IERI, TE LO RICORDI?!!!”
“Sccc … non gridare altrimenti sveglierai tutti e tuo padre lo sai che ….”
“SONO GIA’ TUTTI SVEGLI, E A QUANTO PARE ANCHE QUELLA ANNEEE!!! …”
“Oscar ti prego non urlare … calmati amore …”
“Sono calma Andrè, NON LO VEDI?!”
“Mi sembra di sentire tuo padre!”
“Non tirare in ballo mio padre Andrè, lui in questa discussione non c’entra, qui il problema e quella …. Anne!”
“Beh non più, l’hai mandata via, adesso non ci recherà più fastidio!”
“ANDREE’ … DIMMI COSA VOLEVA DA TE?!!”
“Oscar ti prego non urlare ancora! …”
“E’ chiaro!! Che domanda stupida che ti ho fatto … quella voleva infilarsi nel tuo letto!!”

“Chi è che vuole infilarsi nel letto del tuo quasi marito?”

Sento la voce di mio padre alle spalle mi giro e lo guardo.

“Padre, Voi siete qui?”
“Certo che si, le tue grida mi hanno fatto precipitare, si può sapere cosa sta succedendo, e perché sei di buon ora nella stanza di Andrè e per di più stai urlando contro di lui?”
“Padre, vi comunico che avete una donna in meno a palazzo per le pulizie, ho mando via quella sgallettata di Anne.”
“Immagino che si sia nuovamente intrufolata nella tua stanza, vero Andrè?”
“Signore …”
“Hai fatto benissimo Oscar, non può passare inosservato il comportamento di quella ragazza, e tu Andrè vedi di comportarti come si deve, soprattutto adesso che tu … tu …”

Vedo il Generale guardarmi con rabbia.

“Che TU e mia figlia siete stati insieme!”

“COSAAA?!!!” MIA SORELLA E ANDRE’ SONO STATI INSIEME?!! E VOI PADRE COSA AVETE FATTO?!!”

La sua voce è un fulmine a ciel sereno, comincio a sudare, devo cercare di riparare alla mia leggerezza.

“LUISA COSA ACCIDENTI HAI CAPITOOO?!!! … MA TU NON PENSI AD ALTRO CHE METTERE IN CATTIVA LUCE TUA SORELLAA?!!”

Vedo mio padre stravolto, e tenta di trovare rimedio, ma io non mi scompongo e rido.

“Guardate mia sorella, ride, mi prende in giro!”

Mio Padre incalza: “E’ naturale che ti prenda in giro, tu immagini cose che non esistono Luisa …”
“A no!!! E allora perché avete detto che Andrè e Oscar sono stati insieme?”

Mio padre urla nuovamente.

“MI RIFERIVO ALLA MISSIONE …. SCIOCCAAA!!! E ADESSO TORNA DI SOPRA DA TUO MARITO!!!”
“MAXIMMMM … TI PREGOOO VIENI A RIPRENDERTI TUA MOGLIEEE!!! ….”
“Agli ordini signore!”

Mio cognato afferra la mano di mia sorella e la trascina via, guardo mio Padre e gli dico: “Padre, ma Maxim non sa dire altro che: agli ordini signore?!! Ah ah ah!”
“Oscar non ti ci mettere anche tu adesso, e torna in camera tua!”
“Non ne vedo il motivo Padre, sono venuta qui per dare il buongiorno al mio fidanzato e qui rimango, piuttosto andate Voi da mia Madre a riconciliarvi visto che ieri avete discusso!”
“Sei diventata terribilmente sfrontata, prima che prendessi servizio in quella maledetta caserma eri più docile …. ma io lo so, lo so, è tutta colpa di Sassoin …”
“Cosa centra Alain adesso, Padre? Possibile che non facciate che pensare a lui, se proprio Vi manca, ricordatevi che stasera godrete della sua compagnia ah ah ah!”
“OSCARRR … questa poi!! Se penso che non sarà solo per stasera ma anche per i giorni a venire, mi sento già male!!”
“Cercate di andare d’accordo con lui, in fondo Vi ha salvato la vita, non dimenticatelo!”

“Ma si può sapere perché qui si urla di prima mattina?”
“OH Joséphine figlia mia, meno male! Almeno adesso posso parlare con qualcuno di assennato!”
“Su Padre calmatevi, potrebbe farvi male …”
“Joséphine non dirmi pure tu “alla Vostra età” se no …”
“Ma Padre non era mia intenzione offendervi, su Padre andiamo, la colazione è pronta …”

Mia sorella mi guarda e mi dice: “E tu Oscar, sbrigati che dobbiamo occuparci dell’abito che dovrai indossare questa sera.”
“L’abito?”
“Certo, l’hai forse scordato? ……. E non penserai che a pranzo tu ti possa presentare vestita così?”
“E perché mai? Non vado bene per caso?”

Vedo Andrè sorridere, e io comincio ad arrabbiarmi.
“Cosa non va nel mio abbigliamento?!!”
“Semplicissimo: oggi è la Domenica di Pasqua e non soltanto, è anche il giorno in cui daremo la festa del tuo fidanzamento, quindi anche a pranzo dovrai indossare un abito adatto alle circostanze.”
“Nemmeno per sogno, ma quale circostanze?!! Io a Pasqua e a Natale ho sempre vestito così, e non vedo il motivo per cui dovrei cambiare adesso!”
Mio Padre contrariato mi dice: “Oscar, ascolta tua sorella maggiore, lei si che è la più sensata di tutte voi!”
“Padre, con tutto il rispetto che ho per mia sorella, vi dico che la festa del mio fidanzamento è stasera e non a pranzo, quindi, io mi siederò a tavola con i vestiti di sempre, su questo non transigo! Già mi tocca subire la presenza di quei due … adesso volete anche che indossi un abito per pranzo? Toglietevelo tutti dalla testa, mi sono spiegata?!!”
Mia sorella, mi chiede: “Ma Oscar a chi ti riferivi prima quando hai detto: quei due?” 
“Ah Joséphine! Quella è stata un’altra trovata di nostro padre, chiedilo a lui!!”
“Oscar, se parli di quel Fersen e di Girodelle, lo sai benissimo perché l’ho fatto …”
“A si sentiamo …”
“Voglio che tutti gli uomini di Versailles ti stiano alla larga, non voglio più vedere corteggiatori gironzolarti intorno!!”
“Ah ah Padre bastava sguainare la spada e tutti si sarebbero fatti da parte! Dite piuttosto che vi inorgoglisce mostrare la Vostra ultima festa di fidanzamento a palazzo Jarjayes!”
“Oh Basta Oscar!”
“ANDREE’ TI PREGO FALLA STAR ZITTA!!”
Vedo Andrè sorridere e risponde: “Agli ordine Signore!”
“Nooo anche tu!!”
Mio Padre spalanca gli occhi, si sente quasi preso in giro e si allontana commiserandosi: “Povero me!!”



Appena finita la colazione, mia madre e le mie sorelle, mi trascinano su in camera, e cominciano a spalancare gli armadi, e tirare fuori tutti gli abiti che mia madre ha fatto confezionare per me durante la mia assenza.

“Guarda Oscar, questo è stupendo!”
“Non mi pace Marianne, è orribile!”
“Cosa, ma è bellissimo!!”
“Lo sarà per te, non certo per me.”
“Guarda quest’altro …”
“Joséphine, è peggio di quello di prima!”
“Stai scherzando Oscar?”
“Ho l’aria di chi scherza? Avanti Silvie vediamo cosa mi proponi tu!”
“Sorellina hai tutta l’aria di chi si sta divertendo.”
“Affatto, dovrò pure indossare un abito stasera, su avanti cos’altro abbiamo?”
“Questo Oscar … non hai nulla da dire su questo … su forza figliola senti che bel tessuto, su prendilo … avanti provalo …”

Vedo mia figlia prendere l’abito con i polpastrelli , quasi a non volerlo toccare come se provasse repulsione nel farlo.

Sento mia sorella Antoniette: “Dove vai a provartelo Oscar?!!”
“Dietro il paravento, è ovvio!!”
“Ma cosa dici? Siamo tutte donne vieni qui!!”
“Ma …”
“Niente ma, su vieni, spogliati!”
“Antoniette, davanti a tutte Voi?”
Sento la vipera di Luisa ribattere: “Su Sorellina, non devi sentirti a disagio … dopo tutto tra non molto ti spoglierai davanti ad Andrè … sempre che tu non l’abbia già fatto!”
Mia madre interviene malamente.
“LUISA TUO PADRE HA RAGIONE SEI INVIDIOSA!”
“Madre anche Voi … singh…”


Non mi arrabbio per quello che mi ha detto mia sorella, sorrido e con voce tranquilla le dico: “Ma su madre non rimproveratela, dopo tutto ognuno misura il prossimo con il proprio metro ah ah ah!”
Luisa è rabbiosa e ribatte: “ Io … io … il giorno del matrimonio ero pura .. capito sorella?! Nostro padre, mi ha fatto sorvegliare notte e giorno, non certo come te che hai sempre avuto tutta la libertà che hai voluto!”
“Ma io Luisa ho scoperto da poco di essere una donna, a differenza tua … sai, sono sempre stata convinta di essere un maschio ah ah!”
Mia madre interviene: “Smettila Luisa, cambia atteggiamento!”
Joséphine mi dice: “Dai Oscar togliti i pantaloni e la camicia, cos’hai le fasce?”
“Si”
“Su togliamole …”
Le mie sorelle si prodigano a vestirmi, neanche fossi una bambolina nelle loro mani, e dopo avermi allacciato l’abito, mi portano davanti alla specchiera, felici mi dicono: “Guardati Oscar, sei bellissima … Andrè rimarrà folgorato …”
“Voi dite?”
“Certo che si … ma guardati come sei bella, quest’abito ti dona moltissimo! …. Oscar, proviamo ad alzarti i capelli …”
Silvia arriva con una collana di perle e mi dice: “Questa va benissimo, risalta il tuo decolté …”
“No no aspetta … le perle non mi piacciono …”
“Dai Oscar non protestare …”
“No! Le perle proprio non mi piacciono.”
“Ma Oscar …”
Meno male che la nonna viene in mio aiuto, porgendomi un cofanetto 
“Bambina ci sono altri gioielli, scegline uno che ti piace, guarda!”
“Ma è proprio necessario nonna?”
“Dai bambina …”
“E va bene nonna!” 
Sospiro rassegnata, che tortura!!


“Sorelle, finalmente il supplizio è terminato?!”
“Si Oscar abbiamo finito, ormai è tutto deciso e pronto per stasera.”

Udiamo delle voci provenire da dietro la porta.

“Mamma, vieni … Antony e August si stanno picchiando!”
“Si può sapere dov’è finito tuo padre?”
“Non lo so mamma.”
“Devo andare … quei due birbanti non fanno altro che bisticciare, Oscar io vado tanto abbiamo finito.”
“Va pure Marianne.”
“Sorellina vado via anch’io, è meglio che anch’io vada dai miei monelli, a dopo!”

Le mie sorelle lasciano la mia camera, tutte all’infuori Joséphine e mia madre.
mi cambio e indosso nuovamente i miei abiti comodi…..c’è tempo prima della festa!
Vedo Sabrina indaffarata a riordinare tutti gli abiti che non servono, mi siedo stancamente e dico:
“Non ci posso credere, la tortura è finita! … Quindi posso andare?”
“Ma certo che no, dove credi di andare Oscar, rimani qui con noi a fare due chiacchiere!”
“Joséphine ma quale chiacchiere, noi due potremmo soltanto allenarci con le spade, ma in fatto di chiacchiere io …”
“Ma su su sorellina, non fare così, e poi ci devi dire dove sei stata ieri?!!”
“Ma come .. non l’hai sentito nostro Padre?!”
“Si certo, quello, è quello che lui ha detto, ma io non credo affatto, a ciò che ha detto, sappiamo che lui è così … come dire … pudico, da salvaguardare le apparenze, secondo me tu e Andrè non siete andati a nessun Comando militare… vero Oscar?”
“Emmmm … vedi …. Io …”

Mia Madre viene in mio aiuto.

“Su Joséphine, non vedi che metti in difficoltà tua sorella?”
“Ma no Madre, è impossibile che mia sorella si senta tanto a disagio, parlare della sua vita intima … Vero Oscar?”
“Co … cosa?!! … Io .. Veramente …”

Vedo Sabrina sorridermi.

“Joséphine, ma cosa dici?”
“Su dai Oscar, non fare così, non è possibile che tu sia così?!”
“Così come?”
“Non mi sembri un soldato, ma piuttosto un’educanda, non frequenti una caserma militare? Se non sbaglio lì è pieno di uomini e sono sicura che certamente non recitano il rosario, anzi, la sera prima di addormentarsi chissà in quanti ti avranno immaginata a … oh scusami Oscar, ma è così naturale immaginare certe cose, sembra che solo tu non lo faccia!”
“Faccia cosa?”
“E dai Oscar, ti devo spiegare? Su dicci dove sei stata tutto il giorno? Su dai ….”
“Ma Joséphine l’ha detto nostro padre, quante volte debbo ripetermi?”
“ Si … si .. certo .. allora, su .. siamo donne adulte! Racconta, e con dovizia di dettagli!”
“Uff … al casino di caccia di famiglia … soddisfatta?”
“Quello nel bosco, al laghetto, in quel luogo da favola dove i nostri antenati un po’ allegri ….”
“Si … si … lì … sei soddisfatta?”
“No! Come avete passato il vostro tempo?”
“Abbiamo mangiato, bevuto, e ci siamo allenati con la spada …..”
“Solo? Su … su …”
“Ecco … io …. Ma .. poi ….”
“Poi Oscar? Su non fermarti.”


Sento mia Madre riprendere mia sorella.


“Su Joséphine!!”
“Madre, Oscar non è più una ragazzina, che cosa  ci sarebbe di male se Oscar e Andrè avessero consumato …”

Ormai sono sull’orlo dell’imbarazzo, ma mia sorella continua incurante del mio disagio.

“Allora Oscar, lo hai fatto o no?”
“Joséphine … vedi … io …”
“Lo hai fatto vero Oscar …”
“Ma si può sapere cosa vuoi esattamente?”
“Ma tu e Andrè …. insomma....su! devo essere più esplicita?
“Si …. sii esplicita …”
“Oh insomma Oscar, possibile che tu non mi capisca?! Siete amanti?”
“Joséhine!!! Ma sono domande da fare? … Ecco.. io….”.


Sono tutta rossa, quasi viola …. Mia sorella è tremenda.


“ Io …. Si …”


Un sussurro piano piano il mio …..quasi impercettibile …..ed un cenno del capo.


“Oh sorellina finalmente e ci voleva così tanto a dirlo? … E‘ stato bello vero? Su dai Oscar … insomma … dai…… raccontaci i particolari! Allora sorellina …..quando? Ieri?”
“Ecco...vedi...ehm….”
“In missione, è successo in missione, vero?”
“OH NO … ma che dici!”
“Ma su dai, perché ti sei scandalizzata?!!!.. Non c’è nulla di male! Allora …. quando? E dove?”

Mi sento confusa, mia sorella mi sembra un fiume in piena, non so cosa mi prende, cedo al suo interrogatorio e indico con un dito il letto, mia Madre mi vede in difficoltà sorride e dice a mia sorella: “Li abbiamo scoperti ieri mattina, e posso dirti che hanno avuto una notte parecchio movimentata, a giudicare dallo stato in cui erano le lenzuola, vero, piccola mia?

Mia sorella scoppia a ridere e mi dice: “Adesso capisco tutto!!!! Nostro Padre e la vostra fuga di ieri! Ora, i dettagli …. Su dimmi com'è?!!”
“Com'è...cosa?”
“Forza sorellina …….”
“.......Bello......”.

“Oh, finalmente! Fatti abbracciare!! Era ora sorellina!!!! Sono davvero felice!!!
Oh sorellina finalmente e ci voleva così tanto a dirlo? … E ‘ stato bello vero? Su dai Oscar … insomma … dai…… raccontaci i particolari!”

A mia Madre non ha fatto davvero piacere la mia domanda.

“Joséphine!!! …”
“Madre!! Anche Voi vi sentite a disagio? E perché mai, dato che sono nata con tre mesi di anticipo, piuttosto Madre, mio Padre come è stato con Voi la prima volta, dolce o irascibile come sempre?!”
“Ora basta Joséphine, sei davvero sfacciata, io vado via, ti lascio tua sorella Oscar, almeno lei se vorrà potrà raccontarti i dettagli, ma io proprio no!”

Vedo mia Madre uscire dalla stanza, anche lei è rossa in viso, ma appena la porta si chiude io, Joséphine e Sabrina ridiamo di cuore.


E’ passata qualche ora da quando abbiamo pranzato, nel salone delle feste c’è confusione, vedo la servitù aggirarsi e correre da una parte all’altra. Il salone è gremito di fresie colorate, il loro profumo è inconfondibile, vedo i tavoli disposti in maniera che il banchetto che avverrà, dia spazio agli orchestrali che sono appena arrivati e stanno sistemando i loro strumenti. Per l’occasione mia madre ha tirato fuori le tovaglie ricamate da mia nonna, e l’argenteria è lucida più del solito, mi guardo intorno, mi sento smarrita, all’improvviso sento la mia mano che viene afferrata.

“Andrè!! …”
“Oscar …”
“Andrè, ma guarda che esagerazione, mio Padre si è incaponito a dare una festa così sfarzosa, nemmeno se ci dovessimo sposare!”
“Magari Oscar, vorrebbe dire averti nel mio letto stasera stesso!”

Lo guardo maliziosa, le labbra di Andrè stanno per sfiorarmi quando all’improvviso sento afferrarmi l’altra mano, e qualcuno mi allontana dal mio Andrè.

“Scusaci Andrè ma è ora che mia sorella si prepari, dobbiamo portartela via ah ah ah!”

E’ inutile opporsi, ormai Oscar ed io siamo in ostaggio della famiglia, ognuno di loro fa di noi ciò che vuole e fin tanto che non ci sposeremo sarà quasi impossibile ribellarsi. Vedo Oscar allontanarsi e venire trascinata via dalle sorelle.

“Andrè, cosa fai lì imbambolato, lo sai che devi prepararti anche tu?”
“Nonna, a me non serve molto tempo come a voi donne!”
“Tu hai sempre voglia di scherzare, su Andrè il bagno è pronto.”
“Si nonna ora arrivo!”

A passo lento, lascio il salone e vado in camera mia.




Carcere della guardia Metropolitana

“Soldato Sassoin, almeno per oggi sei in semi libertà vigilata, esci!”
“E così questa sera passo dalla stalle alle stelle ah ah ah!”
“Sei felice vero Sassoin?”
“Certo sergente, stasera avrò la possibilità di vedere mia moglie, non è un buon motivo?”
“Su forza, tornerai a casa immagino, per darti una pulita!”
“Che discorsi, certo che si, non posso mica presentarmi così ….Sergente chi avrà l’onore di scortarmi?”
“Il soldato Moreau.”
“Ahh, dunque sarà Pierre il mio accompagnatore, bene …. E si,  stasera oltre che vedere mia moglie, vedrò il vecchio pazzo ah ah!”
“Chi sarebbe costui?”
“Il vecchio pazzo? Un amico …. Semplicemente un grandissimo amico, appena lo vedrò ricorderemo i tempi andati ah ah ah!”


Sono in camera mia circondata dalle mie sorelle, ciascuna di loro ha da dirmi o da farmi qualcosa, mi confondono, mi fanno mille domande, questa serata non è ancora cominciata e già mi sento esausta. L’unica consolazione che avrò, sarà quella di rivedere Andrè e magari ballare con lui come durante il carnevale di Venezia.
La mia stanza è letteralmente sommersa da vestiti, scarpe e quant’altro: c’è davvero tanta confusione.
Sabrina mi ha preparato tutto il necessario per prepararmi, la guardo e le dico: “Hai preso tutto ciò che ti serve, Sabrina?”
“Certo Oscar, è tutto in camera mia!”
“Bene allora va pure a prepararti …”
“Ma Voi …” 
“Non ho bisogno di nulla, a me ci penseranno la mie sorelle … guarda che esercito che sono!”
“Va bene Oscar allora io vado, grazie!”
“A dopo Sabrina.”

Indosso ancora i miei abiti, quando sento un tocco leggero alla porta.

“Marguerite, sei qui?!”
“Augustin, entra pure!”
“A .. siete tutte qui …”
“Padre avete bisogno anche Voi di una mano ah ah!”
“AH Marguerite!! Stare in mezzo a tante donne può diventare un incubo!!”
“Dai Augustin, non esagerare adesso! Hai bisogno di qualcosa?”
“Si devi venire un attimo di sotto, chiedono di te ..”
“Cosa succede?”
“Vieni e lo saprai …… e voi mi raccomando, rendete più femminile possibile vostra sorella, voglio che stasera sia perfetta e che abbia un aspetto alquanto femminile!”
Luisa con ironia risponde: “Padre io al posto Vostro non mi preoccuperei del suo aspetto, dovreste preoccuparvi invece dei suoi modi, che sono alquanto discutibili.”
“LUISA!! SEI SEMPRE LA SOLITA!!”
“Padre vi prego calmatevi, e non Vi affannate a chiamare Maxim, tanto lui non c’è, se proprio volete torno in camera mia senza mio marito!”
Mia Madre pacatamente dice a mio Padre: “Non ti arrabbiare Augustin, dimmi, perché sei qui?”
Guardo intensamente la mia adorata e le dico.” Ah si … ti dicevo che … devi venire con me subito!”



Mio Padre ha una strana luce negli occhi, non l’ho mai visto così, prende per mano mia Madre e lasciano la stanza. 
Mia sorella Joséphine, che è scaltra in questioni amorose, appena i nostri genitori escono incalza: “Secondo me, nostro padre ha trovato un pretesto per portarsi via nostra madre.”
Le rispondo candidamente: “Secondo te per quale ragione?!”
“Ma è ovvio!! E’ un uomo assetato, ed è terribilmente in astinenza!! Ah ah!”

Tutte le mie sorelle ridono maliziose, io invece rimango in silenzio.
“Forza Oscar, spogliati così ti aiutiamo a vestirti”
“Uff … .Joséphine … va bene” mi tolgo i miei abiti e resto con le coulottes che uso come biancheria.
“Oscar, cos’è quella roba?!!! Non è di certo adatta ad una donna!”
“Joséphine, e cosa dovrei mettere come biancheria? Forse le coulottes tutti pizzi, balze e svolazzi vari? Sotto ai pantaloni? Ma ti rendi conto?!!!”
“Questa sera indosserai un vestito, Oscar … su”
“No, le coulottes no! Queste, e non transigo!”
“E va bene …. su, metti la sottoveste così ti allacciamo il corsetto!”
“Joséphin basta! È troppo stretto! Basta!!”
“Figuriamoci, tropo stretto! Che esperienza hai tu di corsetti?! Eh … nessuna! Quindi taci e lasciaci fare!”


Uff….mi arrendo e le lascio torturarmi, sottoveste in seta, corta, corsetto stretto che mi sembra di soffocare, calze di seta lunghe fino a metà coscia, tenute da una giarrettiera blu come il vestito, sottogonna (ah no, il panièr no!), bustino, gonna …. non ne posso più! È una tortura! I miei abiti sono molto più comodi.
E le scarpe, come si fa a camminare su queste cose!!!!

Marianne mi dice: “Oscar adesso dobbiamo studiare un’acconciatura che ti stia bene … vediamo ….”




“Allora Augustin, mi avevi detto che dovevo venire di sotto perché mi cercavano e invece mi hai portato nella nostra camera, cosa ti succede?”
“Non l’hai ancora capito mia dolce Marguerite?”

Augustin avanza verso di me, mi abbraccia con desiderio e continua: “ Marguerite cara, approfittiamo che sono tutti impegnati per la festa e facciamolo …”
“Facciamo cosa?”
“Dai Marguerite, non sei mica una ragazzina che non capisce …. Su vieni con me e spogliati …”
“Ti sei per caso ammattito Augustin? Non ci pensare nemmeno, finché mi costringerai a dormire con nostra figlia, tu non mi vedrai nemmeno dipinta!”
“Marguerite, se tu non dormissi con Oscar, vuol dire vedere Andrè sgattaiolare tutte le notti in camera di nostra figlia ed io non voglio.”
“Augustin, non si tratta solo di questo, vedi non mi piace l’atteggiamento che tu hai assunto con i ragazzi. Ma ti rendi conto che hai detto a tua figlia, che quando rientrerà a prestare servizio, tu dividerai il suo ufficio?”
“Certo che si, e lo farò!”
“Lo scopo?!”
“Sempre lo stesso Marguerite, Andrè non deve più toccare nostra figlia fino al matrimonio!”



Vedo la mia Marguerite arrabbiarsi, si divincola dal mio abbraccio, mi sfugge e si appresta ad aprire la porta, le parlo con tono supplichevole: “Ti scongiuro, torna indietro, ho bisogno di te! Sono stato due mesi senza vederti e senza averti!!”
“Sai che ti dico Augustin?!! Che dovrai ancora attendere per altri due mesi, fintanto che dividerò la camera di nostra figlia! Fino ad allora ci frequenteremo anche noi come fidanzati, come ai vecchi tempi!”
“Ma non è vero Marguerite, allora ti ho avuta in tutti i modi  che  ti ho desiderato …”
“Allora te lo ricordi marito mio!!  Peccato però, che la regola è valsa solo per te! …  Augustin devi pazientare … ancora due mesi e smetteremo di fare i fidanzatini anche noi, a dopo caro!”
“NOOO!! TORNA INDIETROO!”
“Hai finito di urlale? Vuoi che tutti sappiano che Augustin Réinyer François de Jarjeyas è in crisi di astinenza?! Sai che ridere se si venisse a sapere!”


La mia adorata mi lascia tutto emozionato ed esce dalla nostra camera.


“Marguerite … ti prego torna indietro …. Marguerite non ti credevo così spietata, tu sei una donna compassionevole e caritatevole, perché non lo sei anche con me …. Margueriteeeee!!!!”
“Ma caro …. perché non te lo meriti!”


Oscar indossa un abito blu scuro, ampio ma senza panièr, l’ampiezza è ottenuta con l’uso di una sottogonna a balze con lo strato superiore di colore appena più chiaro, finemente ricamato con filati di colore argento, che fuoriesce dall’apertura anteriore della gonna. Il corpino è blu come la gonna, con la “Plaque d’estomac” grigio perla, con ricami argento e blu, e perline chiare ad ornarlo, con due maniche a buffo, corte, di un tessuto impalabile, quasi trasparente, che lasciano scoperte le braccia candide di Oscar. La scollatura è profonda e mette in evidenza il seno sostenuto da un corsetto stretto, allacciato dietro con nastri intrecciati blu e argento. Scarpine dello stesso colore dell’abito, allacciate alla caviglia, con un bel tacco alto. Ha i capelli raccolti in parte, con alcune ciocche che cadono libere ad incorniciarne il volto, e la lunghezza del retro lasciata cadere sulla schiena creando dei boccoli. Un trucco leggero, un soffio di cipria ad uniformare l’incarnato e profumare la pelle.


“Che meraviglia che sei! …. Sei bellissima!! … Oscar, Andrè rimarrà folgorato, appena ti vedrà sentirà il desiderio di spogliarti …”
“Si, è vero Silvie, non c’è dubbio, e poi folgorato secondo me, non è il temine esatto, io dire stordito, emozionato o forse sarebbe meglio dire ….”
“Oh basta Joséphine, non vedi che la metti in imbarazzo ah ah ah!” 

Mia nipote Adelaide entra in camera e dice: “Zia Oscar sono arrivati i primi ospiti, il nonno tra poco verrà a prenderti per portarti di sotto.”
“E lo zio Andrè?”
“Si sta intrattenendo con alcuni ospiti … pare che siano suoi amici soldati … a zia c’è anche un Colonnello.”
“Deve essere Daguitè …”


Vedo mio Padre entrare nella mia stanza, non me lo aspettavo : e’ davvero elegante.
Si avvicina e mi dice: “Lo sapevo …. sei bellissima!!”
“Sei pronta per raggiungere il tuo fidanzato?”
“Ancora un attimo”


Vedo Oscar prendere dal tavolo uno stiletto, alzarsi le gonne e bloccarlo alla giarrettiera con un ulteriore nastro di raso blu, sulle calze di seta bianche.
Tutti la guardano ad occhi aperti, stupiti dal gesto della piccola di casa.


“Adesso si padre, possiamo andare!”
“Oscar, ma è proprio necessario? Non sai stare senza un’arma neppure per la festa del tuo fidanzamento?”
Sento sbottare mio Padre.


“Padre, non si sa mai…..meglio essere previdenti! Potrebbe nascondersi chiunque dietro ad un cespuglio!”


Mio padre sorride, le mie sorelle sono sconcertate, ma alla fine nessuno osa contraddirmi.


 Sento esclamare Joséphine.  “Povero Andrè!”

Mio padre, con orgoglio, mi porge il braccio, percorriamo il corridoio, dall’alto della scalinata vedo il salone addobbato a festa, gli orchestrali, i nostri ospiti e soprattutto vedo il mio Andrè, guardarmi estasiato.

La vedo. È in cima alle scale, è stupenda, bellissima … eccola là, la donna della mia vita! Non dimenticherò mai questo giorno per il resto della mia vita!
 
   
 
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