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Autore: Spensieratezza    14/07/2018    5 recensioni
2 Spin off della storia il Quinto mondo e settima storia del ciclo delle fiabe
Sam e Dean visitano il paradiso assieme a Cas e Gabe. Oltre a scoprire che quando erano morti, ciascuno dei due sognava di stare con l'altro, nel proprio paradiso, scopriranno anche che il paradiso ha diverse sezioni segrete, scopriranno di essere anime gemelle e tanto altro ancora!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Come nelle favole'
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La goccia d’acqua di Sam non aveva avuto intenzione di rapire Dean, insomma, non era nei suoi piani originari. Essa agiva in base al puro istinto e al furore del momento, tuttavia, quando vide il biondo consolare il suo alter ego, fu l’istinto puro a muoverlo.

Lo scaraventò all’inferno, così, senza una ragione.

Poi, capì che poteva dopotutto, sfruttare la situazione a suo vantaggio.

Era come un parco giochi, con tante, tantissime porte che puoi aprire e divertirti a scoprire cosa c’è, con l’unica differenza che le cose che sono nascoste all’interno, non sarebbero rimaste dentro, ma sarebbero…uscite!

Sempre con un ghigno sul volto, la goccia d’acqua mora, si incamminò verso l’inferno, verso un pesante portone d’ORO.
Lo aprì.
Sulla porta c’era scritto solo DESIDERI VIOLENTI.

Li fece scappare. TUTTI.
Mentre rideva.

Credeva di essersi sentito libero PRIMA, ma forse era questa in realtà, la libertà?

E tutto quello che aveva creduto fino a prima, un’illusione della sua mente e del suo cuore?

E la libertà era così…BELLA.
 
Aprì gli occhi e abbassò le braccia che aveva alzato per godersi quella libertà.

A distoglierlo da quella goduria, non erano state le grida e gli allarmismi che perfino all’inferno, sembravano STRANI, testimoni di quello che aveva appena fatto, ma un paio di occhi.

Un paio di occhi verdi come i suoi, ma di un’altra sfumatura rispetto ai suoi, lo stavano guardando.

Sam sapeva che non poteva essere l’uomo che aveva appena scaraventato all’inferno. Innanzitutto era molto più giovane e poi ricordava di averlo già incontrato. Lo aveva letteralmente preso a calci qualcosa come sembrava secoli fa, invece saranno passate a malapena due ore.

Il suo istinto gli diceva che doveva essere un suo simile, era come lui.

Perché diamine lo aveva seguito fin laggiù?
 
Le gocce d’acqua nascono per amare ed essere amate, ma abbandonate a sé stesse, non hanno l’intelligenza emotiva di chi ha passato anni e anni sui libri a capire e coltivare i sentimenti, non hanno il condizionamento sociale di chi è rimasto influenzato anni e anni dalla società ad avere un’educazione sentimentale in merito a ciò.

Era per questo che davanti ai sentimenti, le gocce d’acqua sono come bambini.
Impreparati.
Se Sam 2.0 avesse saputo come funziona, con i sentimenti, avrebbe forse raggiunto lo straniero, gli avrebbe parlato, o semplicemente, lo avrebbe abbracciato.

Gli avrebbe detto che quello che gli hanno fatto, era una cattiveria abissale e che loro non lo meritano, anzi, sono quegli umani, a meritare tutto quello che verrà dopo, tutto il dolore, la sofferenza che hanno passato loro.
 
Ma Sam 2.0 non aveva la più pallida idea di come si gestiscono i sentimenti.

Non sapeva cosa voleva dire solidarietà, empatia, ricerca di protezione.

Tutte queste cose le aveva provate con Dean, ma se ne erano andate, quando la bolla d’illusione si era infranta.

Fu per questo, forse, che gettò solo un’occhiata allo straniero e poi se ne andò.

Le gocce d’acqua non sanno condividere qualcosa con gli altri, oltre al loro creatore.
 
 
 
 
*

Sam e Dean erano arrivati all’inferno e tutt’intorno a loro era un fermento.

COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?” gridò Dean.

Sembrava fosse scoppiato un marasma. I fratelli non potevano credere che perfino i demoni fossero spaventati.

La ragione sembrava essere tanti piccoli spiritelli, come fiammelle, fuochi fatui argentei e azzurri, che volavano in tutte le direzioni, spaventandoli.

I demoni non hanno avuto mai paura di niente prima d’ora. Che cosa diavolo sono quelli??” chiese Lucifero guardandole volare sopra le loro teste.

“Lucifero, che cos’hai intenzione di fare??” chiese Sam basito.

“Tu che dici, GENIO? Qualsiasi cosa siano questi mostriciattoli, hanno portato disordine nella MIA CASA. IO LE DISTRUGGO!!”

Fece comparire dal nulla una sfera di fuoco e la lanciò contro un gruppo di fiammelle.

Si sentì un’esplosione e Lucifero si stava già mettendo ad esultare, ma quando il fumo svanì, il sorriso di Lucifero si spense.
 
Le fiammelle erano ancora lì, non si erano distrutte, ma sembravano guardarlo minacciose.

BOOOOOOOM

La sfera di fuoco che Lucifero gli aveva gettato contro, ritornò magicamente indietro come un boomerang contro Lucifero, prendendolo in pieno petto.

I fratelli rimasero basiti. Non erano abituati a veder crollare il diavolo! Davanti a loro, poi.

Quello che accadde dopo, fu qualcosa di talmente irreale da suonare quasi comico. Si inginocchiarono per aiutarlo a rialzarsi, temendo già che quegli esseri avrebbero approffittato di quel casino, per colpire anche loro.

Le fiammelle però, non badavano a Sam e Dean, ma continuarono a marciare indisturbati, come cavalli volanti.
 
“Dean..io..non voglio fargli del male..” disse Sam, come ipnotizzato, orripilato dalle sue stesse parole.

“Nemmeno io, Sam..lo so..sembra incredibile..assurdo..ma..sono così…BELLE..” disse Dean, ipnotizzato a sua volta.

“Forse so perché non volete..” gemette Lucifero, tenendosi una mano sul torace.

“Ehi, ehi, non è che ora ci crolli per terra di nuovo?” disse Dean allarmato.

“Sta tranquillo, quello che mi ha colpito non può farmi del male, sono il diavolo, quell’essenza è parte di quello che io stesso sono.”
Dean e Sam lo guardarono confusi.

“Non ci ho capito un’acca, ma sono certo che del male, prima, te l’ha fatto eccome.” Insistette Dean.
“Non permanentemente, mi ha solo steso. Venite con me, devo controllare una cosa.”
 
 
 
*

Quando arrivarono al pesante portone d’oro, spalancato, Lucifero esclamò.
“Ecco, lo sapevo!”
“Cosa? Che sapevi?” chiese Sam.
Lucifero voltò la porta dove le scritte “DESIDERI VIOLENTI” brillavano alla luce.

Desideri..violenti??” chiesero in coro Sam e Dean orripilanti.

“Ecco perché le mie sfere di fuoco non gli hanno fatto niente. È quello che succede quando voi cercate di distruggere o annientare i vostri desideri e pulsioni. Venite feriti di rimando, avviene come un boomerang, in questo caso, siccome l’azione era concreta, anche il dolore è molto più fisico.” Lucifero fece una smorfia. “Ma io sono fatto di DESIDERI, non possono uccidermi, ma stendermi sì, usando la mia stessa arma.”

“Perché noi ne eravamo abbagliati?” chiese Sam.
“Perché siete UMANI e come succede per natura, siete attirati magneticamente dai desideri violenti, è nella vostra natura.Mi chiedo solo come abbiano fatto ad uscire da qui. è impossibile.”
“C’è un modo per rinchiuderli di nuovo qui dentro?” chiese Sam.

Questo sembrò far inorridire Lucifero.
“Dean, hai detto che qualcuno ti ha portato fin quaggiù..”
“Sì.” Confermò Dean. “Ma io non so chi fosse…era una sagoma bianca, perlacea, come un manichino..”

“Chiunque fosse, deve essere lo stesso che ha fatto uscire quelle cose!! ERA UNA TRAPPOLA!!” gridò Lucifero.

I fratelli lo guardarono sconvolti e l’attimo dopo, tutti e tre si misero a correre come se ne dipendesse dalla loro vita.
 
   
 
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