LEGGETE
LE NOTE A FINE CAPITOLO
Undicesimo capitolo -
Bella
Le mie mani tremano,
mentre attraverso silenziosamente i corridoi che mi separano da Edward.
Dodici ore.
Questo è il tempo
che ci è rimasto, prima che io diventi la moglie di Aro. In questi
ultimi due giorni i sotterranei si sono popolati di vampiri delle più
svariate forme e razze. Ho conosciuto il clan rumeno, e dopo aver sentito una
conversazione tra Jane e Alec ho capito che non sono i
migliori amici dei Volturi.
Poi sono arrivati gli
egiziani, con i loro tratti distintivi e la loro pelle olivastra. Sono diversi
da Edward, ma non per questo meno ammalianti. Ho fatto una chiacchierata con
Benjamin proprio ieri, ed ho scoperto che anche lui ha un grandissimo potere.
Sa comandare gli elementi – l’acqua,
il fuoco, il vento e la terra – a suo piacimento, e dalla nostra
piccola conversazione ho dedotto che è dalla nostra parte. E’ arrivato anche il clan degli Irlandesi e quello dei
Nomadi, ma sono stati sempre per fatti loro. Aro me li ha presentati di
sfuggita, e non li ho più visti. So per certo invece che è
arrivata la famiglia di Tanya, la vampira che
è stata catturata con Edward due settimane fa. Da allora non ho
più visto nemmeno lei, e non so che fine abbia fatto. Con il cuore che
rimbomba nel petto, spero con tutta me stessa che non le sia accaduto niente di
male.
Afferro la maniglia di
metallo, e seguito dal solito cigolio apro la porta. Edward è ancora
dall’altra parte del vetro, ma è… diverso. Il suo aspetto è più curato, sicuramente gli
è stata data la possibilità di farsi una doccia. Indossa una
camicia bianca e dei jeans blu scuro, ma non porta le
scarpe. Entro, osservandolo attentamente.
“Ciao…”
Il sorriso che fa non è come quello delle altre volte. Questo è
tirato, è come se mi stesse facendo un favore.
“Ciao.” Dico,
sedendomi accanto a lui.
“Cosa ci fai
qui?” Anche il tono della sua voce è diverso, quasi arrabbiato.
“Io…”
cerco di trovare le parole adatte, ma alla fine opto per
la schiettezza. “Volevo stare con te. Solo
questo.” Aggiungo, in un sussurro. So che non dovrei vergognarmi, e
dentro di me so anche che lui è
Edward, ed abbiamo già passato del tempo
insieme. In un’altra vita.
“Come procede
lì?” Alza gli occhi al cielo, indicando il piano superiore.
“E’ tutto
pronto.” La mia voce si incrina, ma cerco di non
fare l’ennesimo piagnisteo. “Ho visto Alice.”
“Alice?” Il
morale di Edward sembra risollevarsi.
“Sì. Ha detto…
ha detto che domani…” Ma non riesco a continuare.
Perché ogni volta che ci penso il sangue mi
sale al cervello.
“Domani.”
Conferma lui, ma i suoi occhi sono impenetrabili.
“Ha detto che
è tutto apposto. Che il vostro passepartout è
qui…”
“Questo è un
bene.” Dice lui, ma dal suo viso non traspare nulla.
“Hey.” Prendo le sue mani e le chiudo tra le mie.
“Ed… se qualcosa dovesse andar-”
“Ferma. Non lo dire.”
“Volevo
solo…”
“Lascia che ti
racconti una cosa.” Annuisco, continuando a stringere le sue mani tra le
mie. “Per diciassette anni…” Deglutisce, e poi incatena i
suoi occhi tra i miei. “Per diciassette anni, ho cercato ogni modo
possibile ed inimmaginabile per venire da te. Bella,
ogni modo. E nessuno, - nessuno
– me l’ha mai permesso.” Sento la
rabbia nella sua voce, mentre ricorda quei momenti. “Ho pensato a te in
ogni istante, Bella. Ogni giorno era buono per trovare un nuovo metodo di fuga
e venirti a prendere. Ma i Volturi… loro sono
troppo forti. Sono il clan per eccellenza, ed Aro ha
acquisito tutto questo potere nel corso di millenni.” Stacca una mano
dalla mia, e se la porta sulla fronte. “Non so cosa succederà
domani. Non so se riusciremo a mettere in atto il nostro piano o se tutto
andrà storto. Ma mi devi promettere una
cosa.” Cerco di non alzare gli occhi al cielo, perché in questo ultimo periodo non ho fatto altro che promettere
qualsiasi cosa. Annuisco, e lui riprende. “Mi devi promettere che se
riuscirai ad uscire da qui…”
“Riusciremo.”
“Shh, Bella ascoltami.” Mette la sua mano sulla mia
guancia, accarezzandola delicatamente. “Se riuscirai ad
uscire da qui senza di me… non voltarti indietro. Tu sei preziosa per
Aro, ma anche io lo sono. Se non mi ha ucciso fino ad
ora… c’è un motivo. Molto grande. Ma
se gli altri riescono a farti uscire… Bella, devi giurarmelo. Esci da
qui, e non tornare. Non farlo.”
“Tu l’hai
fatto.” Sussurro appena, ed ora non riesco a
fermare le lacrime.
“E’
diverso.”
“Cosa
c’è di diverso?” Mi alzo, scostandomi bruscamente da lui. “E’ perché io sono la tua cantante? Per
questo? Tu puoi rischiare la tua vita per me… ed io
no?” Sbotto, tirando su col naso. “No…
non funziona così. Io… Edward, io non ricordo tutti i
particolari. No.” Scuoto la testa, e cerco di riportare a galla tutte le
immagini salvate nel mio cervello con Edward. Prima dei Volturi. A volte ci vedo in una stanza illuminata, in una
casa circondata dalla foresta. In altre in un edificio enorme, una scuola. “Ma… io ti amo. Quello che provo per te…
quando ti vedo, quando cerco di riportare a galla i ricordi… Edward,
è solo amore. Puro ed incondizionato amore. Non
so cosa provino i vampiri quando trovano la loro cantante, ma
credo che quello che io provo per te si avvicini molto. Ti amo. E non mi interessa se non usciremo da qui, Edward. Non mi interessa. L’unica cosa che mi interessa
è una soltanto: io e te, insieme.” Dico tutto d’un
fiato, fissandolo intensamente. Un luccichio passa attraverso i suoi occhi, poi
si alza e mi prende tra le sue braccia.
“Ti amo anche io, Bella.” Soffoca nel mio orecchio. “Ma non posso sopportare l’idea che…”
“Neanche io.”
Lo interrompo, stringendolo più forte tra le mie braccia. “Non pensarci, Edward. Non dobbiamo pensarci…”
Mi stacco lentamente, per poi posare le mie labbra sulle sue. Questa
volta non si allontana, e mi lascia fare. Lo bacio con lentezza, assaporando
ogni istante. Passo le mani tra i suoi capelli, mettendo nel cassettino “Edward” ogni piccolo
particolare.
“B-Bella…”
“Io… voglio
chiederti una cosa.” Soffoco, staccandomi da lui di qualche centimetro. Ma a quanto pare a lui non sta bene, perché mi
stringe di nuovo a sé.
“Qualunque
cosa.”
Anche stavolta cerco le
parole giuste, ma è inutile. “Fai l’amore con me,
Edward.” Sussurro appena, ma stavolta non riesco a guardarlo negli occhi.
Sento il suo respiro mozzarsi, mentre posa la sua mano sotto il mio mento e
cerca il mio sguardo.
“Guardami.”
“I-o…
ho detto una scemenza. Scusa.” Borbotto appena, volendomi sotterrare.
Come ho potuto pensare
che lo volesse fare?
“Guardami.”
Ripete ancora, e stavolta alzo il viso.
“Non vuoi, ho
de-” Ma la sua bocca mette a tacere le mie
ultime parole, perché il bacio che ci stiamo scambiando in questo
momento è… no, non ha nulla a che fare con le effusioni che ci
sono state fino ad ora. E’ passionale, e mi fa girare la testa.
“Sei sicura?”
Un gemito gli basta come risposta, mentre fa qualche passo e la mia schiena
tocca il muro della stanza.
“N-non… N-non riuscirò a trattenermi.” Soffoca, tra un bacio
e l’altro. “Non so se…”
“Zitto
e fallo, Edward.
Fai l’amore con me.” E’ la mia ultima frase, prima di far
saltare i bottoni della sua camicia bianca.
Quando apro gli occhi è come se qualcuno mi fosse passato sopra con
un camion. Ripetute volte. Cerco di mettere a fuoco tutto quello che
c’è intorno a me, e riconosco subito il posto: la cella che tiene
Edward prigioniero. Subito dopo il mio cervello inizia a lavorare.
Mani.
Pelle.
Baci.
Carezze.
Ho fatto l’amore
con Edward.
Sorrido, rivivendo il
ricordo.
Intenso.
“E pensare che tra
poche ore dovremmo affrontare un matrimonio.” Sobbalzo, ma sono due le
cose che noto subito: la prima, è che sono
nuda. Completamente nuda, coperta soltanto dalla camicia di Edward. La seconda,
è lui steso accanto a me, e nelle mie stesse condizioni. Senza camicia.
Mi manca il respiro.
“Buongiorno raggio
di sole.” Quella frase riporta a galla altri ricordi, e sorrido di nuovo
mentre mi accoccolo tra le sue braccia. Lui mi accoglie, accarezzandomi i
capelli. “Hai dormito bene?”
“Mmh mh.”
“Vedo che hai anche
perso l’uso della parola.” Sorrido di nuovo, posandogli un bacio
tra l’incavo del collo.
“Voglio… voglio solo godermi questo momento.” La mia voce
risuona strana anche a me stessa. Roca.
Resta in silenzio anche lui, ma i dieci minuti di pace non durano a lungo.
“Lo sai che giorno
è?” Annuisco, ma non riesco a vedere il buio. Sono felice, e
positiva. Deve andare bene. Per forza.
“Che ore
sono?”
“Quasi
le dieci. Tra
poco Jane verrà a bussare alla tua camera.”
Annuisco di nuovo, e con tutta la forza del mondo mi stacco da lui. La camicia
mi scivola addosso, e non riesce a ricoprire tutte le parti del mio corpo. Mi
avvicino di nuovo a lui, e i miei capelli sciolti ci coprono entrambi.
“Ti aspetterò.”
Dico, posandogli un bacio sulle labbra. “Ed
usciremo da qui.”
Non è un
matrimonio come gli altri.
Non ci sono sedie dove possono sedersi gli invitati, non
c’è un altare e non c’è neanche una navata. Aro mi
aspetta seduto sul suo trono, e vicino a lui l’altro posto è
vuoto. Le mie mani tremano, perché non so come andrà a finire.
Non so cosa succederà, e mi chiedo perché siamo arrivati fino a
questo punto.
Ripenso alla promessa
fatta da Alice. Non ti sposerai con… lui.
Eppure, tra pochi secondi mi siederò proprio accanto al vampiro che per
diciassette anni mi ha tolto la vita. Cammino lentamente stretta in
quell’abito nero, ed Aro fa cenno con la mano di
sedermi accanto a lui.
Un Re e la sua Regina. Seduti davanti ai loro sudditi vampiri che sono immobili ed aspettano solo un cenno del suo capo.
“C’è stata una piccola complicazione, mia Stella.” Sento il sangue
ribollire nelle vene appena Aro parla. Affluisce fino alle mie guance, ma cerco
di smascherarlo.
Una piccola
complicazione. Potrebbe andare tutto nel verso giusto.
“Sposteremo la
cerimonia di qualche ora, purtroppo.” Continua lui, schioccando la
lingua. So che è adirato, lo vedo da come stringe le mani sul grembo. “Abbiamo un ospite… indesiderato.
Jane, portalo qui!” Lei obbedisce subito agli ordini, e
il rumore delle catene che stridono per terra mi fa accapponare la pelle.
Fa che non sia Edward.
Tiro un sospiro di sollievo quando mi rendo conto che non è
lui, ma… è come se il mondo mi cadesse addosso. Per terra,
agonizzante… c’è Charlie. Mio padre.
“Amici!” Aro
si alza, portando su di sé l’attenzione di tutti i presenti nella
stanza. “Io e quest’uomo abbiamo fatto un patto,
anni fa. Sua moglie ha deciso – di sua spontanea volontà -, di alloggiare qui per un lungo
periodo. Non è stata uccisa solo perché ho avuto pietà di
lei.” Aro sembra magnanimo, quasi gentile.
“Per riavere la sua amata, - sempre
di sua spontanea volontà -, ha preso un accordo con me: barattarla
con la ragazza che considera sua figlia.” Aro indica me, seduta dietro di
lui. Deglutisco, e cerco di non far salire le lacrime agli occhi.
Ti ha barattata, sono le parole di Edward che
risuonano nella mia testa.
“E’ una
menzogna!” Urla Charlie, prima di essere trafitto dal dolore di Jane. Si
contorce, e le catene fanno un rumore raccapricciante.
“Bella è mia
figlia!”
“Tua figlia!”
Aro ride battendo entrambe le mani. “I vampiri non possono avere dei
figli! Guardala! Lei ha un cuore che batte e il sangue scorre nelle sue vene!”
“Lei è un ibrido!” Charlie alza gli occhi, e per la prima volta
mi guarda. Mi sento a disagio, ma anche… male. Vederlo soffrire in questo modo… è mio padre. Lo
stesso vampiro che mi ha cresciuta per più di
cinquant’anni. “Bella è mia figlia.
Io e la mia compagna l’abbiamo concepita quando lei era ancora umana. E’ nostra figlia a tutti gli effetti!” Lo stupore nella
sala è generale. La maggior parte dei vampiri conosceva
già la verità, ma molti no. I vampiri della guardia dei Volturi,
per esempio. Loro non sapevano che io fossi un ibrido. Metà umana e metà vampira.
“Va uccisa! Lei va uccisa!” Strilla Jane, voltandosi verso Aro. “E’
una minaccia!”
“Non è una
minaccia.” Questa volta è Carlisle a
parlare, muovendo qualche passo in avanti. “Aro, sai anche tu che lei non
è una minaccia.” Scuote la testa, posando il suo sguardo su di me.
“Bella è figlia di Charlie e Renée.
Aro sapeva che Bella fosse un ibrido, ed ha aspettato il momento giusto per
prenderla sotto la sua ala. Prima di allora… ha rapito Renée e l’ha tenuta prigioniera per anni.” Carlisle pondera le parole,
e si avvicina ancora di più ad Aro. Vedo Esme
trattenere il fiato dietro di lui. “Questo non è stato un
comportamento degno di un clan importante come il tuo, Aro.”
“Bella è una
minaccia.” Dice Aro, partendo in contrattacco. “Un ibrido…
può essere letale. Dovevo prenderla sotto la mia ala, Carlisle. Dovevo.”
“Amici!” Ora
è Carlisle a portare l’attenzione su di
lui. “Io ho la prova che Bella non è una
minaccia. E non è l’unico ibrido in vita.” Aro
assottiglia gli occhi, schioccando la lingua. “Nahuel.” Dopo aver
fatto quel nome, un ragazzo dai lunghi capelli neri entra nella sala. E’
accompagnato da una donna. Una vampira.
“Vi presento Nahuel, metà umano e metà vampiro. Ed ha
più di centocinquanta anni. Nahuel e Bella sono la
prova vivente che gli ibridi possono esistere, e non fare del male a
nessuno!” Ci sono diverse reazioni nella stanza. C’è
chi guarda Nahuel con ammirazione, e chi con ostilità.
“Dove sono i tuoi
genitori, Nahuel?” La domanda di Aro arriva dritta alle orecchie di
tutti, ma non so se voglio conoscere la risposta.
“Mia madre si infatuò di un vampiro, e rimase incinta. Lui ci
abbandonò poco tempo dopo aver saputo della gravidanza.”
“E tua madre…
lei dov’è, ora?”
“Lei… lei
è morta dopo avermi dato alla luce.”
Era questo che aspettava
Aro. Un piccolo intoppo.
“Amici,
questa è la prova che i vampiri e gli umani non potranno mai vivere una
vita insieme. Non
potranno mai avere dei figli. La madre di Nahuel… non è morta
dandolo alla luce. Lui l’ha uccisa.”
L’accusa di Aro fa trasalire il ragazzo, che forse per anni aveva pensato
la sua stessa identica cosa.
“Questo non
è vero.” La voce che sento è… famigliare. Così famigliare che mi trasmette subito
tranquillità.
Renée.
“Io sono la madre
di Bella. Sua madre biologica. Io l’ho data alla luce, più di
cinquant’anni fa. Noi – la
nostra famiglia -, siamo la prova vivente che gli ibridi possono esistere.
Che i vampiri e gli umani possono vivere insieme.”
“Oh Renée, mia cara Renée”,
Aro si avvicina a lei, mantenendo sempre le distanze. “Nessuno
– nessuno -, può
confermarci questo. Tu sei una vampira. Chi può
dirci che Bella è frutto del vostro… amore?” Vorrei alzarmi e spaccare tutto. Vorrei
staccare la testa ad Aro e gettarla nel fuoco.
“Io posso
confermarlo.” E’ un ragazzo a parlare, affiancandosi a Renée.
“E tu…”
“Non
solo gli umani e i vampiri possono avere dei figli, ma… gli umani possono
sopravvivere. Non
devono essere trasformarti per forza. Se il parto viene
guidato nel modo giusto, non c’è nessuna possibilità di
morte. La madre di Nahuel…” Renée
posa lo sguardo su di lui. “Erano soli.
Non sapevano come fare. Io e Charlie… sono
riuscita a sopravvivere, quando è nato Tyler. Non è stato
necessario trasformarmi. Tyler è il fratello di Bella.” Sgrano gli
occhi, e mi sento mancare.
Un fratello?
“Cosa
può confermarlo?” Aro è a disagio, si sente dal suo
tono di voce.
“Tyler è
nato tredici anni prima di Bella. Per noi era… una novità. Non sapevamo cosa fare, dove andare. A Forks… A Forks Charlie
aveva un gruppo di amici, noi non sapevamo con cosa avevamo a che fare,
allora…”
“Non li vedevo
perché erano dai licantropi.” E’ il sussurro di Alice che
arriva fino alle mie orecchie.
“Abbiamo
deciso di farlo crescere a loro. Andavamo a trovarlo, ma… non avevamo mai sentito
parlare di ibridi. Non sapevamo se il bambino sarebbe
stato una minaccia, o se qualcuno prima o poi avrebbe
minacciato noi.” L’occhiata che Renée
lancia ad Aro non lascia spiegazioni. “Quando sono
rimasta incinta per la seconda volta, Tyler viveva già con noi.
Eravamo una famiglia felice, completa. Ma il mio corpo
da umana non è riuscito a reggere un altro parto. Così…
Charlie mi ha trasformata.” La voce di Renée si rompe, ma si ricompone dopo pochi secondi.
“Sai bene Aro che la nostra famiglia non ha potuto
stare insieme a lungo. Quando sei venuto a prendermi… non potevamo
lasciare una neonata dai nostri amici. Abbiamo deciso di riportare Tyler da
loro, e di tenere Bella con noi. Se prima non sapevamo come comportarci…
ora avevamo tutte le carte in regola per farlo. Ma la
felicità è durata poco.” Il silenzio che segue le parole di
Renée è tombale. Nessuno parla, e gli
unici respiri che si sentono nelle stanza sono il mio,
quello di Nahuel e quello di Tyler… mio
fratello.
“Come pensi che io
creda a tutta questa sceneggiata?”
“Io
posso mostrartelo.
Posso mostrarlo a tutti.” Dice Tyler, avvicinandosi ad Aro. Posa una mano
sul suo viso per pochi secondi. Quando la ritrae, Aro
sembra scottato.
“E’ vero…”
“E’
vero?” Questa è la voce di Benjamin.
“Non solo vampiri e
umani possono avere un figlio, ma più di uno?” E’ Jasper.
“Sono
una minaccia! Sono tutti una grandissima minaccia!” Ribatte Jane,
con gli occhi fuori dalle orbite.
“SILENZIO!”
Tuona la voce di Aro, facendo rimbombare le pareti. “Devo…
riflettere.” Cammina avanti e indietro per un po’, ma sembra
riprendersi subito.
“Tre ibridi in giro
per il mondo… interessante. Lascerò che Nahuel e Tyler se ne
vadano da qui, ma per quanto riguarda Isabella…” Le mie mani
continuano a tremare, e sentire il mio nome pronunciato da lui
mi fa salire un conato di vomito. “Non la lascerò andare.”
“Combatti!”
E’ Charlie che strilla, ancora incatenato a terra. “Ti sfido a duello, Aro. Non potrai di certo
rifiutare.”
“Interessante…” Sento le
rotelline nel cervello di Aro muoversi freneticamente. “E… cosa
proponi?”
“Se
vinco… lascerai andare tutti. Tutti.” Aro
ride di nuovo.
“E
se muori? Te lo
dico io, Charlie. Se muori, Bella resterà qui. Per sempre.” Mi gira la testa al per
sempre.
“Ti ucciderò, Aro.”
“Oh, no. Non credo
proprio. Qualcun altro combatterà al mio posto.”
“Non è
leale!”
“E’ un duello
a singolar tenzone. Ma non credo che
tu abbia qualcuno che si schieri dalla tua parte, Charlie.”
“Io
combatterò al posto di Charlie.” La voce di Marcus si fa strada verso di noi, mentre vedo Aro trasalire.
Suo fratello.
Nessuno – nessuno -, può sopravvivere a
Marcus. Né Jane, né Alec, né Caius.
Nessuno. Nessuno dei loro poteri può salvarli.
“Bene,
fratello.” Aro schiocca le dita della mano destra, prima di parlare.
“Forse dovrò veramente rinunciare alla mia Stella.” Si volta
verso di me, ma il suo ghigno non promette nulla di buono.
“Se
il patto è questo, per te non sarà di certo difficile uccidere il
tuo nemico. E
sarete tutti fuori di qui. Jane, prego.” Penso che sia Jane a doversi
sfidare con Marcus, ma lei non si muove. Anzi, fa qualche passo indietro per
poi portare dietro di sé il rumore stridente di altre catene.
“Prego tutti i miei amici di fare abbastanza spazio, io riprenderò
il mio posto.” Si siede accanto a me, accavallando le gambe.
“Oh,
che sbadato! Il
vampiro che prenderà il mio posto eccolo
lì, già un po’ malandato per i miei gusti.” Sento le
vertigini salire, e se non stessi seduta forse sarei
già caduta per terra dallo shock.
E’ Edward.
Marcus dovrà
combattere ed uccidere Edward, per liberarci tutti.
NOTE FINALI:
Insomma… questo
è un GRANDISSIMO colpo di scena.
Vi spiego una cosa: Renée ha dato alla luce due ibridi, Tyler e Bella. E’
sopravvissuta a
Tyler, ma non a Bella. Ora, venitemi dietro: Tyler
secondo i miei calcoli è nato verso il 1930. Nel 1930 gli ibridi NON
ESISTEVANO, e Charlie e Renée non sapevano con
cosa avevano a che fare. Ma quello era il loro ‘bambino’,
quindi decisero di lasciarlo a degli amici di Charlie. Tali amici sono i Quileautes, ovviamente Billy/Jacob ancora non c’erano.
Quando è nata Bella, Charlie ha dovuto trasformare Renée,
ed hanno ripreso Tyler con loro. Ma – come avete
letto -, è durata poco, perché poi Aro ha rapito Renée e via dicendo.
Ora… il prossimo
sarà l’ultimo capitolo, ragazzi. Sappiamo che Marcus è
dalla parte dei nostri eroi e combatterà per conto di Charlie, ma invece Aro ha scelto Edward per il duello. Quindi… se il prossimo sarà l’ultimo
capitolo, secondo voi cosa succederà? APRO LE SCOMMESE! *risata
malefica*
Mi prendo il fine settimana di riposo, leggerete l’ultimo
capitolo Lunedì.
Grazie per aver letto
<3