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Autore: terryoscar    14/07/2018    8 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Festa al palazzo
                                


Mio Padre, con orgoglio, mi porge il braccio, percorriamo il corridoio, dall’alto della scalinata vedo il salone addobbato a festa, gli orchestrali, i nostri ospiti e soprattutto vedo il mio Andrè, guardarmi estasiato.

La vedo. È in cima alle scale, è stupenda, bellissima, con un abito così ……. Così …..è perfetto su di lei … non dimenticherò mai questo giorno per il resto della mia vita!
Mio Padre ed io scendiamo lentamente le scale, magari tutti pensano che lo faccia per fare il mio ingresso come prevedendo le buone maniere, ma non è così: scendo lentamente perché temo che con questo abito così ingombrante, possa inciampare e rotolare giù per le scale, così farei ridere e divertire mia sorella Luisa e quell’altro sciocco di Fersen che è qui davanti a me e mi guarda estasiato. Poco più in là, davanti al camino vedo Victor che appena mi vede alza il calice in segno di saluto, e poi ci sono tutti gli amici di mio padre le mie sorelle, i miei nipoti, gli orchestrali appena mi vedono cominciano a suonare. Insomma la mia casa è gremita di gente …. Ma lì giù in fondo alle scale, vedo l’unica persona che in questo momento è nei miei pensieri: il mio Andrè, che non ha smesso di guardarmi un solo istante, e continua a sorridermi, sento il cuore palpitare, penso a tutte le emozioni che mi ha donato e che io ho donato a lui.
Così tanti pensieri si affollano nella mia mente, che non mi accorgo di avere raggiunto l’ultimo scalino.
Gli orchestrali suonano invitandomi a danzare, vedo Andrè avvicinarsi e invitarmi ad aprire le danze, ma mio padre gli dice:
“Mi dispiace Andrè, ma l’onore del primo ballo con mia figlia spetta a me.”

Sorrido al Generale, mi faccio da parte e gli dico: “Prego Generale, è giusto che sia così!”

Mio Padre è di fronte a me, mi sorride, mi porge la mano e con l’altra mi cinge su un fianco, e con un cenno del capo mi invita a danzare.
Cominciamo a volteggiare un valzer, sento che tutti gli sguardi sono su di noi …. Anche quello di Andrè, che non mi ha abbandonato mai un momento.
Nel mio continuo volteggio vedo tutti, ma il mio sguardo è solo e soltanto per lui …. Per il mio Andrè!
Ecco, terminato il valzer, gli orchestrali interrompono le danze, mio Padre mi tiene per mano, ai presenti dice: “Signori … sono felice che tutti Voi abbiate accettato il mio invito presenziando così alla festa …. In modo di avere l’onore di annunciare il fidanzamento …. Tra mia figlia Oscar e Andrè ….”

Vedo mio Padre, fare un gesto con la mano, invitando Andrè a farsi avanti,  poi guarda nanny e l’invita a presenziare  accanto a suo nipote.
Andrè accompagnato dalla nonna, si avvicina e si mette al fianco di mio Padre, lui prede le nostre mani le congiunge e guardandoci dice a voce alta: “Andrè, ho l’onore e il piacere di dare il mio consenso alle vostre nozze che si terranno tra due mesi …”
Mio Padre guarda i nostri ospiti e continua: “Naturalmente i presenti sono tutti invitati alle nozze!”
Nella sala si ode uno scroscio di battimani, mio Padre approfitta del momento in cui nessuno può ascoltarlo oltre a noi, e ci dice: “Guardate che stasera si celebra il Vostro fidanzamento e non il Vostro matrimonio … hai inteso Andrè? … Devi stare alla larga da mia figlia fin tanto che sarete diventati marito e moglie, e vedete di fare in modo che non Vi riprenda più sull’argomento, e tu Andrè guai, dico guai a te, se provi nuovamente a sfiorarla prima delle nozze, mi sono spiegato Andrè? !”

Andrè mi guarda rapito e mormora appena: “Agli ordini Generale!”
Mio Padre infastidito ribatte: “Andrè cosa fai, adesso mi prendi in giro, imitando quel deficiente di Maxim?”
Andrè inebetito da me continua a sussurrargli: “No Signore …”
“Sento la nonna ribattere: “Ma Signor Generale, è mai possibile che Voi non perdiate mai l’occasione di tormentare mio nipote e la nostra bambina?”
“Nanny per favore, non farmi agitare, questi due lo sai che appena hanno l’occasione …”
“Tacete Generale, Volete che qualcuno Vi ascolti? Siete davvero tremendo!”
Assistiamo al battibecco tra la nonna e il Generale, Oscar ed io ascoltiamo divertiti in silenzio, finché

gli orchestrali cominciano a suonare ed io, senza dire una sola parola, prendo  tra le  braccia  la mia bellissima Oscar e cominciamo a ballare, uno, due, tre giri di Valzer.
                              
 In questo momento non esiste nessuno all’infuori di noi, in tutto il giorno non siamo riusciti a ritagliarci che pochi attimi per noi, ci perdiamo nei nostri sguardi, finché vedo schiudersi le labbra del mio amato.
“Oscar … sei bellissima!! ….”
“Andrè ….”




 
Eccola mia moglie, non mi ha visto, mi cerca, con lo sguardo, vado da lei!”
“Ehi Alain, sei sotto la mia responsabilità vedi di comportarti bene e ricordati che sei agli arresti, se farai stupidaggini, lo sai che il tempo di prigionia si prolungherebbe?”
“Ma si, ma si certo che lo so Pierre, adesso vado da lei.”

Mi affretto e tento di avvicinarmi a lei, c’è troppa gente in questo salone che faccio fatica a farmi largo, non la vedo, più la cerco …. Ah eccola è li adesso e con Gerard e la sua fidanzata Alizée.


“Buona sera Sabrina!”
“Buona sera a te Gerard …”
“Sabrina desidero presentarti la mia fidanzata Alizée.”

Sorrido alla ragazza e le dico: “Felice di conoscerti Alizée, Gerard mi ha parlato di te quando sono stati in missione.”
“Davvero Gerard, hai parlato ai tuoi amici di me!”
“Certo che si, mia cara!”

Mi guardo intorno sperando di trovare il mio Alain non lo vedo e chiedo: “Gerard hai visto mio marito?”

Gerard non fa in tempo a rispondermi che sento una mano afferrare la mia e sento la sua voce al mio fianco.
“Sabrina!”
Mi giro, lo guardo, gli sorrido felice.
“Alain!! …. Alain …”
Lui mi guarda amorevolmente e mi dice: “Sabrina che voglia che ho di abbracciarti, ma qui davanti a tutti non posso, debbo limitarmi a tenerti la mano!”
“Oh Alain!!”

Sentiamo tossicchiare Gerard.

“Ehmmm … Alain … se non ti sei accorto delle nostra presenza, guarda che ci siamo anche noi .. ah ah!”
“Oh Si! Scusami Gerard, Alizée .. è .. che ..”
“Si, lo so, Alain sei troppo preso da tua moglie! …. Senti Alain, la buona educazione ci impone di salutare il padrone di casa, in questo caso il Generale e non soltanto lui ma anche i due fidanzati, in questo caso il nostro Comandante ed il Capitano!”
“Certo che si Gerard, andiamo!”

In quattro percorriamo il lato del salone, perché il centro della sala è riservato agli ospiti per danzare.

“Gerard, eccolo là il vecchio pazzo, è con madame, andiamo a salutarlo.”
“Mi raccomando Alain, sii cortese con il vecchio … cioè con il generale, capito Alain? Non dimenticare che sei fuori in via del tutto eccezionale.”
“Si si lo so, su raggiungiamolo.”

Sorseggio una coppa di champagne, quando per poco non mi va di traverso, vedo un soldato di mia conoscenza avvicinarsi, comincio a sentirmi male!

“Augustin cos’hai hai un’espressione strana!”
“Oh Marguérite, guarda chi sta arrivando!”

La mia amata si volta esclama: “Oh Augustin … è il marito di Sabrina e l’altro giovane soldato … gli amici di nostra figlia!”
“Ti prego Marguérite non ricordarmelo! Tua figlia non è nemmeno in grado di scegliersi le amicizie … mi riferisco all’imbecillone di Sassoin!”
“Non incominciare Augustin, e vedi di comportarti nei migliori dei modi con questi giovani!”
Guardo mia moglie contrariato e le dico: “Certo Marguérite che tu sei così dolce e disponibile con tutti, tranne che con tuo marito!”
“Non cominciare Augustin ..”
“Certo che incomincio, e lo sai a cosa mi riferisco. Ma dico, non puoi riservare anche a me un po’ della tua gentilezza?”
“Augustin con gli altri non devo mica dividere il letto! … Piuttosto non dire idiozie e diamo il benvenuto a questi ragazzi!”
Sospiro e le dico: “Agli ordini Marguérite!”
“Adesso che fai, mi prendi in giro Augustin?”
“Ma no cosa dici?!! È solo che ormai da un po’ di tempo, tu non fai altro che impormi la tua volontà, o meglio i tuoi capricci e ……”
“Buona sera Madame Marguérite, Signor Generale …. Signore Vi sono mancato vero?”
“Assolutamente no Sassoin, te lo assicuro, in questi due giorni sono stato benissimo!”
“Ah ah! Lo sapevo che mi avreste risposto in questo modo Generale … Voi invece mi siete mancato moltissimo, e ho pensato a Voi continuamente in cella, sapete?!! Mi è mancato il libro che mi avete sequestrato ah ah!”
“Cominci a dire idiozie Sassoin?!!”
“No Signore, Volevo solamente salutarvi e nient’altro.”
“Meglio così Sassoin …”

Gerard fa un passo in avanti e dice: “Madame, Signore Generale, ho il piacere di presentare la mia fidanzata Alizée!”
Mia moglie è la prima a dare il benvenuto: “Molto lieta Alizée, spero che Vi troviate bene con noi!”
“Grazie Madame.”
Il generale fa altrettanto e dice: “Madamigella sono lieto di conoscervi, e debbo complimentarvi per il Vostro fidanzato che è davvero un giovane davvero a modo. L’ho imparato ad apprezzare queste settimane che siamo stati fianco a fianco …..”
Il Generale mi guarda e continua: “ A differenza di qualcuno che si è divertito a rendermi la vita impossibile!”
Alain sorride e ribatte : “Non dimenticate Signore che presenziate a questa festa per merito mio!”
“Certo che lo so Sassoin … non potrei mai dimenticarlo! .... “
“Grazie Generale! …. Adesso se permettete vorremmo salutare le due colombelle.”
“Marguérite dice: “Certo, andate pure da loro, mio marito ed io Vi auguriamo una buona serata!”
“Grazie Madame, siete davvero gentile … come sempre!”



Appena i quattro i allontanano, guardo Marguérite e le dico accigliato: “Hai visto? E poi non dirmi che non ho ragione?!!”
“A proposito di cosa Augustin?”
“Sul fatto che sei gentile con tutti, tranne che con me!”
“Ancora con questa storia Augustin, ti ricordo che dipende tutto da te se avermi o meno, e lo sai, e adesso mio caro, occupiamoci degli altri ospiti … su andiamo!”




“Oscar, sei accalda, vuoi fermarti un po’?”
“Si, Andrè ho sete!”
“Vieni …”

Andrè non lascia la mia mano, mi tira a se, ci avviciniamo ad un valletto che ci porge il vassoio con due coppe, Andrè le prende, una me la porge.
“Tieni amore!”
Gli sorrido felice, lo guardo, sussurro: “Grazie …. Andrè!”
Ci guardiamo con complicità, sorseggiamo, e tra un sorso e l’altro Andrè mi dice: “Sei la donna più bella che abbia mai visto!”
“Andrè …”

Delle voci alle nostre spalle ci distraggono: “Buona sera Comandante! … Capitano …”

Ci giriamo, abbiamo di fronte i nostri amici.

“Alain, Gerard, siete arrivati!!”
“Buona sera Comandante! Siamo qui già da un po’, con Andrè ci siamo salutati prima, mancavate solo Voi.”

Alain mi scruta incuriosito e con impertinenza mi dice: “Certo che Voi Comandante siete una continua sorpresa …”
Sorrido prima e poi rido: “Ti riferisci per caso al mio vestito Alain?”
“A cosa se no … Comandante, almeno abbiamo tutti la speranza che il temibile Comandante Jarjayes, si congedi e lasci le sue grazie al Capitano Grandièr ah ah ah!”
“Non ti illudere soldato Sassoin, non ti far abbagliare dall’abito che indosso, sono sempre io, e tra dieci giorni  tornerò al mio posto di comando, intesi Sassoin?”
“Almeno ci ho provato ih ih ih!”
Gerard ride e ribatte: “Sei cascato male Alain ah ah …….. Comandante permettetemi, Vi presento Alizée, la mia fidanzata.”
La ragazza mi guarda timidamente, mi fa un inchino e mi dice: “Gerard mi parla spesso di Voi …”
Sorrido e le rispondo: “Immagino che Vi dica che sono un Comandante terribile e severo ah ah ah!”
“Invece no … madamigella! Gerard mi parla molto bene di Voi e …”
Vedo Gerard imbarazzato.
“Gerard cosa ti succede, hai paura di quello che Alizée, possa dire?”
“Ma no Alain, cosa dici, e poi cosa potremmo dire, se non che è un ottimo Comandante!!”
Una nuova voce si unisce a noi.
“Devo darti ragione La Salle, mai nella nostra caserma c’è stato un Comandante migliore di quello che avete!! …. Buona sera Colonnello Da Guille, che piacere vedervi!”
“Mi avete invitato e non potevo certo mancare! Comandante Oscar, Capitano Andrè, Vi presento mia moglie Elisabetta.”
“Lieto di conoscervi Madame.”
“L’onore è mio Comandante … Capitano … ”

Alain interviene: “Chiedo scusa, ma adesso mia moglie ed io andiamo, con permesso.”
“Un momento Sassoin, ricordati che sei agli arresti.”
“Come potrei dimenticarlo Colonnello Da Guille, però, credo che mi sia permesso di danzare con mia moglie, vero Comandante Oscar?” 
“Certo che si Alain.”
“Grazie Comandante, noi andiamo.”
Mi allontano appena quando il Comandante Oscar mi chiama: “Alain, prima che la serata si concluda, noi due dobbiamo parlare.”
“Agli ordini … a dopo!”

Vedo Alain e Sabrina allontanarsi, anche Gerard e la sua fidanzata si uniscono alle danze, Andrè ed io, dopo aver scambiato i convenevoli con Da Guille, rimaniamo soli per poco, tutti vengono a salutarci e a congratularsi con noi, anche Girodelle, viene a salutarci, anche se tra gli ultimi si è fatto avanti.

“Colonnello …. Veramente … dovrei chiamarvi almeno stasera … madamigella Oscar, e Voi Andrè ovvero Capitano. Quante cose sono cambiate … Vedervi vestita in questo modo per me … volevo dire per tutti noi,è del tutto inusuale, però … permettetemi di dire alla Vostra fidanzata Andrè, che le dona moltissimo l’abito femminile … ecco .. io … io … scusatemi forse ho parlato più del dovuto … mi dispiace. Vi auguro di essere felici!”
“Grazie Girodelle!”
“Bene … Vi lascio alla serata … mi unisco a i miei amici .. a dopo.”
“A dopo Girodelle.”

Girodelle si allontana, e Andrè mi sussurra: “Hai visto com’era impacciato, non sapeva cosa dire! … Girodelle era completamente affascinato da te …”
“Andrè, non dimenticare che qualche mese fa, è venuto a chiedere la mia mano a mio padre …”
“Certo che lo so Oscar, e penso che tuo padre non avrebbe dovuto invitarlo …. per un uomo innamorato, assistere al fidanzamento della donna che ama non è piacevole, si vede da un miglio che non gli sei indifferente!”
“Andrè, non sarai mica geloso?!!”
“Geloso io?! Certo che no … provo esattamente quello che hai provato tu con Anne, ne più ne meno.”
“Ma che dici Andrè, non c’è paragone: Anne voleva infilarsi nel tuo letto, e Girodelle …”
“Se ne avesse l’occasione si infilerebbe eccome  nel tuo!”
“Però!! … Non ti facevo così … geloso.”
“Geloso io? … Ma no! … Guarda Oscar, vedi chi arriva … l’ultimo che mancava all’appello: il Conte di Fersen!”

Vedo avanzare Fersen verso di noi …… siamo di fronte gli uni all’altro, mi fa l’inchino e guardandomi mi dice: “Madamigella Oscar, Andrè, Vi porgo i miei saluti e soprattutto Vi faccio i miei auguri!”
Sento lo sguardo addosso di Andrè e rispondo: “Vi ringrazio Fersen, Andrè ed io siamo lieti che abbiate accettato il nostro invito …”

Anche Fersen mi scruta come tutti quanti gli altri, non mi trattengo e ironicamente gli dico: “Conte di Fersen, sembra che Voi abbiate visto un fantasma!”
“Ecco … io … vedete … è solo che in queste vesti così … inusuali … che …”
Prendo la mano di Andrè, lo guardo, e ribatto: “Be Conte, anch’io mi sento fuori luogo conciata in questo modo .. ma sapete, certe cose si fanno soltanto per … amore, ed io per Andrè sono disposta anche a indossare delle vesti così ….. ridicole!”
“Ma no cosa dite! … ma io non volevo dire questo …”
“Lo so che non volevate dire nulla di simile Conte … ma vedete, io mi sento più a mio agio con la spada in mano che conciata in questo modo, ma questo non significa che non rimanga la stessa, anzi … Vi dirò Conte, nonostante queste vesti, comunque sono armata …. sapete Conte, non si può mai sapere, ci potrebbe essere qualche male intenzionato anche in mezzo a noi ah ah!!!!”
Vedo lo sguardo di Fersen e del mio Andrè pieno di sgomento, Fersen rimane in silenzio, Andrè mi sussurra appena: “Oscar …..”
Vedo Fersen imbarazzato e ci dice con un inchino: “Voi non cambierete mai madamigella ah ah! … Bene, adesso scusatemi …. madamigella Oscar, Andrè Vi rinnovo ancora i miei auguri, e Vi auguro un buon proseguimento di serata. Non mi resta che raggiungere gli altri ah ah!”
“Ma si certo, andate pure Conte!”

Fersen, continua a ridere, mi guarda ancora stupito e si congeda. 
Sorrido, guardo Andrè, la sua espressione è alquanto stupita, divertita gli domando:
“Cosa c’è Andrè, per caso non mi conosci? Sai che a certe cose, io certo non rinuncio.”
“Immagino che sotto la gonna, tu sia armata, vero?”
Sorrido e gli dico: “Indovinato!!”
“Immagino che tu abbia messo nella giarrettiera lo stiletto!”
“Non te lo dico.”
“Vuoi allora che frughi tra le tue vesti per saperlo?”
“Nooo ma cosa dici? Sai che scandalo se qualcuno ti vedesse frugare tra le mie gonne? Urlerebbero tutti allo scandalo ah ah!”
“Allora vieni con me!”
“Dove?”
“In qualche angolo sperduto del giardino.”
“Per fare cosa?”
“Per frugare tra le tue gonne!”
“Andreeè … non ti facevo così … così …. sfacciato!”
“Con te vicino divento più che sfacciato, adesso su andiamo ….. vieni con me!”

Andrè mi stringe la mano e mi porta via, lontano dal salone, dalla musica, dagli invitati. Andiamo in cerca di un poco di intimità, lontano da tutto questo caos.

Percorriamo il giardino buio e solitario, non c’è nessuno, il giardino è un incanto: è illuminato dal cielo stellato e dalla luna che stasera è così luminosa.
In tutta fretta e a passo marziale, Andrè mi trascina dietro di se, mentre io tento di alzare almeno in parte il pizzo delle gonne per non inciampare, siamo davanti alla fontana e continuiamo a camminare, Andrè cerca un posto riservato, lontano da tutti.




“Maxim, vieni con me!”
“Dove mia cara?”
“Ho visto quella gatta morta di Mia sorella Oscar che in tutta fretta si è allontanata con Andrè!”
“Dove sono andati?”
“In giardino.”
“Allora?!! Sono andati in giardino, che male c’è?”
“C’è che a noi, non è stato consentito quando eravamo fidanzati, e non vedo perché loro debbano avere tutta questa libertà, su Maxim, vieni con me e non discutere!”

Afferro con forza la mano di mio marito e lo trascino via, usciamo in giardino, ma non li vedo.

“Luisa, non c’è nessuno, forse ti sei sbagliata.”
“Non mi sono sbagliata, gli ho visti ti dico! Sono sicurissima che quei due si sono appartati da qualche parte, e io li scoverò!”
“Luisa … ma lasciamo tranquilli … dopo tutto che male fanno?!!”
“Come? Non ricordi che a noi non era concesso nulla? E non vedo perché loro …. Scccc Maxim mi pare di sentire qualcosa …. Senti? …..”
“………… Non sento nulla!!”
“Zitto! Io invece si ….!”




Sono con Andrè, ci siamo rifugiati nelle scuderie, Andrè mi bacia e mi stringe a se, sento le sue mani percorrere tutto il mio corpo, sento il suo e il mio desiderio salire prepotentemente, siamo talmente vicini che ormai siamo fuori controllo. 

“Oscar, do … dove lo hai nascosto …”
“Co … cosa A … Andrè ….”
“Come cosa … ma … lo stiletto … cosa se no ….”
“Andrè no .. noi … non possiamo …”
“Perché no?!!!”
“Ci cercheranno … e … poi …”
“E poi un bel niente ..Oscar … non pensare a niente …”





“Luisa si può sapere dove andiamo? Li abbiamo cercati dappertutto, secondo me ti sei sbagliata.”
“E invece no! Li ho visti ti ho detto, e io certo non gli permetto di fare ciò che vogliono. Devono aspettare al matrimonio come abbiamo fatto noi.”
Ma Luisa …”
“L’unico posto rimasto da controllare sono le scuderie, e mia sorella e il suo stalliere sono a loro agio tra i cavalli, sono sicura che sono lì, su andiamo.”
“Ma Luisa!”
“Zitto e vieni con me!”

Percorriamo velocemente l’ultimo tratto che ci separa dalle scuderie, ecco ci siamo.


La bocca di Andrè mi bacia in ogni centimetro della mia pelle, almeno quella che l’abito permette, le sue mani sollevano le gonne e lui mi dice: “Dunque vediamo, lo stiletto, dove lo hai messo …. Umm … Questo gioco comincia a piacermi ….”

“Andrè è … è meglio tornare alla festa.”
“No …”




“Maxim, li senti i rumori provenire dalla stalla?”
“Luisa io ho sentito il nitrito dei cavalli!”
“SI si .. te lo do io il nitrito …. Te lo dico io che genere di nitrito era …”




Ho la gonna appena sollevata dalle mani di Andrè, quando mi irrigidisco e con una spinta decisa, lo allontano in malo modo, lo faccio barcollare, e per non cadere Andrè si aggrappa a delle corde che sono accanto a lui.

“Ma Oscar che ti prende?”
“Zitto Andrè … è mai possibile che tu non abbia sentito nulla?!!”
“Sentito cosa Oscar?”
“Andrè … ho sentito dei rumori provenire da fuori , c’è qualcuno, ne sono sicura!”

Vedo la mia amata alzarsi le gonne, è bellissima, la osservo e non posso fare a meno di contemplare le sue bellissime gambe, lunghe, lunghissime, con le calze bianche di seta e la giarrettiera blu, come il vestito…….come vorrei mettere le mie mani su quelle splendide gambe! I miei pensieri arditi vengono interrotti, quando vedo Oscar tirare fuori lo stiletto dalle gonne e impugnarlo.


“Andrè sta entrando qualcuno, su andiamo dietro la porta!”

Andrè ed io ci nascondiamo dietro la porta che lentamente si apre, vedo due figure entrare di soppiatto, è buio e si vede poco per capire di chi si tratta, entrano, mi sento minacciata, tiro su lo stiletto e con un gesto deciso mi avvento sui due intrusi, veloce come un felino, uno dei due urla.

“NOOOO … Vi prego non fatemi del male!”

,E’ una voce femminile, la riconosco, esclamo: “Luisa! … Tu qui?!! Cosa ci fai qui con Maxim?”
“MA SEI IMPAZZITA OSCAR!!! PER POCO NON MI AMMAZZI!! … NON E’ MONDO IL TUO DI …”
“Smettila di urlare sorellina, siete voi che siete entrati di soppiatto, e io ho pensato che foste dei malviventi.”
“Sei una donna pericolosa! Io non so come ….”
“Donna? Dimentichi che prima di essere una donna, sono un soldato, lo hai dimenticato sorellina?”
“Tze … soldato! I soldati non si vanno a imboscare con altri soldati!”

Sento mio cognato intervenire.

“Su Luisa lascia in pace tua sorella, e andiamo ….”
“NO!!”
Sorrido e le dico: “Luisa forse mi seguivi?”
“No di certo, ma come ti salta in mente di dire una cosa simile?!! Io seguire te?!! .. ah ah ah!
“Sarà … ma a me è questa l’impressione che dai, altrimenti che ci faresti qui?”
Mia sorella con tono rabbioso mi controbatte: “Io? .. Tu piuttosto che ci fai qui tutta sola con il tuo fidanzato??!! Lo sai che se lo sapesse nostro padre non so cosa potrebbe accaderti!!”
La guardo divertita e con sorriso beffardo ribatto: “Ma chi potrebbe andarlo a dire a nostro padre?!! … Nessuno Luisa, tu certo non sei una ruffiana, anzi, sei una persona molto discreta …. Non è vero Luisa?!!”
“Oh basta Oscar, basta … vado via … ci è mancato poco che tu non mi ammazzassi!!”
“Impossibile sorellina, un bravo soldato, quale io sono, non uccide senza un buon motivo ed io so dominare le mie intemperanze!”

Mia sorella è davvero collerica, vuole avere l’ultima parola: “Sarà ma … ma …. Maxim andiamo via, torniamo alla festa!”
“Si cara!”

Vedo mia sorella lasciare le scuderie, è davvero fuori di se.

“Ah ah ah … Oscar tua sorella è davvero così … strana!”
“Strana Andrè?!! Io direi che è davvero invidiosa … che pena mi fa poverina!”
“Oscar adesso lo sai che andrà a dirlo a tuo padre.”
“Conoscendola sarà la prima cosa che farà … ma sai che ti dico Andrè … che lo faccia pure non mi interessa! … Andrè torniamo alla festa, siamo stati troppo a lungo fuori, tutti si chiederanno di noi, e infondo non possiamo assentarci così tanto, siamo i festeggiati!”
“Hai ragione Oscar, andiamo!”


Sono nel salone a danzare con la mia Marguérite, quando vedo avanzare verso di me a passo spiegato mia figlia Luisa e suo marito, si avvicinano sempre di più, e mi accorgo che mia figlia ha un diavolo per capello, immagino già l’argomento: Oscar.

“Padre, Madre, scusatemi se Vi interrompo ma devo parlare con Voi.”
“Cosa c’è Luisa?”
“Non possiamo certo parlare qui, andiamo nel Vostro studio.”

Faccio un lungo respiro e le dico: “E va bene, andiamo!”

In quattro percorriamo l’ampia sala fino a lasciarla, il corridoio e infine entriamo nello studio.
Siamo tutti riuniti e le chiedo: “Allora, si può sapere cosa ti è successo? Cos’hai da dirmi?!!”
“Padre … io .. io … padre non è giusto!!”
“Cosa non sarebbe giusto?!”
“Mia sorella e Andrè … sono … troppo liberi, non vedo perché a loro diate tutta questa libertà che a me non avete concesso!”
“Non ti capisco sii più chiara.”
“Vedete poco fa, io e Maxim,li abbiamo sorpresi nelle scuderie e …”
“Scuderie? Cosa ci facevano lì?”
“Forse Voi non lo immaginate?”
Vedo mia madre intervenire: “Luisa non vorrai spargere zizzania, spero.”
“Zizzania io madre?!! Ma cosa dite … io … io ….”
Mio padre incalza: “ Cosa hai visto? Cosa facevano tua sorella e Andrè nelle scuderie?”
“Ecco … vedete … veramente …”
“Allora su sbrigati, non posso rimanere a lungo lontano dai mie ospiti … allora? Parla!”
“Io .. non …”
“Facevano qualcosa di sconcio?”
“No .. però …”
“Però? Su avanti sbrigati!”
“Veramente … Appena io e Maxim siamo entrati nelle scuderie quella squinternata di Vostra figlia, ci ha assaliti con uno stiletto, e .. per poco non mi colpiva … Padre, sono viva per miracolo, Maxim può confermarvelo!”
“Allora Maxim?! ….”
“Vedete Signore .. mia cognata ha pensato che fossimo dei ladri e allora …”
“Ho capito, allora non era nulla di personale, ma solo precauzione quella di tua sorella!”
“Ma Padre! Avete capito cosa Vi ho detto? Mia sorella e Andrè erano chiusi nelle scuderie, mi sono spiegata adesso?!!”
Mia madre infastidita mi risponde: “Ascolta Luisa, tu stessa hai detto che, a parte avere visto tua sorella impugnare lo stiletto, non hai visto nient’altro, quindi … non abbiamo nulla da rimproverarle e adesso torna alla festa e pensa a divertiti figliola … su va!”
“Ma Madre …”
“Smettila Luisa, se continui così, attirerai solo l’antipatia di tutti e nient’altro figlia mia!”
“Madre …”
“Basta non voglio più ascoltarti, e adesso va!”

Vedo mia figlia uscire adirata, seguita da Maxim.

“Marguérite, io tua figlia proprio non la capisco …”
“Nemmeno io Augustin , è venuta su proprio male!”
“Marguérite, non parlo di Luisa ma di Oscar!!”
“Cos’hai adesso contro Oscar?”
“Ma come, non hai sentito Luisa? Tua figlia era chiusa nelle scuderie con Andrè!!”
“E allora Augustin?”
“Come e allora?! Ma sei impazzita o cosa, ma secondo te, quei due cosa ci facevano lì? Si guardavano forse?”
“Ascoltami Augustin, se Andrè si limitasse solo a guardare nostra figlia, allora si che dovremmo seriamente preoccuparci …”
“Ma cosa dici Marguérite?!!”
“Augustin, ma l’hai vista quanto è bella stasera, e dimmi, come avrebbe potuto resistere Andrè di fronte a tanta bellezza, tu per caso marito mio ci sei riuscito?”
“N .. no … io … certo … che … no ..”
“Allora te lo ricordi Augustin, quella sera nelle scuderie in cui abbiamo concepito Joséphine, Oscar ti somiglia moltissimo Augustin … buon sangue non mente! … E adesso che ne dici di andare a ballare?”
“Marguérite … Marguérite …”
“Cosa c’è caro?”
“Fino a quanto mi torturerai?”
“Te l’ho già detto caro, fin tanto che non lasci in pace i ragazzi!!”
“Oh cara, ma io li lascio in pace.....in camere separate!
Sono loro che non lasciano in pace me!!!”
“Con te è impossibile parlare Augustin!!”





Sabrina ed io ci siamo appartati in un angolo del giardino, quando vedo spuntare da un cespuglio la testa di Pierre.

“Oh no!!”
“Cosa c’è Alain?”
“Pierre ci sta spiando!”
“Alain, Pierre non ci sta spiando, sta facendo solo il suo dovere!”
“Ma che dici Sabrina! Io voglio … desidero baciarti e lui … deve sorvegliarci?!!”
“Alain per favore, dobbiamo resistere ancora un giorno soltanto … Alain, non ti ho detto ancora che Oscar mi ha offerto un lavoro qui a palazzo.”
“Cosa? Dici davvero?”
“Si certo, mi occupo solo di lei e nient’altro, mi ha assegnato una stanza e quando avrò la necessità di fermarmi a palazzo, mi ha detto di farlo … con te naturalmente! Sai, mi ha regalato alcuni vestiti, scarpe e non so quant’altro.”
“Dici davvero Sabrina?”
“Certo Alain, non ti sbagliavi quando mi dicevi che è davvero buona e generosa!”
Vedo Alain sorridere e domando: “Che hai Alain?”
“Sabrina penso al vecchio pazzo ah ah ah!”
“Ma no Alain ti assicuro che sarà anche burbero però non è cattivo, con me è sempre cordiale.”
“Ah ah ah … incredibile ormai nessuno potrà separarci Generale ah ah ah!”




Andrè ed io siamo tornati alla festa, lui è così premuroso, si preoccupa per me, mi porge da bere, mi sorride e mi guarda con non ha mai fatto in vita sua, porge la mano e mi dice: “Vieni Oscar … andiamo a ballare.”
“Ma Andrè stanno suonando una Volta ..”
“E allora amore .. Lo abbiamo già fatto una volta ricordi?”
“Ma lì non ci conosceva nessuno, ma qui …….”
“Temi di scandalizzare qualcuno? … Vedi, la ballano tutti gli invitati, perché noi no? … Su vieni … andiamo!”

Andrè mi porge la sua mano e mi porta al centro della sala, dove cominciamo a ballare la Volta.
Non so perché, ma appena cominciamo a ballarla, tutti gli ospiti si fermano nella danza e ci guardano, siamo ormai al centro dell’attenzione, ma Andrè ed io incuranti di tutti continuiamo a ballare.



Guardo mia figlia che si cimenta con questa danza così … sfrontata, sono livido di rabbia. Mia figlia Luisa non perde l’occasione per farmelo notare, mi si avvicina e mi dice: “Padre! E Voi permettete questo a una delle Vostre figlie, che non è ancora sposata? Non è possibile! A lei concedete tutto!! Perché con me non l’avete fatto?”

Marguérite viene in mio aiuto, mi porge la mano e mi dice: “Augustin … perché non mi inviti a ballare?”
“Cosa? Io e te … la Volta?”
“Certo mio caro perché no?!! ……. Su andiamo!”

L’istinto, il desiderio che è in me, fa in modo che segua la mia Marguérite nella danza. Sono accaldato, ho il fiato corto, e sento il sudore scendere sulla schiena, ogni passo di danza è una tortura, avere Marguérite così vicina, sentire il suo profumo e non poter sfiorare la sua pelle.
Un passo avanti...E poi un passo in dietro. Un altro passo ed è di nuovo tra le mie braccia....non resisterò! La mia Marguerite, mi sorride. È un continuo cercarsi ed allontanarsi, la prendo tra le braccia, la sollevo appoggiandola al mio ginocchio, un giro e poi a terra. Lei mi sfiora leggera, adagiando le sue mani sulle mie spalle, per il tempo del giro. Poi un passo, ed un altro ancora. Le mani si sfiorano, i cori si avvicinano, si cercano. Lo sguardo della mia amata è splendido, nonostante gli anni, lei è sempre bellissima….e questo ballo…..è così sensuale……

“Augustin caro .. sei tutto rosso in viso, cosa ti succede? Sembri accaldato. Sei tutto rosso, respiri a fatica....sei stanco?”
“Marguérite … Marguérite … cosa fai mi prendi in giro? Anche questa danza adesso, se stasera non ti chiuderai in camera con me, sono sicuro che mi farai morire di crepacuore!!”
Gli sorrido e rispondo divertita: “Ma Augustin, hai forse dimenticato che io devo dividere la camera con nostra figlia?”
“Maledizione Marguérite!!”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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