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Autore: _astronaut_    15/07/2018    1 recensioni
||SPOILER AVENGERS:INFINITY WAR||
"Se non uccide, fortifica", dicono.
E' proprio così?
Raccolta di One-Shots tutte tra loro collegate per creare una storia più lunga narrata dal punto di vista di Tony e degli altri personaggi; se non avete ancora visto il film, non leggete (siate saggi, non rovinatevi la visione di uno dei film più emozionanti dell' MCU!). Enjoy!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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River
Canzone consigliata: Ed Sheeran ft. Eminem – River
 

NEBULA

 
Le acque del lago alla base della montagna ribollono pericolosamente, quasi come se stesse per emergere un vulcano dalle profondità di quel pianeta dimenticato chissà dove nell’Universo.
L’esperienza mi ha insegnato a non fidarmi affatto di eventi naturali al di fuori della normalità, per questo dentro di me sento un inconscio desiderio di scappare, di mettere in salvo la pelle mia e di tutti gli altri, ma qualcosa di più forte, qualcosa che non mi so spiegare, mi spinge a indagare.
Mi avvicino perciò alla sponda e quasi svengo come una femminuccia.
Tante volte in passato avrei voluto spaccare la faccia alla persona che ora miracolosamente ho davanti, ma adesso il sentimento che mi pervade è uno solo, ed è sollievo.
 
Non sono più sola.
 
“Venite!” urlo istericamente “Veloci!”
In acqua c’è lei.
La parte di me che, nonostante tutto, mi sono resa conto di avere a cuore quanto la mia stessa vita, nonostante tutto il dolore che ho patito a causa…
 
No, non è stato a causa sua.
 
E’ stato a causa di Thanos: lei, come me, era nata per lottare, e il suo era puro istinto di sopravvivenza. Non potevo fargliene una colpa, se era stata sempre più forte di me.
Realizzarlo non è stato affatto semplice, forse perché sono una donna che ha sempre cercato in tutti i modi di non legarsi ad alcuna persona, in maniera tale da non avere alcun freno inibitore durante le missioni che richiedevano particolare concentrazione: i sentimenti non potevano, non dovevano, offuscare il mio giudizio, o non sarei stata l’arma perfetta che mio padre aveva tanto a lungo cercato di creare (fallendo miseramente, ma dettagli).
Io non sono un robot – almeno, non nel cervello – e alla fine le emozioni in passato avevano avuto il sopravvento su di me: provavo odio, invidia e gelosia nei confronti di Gamora, solo perché lei era riuscita a controllarsi meglio di me e a essere perfetta.
 
Se solo me ne fossi resa conto prima… Forse tutto questo non sarebbe successo, forse, insieme, avremmo potuto fermarlo, ucciderlo prima che acquisisse così tanto potere… Avremmo potuto evitare una strage…
 
La tiro fuori dall’acqua, contando sul fatto che lei si svegli, dato il baccano che ho fatto, ma i suoi occhi non si aprono come vorrei e il suo corpo rimane inerte e abbandonato.
“Perché non si sveglia?!” domanda Rocket appoggiando le sue orecchie sul cuore di Gamora “Non batte! Il suo cuore non batte!”
Carol, viso pallido di tensione, prende in mano la situazione e comincia a farle un massaggio cardiaco, in seguito al quale dalla bocca di Gamora esce un rivolo d’acqua, che, però, non fa altro se non farla sembrare ancora più morta di quanto già non sia.
“No, ti prego, ci deve essere un modo!” dico a Carol, che però non riesce a darmi una spiegazione, è paralizzata in una maschera di insicurezza.
“Non… non so fare altro, mi dispiace” sussurra “Non so usare il guanto, ancora”
“Qualcuno faccia qualcosa!” grida Rocket prendendo a pugni il petto di Gamora cercando di farle ripartire il cuore, senza risultato.
“Se solo ci fosse un defibrillatore…” mormora Carol, poi il suo sguardo si ravviva e si volta verso Thor, che guarda desolato la scena.
“Rimettetela in acqua” ordina, e come se fossimo automi, io e Rocket le obbediamo; faremmo di tutto pur di riportare in vita Gamora, persino obbedire all’ultima arrivata del gruppo.
 “Thor, scarica un fulmine in acqua, solo così possiamo sperare di rianimarla” prosegue Carol puntando i suoi occhi ametista in quelli blu elettrico di Thor.
“La ucciderei!” si oppone Thor “La brucerei!”
“Fallo!” incalza “Fidati di me”
Thor alza le spalle, si immerge in acqua e prende in braccio Gamora, chiede il permesso a me e Rocket che, con riluttanza, gli diamo un cenno affermativo.
 
Ma riportala in vita, ti supplico.
 
Immediatamente sopra di noi si condensano nuvole nere, attraversate da fulmini temporaleschi inquietanti e rumorosissimi.
Gli occhi di Thor diventano bianchi e il suo corpo viene avvolto da scariche elettriche. Il dio attira verso di sé tutti i fulmini e, in un rombo assordante, tutti si scaricano sul suo corpo.
Urla, incanalando l’energia necessaria nel corpo di Gamora fino al momento in cui i suoi occhi si spalancano.
Thor allora si ferma e le nubi si diradano: attorno a noi torna tutto come prima.
“Cosa… Cosa è successo?” domanda Gamora stringendosi a Thor che, tenendola in braccio, esce dall’acqua.
“Sei tornata in vita” risponde con voce roca.
“Abbiamo vinto?” chiede con incredulità e gioia mentre si stringe un po’ al suo corpo per cercare un po’ di calore dato che ha tutte le vesti bagnate e umide.
Thor scuote la testa. “No, Gamora. Non abbiamo vinto”
“E… Thanos?” la sua voce si riempie di preoccupazione, si agita visibilmente, ma Thor la calma con un solo sguardo. “Stiamo lavorando per toglierlo dai piedi, Gamora. Ma credo che tu ora ti debba concentrare su due persone che hanno sentito molto la tua mancanza, non su Thanos”
Gamora gira il volto verso di noi, seguendo la direzione dello sguardo di Thor, e non c’è cosa più bella del vederla sorridere di cuore.
 
Vederla sorridere di cuore a me
 
Con passi un po’ incerti, corre verso me e Rocket e ci abbraccia con impeto, trema tra le nostre braccia: parole di gioia pregne d’affetto le escono dalle labbra e, per la prima volta, non provo alcun ribrezzo all’idea di avere un contatto fisico con una persona.
Affondo il viso nell’incavo del suo collo e respiro a fondo per evitare di piangere. Odio piangere.
“Quill? Drax? Mantis? Groot?” domanda lei ancora raggiante “Dove sono? Chissà le facce che faranno…”
Il silenzio gelido che si crea non appena pronuncia i nomi dei suoi amici dissolti al vento fa scomparire il sorriso che le si era stampato in faccia nel giro di un nanosecondo.
“Non… non sono qui?” domanda “Sono… Sono…”
“Cenere” rispondo amaramente “Dissolti come polvere, come se non fossero mai esistiti”
Il suo labbro trema.
 
No, non ce la faccio a vederti piangere, Gamora
 
Quasi come se avesse sentito i miei pensieri, riacquista l’autocontrollo di sempre, stringendo a sé Rocket e prendendomi la mano mentre mi guarda profondamente negli occhi.
 
Ti fidi di me?
 
Annuisce stringendo le labbra, negli occhi la determinazione che ero solita vedere ogni volta che si trattava di portare a termine una missione.
“Troviamo nostro padre. Lui deve pagare” ringhia.
Annuisco. “Ora torniamo alle navicelle. Dobbiamo andare a recuperare le altre gemme dell’Infinito”
“Un momento” mormora Thor “Qui c’è ancora qualcosa”
Alle nostre spalle arrivano Stark e Rogers, in mano una piccola sfera con strane incisioni al suo esterno.
“Deve esservi scappato questo” esordisce Stark “L’ha lasciato Schmidt dopo aver tolto – finalmente – il disturbo”
Carol si avvicina e con un sonoro CLACK fa scattare il meccanismo di chiusura della sfera, che mostra al suo interno una gemma viola.
Carol la prende e la incastona nel guanto e per un brevissimo momento viene avvolta da una luce color lilla, e per un terribile momento temo che scompaia come Teschio Rosso, ma Carol rimane lì, grazie al cielo.
Sorride, anche se non riesce a nascondere un po’ di stanchezza.
“Ragazzi, la terra sta tremando” avvisa Rocket “Torniamo alla nave e andiamocene da qui”
 
Come mai ho così freddo?
 
Steve fa solo in tempo a sostenere Carol: le gambe le cedono e il suo costume lascia spazio gli abiti civili con cui si era presentata a casa di Barton, trema incontrollatamente.
“Carol, ehi” la scuote appena, cerca di toglierle il guanto, ma quest’ultimo scotta “Carol, non chiudere gli occhi!”
“Capitano” dice Carol con voce flebile “Il pianeta sta implodendo, dobbiamo scappare”
Vedo le sue labbra diventare blu e in un attimo capisco cosa le stia succedendo: percepisce i cambiamenti di materia prima di tutti noi, e sta per andare in ipotermia; la temperatura del pianeta si sta abbassando, e questo certamente non può tradursi in nulla di buono per noi poveri disgraziati.
“Sta andando in ipotermia, portiamola immediatamente nel jet!” mi precede Steve
Stark senza dire una parola la prende in braccio e si alza in volo verso l’astronave; sento nell’interfono di cui tutti ci siamo dotati la sua voce dire a Natasha di accendere il riscaldamento nel jet e di mettere in moto.
Gamora è troppo debole per riuscire a correre, ma basta uno sguardo per far sì che Thor capisca ciò che deve fare: Rocket si arrampica sulla sua spalla mentre lui prende nuovamente in braccio mia sorella, e dopo poco si alza in volo.
“Se non fosse una situazione tragica, mi divertirei anche a fare una gara di corsa” ironizzo guardando Steve, l’unico assieme a me rimasto “a piedi”.
“Quando tutto questo sarà finito, non ti dirò di no. Pensa ad arrivare viva al jet e a non congelarti nella corsa” sorride appena, poi in un secondo ci mettiamo entrambi a correre più veloci che possiamo mentre la terra sotto i nostri piedi comincia a creparsi pericolosamente.
E’ proprio quando sento i polmoni in fiamme e le gambe in procinto di cedere che vedo Thor e Stark dirigersi verso di noi più veloci di quanto pensavo fosse possibile.
“Nebula, Steve, saltate al mio tre!” urla Stark “Uno, due…”
 
Tre
 
Saltiamo in contemporanea, e veniamo presi al volo dai due, che ripartono a tutta velocità verso il jet e l’astronave, già sollevati da terra, pronti a scappare dal pianeta in procinto di implodere e trascinarci con sé nella sua disastrosa fine.
Senza nemmeno attendere che il portellone si richiuda del tutto, partiamo a tutta velocità con i propulsori roboanti in maniera assordante e mi rendo conto, una volta usciti dall’orbita, che se solo avessimo perso qualche secondo di troppo, saremmo morti tutti.
“Thor” lo chiamo “Tutto okay?”
I suoi muscoli guizzano, prede di crampi che, a occhio, sembrano alquanto dolorosi.
“Sì” mente “Ho solo… Forzato un po’. Meno male avevo un po’ di energia di riserva ancora da tutti quei fulmini che mi sono caduti addosso”
Si stende sul pavimento e respira affannosamente. “Facciamo in modo che non ci sia più bisogno di azioni del genere, okay?” prega.
Gamora, che nel frattempo è andata a indossare una delle sue vecchie uniformi rimaste a bordo della Milano, si accuccia accanto a Thor e comincia a massaggiare i suoi muscoli.
“Se Quill fosse qui sarebbe molto molto geloso” la rimprovera giocosamente l’uomo.
Gamora sorride amaramente. “Sto solo aiutando un amico che mi ha appena salvata, l’avrebbe capito anche lui”
“Ma Quill è lento di comprendonio” ridacchia Rocket affiancando Banner ai comandi della Milano “Lascia fare a me adesso, grazie di tutto Banner”
Bruce sorride, poi da una mano a Gamora per sciogliere i muscoli contratti di Thor.
“Banner!” la voce di Tony risuona nell’abitacolo “Bruce, abbiamo un’emergenza medica a bordo”
“Tony!” risponde immediatamente Bruce “Qual è il problema?”
Il sangue mi si gela nelle vene. Percepisco la tensione crescere notevolmente nel giro di mezzo secondo: tutti siamo prede di un silenzio pesante e carico di ansia.
“Carol è svenuta e non riusciamo a rianimarla” il tono di Stark tradisce tutte le emozioni che cerca di mantenere celate, e immediatamente ci agitiamo tutti.
“Il cuore batte?” domanda Bruce
Proprio quando Tony sta per rispondere sentiamo Steve, in lontananza, dire: “Sia ringraziato il cielo, Carol!”
Un sospiro di sollievo si spande in entrambe le navicelle: incredibile quanto un obiettivo comune ci abbia legati tutti, nonostante ci conosciamo solo da qualche giorno nei casi più fortunati.
“Tony” dico “Teneteci aggiornati a intervalli regolari, okay?”
“Ricevuto” risponde serio “Ora dove andiamo?”
“Già, qual è la prossima meta?” chiede Gamora alzandosi in piedi e affiancando Rocket come co-pilota.
“C’è una gemma vicino a una stazione di rifornimento carburante, non so voi ma noi siamo a secco” risponde Rocket “Potremmo andare lì”
“Noi non abbiamo problemi di carburante” dice Tony “La miscela di vibranio si autoalimenta, possiamo occuparci di un’altra gemma”
“Non sapete muovervi attraverso i portali” obietta Thor “Non corriamo rischi inutilmente, Stark”
“Spiegateci come muoverci, allora. Ci tengo a tornare sulla Terra il più presto possibile” incalza Tony
“Entrate in un portale e contate i portali che dovete saltare prima di entrare in quello giusto”
“Se perdessimo il conto?” domanda Natasha.
“Non è detto che riusciamo a rintracciarvi col radar, già l’ultima gemma è al limite del suo raggio d’azione”
Natasha sospira. “La più vicina a qua dove è?”
“Siete sicuri?” domanda Thor “E’ pericoloso, Natasha, e poi senza Carol non possiamo fare niente, solo lei può prendere in mano le gemme”
“Faremo presto” dice Steve “Guardando la mappa, se prendiamo tutti i portali giusti, riusciamo a raggiungervi in tempo”
Rocket, convinto dalle parole degli altri, da le coordinate e le indicazioni precise, e dopo un sincero e vicendevole “In bocca al lupo” le nostre strade si dividono.
“Spero solo di non dover andare a raccogliere i loro resti sparsi nello spazio” commento con un po’ di acidità, nascondendo un po’ di ammirazione verso il loro spregiudicato coraggio “Sono sempre così incoscienti?”
Thor sorride. “Hai parlato con uno che si è lanciato in un portale intergalattico con un missile attaccato alla schiena pur di salvare il suo pianeta, facendo esplodere la nave aliena che stava per riuscire a invadere la Terra. Ha sacrificato se stesso pur di salvare i suoi cari. Non li definirei incoscienti, solo…”
“Terribilmente coraggiosi” completa la frase Gamora
Rocket sbuffa. “E anche un po’ idioti, ma quello lo siete tutti”
 
All my sins need holy water, feel it washing over me
Well, little one, I don't want to admit to something
If all it's gonna cause is pain
Truth and my lies right now are falling like the rain
So let the river run
 
 
 
 
Angolino disagiato
Helloooo! Mi è spiaciuto troppo vedere Gamora morire, in Infinity War, quindi eccola di nuovo tra noi!
Volevo ringraziare tutti quelli che in queste settimane hanno aggiunto la storia tra le preferite/ricordate/seguite… Wow, grazie, grazie davvero! Mi fa piacere che vi stia piacendo. Sentitevi tutti/e liberi/e di dirmi se qualcosa a vostro parere andrebbe migliorato, le critiche sono sempre costruttive e di conseguenza ben accette!
Venerdì parto per il mare (dopo la maturità ci sta un po’ di relax, no?) però cercherò comunque di aggiornare regolarmente. In caso contrario, vi lascerò una comunicazione.
Grazie a chi ha letto fin qui, la vostra pazienza merita una statua.
A domenica prossima e buona settimana!
Un abbraccio,
 
_astronaut_
   
 
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