Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: clairemonchelepausini    17/07/2018    3 recensioni
Le parole sono pietre, ma a volte sono petali di fiori che inebriano le nostre ore più tristi...
Tutto quello che dobbiamo fare è lasciarle entrare e viverle, attimo dopo attimo, impregnando in noi le emozioni che sono in grado di darci.
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A







NOTE
La storia è stata scritta per  "Il gioco di Aven"
 Organizzato da 
Alessia Lo Curto e Audrey Laguardiaindetto in  Il Raynor’s Hall.
Il tema era…  Perle
 

 
 





 
Piccoli momenti racchiusi in una fotografica, era tutto quello che le rimaneva. La nonna non c’era più.
Aveva vissuto la sua infanzia più bella, aveva riso, corso e si era sbucciata le ginocchia, ma nonostante ciò erano i suoi ricordi migliori. Poi tutto era crollato, non più un sorriso, non un abbraccio o una parola. La sua essenza era stata spazzata come una scritta sulla sabbia.
“Ricordati bambina mia, l’amore arriverà. Pensa a quanto ci ha messo tuo nonno per chiedere la mia mano e vedi quanti anni ci siamo amati”.
Quelle parole rimbombano nella mente senza però riuscire a tirarla su.
Era distrutta, una vita che era stata portata via troppo presto o almeno era così per lei.
Ancora stordita da quel grande dolore, la giovane si mise sul letto lasciando andare le lacrime che premevano da tutto il giorno.
Aveva appena asciugato gli occhi quando il suo telefono prese a squillare.

«Signorina, mi spiace disturbarla e mi spiace per la sua perdita, ma... le ultime volontà di sua nonna...»e il notaio si fermò, consapevole di quanto fosse difficile per i cari apprendere notizie del genere.
Sospirò e con gli occhi lucidi li alzò al cielo chiedendo la forza per non piangere.

«Si, mi dica» alla fine riuscì a farfugliare.
«Sua nonna... qualche giorno prima di lasciarci è venuta a trovarmi e ha voluto cambiare il testamento e... lei è una delle sue eredi» affermò impacciato. Doveva esserci abituato, eppure ogni volta che apriva un nuovo fascicolo il suo cuore sussultava. 
 
“Cuore di nonna” e l’anziana presa a baciare la piccola con le treccine e il viso d’angelo.
“Ma perché tutti i bambini hanno una mamma e un papà e io invece no?”
Quella domanda spiazzò la donna, ma con dolcezza prese la nipote sulle proprie gambe e cercò di spiegarle che non tutti erano fortunati allo stesso modo.
“E quindi... anch’io sono speciale come gli altri bambini?”
“Tu lo sei di più, perché non solo hai una mamma e un papà che ti guardano dal cielo, ma hai anche un nonno e una nonna che ti amano più di ogni altra cosa”.
Quelle parole sortirono l’effetto desiderato perché la piccolina l’abbracciò forte e al suo orecchio sussurrò un debole e dolce ti voglio bene, mentre con un bacio frettoloso sulla guancia si affrettava a scendere.
 
Ancora persa in quel ricordo, non si accorse che il notaio la stava chiamando e quando una mano si poggió sulla sua spalla lei sussultó. Non si era abituata al contatto degli estranei, non dall’ultima volta che aveva tenuto la mano della mamma e l’aveva vista morire. Era viva per miracolo, ma questo nemmeno dopo anni riusciva a comprenderlo. 
Seduta davanti al notaio guardava gli altri eredi e pensava che era tutto sbagliato, quelle persone non meritavano nulla perché era lei che si era sempre presa cura della nonna, proprio come aveva fatto prima lei quando era solo una bambina.
La lettura del testamento fu veloce, ma la sorpresa che si poté leggere sul suo viso fu immensa. La nonna le aveva lasciato la casa - doveva aveva vissuto con lei e con il marito per più di cinquant’anni- e tutte le cose che conteneva. L’unica cosa che le importava davvero, ciò che aveva di più caro; non restò nemmeno ad ascoltare il resto del testamento. Concluse le pratiche, uscì e quando giunse davanti quella casa che era stata custode di ogni suo attimo di vita, per la prima volta dopo mesi sorrise.

«Grazie nonna!»
E varcó la soglia di casa respirando il profumo di vecchio. Chiuse gli occhi e riuscì ad immaginare il profumo della torta appena sfornata, l’odore della legna appena tagliata e tre figure che ridevano e scherzavano felici come mai.
Era quello che voleva ricordare.
Il notaio le aveva lasciato una busta, con l’impegno che l’avrebbe aperta solo una volta entrata in casa e così fece.
Un fiume di lacrime e dolore venne fuori. Ancora con gli occhi rossi e le guance bagnate, entrò lentamente e con passo felpato nella camera della nonna, aprì il comó e trovò un piccolo pacco.
Si asciugò in fretta gli occhi con il palmo della mano e lesse il biglietto. Quella calligrafia l’avrebbe riconosciuta tra milioni. 
“Alla donna che un giorno so che diventerai.” 
Con mani tremanti si avvicinò alla scatola e mentre il cuore perdeva i suoi battiti l’aprì.
Era un bellissimo girocollo di perle, la collana che sin da piccola aveva sempre voluto provare; era solo un oggetto, soltanto che proprio quello aveva alle spalle la storia più bella e romantica del mondo.
E così per la seconda volta le sue lacrime ripresero a scendere sul suo viso, smorzate dalle labbra che accennavo un sorriso.
Se n’era andata una parte importante di sè, la stessa che l’aveva vista crescere, che l’aveva sostenuta nei momenti di difficoltà e l’aveva vista piangere, ridere e diventare grande.
“Per il giorno del tuo matrimonio” diceva la scritta, ma all’interno del cassetto trovò un’altra lettera ripiegata più volte su se stessa.

«Sicuramente non ci potrò essere, ma so che farai la scelta giusta proprio come io feci la mia. Ti regalo questa collana perché prima di essere mia è stata di mia madre, e ancor prima di sua madre e io ora la dono a te come segno di amore profondo. So che non potrà mai sostituire la mia presenza, ma spero che nel giorno più importante della tua vita tu possa sentirmi lì con te. E spero che possa portarti tutto l’amore che essa ha portato a me, a mia madre e alla sua. Ricordati di essere felice, non piangere per me, vivi la tua vita e rendimi orgogliosa proprio come hai sempre fatto. Ama e fatti amare. E ricordati la storia che sin da piccola ti ho sempre raccontato. Ho amato tuo nonno per tutta la vita e lo farei ancora altre mille vite. Trova qualcuno che farebbe lo stesso per te e che ti guardi come tuo nonno guardava me.
Ti voglio bene mia piccola luce.
La tua nonna
».
Si lasciò cadere sul letto inondata di lacrime, mentre in una mano stringeva la lettera e nell’altra la scatola con la collana.
Una perla è un tempio costruito dalla sofferenza intorno a un granello di sabbia.[1]
Eppure in quel momento lei riuscì a vedere uno spiraglio di luce in fondo all’oscurità.
 



































Spazio d'autrice:
Scritta di getto sul treno, stanca ma con una dolce fantasia anche se abbastanza triste. A volte mi chiedo.... che problema mi affligge?? 🤔🤔intanto ecco a voi la mia storia per questa sfida. Spero che vi piaccia.... Volevo scrivere qualcosa ed ecco che è venuta fuori questo.
[1] (Kahlil Gibran)
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: clairemonchelepausini