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Autore: AliceDeLore    18/07/2018    1 recensioni
STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO
Gioia...Tristezza...Delusione...Rabbia
Parole che di per se sono vuote e che celano solamente al loro interno significati più profondi, eppure quest'ultime sono perfette per descrivere i sentimenti e la vita di Alice.
Questa è una storia come tante altre, la storia di ragazza comune con mille progetti e mille speranze per il futuro, di una ragazza piena di sogni ma che allo stesso tempo cela all'interno del suo animo insicurezze e ferite profonde che dopo anni ancora la tormentano.
Questa è la storia delle sue dissaventure e di un destino che andrà inevitabilmente ad legarsi con quello di Priya, la sua migliore amica ai tempi del liceo, con la quale ha perso ormai ogni contatto a seguito della sua partenza in italia.
È sarà proprio a causa di questa ritrovata amicizia che le due si ritroveranno a intraprendere un cammino lungo, fatto di emozioni, fatto di sentimenti che dopo anni e anni di mero silenzio vengono finalmente messi a nudo
 
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Nuovo personaggio, Priya
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dolce Flirt Fan Fiction

 

~ Aspettando Te ~

 
 
 
PROLOGO
Storia di un addio

 
 
Se il viaggio può essere un'occasione per trovarsi, incontrarsi e passare del tempo con le persone a te care in luoghi nuovi e meravigliosi allo stesso tempo può diventare momento di distacco e di allontanamento e i lunghi addii nelle stazioni si sa entrarono ben presto nella sfera della letteratura e della poesia, mille racconti pieni di emozioni, sentimenti e paure.
Io stessa faccio fatica a descrivere quei momenti, quei ricordi, un tempo così nitidi nella mia mente, che si sciolgono totalmente nella mia bocca e nelle mie parole perdendo il loro valore e la loro importanza iniziale, diventando quasi come un borbottio accompagnato da un sentimento forte di dolore e dalla malinconia per quei giorni ormai andati per sempre via.
Il distacco col passare del tempo muta e si trasforma nel totale abbandono della propria vita precedente, delle situazioni comuni e delle persone che fino ad allora davi per scontato, e per me la cosa non è stata affatto diversa.
Seppur io abbia provato con tutte le forze a tenermi stretta quelle persone, esse sono andate via, inseguendo la loro vita ormai parecchio lontana dalla mia.
Ormai sono passati parecchi anni, i volti sfocati del liceo, tutte le strade percorse, le disavventure passate sono solo l’ombra della me stessa di oggi e si perdono nei meandri della mia mente e dei miei ricordi.
 
 
 
Ora mi trovo qua, pensierosa con uno zaino sulle spalle ed una valigia in mano, pronta ancora una volta a lasciarmi tutto alle spalle, pronta ad abbandonare la vita che mi ero costruita a fatica in questi anni trascorsi lontano da casa, lontana dalla mia città e dalla mia terra.
Sono le 8 in punto, il ticchettare delle lancette dell’orologio della Stazione Centrale è quasi assordante, il cielo è grigio e nuvoloso come ogni giorno qui a Milano, mi muovo rapida evitando non con poche difficoltà i vari pendolari che si affrettano per andare a lavoro, mentre mia madre mi segue a ruota fissandomi da dietro.
 
***** ATTENZIONE: Il treno Thello 220 delle ore 8:15 diretto a Dijon in arrivo al binario 4. I signori viaggiatori sono pregati di non superare la linea gialla. La prima classe si trova in testa al treno. *****

“Mamma questo è il mio treno devo andare per favore non piangere e tieni d’occhio Papà e Marc, promettimelo”
Mia madre senza smettere di piangere mi abbraccia con forza
“Amore mio, mi raccomando abbi cura di te, fa buon viaggio e appena arrivi a Dijon per il cambio mi fai uno squillo, ok?”
“Certo, guarda che ho 23 anni eh!!…
…Sai Mamma devo ammettere che mi fa piacere poter tornare a Nantes dopo tutto questo tempo, mi manca casa nostra”
“Lo so cara, però lo sai che io e Papà non possiamo tornare per il lavoro e tutto…ah a proposito se li vedi ricordati di salutare da parte mia i tuoi amici Castiel, Rosalya e Priya!”
L’ho guardata rimanendo in silenzio per qualche secondo, sentire pronunciare di nuovo quei nomi mi ha scosso dentro, sento una fitta che mi attraversa tutto lo stomaco fino ad arrivare al petto. Stringo forte il mio pugno poggiato debolmente sulla mia giacca di pelle color nero acceso e con un filo di voce inizio a balbettarle
“O-Okay…”
 
***** ATTENZIONE: ultima chiamata per il treno Thello 220 delle ore 8:15 diretto a Dijon in partenza al binario 4, si prega i gentili viaggiatori di salire a bordo. *****
 
“O-Ora devo andare…”
E senza lasciarle il tempo di dire o fare niente le do un bacio ed inizio a correre senza voltarmi indietro per prendere il treno in tempo. Riesco a salire per un pelo, per poco non finisco azzannata dalle porte di quel bestione metallico, butto la mia borsa sul primo sedile libero della carrozza e mi accomodo su quelle scomode poltrone che mi avrebbero tenuto compagnia per chissà quanto tempo.
Durante tutto il tragitto rimango quasi immobile con la testa poggiata sul vetro freddo e liscio come una lastra di ghiaccio.
Il tempo passava veloce, le lancette ruotavano all’impazzata come le ruote veloci di quel treno, il sole scompare all’orizzonte e le ultime luci diurne lasciano spazio all’oscurità del cielo e alla brillantezza delle sue stelle.
La nebbiolina della sera fluttuava tra gli alberi nel pieno del loro verde estivo, sfumando i loro contorni d’una tinta violacea quasi blu, più pallida, più trasparente quasi come per confondersi con il colore del cielo. Poco lontano si intravedevano, tra il manto alto della brughiera francese, mandrie in movimento, ma non se ne udivano né lo scalpiccio né i muggiti coperti dall’incessante ma allo stesso tempo flebile ed ovattato rumore delle ruote che sfregavano imperterrite sulle rotaie.
 
 
 
Nella mia testa mille pensieri si alternavano incessantemente, pensavo a Nantes, alle sue strade, alle sue vie, ai suoi abitanti…
…erano anni che non vedevo quei posti, che non annusavo l’odore dell’aria di quelle terre, erano anni che non sentivo neanche per telefono i miei vecchi amici, si ovviamente i primi tempi ho provato a rimanere in contatto con tutti loro ma la distanza ha logorato quei rapporti, le amicizie di ognuno cambiavano, le vite cambiavano e non avevamo né il tempo né la voglia di continuare a parlare, ci facevamo solo male.
In fondo gli anni del liceo, erano passati in fretta, senza troppi convenevoli, un giorno eravamo tra i banchi di scuola, il giorno dopo ognuno per la sua strada, chi è andato a Parigi nelle migliori università, chi come me ha cambiato addirittura paese e chi nel suo piccolo ha deciso di rimanere a Nantes per frequentare l’università locale, che per altro era ed è tuttora ritenuta tra le più prestigiose e riconosciute di tutta la Francia occidentale.
Ognuno però a modo suo aveva lasciato una macchia indelebile nel mio cuore, se sono diventata la persona che sono adesso lo devo anche a tutti loro…i professori, Pierrick, Castiel il mio primo amore del liceo, tutte le mie amiche e i miei amici…Rosa, Lys, Alexy, Iris, Armin e…Priya.
Priya, non mi vergogno a dirlo, per me era speciale, il suo arrivo in città è stato indimenticabile e traumatico allo stesso tempo. Il suo carattere sveglio e deciso, la sua sincerità, il non volersi mai farsi mettere i piedi sulla testa…l’ammiravo tanto, per me il liceo era stato duro, okay avevo il conforto dei miei amici, ma allo stesso tempo ho dovuto sopportare le angherie e i soprusi di Ambra, Charlotte, Li, Debrah e tante altre che hanno cercato di demolirmi e rendermi la vita un inferno per chissà quale sporco motivo.
Lei al contrario sempre decisa per la sua strada riusciva a incutergli timore, ero gelosa di questo, ero gelosa di te che riuscivi a stare bene con chiunque indistintamente, in meno di un giorno ti eri fatti amare da tutti per la tua intelligenza e per le tue storie da mille e una notte.
Indubbiamente eri fantastica, eri bella come un fiore del deserto, mi chiedo come sei diventata, sei sempre la stessa di quei gironi oppure il tempo ti ha totalmente cambiata sino a renderti praticamente irriconoscibile ai miei occhi…NO!! Mi rifiuto di crederlo, ti conosco bene, e so che tu non cambieresti mai, sei troppo testarda per farlo ecco ahahah…
Ti ricordi di quando ci siamo viste per l’ultima volta vero? Ovvio che no, ormai è passato così tanto tempo ed io per te sono stata una pessima amica…Illusa sono solo un illusa!
Eravamo sedute su una delle tante panchine lerce, che puoi trovare subito fuori dalla stazione centrale della città, l’una di fronte all’altra con le gambe incrociate.
Io ti urlavo in faccia come una bambina e con le lacrime alla gola che eri solo una stupida, ti urlavo che ti odiavo per il tuo continuo essermi superiore in tutto, anche se in realtà la stupida e gelosa in quel momento ero io.
Tu però non mi ascoltavi, eri lì immobile di fronte a me che mi guardavi e basta stringendomi le mani come se tu stessi cercando di dirmi qualcosa, senza però riuscire ad emettere un suono e senza farti capire da me, cosa volevi davvero dirmi quel giorno e perché sono stata così egoista da non lasciarti parlare?!? Perché sono così fottutamente egoista!! 
Potrai mai perdonarmi per ogni sofferenza, per ogni lacrima che ti ho fatto versare? Perché dovresti…non ne ho idea…ma vorrei solo che perlomeno ci provassi…solo questo…puoi farlo per me?
E nonostante tutto tu quel giorno, quel maledetto giorno eri lì accanto a me, non c’era Castiel, non c’era Rosalya né nessun altro, c’eri tu e solo tu, mi stringevi forte a te e mi dicevi che ti sarei mancata…che ingrata sono stata non trovi...
Eppure sai a discapito di tutte le apparenze tu eri diventata tutto per me, in pochi mesi ti sei fatta spazio nel mio cuore, eri nei miei pensieri e mi restavi accanto contro ogni difficoltà e avversità, e senza mai voler nulla in cambio.
 
"P-Promettimi s-solo che ci rivedremo ancora"
 
Quelle tue parole mi accompagnano ormai da anni, una promessa fino ad ora mai mantenuta, neanche lontanamente ho pensato che un giorno finalmente i nostri sguardi si sarebbero rincrociati, ma forse in fondo il distino ci ha voluto riunire…chi può dirlo?! ahah
   
 
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