Eccomi con una nuova IwaOi!
Si possono festeggiare solo loro in questo giorno sacro, l’unica e sola coppia ufficiale e possibile per Oikawa. Chiedersi come andrebbe diversamente? Solo utopie.
Oikawa ha scelto, e lo sappiamo bene cosa e chi ha scelto.
Ecco una piccola IwaOi senza pretese, per festeggiare il più grande degli alzatori e la coppia emblema e simbolo dell’intera serie. Quella di cui tutti devono parlare.
Tanti auguri, Oikawa del nostro cuore! I veri fan sanno chi sei.

Buona lettura!



 

Just the two of us



 

Capitava sempre più spesso, dopo la sconfitta contro la Shiratorizawa, che Oikawa Tooru, capitano dell’Aoba Johsai, si allenasse sempre di più, sforzandosi al limite.
Iwaizumi Hajime, il vice capitano e suo migliore amico ( e qualcosa di più ormai) lo sapeva bene.
Era l’ennesima sconfitta contro la Shiratorizawa. L’ennesima sconfitta contro di lui.
23 a 25, senza strappargli nemmeno per un set. Solo due punti.
Tooru nascondeva tutto agli altri, mettendo su la solita faccia da schiaffi, con quel sorriso falso e appena sfrontato.
Ma Hajime lo conosceva troppo bene, quello che un tempo era il suo migliore amico, e da poco il suo ragazzo.  Quell’ennesima sconfitta li aveva portati a sostenersi a vicenda, facendo emergere sentimenti nascosti ma presenti da sempre.
Hajime lo sapeva bene, che prima o poi sarebbe crollato, da solo come sempre. Anche per questo, era al suo fianco.
Aveva sentito parlare Kunimi e Kindaichi riguardo Tooru, che si stava allenando molto più di altri, non soltanto perché era il capitano.
L’Aoba Johsai era la seconda squadra più forte di Miyagi, ironicamente sempre, eterni secondi.
Condivideva lo stesso desiderio del compagno: essere i primi.

Non si stupì quando quell’idiota non rispose ad un suo messaggio.
Con un sospiro, si diresse all’ingresso, infilò le scarpe, ed uscì.
Era notte fonda, ma sapeva dove trovarlo. Quell’imbecille dove altro poteva essere, se non in palestra?
Se rischiava il ginocchio lo avrebbe preso a testate.
Hajime strinse i denti, ripensando a quello stupido che nascondeva tutto dietro quella calma nonchalance.
Una volta arrivato a scuola, giurò a se stesso che lo avrebbe tirato fuori dalla palestra a calci, se necessario.
Sospirò.
La porta della palestra che dava sul cortile era aperta, la sola fonte di luce era quella lunare, i raggi di luna che filtravano dalla finestra. Erano forti e chiari, giusto il necessario per vedere l’intero campo e guardare se la palla era fuori oppure no.
Hajime contrasse il volto in una smorfia. Quel tipo voleva davvero morire per mano sua.
Il castano era al limite del campo, con la palla in mano. Iwaizumi sospirò lentamente per poi entrare lentamente.
“Ohi”. Gli si avvicinò lentamente.
Oikawa lo guardò per un secondo mormorando il suo nome. “Iwa-chan”.
Poi respirò a fondo, preparandosi ad effettuare un servizio.
Quando la palla toccò la linea bianca dall’altra parte, Tooru si concesse di lasciarsi cadere a terra, sotto lo sguardo ammonitore del compagno.
Il tutto, in un silenzio quasi strano, quell’atmosfera era particolare.
Oikawa sospirò pesantemente, chiaramente non ancora soddisfatto. Hajime inclinò la testa.
Il suo Tooru era davvero un caso senza speranza.


 

Si avvicinò di più a lui, chinandosi, sfiorandogli le spalle con le mani e tirandolo a sè, poggiando appena le labbra sul suo collo. “Sono qui, stupido. Perché devi sempre farmi preoccupare?”
Oikawa, appoggiato a lui e confortato dal quella presenza familiare, lo fissò con la coda dell’occhio. Non voleva allontanarsi.
“ Voglio fare solo un altro servizio, Iwa-chan. Puoi restare e poi torniamo a casa insieme”
“Ma ne hai già fatti abbastanza” rispose il moro “ Respira a fondo e fai una pausa. Poi un ultimo servizio e andiamo”
Oikawa annuì. Rimasero ancora per un po’ vicini, poi Tooru si alzò, mentre Hajime andava ad appoggiarsi al muro, fissandolo.
Tooru amava attirare l’attenzione, particolarmente di Hajime. Era come controllare il suo mondo.
Oikawa prese la palla, concentrandosi al massimo. Quando non riusciva a rimanere necessariamente lucido a sufficienza, gli piaceva concentrarsi in quell’atmosfera particolare, con i raggi lunari a guidare il suo cammino.
Il suo destino era anche un po’ quello ma non avrebbe più brillato di luce riflessa.
Lanciò la palla, preparandosi a saltare, la colpì… e questa uscì fuori dal campo.
“Ti sei stancato troppo, è normale” commentò Hajime
“Non lo è affatto” rispose Tooru, lasciandosi crollare a terra mentre osservava Iwaizumi avvicinarsi nuovamente a lui.
“Non mi abbandonerai anche tu, vero, Iwa-chan?” sussurrò Oikawa, quasi dal nulla. Ma Hajime lo sentì bene.
C’era quella sottile paura, In Tooru, da quando avevano iniziato il terzo anno all’Aoba Johsai.
Si sarebbero diplomati. E se Iwaizumi non fosse più al suo fianco, dopo una vita passata insieme? La loro relazione era stabile e forte, ma aveva paura. Ce l’avrebbero fatta in ogni caso? Se si fosse dimenticato di lui?
Era l’unica persona che voleva davvero al proprio fianco.
“Non ho intenzione di farlo, per questo sono qui, idiota” fu la secca risposta che ricevette
Hajime sospirò.
“Dovresti guardarti. Sei eccezionale”
“No che non lo sono. Ho sbagliato il servizio.  Anche se mi amano i fan, tu dici sempre che ho un pessimo carattere e ti faccio sempre irritare…”
 

Hajime, chinato verso di lui, lo avvicinò di più a sé, per poi fissarlo negli occhi.
“Sei la persona migliore che conosca, a parte il carattere. Sei la persona più tenace,  leale e degno di fiducia che conosca. Non devi pensare tu da solo a tutto, anche se ti senti giù”
“Ma Iwa-chan…”
“Ti conosco da una vita, Shittykawa, e sei allo stesso tempo la cosa migliore e peggiore che mi potesse capitare”
Hajime sogghignò appena, osservando il broncio del compagno che ormai aveva gli occhi lucidi.
“Nessuno è perfetto, ma tu sei perfetto così come sei”
Tooru lo guardò negli occhi e lesse soltanto certezza, fedeltà e amore. Quegli occhi smeraldo che tanto amava, bellissimi e in cui poteva perdersi.
Sorrise leggermente.
“Cosa ho fatto per meritarti, Iwa-chan?”
Hajime non rispose e poggiò le labbra su quelle dell’altro, baciandolo lentamente.
I baci del suo Iwa-chan  lo lasciavano senza fiato, gli trasmettevano calore e forza e mandavano via ogni pensiero negativo. Bastava la sua presenza a dargli forza.
Le labbra di Oikawa erano morbide e calde, un po’ secche per la stanchezza, ma Hajime le amava ugualmente.
“Ti amo, Tooru, e meriti tutto ciò che vuoi ottenere. Ti aiuterò”
“Ti amo, Iwa-chan… Hajime”
“Io molto di più, Tooru” disse Iwaizumi, dandogli dei piccoli baci sul collo.
Forse era l’atmosfera, ma Iwaizumi e Oikawa avevano la mente invasa dalla presenza dell’altro.
 “Meriti ciò che vuoi, come io voglio te al mio fianco” mormorò contro il suo collo, e Oikawa sorrise, mentre il cuore di entrambi batteva un po’ più forte.


 

Iwaizumi si staccò poco dopo.
“Fatti una doccia, Shittykawa. Ti aspetto all’ingresso”
“Sei cattivo, Iwa-chan!”
Fu dopo la cerimonia di diploma che Hajime sorprese i propri amici, e il suo ragazzo.
“Ohi, Oikawa. Come lo diciamo ai tuoi che compreremo un letto matrimoniale per il nostro appartamento?”
“Iwa-chan…?!” Tooru lo fissò incredulo
“ Non volevi che andassimo a vivere insieme dopo il liceo?” Iwaizumi lo fissò con uno sguardo serio, tradito dal leggero sogghigno che le labbra tracciavano.
Oikawa gli si avvinghiò addosso, felice, con qualche piccola lacrima di gioia.


 

Alla prossima IwaOi e ancora tanti auguri al nostro alzatore del cuore!