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Autore: _fioredineve_    20/07/2018    3 recensioni
[...] Fred non le aveva dato neanche il tempo di dirgli ciò che provava, ciò che lei sentiva per lui.
Fred era la causa di tutto quel freddo e non l'avrebbe perdonato tanto facilmente.
Fred se ne era andato e lei non l'avrebbe più rivisto. [...]
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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ritorno al passato iv
IV - Ritorno al passato

Era ferma lì da venti minuti buoni, sostava poco lontano dalla piccola veranda di casa Weasley, aveva imparato a memoria ogni insenatura degli scalini e della porta tante erano le volte che si era fermata a scrutarle.
Era ferma lì, borsa in spalla e la giratempo al collo, nascosta sotto alla camicetta beige a mezze maniche.
Sospirò stringendo la mano intorno alla stringa della borsa: ora o mai più. Ad ogni passo il cuore batteva, incessate, rompendole le costole e lacerandole l'anima. Aveva deciso, sarebbe tornata indietro nel tempo, ma la paura di crollare una volta entrata in quella casa era tanta. Mancava da quel giorno, dal matrimonio di Bill e Fleur, dalla penultima volta che l'aveva visto in vita, dall'ultima volta che aveva avuto la possibilità di poter ballare con lui. Rise, dolcemente, a quel ricordo: lui che rideva apertamente in modo liberatorio, lei imbarazzata sotto lo sguardo confuso degli invitati.
Stava vivendo tranquilla, allegra, almeno in quel momento prima che il crollo del ministero rompesse quell'attimo di vita e le portasse via anche quell'ultimo istante di felicità.
Bussò alla porta e il viso stanco e sorpreso di un Ron Weasley fece capolino "Ciao Ron" sussurrò abbozzando un sorriso "He-Hermione, che ci fai qui?"
"Posso?" il ragazzo annuì lasciandola entrare, una marea di ricordi si fecero spazio davanti agli occhi di lei, facendola sorridere apertamente: alla fine, lo sapeva, quella casa le era mancata come non mai.
"Avevo paura nel ritornare qui..." iniziò in un sussurro, ma Ron sembrò capirlo bene: la cucina era vuota e silenziosa, i passi sul retro dove si trovavano le galline attirarono la sua attenzione "... avevo paura nel vedere tutto così... triste" continuò prendendo un bel respiro lasciando cadere le braccia lungo il busto, liberando le mani dal continuo stringersi e torturarsi.
"Ron prendi le padelle e..." la frase venne interrotta non appena lo sguardo di Molly Weasley si posò su di lei, con estrema delicatezza poggiò il cestino con le uova fresche sul mobiletto d'entrata.
Hermione le sorrise, un po' a disagio, mentre la donna le si avvicinava: gli occhi lucidi e il tremare delle mani tradivano il suo aspetto serio.
"Oh, Hermione" sussurrò una volta di fronte a lei prendendole il viso tra le mani e facendo scivolare qualche lacrima sulle sue gote paffute e rosee "Che bello riaverti qui, Hermione. Ma stai mangiando a dovere? Ti vedo parecchio sciupata, oh io lo avevo detto ad Arthur che dovevamo venire a da te e..."
"Mamma, lasciala respirare, una domanda alla volta" proferì ridendo Ginny, scendendo dal piano superiore "E' appena tornata, che ne dici di sederti e fare colazione con noi?" Hermione annuì, sorridendo, accomodandosi alla lunga tavola imbandita per la colazione.
"Bentornata a casa, Hermione" sussurrò Harry passandole accanto e lasciandole una carezza sulla testa "Sì, sono a casa"

"Oh che mangiata, mi sento pieno come un uovo"  avevano appena concluso la colazione, Arthur era appena rientrato dal turno notturno portando con se il Profeta e leggendo qualche riga ad alta voce per rendere partecipi i figli. Percy, diversamente da quanto ricordava, sembrava essere più partecipe a ciò che la famiglia diceva, cercando di inserirsi in quasi tutti i discorsi. Ginny aiutava molto la madre, facendo qualche battutina di tanto in tanto e cercando di trasportare George.
E George... George era quello che aveva subito il cambiamento maggiore: i capelli non erano più di quel rosso vivace che tante le piaceva, era di un verde slavato, probabilmente aveva provato a cambiare colore vista la sua somiglianza con Fred, gli occhi di solito vispi, accesi e celesti avano dinanzi a loro una patina grigia, le occhiaie li contornavano ed il viso era pallido quasi... malaticcio.
"Ron, lo dici ad ogni pasto" sbuffò stanco Harry, pulendo gli occhiali con un tovagliolo bianco.
Doveva dirgli ciò che aveva in mente?
O lasciarlo fuori da suoi piani?
"Oh" soffiò solo il ragazzo, mettendo il broncio, era diventato più suscettibile di prima a certe risposte.
"Hermione resti anche per pranzo?" le chiese Molly, mentre le riempiva il bicchiere di succo all'arancia "Oh, mi piacerebbe tanto ma ho un impegno dopo" sentì lo sguardo preoccupato di Harry su di se.
Tutti si alzarono, togliendo le proprie stoviglie e mettendole nel lavabo dove si lavavano da sole, stessa cosa fece Hermione.
"Possiamo parlare?" la richiesta di Harry la fece sobbalzare, ma si ritrovò semplicemente ad annuire seguendolo fuori, nel giardino de La Tana.
Si addentrarono nel bosco poco distante, l'odore d'erba bagnata le riempiva i polmoni portandole a galla tanti ricordi d'infanzia legati ai genitori e alle loro vacanze in montagna.
Se tutto fosse andato bene dopo sarebbe andata a cercarli, avrebbe ripreso le ricerche per annullare quell'incanto.
"Quindi... hai deciso?" la voce di Harry le arrivò flebile mentre lo sguardo smeraldino di lui si sollevava verso l'alto tra i fitti alberi in fiore "Sì, ho trovato ciò che mi serviva"
"Quando partirai?"
"Questo pomeriggio"
"Posso fare qualcosa?" Hermione sorrise a quella domanda, sapeva sarebbe arrivata, Harry era fatto così: non sapeva stare a lungo lontano dai guai.
"No, goditi questa tranquillità, Harry. Saprò cavarmela" e lei ci sperava realmente, sperava realmente di sapersela cavare, di poterci riuscire.
Sperava realmente di poter tornare a sorridere, a vivere.
"Lo dirai ai Weasley"
"No, non voglio dirgli niente, nonostante questo li riguardi" senza dire altro Harry l'abbracciò, era strano il modo in cui il ragazzo fosse cresciuto superandola di mezza spalla in soli pochi mesi "Abbi cura di te, Herm, so che ce la farai, mi fido di te" e quelle parole le riempirono il cuore, Harry sapeva sempre cosa dirle per alleviare il suo dolore.
"Qualsiasi cosa accada ricordati che ti voglio bene, e dillo anche ai Weasley" sospirò staccandosi da lui e sorridendogli, prima di ritornare sui suoi passi e poter riprendere la borsa lasciata in casa. Doveva andare.

"Torna a trovarci presto" la voce allegra di Molly la fece sorridere mentre la stringeva in un abbraccio - il solito - spacca ossa.
"Certamente" rispose lei passando ad abbracciare Ginny "Guarda che noi ci contiamo"
"Non vi deluderò" ma quella era più una promessa per ciò che stava per compiere.
Abbracciò Ron che le sorrise appena, poi Percy che le chiese di cosa stesse leggendo in quel periodo e se avesse bisogno di aiuto per tornare ad Hogwarts.
Ed infine lui, George, del tutto spento "Andrà tutto bene, tutto tornerà com'era prima" gli sussurrò all'orecchio sorridendogli mentre un'espressione confusa si dipingeva sul viso di lui.
Prese la sua borsa prima di uscire di casa e smaterializzarsi, con l'immagine della famiglia Weasley che la salutava amorevolmente.
Si ritrovò a Diangon Alley, davanti al negozio dei gemelli. Entrò nel vicoletto alle sue spalle estraendo la giratempo dopo aver controllato che tutto fosse nella sua borsa: pozioni, libri, erbe mediche, il mantello dell'invisibilità di Harry, vestiti di ricambio... aveva tutto con se.
"Fa che vada tutto bene" sussurrò facendo girare la clessidra della giratempo.
Il tempo cominciò a scorrere al rovescio, la gente le passava davanti velocemente senza che potessero vederla, fino a quando il tutto non si fermò.
Che giorno era?
L'aria fredda la investì in pieno, forse era tornata troppo indietro?
Che i suoi calcoli fossero sbagliati?
E se fosse tornata troppo indietro?
Afferrò il mantello dell'invisibilità coprendosi ed uscendo dal retro, poi tutto accadde velocemente sentì le gambe molli mentre le lacrime scorrevano sul suo viso. In quella serata fredda di un qualsiasi mese invernale, Hermione si ritrovò davanti lui, che sorrideva allegro al gemello mentre chiudevano il negozio con vari incanti.
Quel 15 agosto, trasformato in una giornata invernale, Hermione aveva ricordato come si respirasse.


Eccoci qua!
O
ddio, non so voi ma io amo particolarmente questo capitolo. Sarà per la comparsa di Fred?
Probabilmente ahahaha
Ringrazio vivamente chi sta continuando a seguire questa storia, ormai siamo entrati nel vivo (ovvio, Fred è vivo!) cosa succederà secondo voi?
Risponderà appena posso alle recensioni, spero questo capitolo possa piacere a voi almeno un po' di quanto è piaciuto a me.

A presto,


Vera.

   
 
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