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Autore: LaDeaTraIMortali    22/07/2018    0 recensioni
Storie inventate per intrattenere? O Racconti reali con in aggiunta un pizzico di fantasia?
Raccolta di storielle creepy sparse per il web. Piccoli amanti dell'horror e del mistero, buona lettura!
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
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Paul McCartney

 
 
In una Liverpool degli anni Sessanta nasce un gruppo rock - i Beatles - destinato a diventare leggenda e segnare un’epoca nella musica, nella moda e nel costume, facendo impazzire i giovani di tutto il mondo.  
Attorno ai favolosi quattro,  aleggia un’aura di mistero che alimenta leggenda metropolitana che ancora oggi fanno schierare i fan. La più famosa e intrigante è la teoria PID, acronimo di Paul Is Dead, secondo cui Paul McCartney, il celebre bassista della band, sarebbe morto nel 1966 e sostituito da un sosia.
 
Il poveretto era uscito dalla sala prove alterato dopo una discussione con gli altri membri del gruppo e, sulla strada verso casa, aveva caricato un’autostoppista di nome Rita. La ragazza, senza accorgersi di chi fosse realmente il ragazzo alla guida, gli aveva raccontato i suoi problemi, ma una volta capito che si trattava del cantante dei Beatles, aveva preso ad agitarsi, tanto da distrarre Paul, che perse il controllo dell’auto e andò a urtare violentemente contro un camion, rimanendo decapitato. Rita scomparve dal luogo dell’incidente e la polizia fece sparire il corpo in tutta fretta.
 
I Beatles rimasti, su proposta del loro agente Brian Epstein, accettarono di non rendere pubblica la notizia della tragedia per evitare una catena di suicidi tra i fans. Fu così indetto un concorso per sosia per trovare il sostituto di Paul: si trattava di un poliziotto canadese, Billy Shepherd. Per renderlo maggiormente somigliante a Paul, il sostituto si sottopose a numerosi interventi di chirurgia plastica e gli fu insegnato a cantare come lui e suonare con la sinistra, giacché il bassista era mancino.
 
Nei tre anni successivi, i Beatles, per abituare gradualmente i fans a quanto accaduto, "seminarono" indizi che suggerivano che Paul era morto.
 
Nei quarant’anni successivi ci si è divisi tra chi crede alla morte di Paul McCartney e alla sua sostituzione e chi pensa, invece, che al cantante non sia successo nulla, ma tutto sia stato una geniale mossa pubblicitaria dei Beatles per rinfocolare le vendite dei loro dischi.
 
Ma gli indizi ci sono, da Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club Band a Abbey Road, sono presenti elementi che fanno pensare che qualcosa sia successo nella band. I Beatles hanno lasciato i loro clues nei testi delle canzoni, nelle copertine dei dischi, nelle fotografie e registrando messaggi che potevano essere percepiti solo mandando i dischi al contrario.
Eppure, nessuno degli indizi è risolutivo e ciò spinge a continuare la ricerca. Fino al 2007, quando due esperti, Gabriella Carlesi, medico legale, e Francesco Gavazzeni, perito informatico, decidono di confrontarsi con la leggenda più famosa del secolo scorso e lo fanno con gli strumenti che usano tutti i giorni nella loro attività investigativa. 
 
E se invece Paul McCartney fosse stato sostituito nel ’66 da un ragazzo molto somigliante, non necessariamente un poliziotto canadese, ma avesse ripreso il suo posto appena qualche anno dopo, dividendo poi la scena col suo sostituto per i successivi decenni? 
 
Tra il 2003 e il 2008, in due forum in lingua inglese di argomento PID (The King Is Naked e Nothing is Real), compare un personaggio che, fin dall’inizio, sembra avere informazioni di prima mano. Si firma Apollo C. Vermouth e racconta una parte della storia dei Beatles. La rivela per indizi, come a suo tempo avevano fatto loro. 
Solo nel 2008 si scopre che Mr. Apollo era in realtà Neil Aspinall, collaboratore dei Beatles per tutta la durata della loro carriera e poi dirigente della Apple.
 
Ciò che si deduce dagli indizi lasciati da Mr. Apollo è che a un certo punto, Paul McCartney decide di allontanarsi dai Beatles "per una breve vacanza", diciamo così. Questa si prolunga e diventa necessario trovare qualcuno che sostituisca il bassista in pianta stabile.
Così, viene portata a termine la sostituzione con William Campbell (nome altrettanto fittizio, probabilmente) e funziona: nessuno si rende conto di nulla, sebbene i Beatles decidano di "raccontare" tutto attraverso gli indizi lasciati nelle copertine, nelle canzoni e via così. Mr. Apollo afferma, poi, che dopo qualche anno, McCartney rivuole il suo posto nella band, ma a questo punto l’intero entourage è stanco e sta mettendo fine allo spettacolo, così il secondo scambio non si realizza. 
 
Il gruppo si scioglie e finisce lo show, anzi, ne inizia uno nuovo: McCartney, capito che nessuno avrebbe notato che c’erano in giro due Paul, continua il sodalizio con il suo sostituto. William fa, per i successivi quarant’anni, ciò che ha imparato meglio stando nei Beatles: lasciare indizi nelle canzoni. Vuole raccontare la sua storia e lo fa attraverso i messaggi nei testi, le frasi dubbie nelle interviste, le fotografie, gli anagrammi...
   
 
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