Salsedine e occhi cerchiati dal rosso delle intemperie
Bere
in questa danza stroboscopica
di schizofreniche immagini
a rallentatore, e cercarti nel neon
sotto serate che si infrangono come
cristalli, roviniamo
in pose surreali;
ubriacarsi e dondolare
preda dei ricordi
esplodere e rinascere
al tuo sguardo
inoculando sapori contrastanti
nei miei occhi veraci
E domandarsi
nulla, cadendo
atrofizzati a terra
è quello che provo,
creare planimetrie dei tuoi ambienti
di asfittiche e buie sostanze
crogiolarsi credere che siano vane
le partenze e i ritorni
così assurdi
da bagnare le lacrime
di pioggia