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Autore: sissi149    25/07/2018    3 recensioni
Spin-off de "La ballata di Yomiuri Land".
Una questione rimasta in sospeso nella Ballata è quella della vera storia di Yoshiko. Ma la storia di Yoshiko è anche la storia di Hikaru. E di molti altri, a volte inaspettati, personaggi. Attraverso gli anni, scopriremo cosa è accaduto ai due e alle loro famiglie.
Genere: Drammatico, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Nuovo personaggio, Yoshiko Fujisawa/Jenny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Poemi di Yomiuri Land'
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Fine Luglio, Anno 2740 dal Trionfo della Dea

 

Era un periodo strano per Yoshiko, un periodo in cui le capitava spesso di sentirsi mancare l'aria o di trovarsi prigioniera di un limbo. Era cominciato tutto con la nuova partenza di Hikaru e nemmeno l'essere ben consapevole che l'allontanamento fosse dovuto al tentativo di aprire la strada ad un loro possibile futuro condiviso riusciva ad alleviare la sofferenza che provava. Non l'avrebbe mai creduto possibile, fino a poco prima, ma insieme a Matsuyama se n'era andata una parte di lei. Anche quando era partito 12 anni prima per studiare aveva sentito la sua mancanza, eppure allora era stato diverso, molto diverso: si era trattato di una bambina che perdeva il suo compagno di giochi preferito, ora si trattava di una donna che perdeva l'ultimo legame con il proprio passato e con l'unico futuro che riusciva ad immaginare, di una donna che perdeva l'uomo che amava.

Qualche giorno prima che se ne andasse, Hikaru l'aveva aiutata insieme al Sacerdote Oda a riportare le sue cose alla vecchia abitazione di famiglia, dove Midori aveva già provveduto a far ripulire ogni stanza. Rimettere piede tra quelle mura era stato strano: era la prima volta che vi ritornava dopo l'arresto di Lord Fujisawa, le sembrava che tutto appartenesse ad un'altra vita, ad un'altra Yoshiko. Ed in fondo era così.

La vecchia Midori l'aveva accolta con gioia e trasporto ed aveva assicurato a tutti che si sarebbe occupata di lei con la stessa premura di un tempo, eppure le sue attenzioni le risultavano soffocanti. Aiko era passata una volta, ma col marito abitava a Kobe e Yoshiko non se la sentiva di chiederle di restare con lei. Finiva per trascorrere buona parte del proprio tempo da sola, lasciando che la malinconia e la tristezza stringessero la loro morsa su di lei, fino a portarle via ogni palmo di aria.

Gli unici momenti in cui si sentiva veramente bene erano quelli in cui si occupava di qualche piccola incombenza al Tempio, aiutando il Sacerdote Oda ad ambientarsi ed a conoscere gli abitanti della Cittadella oppure quando si trovava con le Ancelle di Machiko. Quando cantava tutti i problemi del mondo circostante sembravano sparire e restavano solo la sua voce e la musica. I suoi progressi in quel campo nel corso degli anni erano stati impressionanti, tanto che per il coro sarebbe stata una grossa perdita privarsi della sua voce.

“Buongiorno Yoshiko. - la salutò col consueto calore il maestro – Terminata la prova avrei bisogno di parlarti.”

“Come desiderate.” Rispose la donna con un leggero inchino.

Il coro iniziò a cantare e Yoshiko si perse nella musica e nell'armonia delle voci che si intrecciavano in uno dei suoi brani preferiti.

La prova finì troppo presto per lei, avrebbe continuato fino a notte, ma sapeva bene che non sforzare troppo la voce aveva la stessa importanza dell'esercizio: era un gioco continuo di equilibrio.

Una volta che le compagne furono congedate, si accostò al Maestro Watanabe.

“Cosa dovete dirmi?”

L'uomo le sorrise e le fece cenno di seguirlo tra le colonne, avrebbero parlato passeggiando.

“Ho un grande favore da chiederti Yoshiko: desidererei che tu prendessi lezioni più approfondite da me, in particolare di composizione.”

Fujisawa sussultò per l'emozione.

“Maestro, credete che io ne sia in grado?”

“Certamente. Ricordi la ballata che mi hai chiesto di rielaborare per il matrimonio di Aiko?”

La donna annuì, non poteva dimenticare, era stato il suo regalo per la sua amica più cara.

“Ti sarai resa conto che in realtà abbiamo scritto la nuova versione insieme, abbiamo utilizzato molte delle tue idee. Senza mancare di rispetto a tutte le altre fanciulle, tu sei la mia migliore allieva, hai qualcosa in più che nessuna di loro ha e non parlo solo delle tue doti vocali: tu comprendi la musica nella sua essenza. Non affiderei il mio coro ad altri che a te.”

Yoshiko ci mise qualche momento ad elaborare le parole del Maestro che da una parte la lusingavano, dall'altra lasciavano spazio ad un'interpretazione preoccupante. Si bloccò di colpo.

“Maestro, non vorrete lasciarci?”

L'uomo sorrise intenerito.

“Per ora no, anche se un giorno io e mia moglie desideriamo raggiungere nostro figlio e la sua famiglia che abitano lontani. Vorremmo veder crescere i nostri nipotini.”

Yoshiko riprese a camminare, tirando un sospiro di sollievo.

“È un pensiero molto bello, sono sicura che vostro figlio apprezzerà. Stare vicino alla famiglia è importante.”

“Sicuramente, ma negli anni voi Ancelle di Machiko siete diventate la mia seconda famiglia. Ho visto così tante fanciulle entrare a far parte del mio coro, diventare donne e sposarsi ed ogni volta mi sono commosso come se fossero le mie figlie a spiccare il volo. Per questo voglio essere sicuro di lasciare il coro alle cure di qualcuno che gli mostrerà la mia stessa dedizione.”

Yoshiko era sinceramente commossa alle parole del Maestro, che glielo mostrarono sotto una luce nuova, non più solo insegnante, ma guida e punto di riferimento durante gli anni più delicati per una fanciulla. Improvvisamente mise a fuoco una serie di dettagli e piccole attenzione rivolte dall'uomo e dalla moglie alle Ancelle di Machiko che ad un occhio poco attento potevano sfuggire. Ricordò che nel periodo successivo alla morte del proprio padre, durante le prove a casa, spesso la signora Watanabe si assicurava che lei mangiasse almeno due dei pasticcini che regolarmente offriva.

“Maestro, voi mi lusingate, ma temo che sostituirvi sia un compito difficile e poi...”

“Non dubitare di te stessa solo perché sei una donna: sarai perfettamente in grado di guidare le Ancelle di Machiko. La Dea ti ha donato la musica, non gettare il suo dono, usalo per insegnare ad altre.”

La donna era molto pensierosa, poiché sapeva che non avrebbe potuto continuare a cantare per sempre nel coro riservato alle fanciulle. Il Maestro le stava offrendo una via per non allontanarsi dalla musica. Avrebbe dovuto impegnarsi molto se voleva imparare e solo la Dea sapeva quanto avesse bisogno di trovare qualcosa che la tenesse occupata e le impedisse di fissare la mente solo su Hikaru, sulla sua lontananza.

“Vorrei provare, Maestro.” Disse semplicemente, sicura che l'uomo avrebbe compreso.

“Ti aspetto domani pomeriggio da me, porta delle pergamene.”

Erano giunti all'ingresso del Tempio ed il Maestro si congedò, dirigendosi verso casa.

Fujisawa restò tra le colonne preda di una fitta di dolore allo stomaco: avrebbe voluto correre a dare la notizia ad Hikaru, ma Matsuyama era lontano giorni di viaggio e l'aveva pregata di non contattarlo se non per questioni della massima gravità. Anche Aiko era lontana e Midori non avrebbe capito, troppo legata all'idea che una Lady dovesse vivere negli agi e senza preoccupazioni. L'unico a cui avrebbe potuto raccontare qualcosa era il Sacerdote Oda, del resto era il suo tutore.

Strinse forte a sé le pergamene con i canti, cercando il conforto alla sua solitudine. Già una volta la musica l'aveva aiutata, quando era entrata a far parte delle Ancelle di Machiko, ora le dava un'altra possibilità per essere serena.

La musica non l'avrebbe mai abbandonata, la musica l'avrebbe salvata sempre.




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Eccomi di ritorno dopo il periodo full.
Un piccolo capitolo che ci mostra la vita di Yoshiko senza Hikaru lontano a riflettere e studiare. Si fa presto a pensare che un anno non sia un periodo eterno, ma quando ci si ritrova sole senza quasi nessuno è tutto più difficile. Ora Yoshiko sembra aver trovato una nuova occupazione, grazie a qualcuno che crede molto in lei. ;)

  
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