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Autore: bloodymary79    25/07/2018    2 recensioni
Sei anni di distanza, sei anni in cui l'unico contatto erano state poche email piene di silenzi. Due giovani donne si ritrovano e decidono di affrontare il loro passato, ognuna a suo modo, per salvare il loro presente (scritta in due diversi POV, andando avanti e indietro nel tempo)
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Volo Berlin – Bozen, 4 gennaio 2005. Maddalena

Maddalena era in aereo e stava guardando la cima delle Alpi; nel giro di pochi minuti sarebbe
atterrata a Bolzano, dove Annalisa la stava aspettando.
Erano ormai sei anni che non la vedeva, lo stesso periodo di tempo che aveva passato fuori
dall’Italia: dopo essere rimasta a Berlino alcuni mesi per scrivere la tesi aveva deciso di tornarvi per
cercare lavoro lì e si era trasferita, vincendo un concorso per fare la lettrice d’Italiano alla Freie
Universität Berlin e da allora non era più tornata a casa, nonostante non vivesse poi così tanto
lontano dalla sua madrepatria. Se qualcuno gliene avesse chiesto il motivo non avrebbe quasi
sicuramente risposto se non con la sua solita alzata di spalle e uno sbrigativo “Bho, mi girava così”.
Tipico di Maddalena del resto.
L’ultimo weekend che aveva passato a casa era uscita con Annalisa e si erano ubriacate, anche se la
sua amica in genere non beveva quasi nulla, dopodiché erano andate a ballare, cosa che non
facevano quasi mai, ma quella era una sera fuori dal normale ed erano tornate a casa esauste, sudate
e con un vago dolore all’altezza del petto che presto si sarebbe trasformato in una punta di nostalgia
che le avrebbe accompagnate negli anni a venire.
Dopo la partenza si erano sentite spesso, avevano passato notti intere su yahoo messenger a
raccontarsi le rispettive vite, scritto email chilometriche e inviato foto di ogni genere, anche se nel
corso degli anni i contatti erano diminuiti a causa dei rispettivi impegni, finché una mattina
Maddalena non aveva trovato una curiosa email dell’amica dove le chiedeva di passare la seconda
parte delle vacanze di Natale nella casa in montagna dei suoi genitori. Lei aveva risposto
immediatamente di sì ed era corsa in agenzia col cuore in gola: non aveva mai avuto tanta fretta di
tornare in Italia.
Ora, mentre guardava le cime innevate, si domandava come sarebbe stato rivedersi: erano più
vecchie, forse più sagge, sicuramente con qualche dolore e cicatrice in più.

Aeroporto di Bolzano, 4 gennaio 2014. Annalisa

Annalisa attendeva impaziente nella sala d’aspetto dell’aeroporto aspettando il volo della Luftansa
proveniente da Berlino e che aveva aveva cinquanta minuti di ritardo che sarebbero stati per lei
interminabili: incredibile come gli ultimi istanti prima di rivedersi sembrassero infiniti anche se
confrontati a sei anni di lontananza. Si mise a leggere il suo saggio sul teatro spagnolo del Siglo de
Oro pensando alla lezione che avrebbe dovuto tenere alla sua classe di terza liceo appena dopo le
vacanze di Natale, in modo da tenere i neuroni occupati e non mettersi a saltellare sulla sedia come
una scolaretta in attesa di partire per la gita.
Era andata in bagno poco prima ed aveva indugiato davanti allo specchio per vedere quanto fosse
cambiata e domandandosi come sarebbe stata Maddalena con sei anni in più e chissà quante e quali
nuove esperienze alle spalle: forse a Berlino era riuscita a trovare il suo equilibrio e quei pezzi di sé
che aveva pian piano smarrito e che, insieme, avevano cercato di recuperare, o forse viveva ancora
sopra le righe, rifiutando schemi di ogni genere ed apparentemente fregandosene del fatto che
quell’equilibrio non l’avrebbe conosciuto mai.
Lei si era nel frattempo sposata e aveva avuto un figlio che ora aveva quasi tre anni e che in quel
momento era al mare con la nonna paterna mentre suo marito era in viaggio per lavoro, così aveva
approfittato dei quattro giorni di relax per invitare la sua vecchia e migliore amica nella casa di
montagna, dubitando fra l’altro che lei avrebbe accettato: da quando era partita dopo la laurea non
l’aveva più rivista ed aveva sempre trovato il modo per non tornare in Italia, ma con sua grande
sorpresa le aveva risposto dicendole che sarebbe arrivata a Bolzano alle 13.50 e che era molto
contenta dell’invito.

In fin dei conti Maddalena era sempre stata così, strana ed imprevedibile ma, forse proprio per
questo, terribilmente affascinante. Aveva qualcosa di magnetico nei suoi meravigliosi e freddi occhi
blu che tendevano al viola, qualcosa che faceva girare la testa a chiunque quando passava in mezzo
alla gente, anche se lei l’aveva conosciuta in un momento un po’ particolare e forse proprio per
questo le aveva mostrato subito la sua incredibile, quanto nascosta, vulnerabilità.

Volo Berlin – Bozen, 4 gennaio 2005. Maddalena

Maddalena guardò impaziente l’orologio, quel dannato aereo era in ritardo: avevano detto che a
causa di una perturbazione dovevano aspettare per atterrare e lei, invece, non vedeva l’ora di
appoggiare i piedi per terra. Non che soffrisse di vertigini ma odiava stare nei posti chiusi troppo a
lungo, si sentiva soffocare ed aveva una voglia terribile di fumarsi una sigaretta.

“Scheisse!” (= merda. NdT)

Cercò di distrarsi chiudendo gli occhi e domandandosi come sarebbe stato il suo incontro con Lisa.
Sapeva che avrebbe avuto l’anello al dito ed era curiosa di vedere se la maternità l’avesse cambiata
o meno. Chissà quanto sarebbe stata diversa da quando, undici anni prima, si erano conosciute…
 
  
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