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Autore: terryoscar    26/07/2018    7 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Una notte senza pace
 


Abbiamo appena lasciato Versailles, percorriamo in carrozza la strada che ci porta a casa.
Mio padre e mia madre sono seduti di fronte a me e Andrè, vedo mio padre guardarmi severo, non ne capisco il motivo, è così strano nei miei confronti.
Durante il tragitto c’è silenzio, finché mia madre non dice: “Oscar, stasera tutti gli sguardi erano concentrati su di te, ti hanno ammirata in molti, era impossibile rimanere indifferenti alla tua bellezza!”
Sorrido divertita e rispondo: “Madre, vi prego non parlate così perché il mio fidanzato è gelosissimo …”
Andrè mi guarda con disagio e io continuo: “Madre in tutta sincerità dubito di quello che mi avete appena detto …”
“Non ti capisco figlia mia …”
“Parlate come se non conosceste il modo di vivere o di pensare a Versailles, quello è un covo di pettegole e di lussuriosi, se mai avessero fatto qualche apprezzamento sul mio conto non sarà stato sicuramente ne casto e nemmeno puro ahahah!”
Vedo mio padre accigliarsi e tossicchiare, la mia opinione a quanto pare lo ha urtato non poco ed io gli chiedo: “Non siete forse d’accordo con me Padre? Forse Voi non li avete mai sentiti parlare quei gentil uomini? Beh io si, ho ascoltato appena qualche commento, e Vi dirò che gli apprezzamenti che mi fecero i Soldati della Guardia appena arrivata al Comando, in confronto, erano molto più riverenti di quei gentil uomini che stasera erano a Versailles ah ah ah!”
“Oscar, non mi sembra il caso che tu parli in questo modo, e poi abbiamo dovuto sottostare a un desiderio di Sua Maestà la Regina, desiderava in qualche modo ringraziarci della missione che abbiamo portato a termine con successo, e per mostrarci la sua riconoscenza ha voluto che partecipassimo al ricevimento di questa sera, il resto non conta!”
“Si lo so Padre, il mio era solo un appunto, e nient’altro.”
Mio padre mi guarda severo e continua: “Tra qualche giorno tornerai in caserma, spero che tu dia le dimissioni.”
“Non ci contate Padre, ve l’ho già detto che non lascio il servizio finché non lo riterrò opportuno.” 
“Io continuo a non capirti, perché questa tua ostinazione? Non vuoi per caso dedicarti a tuo marito?”
Sorrido sarcasticamente, guardo Andrè e ribatto: “Certo che sì, però temo che standogli troppo vicino, a lungo andare, Andrè si stanchi di me, e io non voglio, preferisco farmi desiderare ah ah ah!”
Vedo Andrè e mia madre trattenersi dal ridere, mentre mio padre è davvero furioso e borbotta: “Oscar sei davvero indisciplinata, ma io lo so benissimo, è tutta colpa dell’ambiente e della gente che frequenti …”
So mio padre a chi si riferisce, non gli do modo di continuare e ribatto immediatamente: “Se Vi riferite alla Vostra casa e alle mie sorelle concordo pienamente con Voi, ormai sono tutte fuori controllo, ciascuna di loro vuole fare di me ciò che le pare, ed io non ci sto!”
“OSCAR !!! Non mi riferivo certo alla nostra famiglia, ma a quei soldati rozzi che tu frequenti …”
“Ancora con questa storia Padre, è mai possibile che tiriate in ballo sempre e soltanto i Soldati della Guardia? Dimenticate che per vent’anni ho frequentato Versailles, ed è lì che si è forgiato il mio temperamento, ed è lì che vivono parassiti e depravati di ogni genere, invece tra i Soldati della Guardia ho trovato semplicemente persone che chiamano le cose con il loro nome, è gente semplice, e sono la realtà che molti di noi ignorano e a cui rimaniamo indifferenti!”
“Basta Oscar, non voglio che tu dica altr …..”
La nostra discussione viene interrotta da uno scossone, il cocchiere ha tirato con forza i cavalli, udiamo una richiesta d’aiuto.

“Generale siamo stati attaccati …”

Andrè e mio Padre sfoderano le loro spade immediatamente, Andrè spalanca con impeto lo sportello seguito da mio padre. Scendono dalla vettura, ci rendiamo conto che abbiamo di fronte a noi cinque uomini, sono dei briganti, ci dicono: “Dateci tutto quello che avete, vogliamo denaro e gioielli!”
 Sento mio padre che è fuori con Andrè, rispondere: “Se li volete venite a prenderli.”


Sento le lame incrociarsi e combattere furiosamente, mi sento impotente, non ho una spada con me, sono sulla carrozza con mia madre, mentre mio padre e Andrè continuano a battersi con vigore, non faccio in tempo ad uscire fuori che sento Andrè gridare: “Oscar, sta attenta!”
Un brigante fa capolino dentro la vettura, ha un pugnale in mano che mette sotto la gola di mia madre, sghignazza e con cattiveria ci dice: “Ehi bellezze consegnatemi i vostri gioielli, se non volete che ve li strappi di dosso!”
Vedo mia madre impaurita, e con tono severo rispondo: “Aspetta furfante te lo do io il gioiello più prezioso che abbiamo …”
“Sentiamo bellissima bionda, cosa vuoi darmi?”
“Se aspetti faccio in un attimo!”


Velocissimamente mi alzo le gonne, tiro appena su lo sguardo, vedo mia madre spaventata e confusa, non capisce cosa io stia facendo, mentre l’omome sorride, deliziandosi del mio gesto.


“Ehi ehi mademoiselle, io non speravo tanto … però immaginavo che sotto a quelle vesti nascondeste tanta grazia, stasera si che gira bene, che gambe stupende che hai, non ne ho mai viste di così belle in vita mia!”

Vedo Andrè combattere come una furia, mi guarda appena, lo vedo colpire con la lama il brigante, mentre io scopro le gambe, metto le mani nella giarrettiera, e tiro fuori lo stiletto, il malvivente rimane sorpreso, capisce che non è nulla di quello che si aspettava e tenta di colpire mia madre, le faccio da scudo, vengo colpita a un braccio, ma io gli ho inferto un colpo lasciando il mio stiletto nel petto, l’uomo urla e cade al suolo.
Mi precipito fuori dalla carrozza, afferro la sua arma, mi strappo in parte la gonna per muovermi meglio, vedo mio padre e Andrè combattere, ormai sono rimasti in tre, l’altro si avventa su di me.
Urlo: “Maledizione, se solo avessi avuto con me la mia spada saresti già morto!”
Combatto contro l’uomo, le nostre armi si incrociano, l’uomo non si aspetta certo che una dama si sappia difendere e digrigna: “Maledetta bionda, sono sicuro che tu non sia affatto una donna, ma un travestito!”
“Tu credi? Allora vediamo cosa sei capace di fare!”

Mi giro appena, vedo la mia Oscar combattere, è incredibile, riesce a muoversi anche con quell’abito addosso, spero che non inciampi e il malvivente non abbia la meglio, temo per lei!

Vedo Andrè combattere senza lasciare spazio all’avversario, ancora un colpo e colpisco il brigante, finalmente è a terra. 

Vedo mia figlia in leggera difficoltà, il vestito che indossa limita i suoi movimenti, ma nonostante tutto riesce a tenergli testa, corro in suo aiuto, la lama della mia spada trafigge l’uomo che cade al suolo, poco dopo anche Andrè colpisce l’avversario. 
E’ finita, finalmente è finita!
Mia figlia è furiosa, impreca: “Maledizione a questo vestito, mi ha impedito di muovermi, se solo avessi avuto con me la mia spada, sarebbero scappati da un pezzo!”

Vedo Andrè precipitarsi, e spaventato mi dice: “Oscar, il tuo braccio sanguina, sei stata ferita … DANNAZIONE!!!”
Osservo le mie vesti, sono intrise di sangue, mi guardo il braccio e dico: “No è nulla di grave, bisogna bendare la ferita per fermare il sangue.”
Mia madre turbata mi dice: “Come possiamo arrestare l’emorragia, non abbiamo nulla per tamponare!”
Non mi perdo d’animo, afferro la gonna e con fare deciso tiro un lembo, ma le forze mi mancano e impreco: “Maledizione, Andrè aiutami a tirare il lembo del vestito, da sola non ce la faccio!”
Vedo Andrè precipitarsi e dice: “Si si Oscar, adesso ti aiuto.”

Rimango costernato dalla scena che si presenta davanti a me: vedo mia figlia con quanta non curanza stappare l’abito per procurarsi delle bende, e Andrè l’aiuta a fasciarsi il braccio.

“Padre, cosa avete, perché mi guardate in quel modo? Forse Vi dispiace per l’abito?”
“OSCAR!!! E’ mai possibile che tu debba scherzare in un momento simile? Sai cosa mi importa dell’abito! A me interessa solamente che non ti sia successo nulla di grave!”
“Padre, la prossima volta, vestito o non vestito, io la spada me la porto dietro, e non voglio sentire ragioni! Non sono certo io che soccombo per colpa di qualche straccetto.”
Mia madre avanza verso di me e aiuta Andrè a fasciarmi il braccio e mi dice: “Oscar sei davvero sorprendente … tu tenevi nascosto sotto le gonne lo stiletto, ma figlia mia tu … tu … l’hai messo prima di uscire di casa?”
“Certo che si Madre, io non esco mai disarmata, non si può mai sapere cosa potrebbe accadere, infatti avete visto? Anche se debbo ammettere che un semplice stiletto in certi casi non è sufficiente!”
“Ma Oscar figliola, tu …... hai ballato per tutta la sera con …”
“Si Madre, come un soldato balla con la spada al suo fianco, io ho ballato con lo stiletto nella giarrettiera!”
Sento mio padre tossicchiare, e dice: “Non è il caso di scendere in simili particolari, visto che sei davanti al tuo fidanzato.”
“Ma padre, Andrè certo non fa caso a simili cose, e poi ne sapete qualcosa anche Voi, visto che la prima volta che ho tirato fuori lo stiletto dalle mie gonne, quando eravamo al palazzo del Doge, c’eravate anche Voi, l’avete forse dimenticato?!”
“Ehmm … Oscar, basta scendere in simili particolari, adesso andiamo!”
“Si andiamo, sono proprio arrabbiata, per questo maledetto vestito, torno a casa ferita .. MALEDIZIONE!!”


Arriviamo a palazzo, Andrè e mio padre sono i primi a scendere dalla carrozza, seguiti immediatamente da me che, a passo marziale, entro in casa urlando come un ossesso: “Dannazione, devo levarmi immediatamente questo straccio di dosso, non ne posso più!”
Vedo mia figlia come una furia percorrere le scale, io sono sfinita non riesco a starle dietro, Andrè l’è corso dietro, Augustin è con me pronto a portarmi un bicchiere d’acqua, lo spavento è stato tale che non riesco a reagire, e tutti qui a palazzo dormono.

Oscar è davanti a me, si infila nella sua stanza come un fulmine: è fuori di se, continua a sbraitare contro il suo vestito, entro insieme a lei, mi guarda mi dice: “Andrè, aiutami ad uscire da questa trappola, non ce la faccio più … “
“Ma Oscar io …”
Oscar non sente ragioni e urla: “ANDREE’, non vorrai che rimanga prigioniera di questa robaccia che tra l’altro è sporca di sangue .. su muoviti, l’abito si slaccia da dietro e certo io non posso farcela da sola!”
“Va .. va bene Oscar adesso ti aiuto ..”
Sento le mani di Andrè che tentano di liberarmi dai lacci, ma mi accorgo che ha qualche difficoltà nel farlo.
“Andrè che ti prende? Perché ci metti tanto tempo?”
“Oscar, per tutti i movimenti che hai fatto, i lacci si sono annodati ed è impossibile scioglierli!”
“Allora prendi lo stiletto che è il quel cassetto e tagliali, su sbrigati …”
“De .. devo tagliarli?”
“Certo che si, e sbrigati che non ne posso più!”
“Si si Oscar…. ora lo prendo.”

“Frugo nel cassetto e trovo lo stiletto.
“Eccolo qua!”
“Muoviti Andrè!”
“Non ti muovere Oscar, potrei farti male!”
“SBRIGATIII!”
“Si …”

Con un colpo secco taglio i lacci e in men che non si dica Oscar si libera del corsetto e si tira giù delle gonne, o almeno quello che ne resta. Lancia via anche le scarpe e calpesta tutto con rabbia. 
Una voce alle nostre spalle: “Bravo cognato, finalmente hai capito come prendere mia sorella, a suon di stilettate ah ah ah!”
Oscar si gira, mi guarda e mi dice: “A sei tu Joséphine, a quanto pare, tu non perdi nessuna occasione per fare dell’umorismo?!”
Guardo il vestito strappato e insanguinato, mi rendo conto che mia sorella è ferita, dico: “Ma Oscar, ma voi siete stati a Versailles, o su un campo di battaglia?”
“Joséphine!!! Certo che siamo stati a Versailles, è solo che al nostro rientro siamo stati attaccati dai briganti, capisci ora?”
“Santo cielo Oscar, il tuo braccio, va medicato, adesso vado a prenderti dell’acqua e delle bende per pulirti la ferita!”
Mentre Joséphine lascia di corsa la mia stanza, vedo mia madre e mio padre entrare, mio padre non perde l’occasione di riprendermi: “OSCAR; NON PUOI RIMANERE DAVANTI AD ANDRE’ in biancheria intima!!”
“Padre in un momento simile Voi vi preoccupate del mio abbigliamento? E’ mai possibile? Io prima di tutto sono un soldato, e Andrè nemmeno ci fa caso!!”
“OSCAR SEI IMPOSSIBILE!!! ANDRE’ E’ UN UOMO E TU UNA DONNA!!”
“E con questo Padre? Posso capire dove nasce il problema?”
“Oscarrr!! … Non è possibile che tu mi faccia disperare così, vedi coprirti!”
“Ma Padre, più coperta di così, non vedete che mutandoni ridicoli che indosso? Per non parlare della sottoveste!?”
“No no basta!!! … E tu Andrè cosa fai qui in palato? Esci fuori immediatamente!!”
“Sissignore!”
“E non parlarmi come quell’idiota di Maxim non lo sopporto!!”

Sono nel corridoio con la bacinella e le pezzuole in mano, quando vedo Andrè uscire dalla stanza di mia sorella.
“Ehi Andrè dove vai?”
“Nella mia stanza Joséphine.”
“Ma .. io non ti capisco, invece di stare vicino a mia sorella, tu torni tranquillamente in camera tua?!”
“Joséphine, il Generale mi ha mandato via, perché Oscar non è vestita.”
“Cosa? Con tutta quella roba addosso? Ah ah ah! Ho capito Andrè, va pure, e non preoccuparti, che a lei ci penso io…….. e anche al Generale ah ah ah!”
Entro in camera di mia sorella, e poso la bacinella sul tavolo, le dico: “Su Oscar vieni qui che devo pulirti la ferita ...... e Voi padre cosa ci fate ancora qui? Uscite immediatamente fuori, non vedete che mia sorella è poco vestita, fuori!”
Mio padre mi guarda in modo strano e ribatte: “Non è possibile che un Generale dell’esercito venga comandato in questo modo dalla propria figlia!”
“Ma Padre, non è delicato che Voi stiate qui, quando mia sorella è mezza nuda, non lo vedete che con il suo abbigliamento mostra tutte le sue grazie?”
“Mi stai prendendo in giro Joséphine? Ma se a mala pena Oscar mostra le braccia!”
“OH Finalmente concordate con me, che Oscar non è poi tanto nuda!”
“Non ti capisco …”
“Sono io che non Vi capisco, allora perché avete mandato via Andrè, non pensate minimamente che sia preoccupato per Oscar?”
“Joséphine sei incredibile!!”
“No Padre siete Voi, che siete assurdo, Andrè e Oscar non fanno nulla di male, al limite fanno ciò che fanno …”
“Joséphine!! Basta!!”
“Agli ordini Padre ah ah ah!”
Vedo mio padre uscire furibondo, mentre mia madre e mia sorella rimangono con me a medicarmi il braccio, le dico: “Non dovresti parlare così a nostro padre, non vedi che …”
“Oscar, è mai possibile che tu non ti sia resa conto che nostro padre è terribilmente geloso di te?”
“Cosa? Ma che dici Joséphine?!!”
“Dai su sorellina è palese, tutti l’abbiamo capito, magari lo sa anche nostra madre! … Non è così per caso madre?”
“Credo che abbia ragione Joséphine, tuo padre è geloso di te, Oscar.”
Guardo incredula mia madre e ribatto: “Ma madre cosa dite?”
“E’ così Oscar, tuo padre è geloso, lui anche se ha sorvegliato tutte le sue figlie, con te lo fa in una maniera davvero eccessiva, e poi anche se non me l’ha detto esplicitamente, me lo ha fatto intendere.”
“Non è possibile!”
“Invece è possibilissimo … mia cara sorella!!”



Dopo essere stata medicata e resa presentabile, sento bussare alla porta.
“Possiamo entrare?”
“Venite pure Alain, Sabrina, entrate!”
“Comandante, ho appena saputo dell’aggressione da vostra sorella, sapete tutto quel trambusto ci ha svegliati, ma diteci come state?”
“Adesso bene Alain, il peggio è passato!”
Vedo Alain sorridere e non risparmia una delle sue battute: “Comandante adesso Vi aggrediscono anche in gonnella? Ah ah ah!”
“Alain i briganti vanno a caccia di vittime in gonnella, è solo che stavolta hanno fatto male i loro calcoli ah ah!”
“Siete davvero tremenda Comandate, riuscite a scherzare anche in certi momenti!”
Sabrina mi chiede: “Oscar e quella ferita al braccio?”
“Non è molto grave, qualche giorno e sarà guarita.”
“Meno male Oscar, adesso dovreste riposare un po’, immagino che spavento!”
“Più che spaventata ero arrabbiata, Sabrina, mi sentivo impedita dalle mie vesti, è stato terribile! Non avevo con me nemmeno la spada, per fortuna che avevo lo stiletto nascosto nella giarrettiera!”
Vedo lo sguardo di Alain sgranarsi e ribatte: “COSA?!! Voi eravate armata di stiletto sotto la gonna, e per di più l’avete nascosto nella giarrettiera?”
“Si certo, perché ti meravigli tanto Alain, si è mai visto per caso un soldato uscire di casa disarmato?”
“No no no … non è possibile! Ma Voi dovreste essere una donzella, almeno quando indossate un abito da sera!”
“Ma che diavolo dici Alain?! Se non fossi stata armata, a quest’ora mia madre era bella morta per mano di quel balordo, e poi abito o non abito rimango io e basta, è chiaro Alain?”
Vedo Sabrina e Alain che mi guardano in modo strano, ed io incalzo: “Beh? E adesso che Vi succede perché mi guardate così?”
“Ah ah ah! Comandante Voi siete davvero incredibile .. Ah ah ah! E’ mai possibile che siate così ah ah! …”
“Così come?!! Giuro che non ti capisco!”
“No niente, niente, lasciate perdere … piuttosto ho da dirvi qualcosa e tenetevi forte …”
“Parla Alain!”
“Comandante, Vostro padre la sera mette sotto chiave il povero Andrè, e lui nemmeno se ne accorge, perché a quanto pare, la mattina prima dell’alba, viene scarcerato sempre dal Vostro amato genitore!”
“Cosa? Ma che stai farfugliando Alain?”
“Io non farfuglio un bel niente Comandante, ho visto ieri sera Vostro padre aggirarsi furtivamente per il corridoio, mi sono insospettito, così ho pensato di andare da Andrè e la porta della sua stanza era chiusa a chiave …”
“Ma ne sei davvero sicuro?”
“Certo che si Comandante!”
“E .. Andrè lo sa?”
“Gliel’ho chiesto stamattina, lui neanche se ne è accorto, pare che Vostro padre lo chiuda dentro nel bel mezzo della notte, prima si accerta che tutti dormano.”
“Non ci posso credere …” 
“Credeteci invece, è così, secondo me Vostro padre è geloso di sua figlia ah ah ah!”
“Alain, stasera stessa appurerò ciò che mi hai detto, e poi vedremo se mio padre avrà ancora voglia di scherzare!”
“Cosa volete fare Comandante?”
“Nulla di cui tu debba preoccuparti. Grazie Alain, adesso andate per favore”
“Come Volete Comandante, a domani!”

Alain e Sabrina escono dalla mia stanza, rimango sola, sono sconcertata da quello che ho appena saputo: è mai possibile che mio padre chiuda a chiave Andrè nella sua stanza … ed è geloso di me? … No è assurdo!
Esco dalla mia camera e in punta di piedi passo davanti alla porta di mio padre, e senza fare rumore, giro la maniglia della porta di Andrè e sono dentro, lui è nel suo letto, mi guarda e alzandosi esclama: “Oscar, cosa ci fai qui?”
Sorrido e gli dico: “Andrè, è probabile che passerò la notte con te!”
“Ma Oscar cosa dici?”
“Andrè, perché non mi hai detto che mio padre la sera ti chiude dentro?”
“Ecco .. Oscar io … non voglio crearti problemi con lui .. Oscar dobbiamo pazientare ancora qualche settimana, e poi tutto questo sarà finito.”
“Ma Andrè come puoi parlare in questo modo, ed essere così tranquillo, io ….”
Vedo Andrè sorridermi, mi si avvicina, mi abbraccia e dice: “Oscar lascia stare, per te pazienterò ancora, non importa se tuo padre si è messo in testa di chiudermi dentro la notte, tanto è l’unica cosa che può farci, possiamo sempre eludere la sua sorveglianza di giorno, non ti pare?”
“Sccc. Zitto Andrè …. Dei passi… qualcuno si è fermato davanti alla porta!”

Rimaniamo qualche istante in silenzio, e sentiamo girare la chiave, dei passi si allontanano, Andrè si avvicina alla porta, abbassa la maniglia e constatiamo che la porta è chiusa a chiave.

“Andrè, mio padre ti ha chiuso dentro, ma non sa che ha messo sotto chiave anche me … Vedrai la sorpresa che gli faremo domani mattina AH AH AH!”



Ormai è l’alba, mi sveglio prima che Marguerite mi preceda, sono scalzo e in punta di piedi esco dalla mia stanza e percorro appena il corridoio fino ad arrivare alla porta di Andrè, tiro fuori la chiave, la infilo lentamente nella serratura, la girò con lentezza, apro appena la porta per controllare se è tutto a posto, guardo il letto e rimango esterrefatto: vedo Andrè e Oscar che dormono abbracciati, avanzo di qualche passo quando sento una voce alle mie spalle.


“Cosa fai qui Augustin! Adesso vegli anche il sonno di mio nipote?”
“Scc … sta zitta nanny, non vorrai mica svegliarli?”
“Come sarebbe a dire, svegliarli?!”
“Si certo, non li vedi? Quei due hanno passato di nuovo la notte insieme!! … Vieni fuori con me, non voglio che si svegli qualcuno, altrimenti sai che finimondo?”

Tiro la porta lentamente, ci allontaniamo, prendo per braccio nanny e la porto nel mio studio.

“Hai visto? Hai visto quei due? Hanno dormito ancora insieme!! Appena abbasso la guardia, se non è Andrè che si infila nel letto di mia figlia, è mia figlia che si infila nel letto di Andrè!!! Io non ne posso più maledizione, non c’è verso di tenerli lontani, come posso fare? Dimmelo tu, su avanti, parla, muoviti!”
“Augustin vuoi calmarti?”
“Sono calmo. Calmissimo nanny, non lo vedi? Non sto urlando!”
“Non urli, solo per non svegliare la casa, ma se ti guardassi allo specchio vedresti davanti a te un ossesso!”
“Ma come osi? Va bene che mi hai allevato, ma tu esageri, vorrei vedere se Oscar fosse stata tua nipote!”
“Ancora la stessa, storia? !! E basta Augustin, io adoro la mia bambina, e poi ti assicuro che quei due, almeno stanotte non hanno combinato niente!”
“Come niente? Ma se hanno dormito insieme!”
“Ma non vuol dire che abbiano combinato qualcosa?”
“Nanny! Ma cosa dici? Tuo nipote non è mica un eunuco, anzi, e funziona bene, lo ha dimostrato perfettamente, ricordi?!! Quei due sono stati insieme, e più di una volta, e adesso mi vieni a dire che stanotte non ha toccato mia figlia?”
“Certo che no! Te lo ripeto, con Oscar almeno stanotte non ha fatto nulla!!”
“E tu come lo sai, eri presente per caso?”
“Non fare lo spiritoso Augustin …….. Non è successo niente perché non può essere successo!”
“Continuo a non capirti, spiegati.”
“Oh insomma, non può, Oscar non può! E non potrà per qualche giorno …”
“Ehmm ….”
“Uff.... come te lo devo dire, per ora niente nipoti! Così è più chiaro? Voi uomini, possibile che non capiate nulla?!”
“Vuoi dire che mia figlia ha …”
“Oh Finalmente lo hai capito … esatto …. Uomini ottusi che non capiscono!”
“Bene bene......Nanny.....da ora in poi dimmi quando....beh....hai capito!!!Voglio sapere tutto!!!!”
“Cosa?!” 
“Tu sei quella che lava e prepara le pezze di Oscar è così?”
“Si Augustin, e allora?”
“Dovrai temermi informato, ogni qualvolta che Oscar avrà le sue cose, capito nanny?”
“COSA?!! Ma stai scherzando Augustin?”
“Niente affatto, sono serio, serissimo, dovrai mettermi a conoscenza ogni mese, dei suoi movimenti femminili. Sono stato chiaro?”
“Ma neanche per sogno, te lo puoi scordare!”
“Nanny, non te lo sto chiedendo, ma ordinando, capito?”
“Beh io non eseguo questo ordine e se vuoi licenziami fa pure, tanto informerò Marguerite e poi vediamo!”
“Non minacciarmi nanny!”
“E tu non dire eresie Augustin, sono stata chiara?! Se vuoi sapere delle cose di tua figlia, allora recati tutti i giorni in lavanderia e controlla personalmente … AUGUSTIN!!”
“Torna qui, dove vai?”
“A preparare la colazione, e non dire una sola parola altrimenti ti faccio tornare bambino a suon di mestolate!”
“Dove vai, torna qui nanny!!!
“Dannazione quante libertà che ti prendi con me, solo perché mi hai allevato, non significa che tu debba disobbedire ai miei ordini, e poi se vai da Marguerite a raccontarle tutto , io sarò nuovamente messo in astinenza, e non posso permetterlo …. NANNY VIENI QUI SUBITO!!!!! HAI SENTITO?!!”
“Cosa vuoi ancora da me Augustin, non ti sono bastate le stupidaggini che hai detto fino ad ora?”
“NANNY, NON FAR PAROLA CON MIA MOGLIE!!”
“Se continui a urlare in questo modo, lo saprà direttamente da te, e non solo lei ma anche le tue figlie, e sai che divertimento per tua figlia Joséphine?”
“No ti prego, nessuno deve sapere, e mia moglie meno di tutti, altrimenti mi caccia dal mio letto e io non potrei sopportarlo .. ti prego nanny non farlo!”
“Cosa c’è Generale, adesso mi preghi? Ma se fino a poco fa mi hai minacciato di mandarmi via?”
“Ma tu lo sai che le mie sono solo parole e nient’altro … ti prego!”
“E va bene Augustin ,ma vedi di filare dritto, altrimenti giuro davvero che ti prendo a sculacciate, proprio come quando eri bambino.”
“Va bene nanny come vuoi tu, però dammi la tua parola:”
“Parola mia Generale, ma tu dammi la tua: non dovrai controllare le pezze di Oscar.”
“Umm …”
“Cosa c’è, hai cambiato idea forse?”
“NO non no Ti do la mia parola, ma tu a Marguerite non racconti nulla.”
“Va bene generale!”
Esco dal mio studio, e quasi mi scontro con Marguerite, per poco non le finisco addosso, mi guarda severa e mi dice: “Cos’è questa storia Augustin?”
“Sto .. storia? … Quale storia?”
“Non fingere con me, lo sai di cosa parlo …”
“Io? … Non ti capisco, spiegati!”
“Agustin ero dietro la porta quando parlavi con nanny, ho sentito tutto al riguardo di controllare l’intimità di nostra figlia, allora cosa hai da dirmi?”
“Hai sicuramente capito male io ….”
“Invece ho capito benissimo, hai persino pregato nanny di non dirmi nulla, per timore che ti mandi via dal … nostro letto. Ma si può sapere quando lascerai in pace Oscar? Augustin, smettila con questa gelosia assurda nei confronti di tua figlia! Oscar è una donna ormai, e devi rispettare la sua vita e la sua intimità, hai capito Augustin?”
“Ma io … Marguerite … io … non sono geloso di Oscar … è solo che .. che ..”
“Che.. Augustin!!”
“Semplicemente non voglio che Andrè tocchi ancora mia figlia!!”
“Anche dopo sposati?”
“Ma no, cosa dici?!! Quando si sposeranno la dovrà toccare eccome, anzi, vo … voglio i miei nipoti e … Ma insomma Marguerite, cosa mi fai dire, basta ti prego!!”
“Augustin ascolta, tu mi preoccupi … mi preoccupi davvero, tu non ti sei mai comportato così, con nessuna figlia Augustin sei davvero assurdo, no, anzi esasperante! … Augustin smettila o ti giuro che andrai a dividere il letto con …

“Con chi Marguerite?”
“Se non la smetti ti mando a dormire con quel caro soldato amico di nostra figlia..... sai, quello sposato!”
“No no no! Ma cosa dici moglie mia?! Io non credo di meritare tutto questo!”
“Dipende da te Augustin, o ti dai una bella calmata, oppure andrai davvero a dormire con Alain!”
“Ma lui ha una moglie … e .. dorme con lei … ed io voglio dormire con la mia!”

Guardo severamente mio marito e non ribatto più, lo lascio solo nel corridoio e vado via, mentre ascolto le sue suppliche: “Marguerite ti prego, parliamone, non fare così …. MARGUERITEEE!!”



Nulla da fare, mi lascia da solo, incurante delle mie suppliche, mentre vedo avanzare mia figlia che sorridendo mi dice: “Cosa avete Padre, ancora problemi con mia madre?”
“Joséphine ti prego non ti ci mettere anche tu adesso, torna da tuo marito!”
“Padre, ma perché reagite così, io non Vi ho detto nulla …”
“Lo so, non mi hai detto nulla, ma quello sguardo e quel sorriso la dicono lunga, e non sono certo in vena di ascoltare nessuna delle tue battute, è chiaro?”
“Chiarissimo Padre, però mi date l’impressione di temermi …”
“COSA?!! IO TEMERE TE?!! … JOSÉPHINE!!”
“Padre calmatevi, può farvi male, e non sarebbe il caso visto che dovete ancora accompagnare all’altare l’ultima delle Vostre figlie, e poi ci sono ancora dei nipoti che aspettate, sapete, per il titolo e il casato, quindi Padre, calmatevi e lasciate in pace Oscar, se non volete che mia Madre Vi allontani nuovamente dal Vostro talamo nuziale ah ah ah!”
“JOSÉPHINE!!!! LASCIAMI SOLOO!!!”
“Come desiderate Padre, ma calmatevi!”
“JOSÉPHINE SEI DAVVERO IMPOSSIBILE, PRENDI ESEMPIO DA TUA SORELLA OSCAR, CHE NON HA MAI OSATO PARLARE COSI’ IMPUNEMENTE A SUO PADRE!!”
“E questo è il problema di mia sorella, se lo avesse fatto, Voi non sareste stato così invadente ah ah ah!”
Vedo mia figlia allontanarsi ed io la chiamo: “JOSÉPHINE!!!!”


Queste figlie, prima o poi mi faranno impazzire ... lo sapevo che sarebbe accaduto!!! Con un simile esercito di figlie!
“JOSEPHINE TORNA INDIETRO…..ALMENO TIENI LA BOCCA CHIUSAAA!!!”
   
 
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