L'acqua richiama altra acqua: davanti ai miei occhi, l'amplesso fra il mare immenso e lo sconfinato cielo. Quest'ultimo, carico di nubi tempestose, riversa la sua pioggia d'amore nel primo, del quale, fra sordi ululati, nemmeno la cresta dell'onda più alta può sfiorare la sommità celeste. E' un amore a senso unico: dapprima delicato, poi sempre più dirompente.
Giunta la sera, passata la tempesta, il cielo si veste di rosso, paonazzo di vergogna. Il mare impassibile, come una montagna.