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Autore: bloodymary79    28/07/2018    2 recensioni
Sei anni di distanza, sei anni in cui l'unico contatto erano state poche email piene di silenzi. Due giovani donne si ritrovano e decidono di affrontare il loro passato, ognuna a suo modo, per salvare il loro presente (scritta in due diversi POV, andando avanti e indietro nel tempo)
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Bologna, dicembre 1995. Annalisa.
 
“Ne sei sicura?”
“Questa volta sì, davvero”
Maddy socchiuse gli occhi e la guardò scrutandola a fondo, e sorrise.
“Bene”
I sorrisi di Maddalena erano tanto rari quanto belli. In quelle occasioni riusciva a trasmettere calore anche da quegli occhi generalmente freddi come il ghiaccio, quello stesso calore che invece Lisa sapeva dispensare a chiunque e che aveva attratto anche Maddy che, generalmente, tendeva ad evitare la compagnia femminile. Spesso si era chiesta quanto le fosse mancato avere un’amica, ma i suoi rapporti con le rappresentanti del suo stesso sesso erano sempre stati piuttosto difficili per lei.
“E te invece cosa combini?”
“Cosa vorresti dire scusa?”
“Vorrei dire… ho visto come guardi l’istruttore sai?”
“Marco dici?”
Lisa sorrise maliziosa.
“Quando metti gli occhi su una preda il poverino è spacciato!”
Forse fu l’eccesso di vino rosso che aveva nelle vene, ma Maddalena scoppiò a ridere.
“Già… io sono la cacciatrice.. “
“Che è diventata talmente furba da far credere agli altri di essere la preda!”
A Maddalena non interessava il corteggiamento. Non era romantica, non le piaceva ricevere rose o cioccolatini.
“Ma dimmi, puoi spiegare ad una come me, che trova già stressante avere un solo ragazzo, come fai ad averne due e non stancarti?”
Maddalena si trovò, suo malgrado, a ridere.
“Non è che tutte le volte che ho un ragazzo devo sempre avere quello di scorta”
“Vero, ma la tua teoria sull’amore multiplo ti giuro che non la capisco… prova a spiegarmela adesso che ho mezza bottiglia di Cannonau nelle vene e soprattutto nel cervello”
Maddy butto giù un altro bicchiere prima di rispondere.
“Vedi Lisa, è un modo come un altro per concentrarsi sull’amore e dimenticare il possesso. So che può sembrare contorto, per cui forse riesco a spiegartelo con una situazione che conosci: quando ad esempio stavo con Stefano ho avuto una relazione con Cristian, un mio compagno di università. Se mi rendevo conto che mi stavo innamorando troppo di uno mi rifugiavo nell’amore dell’altro. Forse uno psicanalista mi direbbe che come metodo è piuttosto insano e lo stesso Freud si metterebbe le mani nei capelli. Molti direbbero che è un modo come un altro per non amare, ma spesso è facile classificare con nevrosi tutto quello che non fa parte della categorie che altri han deciso per te come prestabilite… io sapevo di amarli entrambi”
“E il sesso?”
“Il sesso era diverso, è difficile spiegarti come fosse con Stefano, lui aveva una sorta di magnetismo che mi faceva perdere completamente la testa… e le mutande, senza se e senza ma, in modo travolgente. Cristian era l’esatto opposto, forse più dolce e sensuale…. Cosa quasi inesistente con Stefano”
“E perché allora è finita con Stefano?”
“Perché ci annoiavamo, non avevamo nemmeno più voglia di fare l’amore, per quale motivo avremmo dovuto restare assieme? L’ultimo periodo è stato asfissiante per entrambi, ma evidentemente a lui faceva comodo avere la bambolina da esibire in giro e per quello sta cercando di tornare con me”
Lisa rifletté su quelle parole e capì che, in fondo, nonostante tutti i suoi amori multipli, forse Maddalena era sola come lei.




Stegen, 5 gennaio 2005 (mattina presto), Annalisa

“Allora grappino?”
Maddy non se lo fece ripetere e  prese in mano il bicchiere.
“Vada per il grappino”
“E facciamo un bel brindisi”
“Alle donne ed alle serate mistiche… Zum alles wohl!”
“Prosit!”
“Mi sembra di essere ringiovanita di qualche anno!”
“A chi lo dici, è da quando è nato mio figlio che non tocco alcool!”
“Beviamoci su allora!”
“Con un altro grappino in corpo finiremo col parlare di sesso lo sai eh?”
“Così mi racconterai un po’ com’è far sesso da sposata con un pargolo appresso”
“Intanto dimmi… fra i tuoi vari amori multipli ed amanti… chi è stato il migliore?”
“Dal punto di vista del sesso?”
“Di quello stiamo parlando no?”
“Sicuramente Davide”
Gli occhi di Maddalena si persero per un secondo nel sentire la sua stessa voce pronunciare quel nome.

“Posso fumare ?”
Lisa chiuse la porta della cucina in modo che il fumo non si spandesse per il soggiorno.
“Sicura che non dà fastidio?”
“Anche mio marito fuma in cucina, non preoccuparti”
“Pensa che quattro anni fa avevo smesso”
“Senza gran risultato però”
Lisa non riusciva ad immaginarsi una Maddy senza sigarette, era come pensare ad un cono senza gelato. Non che fosse una tabaccomane incallita, ma il suo modo di aspirare il fumo e di socchiudere gli occhi quando era pensierosa, incavolata o nervosa era una parte indissolubile del suo essere. E nominare Davide, che solo lei chiamava per esteso dato che tutti lo chiamavano David, le aveva probabilmente rimescolato dentro tutte quelle emozioni che la portavano ad accendersi una sigaretta.
“Come va con lui?”
“Per rispondere a questa domanda dovrei berne almeno altri quattro… inizia a versare!”

Annalisa era stata testimone del loro primo incontro, anzi, era stata proprio lei a farli conoscere. In questo si era sentita un po’ il braccio destro del destino, perché da quel giorno la vita di Maddalena era cambiata radicalmente.
La storia di loro due per Lisa era una sorta di leggenda, incarnavano tutto quello che lei considerava una bella favola: entrambi spiriti liberi, con concezioni dell’amore completamente fuori dall’ordinario, amanti della vita e del divertimento, dei viaggi, della non routine e del controllo sulle loro vite. Per la loro storia però avevano deciso che fosse il caso a condurre i giochi e si erano accorti sempre più che erano legati da un filo invisibile che, inesorabile, tornava ad unirli ogni volta che la vita li divideva e che loro amavano chiamare destino.



 
  
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