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Autore: reberebecca    29/07/2018    6 recensioni
Una misteriosa indovina predice il futuro di Bella prima ancora del suo trasferimento a Forks.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Scusate il ritardo.
Sembra incredibile ma ci sono. E soprattutto, sono ancora determinata a finire questa storia. Con tempi lunghi purtroppo ma  spero con tutto il cuore che ci sarà ancora qualcuno che mi segue.
Grazie per la lettura.
 
 
 
 
Capitolo 13   
 
 
 
 
Erano passati alcuni giorni da quando abbiamo letto Breaking Dawn insieme a tutta la famiglia Cullen.
La mia famiglia.
Il cuore mi si scalda solo a pensarci.
Tutto sembrava andare per il verso giusto.
Tutti noi ci stavamo preparando per l’arrivo dei nomadi.
La decisione di risparmiare Laurent era stata presa ad un anime, e altrettanto quella di  dare una chance  ad Irina.
Ma James e Victoria dovevano sparire definitivamente. Anche questa una decisione ad un anime.
Edward era a caccia e ad Emmett gli è toccato la sorte di farmi da baby sitter in questo momento.
Nessuno dei Cullen era disposto a  lasciarmi da sola. Soprattutto con i nomadi in vicinanza.
“Allora domani il gran giorno eh?” rompo la monotonia con un affermazione ovvia, non so cosa dire.
 Sto facendo i compiti. In camera mia, insieme a me… Emmett.
 Io sbuffo ormai annoiata e anche un po’ frustrata. L’aritmetica non fa proprio per me. Ma da brava studentessa mi sono messa l’obiettivo di finire tutti i compiti entro la serata. Sbircio verso Emmett. Lui si che sembra divertirsi.
 Giocherella spensierato con un cubo di Rubik.
 Probabilmente trovato in fondo a qualche cassetto finito li da quando ero piccola.
Risolve facciata dopo facciata, colore dopo colore con una velocita impressionante e una volta finito smonta tutto e inizia tutto da capo.
La mia autostima in questo momento perde parecchi punti.
Un sacco di punti, diciamolo.
Io personalmente ci metto un bel pò di tempo a risolverlo e spesso rimane comunque un colore incompleto. Essere un vampiro ti da troppi vantaggi, penso e poi sbuffo. Che ingiustizia nel mio caso.
Eppure non sembrava da Emmett. E’ così fuori carattere.
Ho sempre immaginato Emmett come un eterno mattacchione.
Da lui mi aspetto distruzioni di massa e videogiochi piuttosto che rompicapi da enigmista. Quel ruolo si addice più a Edward. 
Lui sembra scorgere il mio sguardo e ridacchia ghignando.
“Lo so non sembra da me, vero?“ conferma il mio pensiero.
 ”Una volta Ho perso una scommessa con Jass, più o meno negli anni 80. Ah bei tempi quelli…” I suoi occhi luccicano malignamente. Io rabbrividisco. Non voglio saperne.
“Comunque..” continua con voce divertita “Mi ha costretto a farlo per una settimana intera. Da allora lo so fare a occhi chiusi” ride.
Ah ecco, ora si spiega tutto. Rido con lui sollevata.
Mi sentivo troppo in soggezione ad un Emmett super intelligente. Davvero troppo fuori carattere. Vero, ora che ci penso, le famosissime scommesse tra di loro sono epopeiche.
“Allora cosa  hai fatto, che ti ha toccato stare con me? Hai preso la pagliuzza corta?” chiedo divertita. La mia è pura curiosità, per niente infastidita dalla situazione.
Avrei pensato ad Alice o Rosalie per stare con me, non di certo Emmett. Lui mi da l’idea di annoiarsi in spazi troppo stretti. Infatti nella mia piccola stanza sembra cosi fuori posto.
“In realtà…“ inizia  grattandosi  nervoso la testa. Mi giro completamente a guardarlo, porgo la schiena alla scrivania dove ero seduta. Dandoli tutta la mia attenzione.
Il suo tono mi incuriosisce.
“Volevo parlarti da solo e questa mi sembrava una buona occasione” confessa imbarazzato.
Alzo un sopracciglio, ancora più curiosa, non so cosa aspettarmi.
Nel libro, è il giocherellone della famiglia, oltre al suo modo scherzoso e spensierato non ho avuto molta interazione con lui.
“Volevo ringraziarti” Il suo sguardo intenso e serio.
Cosa? Mi chiedo un po’ confusa.
“Vedi Bella, per altri vampiri possiamo pure sembrare una congrega, ma noi siamo di fatto una famiglia. Tutti noi, siamo un unica famiglia e come tale, i problemi di ognuno di noi ci riguarda da vicino… e tu hai fatto molto… Hai fatto la differenza per tutti noi. Per mio fratello… ma soprattutto per la mia Rose.”
Giusto, Rosalie.
Lui è sempre li dietro a lei a sostenerla. Come un muro, forte e imbattibile.
“Lei sembra più serena… ora. Ancora difficile ma… meglio”  sussurra come un segreto inconfessabile… non sono certa se era per le mie orecchie.
“Il pensiero di diventare zia e madrigna la resa in qualche modo migliore. Come se non si era lasciata andare del tutto nella sua vita nella sua natura e ora invece l’ho è. E’ come se fino adesso avessi avuto solo tre quarti di lei e ora finalmente conosco tutto di lei.”
“E’ come ritrovarla.” Sorride. “ Tu stai facendo molto di più che rendere mio fratello felice rendi tutti noi migliori.”
Sono senza parole e anche molto in soggezione. Non mi sembra di meritare tutta questa gratitudine che sento cosi forte nelle parole di Emmett
“Non c’è bisogno di ringraziarmi Emm, davvero, siamo come una famiglia dopo tutto” rispondo dolcemente. Mi sento davvero parte di questa famiglia il mio contributo non sembra doveroso più che altro naturale.
Ho voglia di abbracciarlo.
Cosi mi  alzo distinto e avvolgo a stento le braccia intorno a lui . E un omone grande e mi fa sentire una piccola coala in confronto. Sembra accogliere il mio gesto e scoppia in una risata liberatoria abbracciandomi a sua volta facendomi volteggiare leggera per aria.
Oh cavoli, speriamo di non vomitarli addosso.
“Troppo veloce per l’umana”  balbetto tra una giravolta e altra.
“Giù le mani Emm. Lei è mia!”
Sento ringhiare da dietro la finestra. Edward è aggrappato al cornicione con disinvoltura.
Emmett si ferma di colpo stringendomi a lui.
“No! lo spuntino qui, è tutto mio, non condivido!” scherza  mostrando i denti
Con una piccola spinta da dietro la finestra Edward salta dentro la stanza con sicurezza e grazia.
Casa mia sembra ormai molto frequentata.
Ovviamente Charlie non sa niente di tutto questo via e vai, certamente sarebbe sconvolto. Ovviamente.
“Edward” gli coro incontro felice dopo aver ritrovato i miei piedi, anche questo,  ovviamente. La testa mi gira ancora.
Mi sento in pace solo quando raggiungo le sue braccia che si aprono subito per accogliermi. Seppellisco distinto il viso nel suo peto Sospiro contenta respirando il suo profumo. Adesso si che mi sento davvero a casa.
Ogni momento lontani è duro ormai. Ci separiamo solo per brevi momenti e naturalmente, quando Edward deve cacciare.
“Fatta buone caccia?” gli chiedo da dentro le pieghe del suo colo
“Abbastanza” mi risponde respirando anche lui il mio profumo.
“Who!  Ragazzi prendetevi un stanza!” Emmett protesta
Per un momento mi ero dimenticata della sua presenza.
“Siamo già in una stanza” Edward risponde divertito “Sei tu che sei di troppo.”
“Ok, ok “ alza le mani in segno di resa
“Tanto mi manca la mia Rose”  dice petulante mentre si dirige alla finestra.
Prima di saltare “ Si gira vesso di noi  sorridendo ”Bella” Saluta sereno.
“Emmett” rispondo alzando solo  gli occhi da dove mi trovo comodamente tra le braccia di Edward.
“Io vado dalla mia Rose ma voi non consumate prima della luna di miele.” Tuona ridendo e poi salta giù come un fulmine. Edward li ringhia dietro. Io sbuffo.
“Ci tormenterà sempre cosi?” chiedo petulante
“Solo fino a quando tu non lo sfiderai tesoro.”  Dice un po’ rassegnato e anche un po’ fiero.
Vero che nel libro Emmett smette di tormentarci quando la Bella della predizione decide di sfidarlo a braccio di ferro subito dopo la trasformazione.
“Non vedo l’ora di cacciare insieme” dico continuando il filo dei pensieri. Pensando a me da vampira a caccia con il mio Edward senza preoccupazioni e senza riserva.
L’immagine mi invade insieme al eccitazione a quello che comporterebbe.
Edward  ringhia piccole fuse. Probabilmente sente il cambiamento del mio odore.
“Bella, amore se fai cosi..” Inspira profondamente. 
“Non garantisco sulla luna di miele” le fusa si intensificano vicino al orecchio.
Io arrossisco di colpo. Ma non posso vergognarmi di voler il mio fidanzato. Io lo desidero in tutte le sue forme.
Edward ringhia di più e mi sento scogliere dalle vibrazioni che gli sento nel petto. Sembrano attraversare il suo torace e impiantarsi nel mio, per poi scendere dritto nel mio basso ventre.
Allungo il collo in cerca delle sue labbra e le trovo li subito ad accogliermi desideroso come me.
Morbide e fredde cosi famigliare ormai. Ogni notte mi sembra di studiarle.
Le sento cosi mie.
Edward ogni giorno si fa più audace nei miei confronti. Penso che siamo a passo con ogni adolescente che si innamora e vuole esplorare il proprio amato. Anche se non corriamo, ogni giorno facciamo un passo a conoscerci sempre più intimamente.
La sua lingua mentre mi esplora ogni pezzetto della mia bocca mi conquista senza resa. La accolgo con la mia, la succhio, la accarezzo, è inebriante poterlo fare. Poterlo gustare. Le fusa ora si espandono anche nel mio petto. E un ipnotico vibrare le sue mani mi stringono più forte e mi accarezzano lungo tutta la schiena fino ad arrivare ai miei fianchi per poi avvicinarmi a lui con vigore. Ci allineiamo sentendomi cosi bene. Mentre io sposto le mie mani sulle sue spalle lui  mi stringe ancora di più.
Gemmo con desiderio nella sua bocca. Dio lo voglio cosi tanto.
“Si” gemme Edward cosi desideroso
“Si” confermo ma non possiamo, non ancora. Finisco con affanno dal lungo bacio.
Lui non sembra molto convinto e nemmeno io ma con riluttanza ci stacchiamo creando un pò di spazio per respirare, almeno per me.
“Emmett ti ha annoiato?” chiede dopo un momento che il mio respiro si è calmato.
“No” è stato bello parlare con lui. Mi ha aiutato a capirlo un po di piu. Edward fa ceno di comprendere con la testa. Forse ha letto tutto nella mente di Emmett.
“Quel che ha detto è vero sai.” Mi accarezza i capelli con le ditta per poi finire a giocare con una ciocca .
“Esme è cosi raggiante da quando ti ha conosciuta. Rosalie sembra di aver subito un trapianto di personalità”. Ridacchia sovrappensiero. Persino Jazz sembra più in pace. Meno tormentato e quella sete che lo accompagna permanentemente  sembra attenuarsi quando ci sei te intorno.”
 
“Credi che parlarli della mia teoria per il suo donno lo abbia aiutato” chiedo curiosa.
Avevo espresso il mio pensiero a Jazz in una delle sere che stavo a Casa Cullen.
Con il suo donno Jazz sentiva la sete non solo sua ma di tutti loro messi insieme. E questo lo rendeva il più forte non l’anello debole. Lo sguardo di Jasper sul suo viso quando ho comunicato questa teoria a lui era impagabile. Di colpo era come se avesse trovato la soluzione ad un vecchio male.  Dal incredulità al ammirazione alla felicita le sue emozioni si riflettevano sul suo viso senza precedenza.
“Sei incredibile Bella” disse con reverenza che mi fatto arrossire imbarazzata. Edward si innalzava  fiero e orgoglioso di fianco a me.
“Ho solo avuto una prospettiva diversa da analizzare Jazz, tutto qui niente di speciale” cerco di smorzare questa ammirazione verso di me. Grazie ai libri, ho avuto più tempo per analizzare queste teorie avendo il vantaggio di avere il quadro completo in anticipo. Niente di più. Oltre ad una forte motivazione di ottenere quello che c’era scritto.
 Mai mettersi contro una donna determinata.
“Sei troppo modesta Bella” parla con voce calma.
“Noi eravamo i cinque e con più anni a riflettere, eppure nessuno di noi ci è arrivato.” 
 Poi si è alzato e con un inchino reverenziale, dal sapore antico,  mi ha ringraziato scomparendo poi alla mia vista. Probabilmente alla ricerca di Alice.
Da allora tutti loro erano più attenti intorno a lui a non pensare alla sete oltre ad una tabella di caccia più organizzata. 
Ero felice di averlo potuto aiutare.
Le carezze di Edward si intensificano ed io torno alla realtà del presente. Dal suo sguardo deduco che mi ha lasciato abbastanza tempo per “respirare” e quindi riprendere da dove eravamo.
Con movimenti lenti, ancora abbracciati, ci dirigiamo sul letto. Ci accoccoliamo vicini. Sospiro contenta.
“So che ne abbiamo parlato un po’”  dico tranquilla. Mi godo il momento. Il respiro di Edward mi colpisce con precisione ogni punto sul colo. Non so se cerca di segnarmi o sta tracciando l’ennesima mappa del mio corpo.
“Mmhm…” Edward mormora, l’unico segno che mi sta ascoltando.
“Sai… La lista delle esperienze umane da apprendere in questo  ultimo anno di scuola. Sono tutte esperienze che includono anche te.” Sono pochissime le cose sulla mia lista  che effettivamente hanno bisogno di un corpo umano.
“Fare l:amore con te è in cima alla lista…” bisbiglio  a bocca aperta. Edward ha trovato un punto delicato dove stuzzicarmi. Lui ronza di piacere.
“Ma ho pensato ad un'altra cosa che potrei fare, solo ora, che sono ancora umana”
Edward si ferma aspettando che continuo ed io mi compongo un attimo.
“Pensavo ad un tatuaggio”  
Si stacca da me e mi fissa curioso. Gli angoli della bocca si alzano in un sorriso malizioso.
“Niente di più sexy amore,  mi vengono in mente posti deliziosi dove potrei scegliere lungo il tuo corpo.”
Il mio vampi-fidanzato si è trasformato in un pervertito! Ma penso di aver contribuito parecchio in questo.
A mano aperta mi accarezza, tracciando una linea lungo tutta la schiena, si ferma un attimo sul basso schiena per poi proseguire sulle mie rotondità. Lentamente, tastando e gustando la morbidezza. Mi fa impazzire.
“ Però amore sai che la trasformazione, con tutta probabilità lo cancellerebbe”
Riesco a  percepire quasi la delusione nelle sue parole.
“Ed è per questo che ho bisogno del tuo aiuto” Lo attiro a me, beccandoli appena le labbra. Non vogli perdere il filo dei pensieri.
“Ho pensato che se intrecciamo un po’ del tuo veleno al inchiostro rimarrebbe per sempre.”
Ho considerato attentamente alle possibilità e questa mi è sembrata la più plausibile.
“Bella amore, può essere pericoloso”
“No, se sarai gli con me” So di poterlo persuadere.
So che è preoccupato, lo sono anch’io, non voglio rischiare, fatto con le dovute precauzioni possiamo tentare.
Ne sono convita.
Decisa di volerlo fare.
E so già cosa desidererei imprimere eternamente sulla mia pelle.

 

 

   
 
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