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Autore: Shade Owl    30/07/2018    3 recensioni
La musica è un'arte, e chi la coltiva sa bene quanto sia complessa e gratificante. Un violino, poi, è tra gli strumenti più difficili di tutto il mondo della cultura sonora.
Questo lo sa bene Orlaith Alexander, che fin da bambina ha sviluppato un'autentica passione per il violino e la musica. Il giorno in cui Dave Valdéz, uno dei migliori produttori discografici di New York, scopre il suo talento, la sua vita cambia drasticamente, e da lì comincia il successo.
Tuttavia, il successo ha molte facce, proprio come le persone. E per scoprirle, Orlaith dovrà prima conoscere aspetti della sua musica che prima ignorava lei stessa...
Genere: Fantasy, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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- Ottimo, ottimo...- disse con aria soddisfatta David, fregandosi le mani. Aveva un'espressione degna di Gatto Silvestro (prima di essere bastonato dal canarino, ovviamente) - C'è un sacco di gente. La notizia del nuovo singolo e la presenza dei Bitter Cake ha attirato un'orda di fan! Sarà un successone!-
Dietro le quinte, tutti si stavano preparando: Ed e i suoi stavano ripetendo la scaletta, in particolare quella dei brani che avrebbero suonato da soli, senza di lei, mentre alcuni addetti finivano di orientare i faretti o di collegare le macchine del fumo; Orlaith, invece, era stata sequestrata da David, che da quando avevano aperto le porte non l'aveva più mollata un secondo. Con gran sollievo di tutti i tecnici, naturalmente.
- Piccola, oggi sono molto fiero di te.- stava dicendo - Il nuovo brano è quasi perfetto. Ti senti pronta a eseguirlo per la prima volta, vero?-
- Sì, certo... aspetta!- esclamò, accigliandosi - Perché dici "quasi"? Cos'ha che non va?-
- Beh, si coglie una nota vagamente amara, leggendo tra le righe del testo.- rispose lui, non cogliendo la sua espressione - Però la musica è forte, e le parole sono di incoraggiamento, quindi è passabile. E poi, lo ammetto, è da un po' che quel vecchio catorcio di Vaněk mi rompe i coglioni... comunque siamo tutti soddisfatti, giusto?-
Finalmente si voltò e, notando quanto poco soddisfatta fosse effettivamente la sua faccia, smise di sorridere.
- Cioè... non fa schifo, non l'ho mai detto!- si affrettò a spiegare - Solo che non voglio farti cantare roba deprime... no, no, mi sono espresso male...-
- David...- grugnì Orlaith - ... fatti un favore: sta' zitto.-
Il produttore tacque indietreggiando, mentre i Bitter Cake salivano sul palco, tra gli applausi adoranti della folla. Orlaith si sporse leggermente per guardare: a occhio c'erano almeno un centinaio di persone su quel tetto, e quasi tutti erano ricchi rampolli di famiglie in vista di Manhattan. David aveva voluto fare in modo che l'evento fosse il più esclusivo possibile: secondo lui, meno gente avesse assistito più assatanato sarebbe stato il pubblico, al momento di comprare il biglietto. Gli introiti avrebbero coperto abbondantemente tutte le spese.
Con suo sommo stupore, riuscì a individuare Allwood e McGrath (anche se solo grazie a quest'ultimo, così alto da sovrastare quasi chiunque altro): erano vicini al bar, e Allwood era seduto su uno sgabello, mentre il maggiordomo se ne stava in piedi al suo fianco. Erano lontani, ma le sembrava che stessero parlando di qualcosa.
- Chi è il tipo?-
Orlaith si voltò verso il produttore, e vide che si era sporto insieme a lei, incuriosito.
- Cosa?-
- Quello che stai guardando adesso. Quello col pinguino gigante. Hai un fidanzato adesso? È per questo che mi eviti? Piccina, credevo di essere io l'uomo della tua vita...-
- Non è il mio fidanzato!- sbottò - Quello è un... cliente. Forse.-
David aggrottò la fronte, guardandola stupito.
- Cosa?-
- Sì, vuole... lezioni di violino.- buttò lì - Ho incontrato lui a Staten Island un mese fa. Voleva chiedermi se potevo insegnare a suonare a suo nipote.-
David sgranò gli occhi, esterrefatto.
- Lezioni di violino a un marmocchio?- esclamò - Madre de diòs, che ti dice il cervello? Credi che Gene Simmons vada a dare lezioni di basso alla gente?-
- Beh, io non sono Gene Simmons. La mia lingua è normale.- replicò stizzita Orlaith, cominciando a urlare per sovrastare la musica dei Bitter.
Peccato, faresti felice un sacco di gente...-
- Piantala di essere volgare, Dave! Decido io se mi va di dare qualche lezione ogni tanto!-
- E da quanto va avanti? Vai da lui ogni volta che mi chiedi dei giorni liberi?-
- Non ho ancora accettato! Nei giorni che mi prendo sto a casa a scrivere o a dormire!-

McGrath stava guardando il palco, dove una band a lui sconosciuta suonava della musica alquanto rumorosa e ritmata; la moltitudine di adolescenti lì attorno, scatenata dalle note, faceva quasi più baccano dei musicisti, gridando e ballando. Alcuni avevano in mano bicchieri di plastica pieni di sostane alcoliche, e gli addetti al servizio bar facevano del proprio meglio per soddisfare le richieste dei numerosi clienti che si accalcavano al bancone, intorno a lui e al signor Allwood.
- Con tutto il rispetto, signore, ritiene davvero necessario attendere la fine del concerto?- gridò - Personalmente ritengo che miss Alexander stia abbastanza bene adesso, e non vorrei che la situazione...-
- McGrath, lascia che sia io a preoccuparmi di lei!- urlò in risposta Allwood, sorseggiando un martini - Atteniamoci a quanto stabilito!-
- Ma se decidesse di non venire con noi...?-
- Lo farà!- gridò Allwood - In fondo, quale altra scelta le resta?- guardò il maggiordomo dritto negli occhi, aggrottando la fronte come se lo stesse valutando - Da quando ti fai tutte queste domande?-
- Non contesto il suo operato, signore.- rispose McGrath - Come ben sa, sono con lei, e lo sarò fino alla fine. Il signor Vaněk deve essere fermato prima che sia tardi. Solo, non vorrei che si spingesse troppo oltre.-
Allwood sorrise senza rispondere e, con un solo sorso, finì il resto del suo martini, per poi alzarsi facendo per dirigersi verso la toilette. Mentre si voltava scorse qualcosa che lo fece accigliare e, seguendo il suo sguardo, McGrath vide un uomo in piedi a poca distanza dalla porta.
Nonostante la pessima illuminazione data dalle coloratissime luci pulsanti, non gli fu difficile riconoscere Vaněk.

Quando i Bitter Cake ebbero terminato con le canzoni d'apertura, fu il momento per Orlaith di salire sul palco insieme a loro. David le diede una vigorosa pacca sulla spalla, forse un po' troppo forte ma comunque sentita, e le fece cenno col braccio, mentre il pubblico la acclamava.
- Vai!- gridò - Senti questi applausi? Sono per te, bimba!-
Orlaith inspirò a fondo, scacciando la solita ansia da prestazione con lo stratagemma del suo Giardino Privato, e salì sul palcoscenico. Gli applausi esplosero in un'ovazione, alla quale rispose con un sorriso e un saluto col braccio. Il senso di oppressione che aveva sentito durante le sue ultime esibizioni, anche se non era svanito del tutto, si era un po' attenuato durante quell'ultimo periodo, e dovette sforzarsi di meno per sembrare la Sparkling Star che tutti (David per primo) si aspettavano di vedere.
Scorse il tecnico del suono farle un cenno per dirle che il suo microfono era acceso, e che tutti potevano sentirla.
Bene... siamo in ballo.
- Salve, New York!- gridò dopo aver raggiunto il violino, suscitando un nuovo scroscio di applausi - È magnifico essere qui stasera! Un grazie soprattutto ai Bitter Cake, che hanno aperto la serata e che mi accompagneranno fino a fine concerto!-
L'ennesima ovazione, l'ennesimo applauso. Sentì anche dei fischi diretti al suo indirizzo, provenienti da qualcuno in mezzo alla folla.
Mentre era rivolta verso i fans, non poté non indugiare di nuovo con lo sguardo verso Allwood e McGrath. Scoprì che si erano spostati un po' più in là, vicino ai tavoli posti nella parte più lontana della terrazza. Con loro c'erano almeno altre tre persone. Le ci volle un po' per riconoscere Vaněk.
Oh... maledizione!
Si costrinse a distogliere lo sguardo e a concentrarsi: quei due erano più che in grado di badare a se stessi, e qualsiasi cosa stesse succedendo con Vaněk potevano farcela anche senza di lei. Ora aveva un concerto di cui preoccuparsi.
- Oggi sentirete un nuovo brano!- annunciò, prendendo il proprio strumento dal supporto - L'ho scritto personalmente, e farà parte del prossimo album, in uscita tra pochi mesi! Spero che lo apprezzerete!-
Mentre il pubblico esprimeva il suo entusiasmo, gettò un'altra occhiata a McGrath, Allwood e Vaněk: i toni della conversazione sembravano essersi fatti più concitati, e Allwood le parve più agitato.
Cosa state dicendo?

Qui il brano

Portò l'archetto sulle corde del violino e cominciò a suonare un vecchio brano, in cui lei aveva una parte esclusivamente strumentale (quello nuovo, che prevedeva delle parti cantate, lo avrebbe eseguito solo a metà serata). Anche durante l'esecuzione fece del proprio meglio per capire cosa stesse succedendo in fondo al tetto.
Per quanto Allwood sembrasse furioso, Vaněk manteneva per contrasto un'apparenza impassibile, al contrario dei due che erano con lui: probabilmente si trattava di guardie del corpo, a giudicare dalla corporatura e dall'atteggiamento, perché accennarono a intervenire quando Allwood mosse un passo avanti, e si fermarono solo a un gesto dell'affarista.
Purtroppo non poteva prestare troppa attenzione a loro, non mentre suonava. Tornò a concentrarsi esclusivamente sulla musica, stando attenta a non calarsi eccessivamente nell'esecuzione del brano: se si fosse lasciata andare fino in fondo Dio solo sa cosa sarebbe successo. Non voleva far scoppiare i faretti come le lampadine di casa sua... o peggio.

L'esecuzione terminò con un nuovo applauso, nel quale si percepiva l'impazienza del pubblico: volevano il nuovo singolo, e lo volevano subito.Vide Dave dalle quinte farle cenno di procedere. Era il momento.
- Grazie! Grazie a tutti voi!- disse. Allwood, McGrath, Vaněk e i due gorilla non si vedevano più - Wow, siete proprio energici, stasera!- esclamò, quando un coro di incitamento si levò dalla platea - Tu che ne dici, Ed? Andiamo con il nuovo singolo?-
Il tastierista fece un gesto con le spalle, come per dire "mah, fai tu".
- Beh, sembra che la decisione spetti a me! Il nostro Ed declina ogni responsabilità!- ridacchiò - E allora, gente... uno... due... e un, due, tre, qua...-
Prima di poter dire "quattro", Orlaith sentì un potentissimo spostamento d'aria che le fece quasi perdere l'equilibrio arrivare da dietro. Il pubblico lanciò esclamazioni di sorpresa mista ad ammirazione, indicando qualcosa dietro di lei. La violinista si voltò a guardare cosa avesse attirato la loro attenzione.
A differenza di quello che credevano tutti, non era un effetto speciale: sul telo dietro il palco, quello che copriva le quinte, si era acceso un enorme Cerchio Magico.
Oh no...

Scusate se non ho postato prima, ma anche se mi è tornata la connessione ho avuto alcuni inconvenienti tecnici, così ho fatto tardi.
Ringrazio John Spangler, Old Fashioned, _Alexei_, Kira16, Fiore di Girasole, Sahara_2 e Queen FalseHeart, i lettori che mi seguono. A presto!

   
 
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