Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: lmpaoli94    01/08/2018    0 recensioni
Elsa viveva da sola in un piccolo paesino posto in mezzo ad un lago nel nord d’Italia.
Sola e triste, passava le sue giornate a curare la casa e a pensare a continuamente ai suoi problemi.
Sua sorella Anna, in primis, continuava a cercarla in lungo e in largo per tutta l’Europa, senza però riuscire a trovarla.
Ma perché Elsa rimaneva nascosta in quel piccolo paesino lontano da tutto e da tutti?
Perché non riusciva a ritornare felice?
Che cos’è che poteva affliggerla?
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Non posso credere che tu sia ancora vivo» fece Anna come se fosse immersa in un incubo senza via d’uscita.
«Infatti, Anna. Non doveva essere giustiziato?»
«Ci vuole ben altro per uccidermi.»
Lo sguardo torvo e pieno di disprezzo, stava facendo preoccupare sempre di più Anna e Kristoff.
«Hans, che cosa vuoi da noi?»
«Te l’ho appena detto Anna: riprendermi la mia donna e il bambino che tiene in grembo.»
«Scordatelo! Non lascerò che tu rapisca Elsa.»
«Ma io non voglio rapirla… Voglio portarla lontano da qui dando vita ad una famiglia felice.»
«Famiglia felice? Questa poi.»
«E tu cosa ne vuoi sapere, ignorante di un venditore di ghiaccio.»
«Come hai detto, scusa?! Ripetilo se hai il coraggio» replicò Kristoff minacciando l’uomo con un piccone.
«Hans, non riuscirai mai nel tuo intento. Perché io te lo impedirò.»
«Ah davvero? E che cosa crede di fare una ragazzina indifesa come te?»
«Indifesa? Questo vuol dire che non mi conosci per nulla» replicò Anna avvicinandosi a lui con sguardo minaccioso.
«Anna, che diavolo stai facendo?! Fermati immediatamente!» l’avvertì Kristoff.
«Adesso basta. Ho già perso fin troppo tempo con voi.»
Dando sfogo a tutta la sua rabbia e a tutta la sua vendetta, Hans prese in ostaggio la povera Anna.
«NO!»
La ragazza, cercando in ogni modo di difendersi, non poté nulla contro la forza dell’uomo.
«Che cosa credevi di fare, eh? Adesso sarai tu il mio lasciapassare per Elsa.»
Ma appena Hans si ritrovò bloccato da Kristoff, egli fu bloccato da un colpo di fucile sparato in aria.
«Ma che diavolo…»
Appena Hans alzò lo sguardo, vide un giovane uomo fissarlo minacciosamente.
L’uomo in questione era Johan.
«Johan, stai indietro» l’avvertì Kristoff.
«No, Kristoff. Quest’uomo è mio.»
«E tu chi saresti?»
«Il tuo peggior nemico, Hans.»
«Conosci il mio nome…»
«Qualcuno che conosci molto bene mi ha parlato spesso di te.»
Hans capì subito che si stava riferendo ad Elsa.
«Dove si trova quell’indegna di Elsa?»
«Non te lo dirò mai. Prima dovrai passare sul mio corpo.»
«Attento. Mi basta andare più a fondo con il mio coltello e la sua povera sorellina passerà all’altro mondo.»
Purtroppo Johan non poteva minacciarlo più a fondo.
La vita di Anna era in pericolo.
«Ed Elsa che vuoi, giusto? Allora lascia andare sua sorella.»
«Non se ne parla nemmeno. Sarà grazie a sua sorella se io riavrò Elsa a suo fianco.»
Johan era molto nervoso.
Avrebbe volentieri sparato al suo acerrimo nemico se solo avesse potuto.
«Allora? Hai intenzione di portarmi da lei? Oppure vuoi che uccida sua sorella dinanzi ai tuoi occhi?»
«Elsa è molto stanca. Si sta riposando.»
«Portami da lei, dannazione!»
«No, Johan. Non farlo» fece Anna continuandosi a dimenare nella stretta del nemico.
«Tu taci. Non sei nelle condizione di parlare.»
«Johan, non fare quello che ti dice, mi hai capito?»
Ma Johan era molto combattuto.
Non sapeva cosa fare.
«Caro il mio Johan, ricordati che nessuno ti può aiutare. Sono io che ho il coltello dalla parte del manico.»
«Ne sei sicuro?»
Una voce femminile dietro di lui lo fece riscuotere dalla sua minaccia.
Appena Hans la vide, rimase bloccato dalla sua bellezza.
«Allora hai deciso di farti vedere…»
«La tua faccia non me la sarei persa per niente al mondo» lo stuzzicò Elsa.
«Bada a come parli… Vuoi che faccia del male a tua sorella?»
«Tu mi hai già fatto del male… Stuprandomi senza ritegno.»
«E’ quello che ti sei meritata.»
Non vedendoci più dalla rabbia, Elsa cominciò a scatenare i suoi poteri del ghiaccio più profondi.
Distratto dalle sue arti magiche, Anna riuscì a liberarsi dalla presa di Hans prima che Elsa potesse trasformarlo in una statua di ghiaccio.
«Elsa…»
La giovane bionda si avvicinò alla statua sfregandola con le sue unghie.
«Adesso morirai qui… sciogliendoti al sole…»
«Elsa…»
Sua sorella la stava chiamando a gran voce.
«E’ finita, Anna. Adesso Hans non sarà mai più un pericolo per noi.»
«Non credi che questo sia troppo?»
Elsa fissava sua sorella con sguardo truce
«Il tempo farà il suo corso, Anna… E’ questa la mia volontà.»
Nel mentre aveva scatenato i suoi poteri, Elsa si sentì debole.
Era stanchissima.
Riusciva a malapena a reggersi in piedi.
«Elsa, che cos’hai?»
Ma la ragazza non rispose, cadendo a terra svenuta.
«Elsa! Svegliati!»
La giovane donna respirava a fatica.
«Elsa, che cos’hai?» domandò Kristoff anch’egli spaventato.
«La sua magia gli ha completamente prosciugato le energie. Dobbiamo portarla subito al riparo.»
«Va bene. Riportiamola a casa.»
 
 
Erano passati alcune ore da quando fu adagiata nel suo letto nella casa di Johan.
«Perché diavolo non si sveglia?» domandò esasperato l’uomo cercando di trattenere le sue lacrime.
«Dobbiamo solo attendere. Il medico ha detto che si riprenderà» rispose Anna.
«Questo non mi lascia per niente tranquillo… Finché non vedrò Elsa con gli occhi aperti.»
Anna capì che rimanere in quella camera insieme a Johan era inutile.
«Ti lascio solo con lei. Per qualsiasi cosa, non esitarmi a chiamare.»
«Va bene» rispose Johan rimanendo definitivamente solo.
Elsa respirava e dormiva beatamente sotto lo sguardo nervoso di Johan.
“Elsa… Ancora una volta ci hai salvati tutti. Ma se il prezzo deve essere questo…”
Ma dopo aver pregato il suo risveglio, ecco che finalmente la giovane donna bionda aprì gli occhi.
«Elsa… finalmente…» fece Johan sentendosi mancare le parole.
«Credo di essermi risvegliata da un incubo che non aveva mai fine» replicò la donna con tono assonnato.
«Che cosa hai sognato?»
«Che Hans era tornato per rovinarmi la vita… E che tu, mia sorella e Kristoff eravate in serio pericolo.»
«Cara Elsa, tutto quello che mi stai dicendo è successo realmente.»
«Cosa?»
«Ci hai davvero salvati da Hans.»
«Quindi l’ho davvero congelato?»
«Esatto… E a quest’ora, sarà sempre sulle rive del lago intento a sciogliersi.»
Elsa fissava Johan con sguardo confuso.
«Johan, è davvero finita? Cioè, potremmo essere felici per sempre?»
«Credo proprio di sì, Elsa… Ma tu non sarai felice per sempre.»
«Perché dici questo?»
«Devi ancora chiarire con tua sorella. O te ne sei dimenticata?»
«No, non me lo sono dimenticato… Ma lei non vuole mai più avere a che fare con me.»
«Questo non è vero, piccola brontolona.»
Improvvisamente, Anna entrò nella sua stanza fissandola con sguardo truce.
«Anna. È bello rivederti» replicò Elsa smorzando un sorriso sincero.
«Strano a dirsi, ma lo stesso vale per me… Ma se fossimo stati in un’altra occasione, non sarebbe così.»
«Ce l’hai ancora con me?»
«Forse è meglio se vi lascio parlare in privato» fece Johan alzandosi dal letto di Elsa «Chiamami per qualsiasi cosa, va bene?»
«Certo» rispose Elsa con tono flebile e debole.
Le due sorelle si fissarono a vicenda con sguardo pieno di sfida.
«Devo dire che i tuoi poteri funzionano ancora molto bene…»
«Pare di sì. Anche se tutto ciò, mi è sembrato un sogno.»
«Dopo tutto quello che è successo, la mente deve farti brutti scherzi.»
«Lo penso anch’io…»
«Ma è grazie ai tuoi poteri se in questo momento siamo in camera tua a parlare e a chiarirci una volta per tutte…»
«Anna… mi dispiace… per tutto quello che ho fatto.»
«So che sei dispiaciuta. E lo sono anch’io… Ma adesso basta parlare del passato. Dobbiamo guardare al presente e al futuro del tuo bambino. Ed io non posso portarti rancore per sempre.»
«Quindi questo significa che mi perdoni?»
«Elsa, non sono mai stata arrabbiata con te… Solo visibilmente furiosa. Ma adesso è tutto passato.»
Con le poche forze che gli erano rimaste, Elsa si alzò dal suo letto per catapultarsi su sua sorella e abbracciarla amorevolmente.
«Sei la sorella più buona del mondo.»
«D’accordo, ma adesso basta con queste smancerie. Devi riposarti. Sei ancora debole.»
«Il tuo perdono mi farà tornare in forma molto prima del previsto.»
«Ne sono veramente felice… Adesso ti lascio un po’ sola, va bene?»
«OK» replicò Elsa ritrovano il sorriso.
Ma prima che Anna potesse lasciare la sua stanza, una curiosità di sua sorella la lasciò alquanto pensierosa.
«Ma se non ti avessi salvato la vita, tu ce l’avresti sempre con me?»
Anna fissò intensamente gli occhi di sua sorella.
Non rispose subito.
Doveva riflettere sulle sue parole.
«Ti avrei perdonato qualsiasi cosa sarebbe successo» rispose Anna con sguardo sincero.
«Mi devo fidare?»
«Elsa, sono tua sorella. Ti mentirei mai?»
«Credo proprio di no.»
«Molto bene. Adesso riposati e non fare altre domande, va bene?»
Sembrava che quell’ultima domanda fosse stata inopportuna.
Ma ad Elsa non gli interessò più di molto.
L’importante per lei era di aver ritrovato l’amore e la fiducia di Anna.
 
 
9 mesi dopo
 
 
Dopo essere ritornati ad Arendelle e aver dato l’annuncio della nascita del primogenito della Regina Elsa, il popolo imbandì una festa in onore della famiglia reale che si stava allargando.
Ma le sorprese non erano finite lì.
Alcuni giorni più tardi, Johan e Elsa fecero l’annuncio tanto atteso da tutti: si sarebbero sposato all’inizio della primavera.
Il popolo accolse la notizia con fervore, e molti cominciarono i preparativi per il matrimonio anche in pieno inverno.
Johan dovette per sempre abbandonare la casa e tutti i suoi ricordi posti su quel meraviglioso lago.
Ma il suo non era un addio.
I due novelli sposi sarebbero ritornati un giorno per trascorrere una dolce luna di miele, tra la pace e la tranquillità del posto e il rumore di un bambino che non ne voleva sapere di stare fermo.
   
 
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