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Autore: bloodymary79    01/08/2018    2 recensioni
Sei anni di distanza, sei anni in cui l'unico contatto erano state poche email piene di silenzi. Due giovani donne si ritrovano e decidono di affrontare il loro passato, ognuna a suo modo, per salvare il loro presente (scritta in due diversi POV, andando avanti e indietro nel tempo)
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Bologna, maggio 1996. Maddalena e Annalisa
 
 
Maddalena aveva trovato lavoro come maschera al teatro di prosa, lei odiava dipendere da chiunque, persino dalla sua famiglia, e cercava di non pesare sul reddito familiare lavorando come poteva e nonostante tutto, riusciva a continuare l’università di sociologia ottenendo ottimi risultati. Un giorno aveva detto a Lisa, che invece studiava letteratura spagnola ed adorava il siglo de oro sopra ogni altra cosa, che avrebbero fatto il don Juan di Tirso de Molina.

“Semmai attribuito a Tirso de Molina, in realtà è una questione filologica molto complessa….”
“Sì, ok, ma se vuoi venire stasera ti faccio infiltrare”
A Maddalena il teatro piaceva, ma forse dato il suo percorso di studi trovava molto più affascinanti altre forme di teatro sperimentale e si curava poco dei classici.
“Non voglio però crearti grane col tuo capo”
“Tranquilla, mettiti qualcosa di scollato e quel vecchio maiale al massimo ti guarderà la tette”
Lisa scoppiò a ridere. Per qualche strano gioco del destino Maddy si era sempre trovata a lavorare con dei maniaci e questo forse aveva incrementato la sua bassa considerazione sull’intelligenza  maschile, o ‘del cromosoma Y’ come diceva lei.
Il giorno dello spettacolo Annalisa era eccitatissima, non vedeva l’ora di vedere una delle sue opere preferite sul palco, mentre Maddalena non ne aveva la minima voglia: si sentiva stanca e se non fosse stato per lavoro si sarebbe infilata a letto molto presto. Era stato un periodo piuttosto pesante con l’università, inoltre aveva una pseudo storia con il suo istruttore di palestra, Marco, e ultimamente stava andando davvero male, solo che per qualche strana ragione non riuscivano a staccarsi del tutto e vivevano in un perenne tira e molla.
Lisa si sedette vicino ai gradini in modo da poter commentare insieme all’amica e aspettarono di veder uscire Isabella pronta a far scappare il finto duca Octavio dalla porta di servizio prima di rendersi conto che si trattava del famoso “Burlador” di Siviglia.

“Duchessa, di nuovo giuro di mantener fede al dolce sì”

Qualcosa nella voce di quell’attore che si vedeva in penombra indusse Maddalena a mettersi sull’attenti, come se qualcuno le avesse puntato una pistola invisibile alle spalle. Quando la luce dei riflettori gli illuminò il viso sulla celebre battuta “cosa vuoi che sia? Un uomo e una donna” la bella mascherina si rese conto che un angelo doveva essere sceso dal cielo  per donargli gli occhi più azzurri di questa terra.
“Sai Maddy, quell’attore ha un viso noto”
“Chi? Quel bel pezzetto di.. ehm…ragazzo?”
“Sì, solo che con i trucco e tutto non riesco ad identificarlo… ma anche la voce però…”
“Io non credo di conoscerlo”
“Ah sì! E’ David, il fratello di una mia compagna delle superiori! Lo vedevo spesso quando andavo a casa sua ed infatti studiava recitazione”
A Maddalena si fermò per un momento il cuore, ma non diede a vedere nulla all’amica mettendosi a guardare, finalmente interessata, il palco. Quell’attore aveva una strana sensualità in ogni movimento, come se sprigionasse onde elettromagnetiche da tutti i pori.
‘Questo deve essere mio’ era l’unica frase che riusciva a rimbalzare nella sua testa mentre fingeva di interessarsi a quello che succedeva sul palco. Non voleva semplicemente fare del sesso, sapeva che lui non sarebbe stato come gli altri.

“Bello eh?”
“Sì… molto”
“Io intendevo lo spettacolo….”
Annalisa guardava l’amica con attenzione, cercando nel suo sguardo una conferma di quello che aveva intuito dal primo momento.
“Scusa Lisa, devo andare al guardaroba, ci vediamo al bar qui davanti fra mezz’oretta ok?”
Le diede un bacio sulla guancia e si allontanò velocemente su quei tacchi a spillo che Lisa non sarebbe mai riuscita a portare.

“Allora finito?”
“Se Dio vuole… anche se a casa dovrò controllare la mia tesina di sociologia della comunicazione, devo consegnarla domani e la devo ancora rileggere…”
“Prenderai 30 come al solito! Comunque ho una bella notizia per te!”
“Sarebbe?”
“David mi ha invitato ad una festa nella casa al mare di uno degli attori… e mi ha detto di portare chi voglio!”
A Maddalena si illuminarono gli occhi e Lisa non poté evitarsi un sorriso.


 
Monterosso al mare, maggio 1996. Maddalena



Lisa aveva preso su l’auto del padre e stavano guidando lungo l’autostrada della Cisa. Ci voleva un po’ di tempo per arrivare, ma le cinque terre erano un luogo incantevole. Avevano prenotato un Bed and Breakfast per non dover guidare anche al ritorno ed il giorno dopo avevano intenzione di far colazione con calma in riva al mare e passeggiare un po’ per il paese e, se il tempo reggeva, di fare un giro in spiaggia, anche se era ancora troppo freddo per mettersi in costume.
Maddalena aveva convinto Lisa ad abbandonare i soliti jeans a zampa con magliette scure sopra facendole notare che aveva delle belle gambe e non poteva continuare a nascondersi come un tesoro sotto il materasso: erano invitate ad una festa piena di attori in riva al mare, ci sarebbero state persone interessanti ed era l’occasione per sfoggiare un nuovo look che la mettesse un po’ in risalto. Lisa aveva un passato da adolescente sovrappeso e faticava molto ad accettare il proprio corpo, anche se facendo attenzione alla dieta e con un po’ di palestra aveva perso i chili in più. Maddy le aveva fatto comprare una longuette nera, dato che Lisa sul colore era irremovibile, e una camicia semitrasparente bianca con piccoli pois neri, un po’ anni ottanta, che metteva in risalto l’abbondante decolté e le aveva raccolto i capelli in uno chignon morbido che faceva volontariamente sfuggire qualche ricciolo ribelle. Maddalena aveva optato per un tubino viola scollato sulla schiena ed un paio di scarpe col tacco vertiginosamente alto. Sapeva che quel colore le donava e lo aveva usato anche per truccarsi gli occhi, ma non riusciva a smettere di controllare nello specchietto che tutto fosse a posto.  
“Dai Maddy, sei bellissima, non sistemarti più o David cadrà ai tuoi piedi appena metterai piede in casa. Ti avverto che è un don Giovanni, e non solo perché lo recita”
“Odio i don Giovanni”
“Perché ti rubano la parte?” domandò Annalisa con una certa ironia.
Il resto del viaggio proseguì coi racconti di Lisa su quel che ricordava di David quando frequentava casa sua al liceo: all’epoca era uno studente del DAMS e Lisa amava parlare con lui di teatro, passione che li accumunava, ma mentre per Lisa era un interesse “letterario” per David era uno stile di vita, l’unico mondo in cui avrebbe mai voluto e potuto vivere. Già allora aveva la fama di essere uno ‘sciupafemmine’, dato che erano in molte a cadere ai suoi piedi e lui, ben consapevole del suo fascino, era tutt’altro che insensibile alle loro lusinghe, anche se nessuna sembrava arrivare a conoscerlo davvero.
“…e così sua sorella impazziva, tutte le sue amiche, a parte me e poche eccezioni, facevano la fila per poter conoscere, in senso biblico intendo, il fratello. Penso che da casa sua, e dal suo letto, sia passata metà della mia classe, ed eravamo quasi tutte femmine”
Maddalena si domandò se anche lui avesse una concezione dell’amore simile alla sua o se fosse solo una sorta di galoppino impenitente.
 
 
 

Nella verandina sul mare erano riunite una cinquantina di persone. Annalisa venne catturata da Alessandra, la sorella di David, e Maddalena si mise in disparte: le era sempre sembrato maleducato mostrare fretta nel voler conoscere qualcuno. Prese un sex on the beach e si sedette sul muretto, ascoltando la musica e le onde del mare che si sentivano in lontananza.
Fu David che, dopo un po’, le si avvicinò. Era molto alto, superava di una spanna intera Maddalena coi tacchi alti, per cui doveva aggirarsi attorno al metro e novanta, e gli occhi avevano il colore azzurro più profondo che lei avesse mai visto.
 
“Ciao, non mi pare di averti mai visto. Come ti chiami?”
“Maddalena”
Lui si guardò intorno con circospezione.
“Non sei la ragazza di qualche attore vero?”
“No, sono un’amica di Annalisa”
Lui aggrottò le sopracciglia, come se stesse cercando di fare mente locale e di radunare alcune idee confuse: ricordava bene Annalisa ed i pomeriggi di pseudo studio quando lei e sua sorella facevano finta di far qualcosa davanti ad MTV, sbavando dietro a Lenny Kravitz e le rock star del momento, ma fra le varie ragazze che erano transitate per casa sua non ricordava una bionda con occhi stupefacenti come i suoi.
“Piacere Maddalena, sono Davide”
“Piacere mio… ti va di ballare?”
Lui la prese per mano e la trascinò in pista con un gesto talmente sicuro che Maddalena non riuscì a fare altro che seguirlo quasi volando, come se avesse avuto ai piedi dei pattini da ghiaccio.
“Visto sei stata tanto audace da chiedermi di ballare  ti dirò un segreto”
“Quale segreto?”
“Qualcuno mi ha sussurrato all'orecchio che avrei potuto far colpo su di te solo se fossi intelligente come credo di essere”
Maddalena rise e si rilassò, lanciando un’occhiata ad Annalisa ed alla sua amica che se ne stavano al lato della pista ridacchiando. Avevano trovato il modo di mandarlo da lei punzecchiando la sua vanità.
“Vorresti farmi credere che fai fatica a trovare una donna? Non ci credo”
Lui sorrise malizioso.
“Dici?”
Maddalena preferì non rispondere direttamente, provando a contrattaccare
“Allora se io fossi tanto intelligente quanto credo di essere dovrei forse innamorarmi di te?”
Lui si fermò un attimo, incredulo che qualcuno gli tenesse testa quando sfoderava le sue armi, poi strinse gli occhi come per scrutarla a fondo.
“Potrebbe essere pericoloso ma di sicuro interessante”
Era così simpatico nel modo di parlare che non si poteva accusarlo di essere presuntuoso.

Risero, ballarono, non parlarono di nulla di importante, semplicemente si muovevano a tempo di musica come se i loro corpi non avessero fatto altro per anni; lui era uno straordinario ballerino, Maddalena invece non lo era per niente, ma lui sapeva guidarla senza il minimo sforzo. Si fermarono quando una persona venne a chiamarlo per farlo parlare con un regista. Maddalena continuò a ballare con gli altri attori, ma sentiva quegli occhi di cristallo in ogni istante, come se fossero il motore di ogni suo movimento quella sera.
Verso fine serata lui tornò a cercarla, trascinandola delicatamente per una mano.
In quel momento il dj decise che era ora di ballare dei lenti e sulle note di You are not Alone di Michael Jackson la trascinò di nuovo in pista.
Lui appoggiò la guancia a quella di Maddalena e, dolcemente, si fece più stretto a lei, come a voler raccogliere loro due in un cerchio. Maddalena aveva l’illusione che fossero soli con il mare, mentre quelle grandi mani che sentiva sulla schiena parevano rimuovere ad uno ad uno, nel loro ritmo silenzioso, i mattoni del muro che lei aveva eretto come sua fortezza contro al mondo.
“Non parli più”
“Già, è vero”
“Qualcosa non va?”
“Sì, sono stanca di essere acuta ed intelligente”
Davide la guardò sollevando un sopracciglio.
“Puoi anche riposare i neuroni se vuoi”
Lei gli si strinse e appoggiò la testa su quella spalla forte. Davide sorrise e in quel sorriso si era instaurato un meccanismo che smontava il personaggio che Maddalena usava recitare. La prese per mano e la portò sul lungo mare dove, seduti lontano dalla gente e dal frastuono della festa, parlarono a lungo della loro vita, delle loro storie, Maddalena le parlò addirittura di Marco.
“Tu ed Annalisa siete molto simili”
Lei lo guardò sorpresa
“A dire il vero tutti dicono che siamo il giorno e la notte”
“Chi lo dice non sa guardare oltre le apparenze”
Mentre la festa volgeva al termine e le persone iniziavano ad andarsene, tornarono verso casa: Maddalena si sentiva come nuda in mezzo ai rami di un bosco, non capiva perché avesse deciso di spogliare la sua anima proprio davanti a lui, mettendosi in una situazione di vulnerabilità: lei odiava sentirsi vulnerabile. Una parte di lei, quella cinica e sospettosa,  continuava ad urlare di fermarsi perché era  proprio quello il momento in cui rischiava di finire nella merda, direttamente e fino al collo, e la fece come cadere dalle nuvole quando sentì quello che Davide le stava dicendo.
“Sai Maddalena, fra due settimane parto, ho vinto una borsa di studio per l’America”
Lei si irrigidì impercettibilmente, ma abbastanza perché lui se ne accorgesse. Cercò di riprendere il più in fretta possibile il controllo della Maddalena fredda e superiore, mostrando un sorriso affabile al quale, però, Davide sembrò non credere.
“Congratulazioni, è un’ottima opportunità. Quanto resterai?”
“Almeno sei mesi, più una tournée che ci occuperà successivamente”
“E’ un bel periodo di tempo…. Come ti dicevo anche io ho in programma di partire per la tesi e….”
“Ssssssh”
Lui le prese il viso fra le mani e la baciò profondamente, attirandola a lui come se dalle sue labbra traesse l’ossigeno per respirare. Lei avrebbe voluto urlargli che lui le faceva paura, insieme a tutta quella forza che pareva avere, ma voleva anche dirgli che lui avrebbe potuto essere la sua salvezza, che era in piena confusione, che non le piaceva aver paura di un uomo. Mise da parte tutti quei pensieri e rispose al bacio aggrappandosi al collo di lui e lasciando spazio solo a quello che sentiva in quel momento, senza preoccuparsi del suo passato, tantomeno del futuro. E tutto all’improvviso divenne più chiaro.
 Lei declinò la sua offerta di passare la notte insieme. Lui le prese la mano.
“Allora nessuna promessa…”
Lei si sentì stringere il cuore mentre rispondeva.
“Lasciamo fare al destino, lui deciderà”

Stegen, 5 gennaio 2005 (mattina presto), Annalisa


Annalisa avrebbe voluto chiedere all’amica come era proseguita la storia David, dato che non gliene parlava da tempo, ma aveva la sensazione che non avrebbe voluto rispondere ed avrebbe elegantemente sorvolato, per cui lasciò perdere e decise di aspettare che fosse lei a raccontare. David era sempre stato un argomento delicato per Maddalena, forse perché per la prima volta aveva trovato una persona che potesse tenerle testa, forse perché era particolarmente bello ed intelligente ed affascinante, forse perché quella volta era scoccata una scintilla diversa dal solito, ma lei aveva perso completamente la testa in barba alla sua teoria degli amori multipli.
Si ricordava benissimo i giorni successivi alla festa a Monterosso: Maddalena aveva rifiutato di andare a letto con lui e gli aveva spiegato in che situazione sentimentale si trovava: Marco era stato un colpo di fulmine, era bello e divertente, aveva saputo farla star bene come poche persone prima di lui. Si erano conosciuti in palestra ma, nel giro di pochi giorni, avevano scoperto di essere terribilmente attratti uno dall’altra. Un pomeriggio lui l’aveva chiamata e le aveva detto che sarebbe passato a prenderla; lei incredula si era vestita con un abito turchese lungo fino al ginocchio e con i sandali col tacco, quelli belli che lei ad Annalisa avevano preso con i saldi, e l’aveva aspettato sotto al portone; lui l’aveva portata al mare a mangiare il pesce e da lì era iniziata una bellissima storia, talmente bella che per quattro mesi lei non aveva avuto altro per la testa, nemmeno lo studio. Probabilmente però il destino del colpo di fulmine era destinato a bruciarsi e, per qualche ragione che non riuscivano a spiegarsi nemmeno loro, il loro rapporto si era tremendamente raffreddato. Da allora entrambi avevano iniziato ad uscire con altri per poi telefonarsi e rivedersi e rimollarsi, ed erano più di tre mesi che questa storia andava avanti. Annalisa non vedeva l’ora che la finisse ed aveva sperato che con David Maddalena avesse trovato il coraggio giusto per lasciarlo del tutto, ma a quanto pareva non era successo niente quella sera. Maddalena aveva risposto che invece era successo tutto: era convinta che il destino li avrebbe fatti incontrare nuovamente ed allora non l’avrebbe lasciato andare così facilmente.
“E se quando lui torna tu sarai già partita per gli esperimenti per la tua tesi?”
“Vedrai che non sarà così… e se lo sarà vorrà dire che doveva andare in un’altra maniera”
Maddalena aveva deciso di fare una tesi sperimentale di sociolinguistica sul bilinguismo dei bambini di genitori italiani in Germania ed entro fine anno sarebbe andata a Berlino da un suo parente per andare a girare per gli asili e per le scuole elementari.
“Così mi scambieranno per una pedofila!”
Lisa rise: se l’avessero detto sarebbero stati molto incauti nel giudicarla… lei era pericolosa ma non certo per i bambini!



“Sai Lisa, mi sembrano secoli che non ci vediamo, ma nello stesso tempo parliamo come se ci fossimo viste l’ultima volta due giorni fa”
Maddalena aveva spento la sigaretta e l’aveva spenta nel bicchiere di plastica che aveva riempito di neve.
“Te l’ho sempre detto che una di noi due doveva nascere uomo.. avremmo risolto tutti i nostri problemi”
“Sì, ma quella nata uomo sarebbe stata di sicuro meno intelligente”
Scoppiarono a ridere.
“No, dai, forse qualche uomo intelligente esiste”
Lisa spalancò gli occhi, non riusciva a credere che Maddy avesse detto una cosa del genere. Aveva sempre avuto un’opinione bassissima sugli uomini, a partire da suo padre, per poi allungarsi agli altri uomini della sua famiglia. Se ne erano sempre fregati di lei e se non se ne fregavano era ancora peggio, per cui non c’era da stupirsi se poi aveva un concetto di amore del tutto distorto, così come lo aveva distorto lei, ma mentre Maddy cercava di trovare uno spazio uscendo completamente dalle righe lei lo trovava infilandosi in storie senza via d’uscita; lei non riusciva a difendersi e spesso si trovava in situazioni alquanto difficili affezionandosi terribilmente a chi la faceva sentire protetta e le riservava attenzioni, ma non riusciva a capire quando queste attenzioni erano solo uno strumento per utilizzarla. Maddy credeva che questo dipendesse dall’iper protettività di suo padre, che la trattava come se fosse fatta di cristallo e aveva cercato in tutti i modi di tenerla lontana dal mondo il più a lungo possibile, mettendola sotto una spessissima campana di vetro. Solo che prima o poi a tutti toccava fare i conti con il mondo esterno e Lisa non aveva sviluppato le difese necessarie. Un po’ invidiava la capacità di Maddy di riuscire a staccarsi quando era ora di farlo, di saper essere aggressiva oppure dolce a seconda delle situazioni, la sua capacità di farsi rispettare. Ma erano capacità che l’amica aveva avuto pagandole care, e questo lo sapeva.

 

 
  
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