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Autore: Lilitu    01/08/2018    0 recensioni
Sakura sta male, è palese, si rende conto che tutto quello che ha sempre amato non la ricambia e che persino genitori e amici non la sopportano. Una notte, però, nei suoi sogni appare un ragazzo inizialmente sfuocato che inizia a prendere forma piano piano che l’aiuta. Dopo 5 giorni il cambiamento sarà fatale.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sakura Haruno | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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~~ Secondo giorno

  Quando aprì gli occhi si stupì nel sentirsi triste per essersi risvegliata in quelle quattro mura.
 Quel ragazzo aveva alleviato leggermente il suo dolore ma non era scomparso anzi ora che si era svegliata l'attanagliava ancora di più.
“Peggiorerà.”
Scese come aveva fatto già altre mattine ad ascoltare i rimproveri della madre che le dicevano sempre le stesse cose.
Uscì come tutti i giorni a svolgere le commissioni e come era già accaduto il giorno prima la Signora Creed non le rivolse la parola guardandola con disprezzo. Tuttavia  quel giorno non fu l’unica a lanciarle occhiate sprezzanti , infatti si aggiunse anche la fruttivendola.
Il suo sguardo era ostile e si limitò a darle le cose che desiderava senza dire una parola  e quando dovette passarle le monete fece di tutto per evitare di toccarla.
Come se toccandola avesse contratto qualche malattia contagiosa e mortale.
Stava succedendo qualcosa.
Le persone accanto a lei avevano cambiato drasticamente atteggiamento.
Persone che lei conosceva da una vita si comportavano in maniera diversa quando la vedevano e quando lei provava a comunicare con loro.
Forse era dovuto al suo di cambiamento che piano piano stava prendendo il sopravvento sulla Sakura dolce e simpatica che tutti conoscevano.
Lo sentiva.
Lo sentiva nelle viscere che qualcosa stava cambiando in  lei e in loro.
Non aveva fatto nulla che potesse aver fatto nascere quell’astiosità nei suoi confronti.
 Qualcuno stava parlando male di lei?
Ma chi?
Chi poteva farle un torto del genere? E soprattutto perché?
Fece un sorriso alla vecchia e se ne andò.
 Stava superando un incrocio quando vide, nella strada che svoltava alla destra  del negozio di fiori di Ino, Neiji insieme a rock lee.
Si avvicinò a Loro per salutarli contenta di vedere finalmente qualche faccia amica.
Aveva davvero bisogno di parlare con qualcuno, di sfogarsi.
Non si era mai sentita così sola e fragile.
Forse Rock Lee avrebbe potuto aiutarla, forse avrebbe potuto dirle qualcosa per tirarle su il morale.
Lei gli era sempre piaciuta e nonostante il rifiuto di Sakura avevano continuato ad essere ottimi amici.
Ricordava ancora quel pomeriggio.
Rock lee era appena tornato da una missione ed era ferito.
Non andò neanche all’ospedale ma corse a perdifiato da lei e non appena la vide l’abbracciò fortissimo poi le chiese di sedersi e parlare.
Quel giorno le aveva confidato di amarla.
Sakura si era sentita onorata e dispiaciuta allo stesso momento.
Aveva ringraziato Rock Lee per essersi dichiarato nonostante i sentimenti che lei provava per Sasuke fossero noti a tutti e lo abbracciò.
Dopo aver chiarito che non aveva nessuna intenzione di distruggere i suoi rapporti con lui lo afferrò e lo portò di corsa all’ospedale.
Aveva rischiato di morire quel giorno e per paura di andarsene senza averle confessato i suoi sentimenti al  posto di andare all’ospedale era corso a cercarla.
Forse era cosi che facevano le persone innamorate.
A quel ricordo si sentì di nuovo speranzosa.
Non doveva contare per forza solo su Sasuke e Naruto.
C’erano molte altre persone nel villaggio a cui voleva bene.
Forse Rock Lee avrebbe potuto aiutarla davvero.
Forse sarebbe riuscita a parlargli di quel mattone che si portava nel basso ventre e magari lui l’avrebbe aiutata a superarlo e a scacciarlo via definitivamente.
Allungò la mano toccare la manica dei due ragazzi per richiamare la loro attenzione quando Rock Lee parlò facendola scattare indietro come se nel toccarli si sarebbe potuta ustionare.
«È vero che Sasuke ha deciso di lasciare Sakura a casa ed è andato in missione solo con Naruto?.»
«Da quanto ho sentito è andata proprio così.» rispose Neiji con un tono di voce piatto.
«Povera Sakura magari le servirà un po' di conforto.»
 «O magari inizierà ad allenarsi di più. Il punto debole della squadra è lei, lo sai perfettamente. Non che sia un incapace, questo no, è molto intelligente, ma in confronto a Naruto e a Sasuke vale meno di zero …»
Non appena quelle parole giunsero alle sue orecchie una lancia di ghiaccio le trafisse il cuore facendole tremare le gambe.
Senza sapere neanche lei come corse via mentre quella parole “vale meno di zero" e "debole" le rimbombavano nella testa ingrandendosi sempre di più.
Correva e correva.
“Vale meno di zero, vale meno di zero, vale meno di zero.”
“Zero,zero,zero,zero. “
 Quelle parole continuavano a ronzarle nelle  orecchie e il mattone che aveva trovato rifugio nel suo stomaco si diresse verso la gola.
«... Da quanto mi ha detto Naruto era un po' che la vedevano giù.  Magari Sasuke non voleva farle correre pericoli.»
«Si deve essere per quello … credi che stia iniziando a provare qualcosa per lei?»
«Chi lo sa.»
 Le case si univano e sfrecciavano accanto a Sakura che continuò a correre finché non raggiunse la sua.
Entrò, lasciò le cose sul tavolo e se ne andò in camera incapace di trattenere ancora per molto le lacrime che le bruciavano gli occhi.
 Non appena si chiuse la porta alle spalle uscirono come un fiume in piena.
 Si afferrò la testa iniziando a colpirsi.
«Uscite dalla mia testa.»  sussurrò muovendosi avanti e indietro.
«Io non sono debole.»
Sentiva il desiderio impellente di urlare, aveva l'urlo in gola che la pregava di uscire ma lei si limitò ad ingoiarlo mischiandolo al vortice di dolore che si muoveva nel suo petto.
 Si appoggiò alla porta immobile sentendosi stanca come non mai.
 Le lacrime avevano preso ormai vita propria e le scivolavano lungo il viso instancabili.
L'unica cosa che voleva fare in quel momento era dormire e non sentire più dolore. Anche se erano solo le sei del pomeriggio strusciò fino al letto infilandosi sotto alle coperte.
Provò a dormire con tutta se stessa senza riuscirvi.
Stanca di tentare invano  andò in bagno e trafugando nel cassetto dei medicinali trovò le pillole che usava sua madre per dormire.
Ne ingoiò due e chiuse gli occhi fermando per un po' le lacrime.

 
 "Sakura ..." La chiamò il ragazzo. "Che succede?  Stai male?"
 Lei rimase seduta con le guance bagnate dai suoi sentimenti e con gli occhi persi nel vuoto.
"Sakura mi senti?"
Il ragazzo del sogno  la  scuote  delicatamente.
 A quel tocco sbatté le palpebre e si riprese leggermente.
"Bevi questo ti farà sentire meglio."
Le porse una conchiglia piena d’acqua.
 Lei fece come gli era stato detto sentendo più leggero il peso nel petto.
"Cos'è successo?"
 Era come se nella sua testa ci fosse una vocina.
Una vocina che le ripeteva le parole nelle orecchie.
 Sua madre quando era piccola le aveva ripetuto più volte che sentire voci non era una buona cosa, ma non lo era neanche dire determinate cose ad una figlia.
"Sakura puoi fidarti di me."
 Il ragazzo le prese le mani  accarezzandogliele.
Notando che lei non lo rifiutava le fece salire fino alle spalle e se la strinse al petto accarezzandole la testa, cercando di farla calmare.
"Tranquilla..."
 Lei ricominciò a piangere.
"Io non sono debole, valgo più di un misero zero..."
 "Shhhh.... Tranquilla, tu non sei debole e vali molto di più di quello che pensano gli altri."
 "Perché mi guardano così? Perché non mi toccano? " urlò piangendo.
 "Io ti sto toccando."
 Lei lo guardò  con gli occhi bagnati e arrossati.
"Hai ragione... tu mi stai toccando." Sorrise con le lacrime che strabordavano. "E pensare che non conosco neanche il tuo nome.”
 "Mi chiamo Akihito  ..." Le confidò per poi continuare ad accarezzarla.
 "Akihito  ..." Ripeté lei. "Mi piace come nome."
Si appoggiò lentamente al suo petto iniziando a rilassarsi ascoltando il battito del suo cuore che aumentava sempre di più il suo ritmo.
Lui continuò a coccolarla finché non si calmò e smise di piangere.
 "La volta scorsa mi hai detto che sei bloccato qui." Disse cercando di ritrovare un po’ di controllo.
Nell'udire quelle parole Akihito smise di far passare le sue mani sul corpo di lei.
 "Si. Sono bloccato qui."
Sakua  allungò una mano e gli accarezzò una guancia.
 "Perché?"
Sorrise di nuovo.
 "È una storia lunga e tu stai per svegliarti. Quando tornerai te la racconterò."
 Lei annuì e chiuse gli occhi per risvegliarsi quando lui le parlò un’ultima volta.
 "Sakura ... Posso chiamarti Saki?"
 Lei sorrise annuendo.
"Certamente Aki."
 Lui le ricambiò il sorriso e questa volta lei riuscì ad intravederlo e quel poco che vide non le piacque poco.

   
 
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