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Autore: Out Of The Blue    04/08/2018    5 recensioni
Double Drabble (più una riga) ispirata dal gruppo FB Parole tra le dita, che ha suggerito per oggi il prompt “occhi”. Si basa su un mio ricordo di molti anni fa, anche se l’ho un po’ esasperato per renderlo più poetico.
Non conosco altri occhi che i tuoi, dorati come sorgenti d’ambrosia; estemporanei come la dea della Sorte.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molti asseriscono che la prima cosa che notano di una persona sono gli occhi. 

Occhi blu di mare in tempesta; occhi azzurri come ridenti stralci di cielo; occhi grigi, cupi e sfuggenti come un funerale; verdi occhi speranzosi di vita e libertà; falò castani e accoglienti come l’intimità di una baita di legno; pozzi senza fondo, magnetici come la nera belladonna. Occhi languidi che si lasciano ghermire con sensualità; occhi penetranti che leggono nel cuore; occhi preoccupati che abbracciano e piangono di empatia; occhi accesi d’ira che si vorrebbe dimenticare per sempre. 

 

Ma io non riesco più a guardarli ed emozionarmi, maschili o femminili che siano. Non conosco altri occhi che i tuoi, dorati come sorgenti d’ambrosia; estemporanei come la dea della Sorte. Non mi conosci né mai ti parlerò. Ti vidi solo una volta, di sfuggita, in un’altra squadra dell’oratorio estivo; l’anno dopo non c’eri già più. Avevo sette anni, forse otto. Ho dimenticato il tuo volto, il colore dei tuoi capelli e la robustezza della tua figura, ma i tuoi occhi sono impressi indelebilmente nei miei ricordi. Quando, in metropolitana o per strada, incrocio per caso uno sguardo altrettanto biondo, non è della rarità dei suoi occhi che mi stupisco. È di rivedere i tuoi. 

 

Come ha osato appropriarsi dei tuoi occhi ammaliatori? Che non mi guardi mai più!

 

 

Angolino delle chiacchiere

In verità non è proprio una double drabble: la prima parte ha 92 parole, ma la seconda 115, a quanto dice il mio contatore. Ma vabbè, non intendevo crearla come drabble e preferisco lasciarla così, anche se formalmente è imperfetta.

La base è vera: gli occhi dorati/ambrati sono gli unici che immancabilmente mi lasciano senza fiato. La vicenda ha sfondo autobiografico, ma ho scelto di non chiarire se questi fantomatici occhi appartenevano ad un bambino o ad una bambina, ecco perché il doppio tag Het/Shoujo-ai. Gli occhi sono occhi, non sono né maschi né femmine. A dirla tutta, non conosco neanche il nome della persona che li possedeva, dev’essere per questo che li ho mistificati così. Ma adesso basta, se no finisce che divento come Leopardi e mi creo una mia “Silvia” personale. 

 

Un bacio a tutti, spero di ritrovarvi nei commenti! <3

Out Of The Blue 

  
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