I. Guerra
"Comincionsi
le guerre quando altri vuole, ma non quando altri vuole
si finiscono."
–
Niccolò Machiavelli, Istorie
fiorentine III, cap. 7 –
I.1
"Padre,
perdonami perché ho peccato. In pensieri, parole ed omissioni.
Le opere,
quelle, già le sai. Sono imperdonabili".
Dietro
alla grata del confessionale, gli occhi di Duo sono l'unico
lampo di colore,
tra il cardinalizio ed il quaresimale.
"Che
penitenza credi di meritare? Mille Salve
Relena e l'assoluzione?" Il tono è rassegnato, stanco,
fattuale;
taglia più a fondo della falce di 'Scythe.
"Duo...
avevi ragione".
"Amen,
fratello. Rendiamo infine grazie a Zero-Due. Vattene in pace".
È quello il problema, gli vorrebbe
dire, a capo
chino e con un segno di croce. Poi lascia una manciata di monete
e accende due
candele mezzo consumate, ex
voto
rimesso quasi con devozione, per una fiammella tremolante:
almeno non l'ha
congedato con un Ritorna
solo per l'estrema unzione.