5- Irrecuperabili
La tensione è palpapile.
Una sensazione di fulgido calore percorre le membra di Naruto: il ricordo di epiche battaglie passate ha risvegliato un'immensa carica combattiva. Le dita fremono, le labbra si increspano in un sorriso di sfida, tipico di chi ha oltrepassato l'inferno ed è sopravvissuto. Inclina all'indietro la testa, inspirando: un solo nome si solleva fino al cielo, pronunciato con impeto folle.
-Sasukeeeeee!
L'Uchiha, di fronte all'eterno amico e rivale, lo osserva con altezzoso orgoglio, memore degli innumerevoli scontri che da sempre hanno caratterizzato il loro rapporto, duplice e complementare. Gli occhi schiusi, le pupille dilatate circondate dalle iridi scarlatte: il momento è giunto. Il respiro calmo, i nervi stesi, i muscoli rilassati nonostante i dolori estremi vissuti nella propria esistenza. Sasuke, degno e fiero erede del clan dello Sharingan, sta godendo di quell'elettricità intensa che sente scorrere tra loro.
-Narutoooooo!
La potenza con cui vengono pronunciati i due nomi si dirama fino a raggiungere due conoscenti poco lontano. Kakashi e Sakura, comodamente inginocchiati a sorseggiare del tea, si scambiano un'occhiata colma di rassegnazione. Lei sorride, ricordando al vecchio maestro innumerevoli aneddoti e riportando alla luce dialoghi, esperienze, memorie passate.
-Sakura,
cara, mi aiuteresti ad alzarmi?
-Dovrebbe assumere una badante, lo
sa?
L'Hatake muove lo sguardo in direzione della Valle dell'Epilogo: gli occhi stanchi, contornati da rughe sagge e profonde, ripercorrono scenari e combattimenti al limite dell'immaginario umano.
-Ricordi? Laggiù.
-Come potrei dimenticare. Fu terrificante e doloroso allo stesso tempo.
Il silenzio scende, portando con sé una incerta consapevolezza.
-E se...?
L'uomo le poggia una mano sulla spalla, tentando di trasmettere il conforto necessario a tranquillizzarla.
-Non preoccuparti, è tutto a posto.
-Parla
più forte, se hai coraggio di ripetere!
Naruto si avvicina all'amico di vecchia data, con una calma quasi sovrannaturale. Il viso di Sasuke ormai è un libro aperto, nonostante gli anni abbiano lasciato parecchi segni del loro passaggio.
-Non capisco un accidente di quello che stai dicendo, brutto vecchiaccio rachitico.
Il moro, decisamente irritato da quella vicinanza inattesa quanto indesiderata, afferra di rimando il colletto di Uzumaki, avvicinando le labbra al suo orecchio.
-Ripetilo:
rachitico a chi, scusa?
-Che cosa?
-Cosa chi?
-Cosa che cosa?!
-Se
parli come mangi, siamo a posto. Ho detto che non ho capito quello
che hai detto!
-Capito che?
Le fronti corrugate dalla rabbia e dalle decadi lasciate alle loro spalle, si incontrano con violenza, cozzando testardamente.
-Narutooooo!
-Sasukeeeee!
-È mai possibile debba succedere tutte le volte?!
-Sakura, non darti cruccio: è la senilità che si manifesta. A volte ti fa confondere i nomi dei nipoti e a volte, come nel loro caso, ti fa dimenticare di cambiare le batterie all'apparecchio acustico.
Il sospiro di sollievo si accompagna ad una risata roca e sincera.
-Sono proprio irrecuperabili, vero?
-Scusa cara, non ho capito: puoi ripetere?
-Ho detto che siete proprio irrecuperabili, caro maestro Kakashi.