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Autore: MielChan    06/08/2018    0 recensioni
[Newtmas AU]
Thomas non riusciva a capire un sacco di cose, perché lui era l'unico a non sognare la propria anima gemella!? perché i suoi sogni al riguardo erano così confusi? Eppure in questo mondo era normale sognare la persona con cui si è destinati a stare.
Ma lui no! A lui non accadeva.
L'unica cosa certa nella vita di Thomas, era il fatto che odiava...
il suo odiosissimo cugino!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Newt, Newt/Thomas, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Thomas era entusiasta per un sacco di cose, quella giornata l’avrebbe conclusa con Newt, non sentiva più quel senso di tristezza addosso, aveva scoperto cose nuove sul conto di Newt e pian piano si stavano riavvicinando, che a Thomas gli piacesse, forse oramai lo aveva già accettato, stava procedendo tutto bene infondo,  finché una coppietta sul treno non si misero a parlare su quanto fosse bello avere un’anima gemella e tant’altro.
Ecco cosa rovinava tutto, la dannata questione sull’anima gemella.   
Certo, Thomas non l’aveva, o almeno, i sogni che faceva non li capiva e non ne trovava nemmeno un senso, forse erano premonitori, o forse semplicemente non centravano nulla.
Ma non era tanto Thomas il problema, il problema era Newt… lui un’anima gemella l’aveva! L’avrebbe incontrata prima o poi, era destinato a stare con lei, con tutti questi pensieri negativi l’umore di Thomas calò a picco, col tempo Newt divenne per lui una persona troppo importante, non voleva più perderlo, e si pentiva, pentiva di non averlo mai notato prima, si pentiva perché fatto influenzare troppo dagli altri e per averlo ignorato per tutto questo tempo.
Newt notò immediatamente l’umore pessimo di Thomas, cercò di capirne il problema parlandone direttamente con lui, ma lui non disse nulla.
Avrebbe semplicemente apprezzato il momento, è questo ciò che si impose,  avrebbe amato  ogni secondo, ogni minuto, ogni giorno in sua presenza, e poi l’avrebbe accettato, accettato la sua anima gemella, avrebbe accettato l’assenza dell’unica persona che gli importava veramente.
Quando arrivarono finalmente a casa di Thomas, ormai l’orario scolastico era terminato, non che gli importasse qualcosa, probabilmente il giorno dopo avrebbe avuto un richiamo dal preside o qualche giorno di sospensione, nulla d’importante per lui, l’unica cosa importante  ce l’aveva affianco a lui.
Non era la prima volta che passavano una giornata da soli, ormai erano anni che si incontravano di sera o di pomeriggio per stare un po’ insieme, guardavano qualche film, giocavano a qualcosa, studiavano assieme, cose normali, ecco.
Anche quella volta non cambiò nulla, si misero davanti alla tv a guardare qualche film comico per alleggerire la tensione creatasi ore prima. Thomas era forse ancora un po’ scosso, la notizia che Newt in realtà fosse adottato lo spiazzò letteralmente, anni e anni a credere il contrario.
‘’Newton, no, fermo!’’ Thomas era andato a prendere qualcosa da mangiare dopo il film, e, ovviamente, la sua cagnolina al sentire del cibo iniziava a saltare per prendere qualcosa anche lei. ‘’Newton, a cuccia! Thomas, ma com’è che non riesce a capirmi?’’ Domandò Newt, e no, in tutti questi anni Thomas si era scordato di avvertirlo del vero nome di Newtie.
‘’Promettimi di non ridere…’’ Rispose prendendo a sedere e Newt si mise accanto a lui.
‘’Sentiamo.’’
‘’In realtà non si chiama in quel modo…’’
‘’Cosa? Mi ricordo avevi detto si chiamasse così quella volta.’’ Lo guardò negli occhi stranito.
‘’No, ecco, sai che da piccolo avevo una certa rivalità con te, no? Ehm, io non volevo un barboncino… non mi piaceva, cosìcomenonmipiacevitu.’’ Già, disse l’ultima frase tutta attaccata per non farsi sentire. ‘’Così in realtà si chiama Newtie…’’ Concluse infine sperando che Newt non se la prendesse, ma lui anziché dire qualcosa, semplicemente scoppiò a ridere, una risata che alla fine contagiò anche Thomas.
‘’Avevi promesso di non farlo!’’
‘’No, io ti ho detto di parlare, non che te l’avrei promesso.’’ Disse continuando a ridere guardando Thomas, quell’attimo sembrava quasi un sogno.
Sogno che Thomas fece quella mattina.
‘’Ho sognato questa scena stanotte.’’ Disse con noncuranza ma Newt si irrigidì smettendo di ridere. ‘’Ehm, qualche problema?’’ Concluse Thomas guardandolo preoccupato.
‘’No, nessuno… devo andare ora Tommy.’’ Si alzò di scatto per andarsene via ma Thomas,  preoccupato più di prima, cercò di fermalo.
E qui il casino.
Thomas si alzò velocemente,  ma la sua cagnolina si mise in mezzo e lo fece inciampare... inciampare addosso a Newt, quando riuscì ad aprire gli occhi ciò che vide furono soltanto gli occhi sbarrati del più grande sotto di lui.
E ciò che sentì, fu solamente quel loro flebile tocco di labbra.
Thomas si alzò immediatamente allarmato, si scusò subito ma Newt semplicemente gli disse di non pensarci e scappò subito via.
Aveva appena baciato Newt!
Ok… era stato soltanto un contatto di labbra che di bacio non aveva niente, ma era lo stesso un contatto!
Newt se ne andò subito, Thomas voleva fermarlo, bloccarlo, qualsiasi cosa! Ma rimase lì, immobile a fissare la porta chiudersi.
Non sapeva più cosa pensare, se Newt non si fosse tolto avrebbe volentieri continuato quel loro fugace bacio.
‘Godersi il tempo un caspio!’ No, assolutamente no,  Thomas non poteva e non voleva cedere Newt a nessuno, ma come poteva fare? Loro non erano destinati a stare insieme, sono soltanto persone che si sono incontrate a fortuna, prima o poi l’anima gemella di Newt sarebbe comparsa e poi? Che cosa avrebbe fatto Thomas?
Ormai era diventato un cumolo di domande senza risposta.
Alla fine Thomas non lo seguì, non fece assolutamente nulla, rimase lì in piedi pensieroso e ferito, dopodiché decise semplicemente di andare a riposare, voleva dormire… dormire e far scomparire i suoi dubbi per sempre.
Tutta colpa di quell’odiosissimo Newt.
Di quel dannatissimo Newt.
Quel Newt che ormai amava più del previsto.
   
 
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