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Autore: elelunare    07/08/2018    1 recensioni
Storia Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita.
L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazione che l'uno ha per l'altra? Oppure cederanno con il rischio di essere scoperti?.. Come se non bastasse la ciurma approda in una nuova isola dove i pirati vengono considerati veri e propri idoli. Sì, ma qualcosa andrà storto e le cose si complicheranno, non solo per Zoro e Robin.. ma anche per un altra coppia. Consiglio di leggere, per chi non l'avesse fatto, prima "Questa volta lo farò io" perchè ci sono moolti riferimenti. Buona lettura! :)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I pirati arrivarono giù, al piano inferiore, all'inizio di quel corridoio bicolore. Regnava un silenzio totale.

Sanji, con in spalla Nami, dissentiva con la testa. “C'è troppo silenzio qui”.

“Dai, non fare il melodrammatico ora! Staranno dormendo no?” disse Zoro e bussò senza nemmeno pensarci alla prima porta. “Oii! Apri! Chiunque tu sia!” urlò.

Non ci fu alcuna risposta dall'altra parte, quindi lo spadaccino prese la maniglia e provò a spingere, la porta si spalancò.

“Sei un citrullo!” Gli fece dietro di lui Sanji. “Questa è la tua stanza!”

“Bada a come parli..” rispose Zoro un po' irritato e imbarazzato, quando ci si doveva orientare faceva sempre figure di merda plateali.

I tre osservarono la stanza verde, più un bar molto fornito che una camera da letto! Robin passò davanti per ultima e sbirciò dentro nascondendo un sorriso divertito.

“Ecco, questa dovrebbe essere la stanza di Franky..” disse il biondo vicino alla porta di fronte.

Lo spadaccino si avvicinò anche a quella porta con fare deciso.

“OII! Franky! Ci sei?! Scusa ma questo cuoco vuole sapere se è tutto ok!” gridò di nuovo mettendo già la mano alla maniglia “Ah, troppe donne danno alla testa..io l'ho sempre detto” brontolò e provò a spingere la porta senza aspettare risposta. Questa, inaspettatamente si aprì.

I tre videro una supermoderna camera da letto azzurra, zeppa di modellini di automezzi e costruzioni strane, un monitor gigante e altri affari che non capirono a che cosa servissero, un letto che sembrava sospeso...ma del cyborg nessuna traccia.

“Lo sospettavo..” iniziò il biondo.

“Sarà in bagno” sdrammatizzò Zoro ma non lo disse convinto, una certa inquietudine stava contagiando pure lui. Si avvicinò al piccolo bagno e sbirciò dentro mentre Robin, Sanji e una Nami ancora svenuta, rimanevano sulla porta. Nulla, Franky non c'era proprio.

“Controlliamo tutte le stanze e ..facciamo attenzione” disse lo spadaccino fissando ancora quella piccola toilette blu, pareva inviolata.

I tre iniziarono a bussare alle porte delle stanze, non ebbero nessuna risposta, nessun movimento all'interno e ben presto capirono che quelle camere colorate erano tutte deserte, non c'era più nessuno in quel corridoio. Anzi, il palazzo intero sembrava deserto, c'era davvero un silenzio assoluto, preoccupante.

“Vaa bene, c'è sul serio qualcosa che non va..”

“Ah! Te ne sei accorto alga marina! Finamente!..”

“Saranno stati catturati e ora li staranno torturando...chissà che cose atroci gli staranno facendo..” parlò tra sé e sé Robin.

I tre riuniti in mezzo al corridoio non continuarono per molto a scambiarsi commenti di disappunto perché il forte suono di una sirena riempì i corridoi di quel palazzo. Era un frastuono assurdo accompagnato da una voce registrata che indicava la causa di quel forte allarme.

“ALLARME EVACUAZIONE! ALLARME SGOMBERO IMMEDIATO DELL'AREA!!”

I tre compagni si guardarono sorpresi tenendosi le mani alle orecchie.

“Che cazzo succede adesso?!!” fece Zoro.

“ALLARME EVACUAZIONE! RISCHIO ANNEGAMENTO! EVACUARE L'AREA IMMEDIATAMENTE!”

“Che vuol dire..?!?” disse il cuoco girandosi da una parte all'altra, ma non riuscì a dire ne a far altro perché dal fondo del corridoio arrivò un ondata d'acqua potente. I tre fecero solo in tempo a vederla arrivare per un secondo.

La massa d'acqua con una forza poderosa li trascinò via lungo tutto il corridoio, non ebbero modo di reagire e non si resero neppure conto che quell'androne alla fine si aprì scaraventandoli fuori dall'edificio.

Il getto enorme d'acqua creò una piccola cascata che finiva nel laghetto di sotto.

 

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Robin tossì. Sputò un po' d'acqua e riprese a respirare normalmente. Aprì gli occhi. Buio, sì erano all'esterno ed era notte, un brivido le percorse la schiena. Era fradicia.

“Tutto bene, archeologa?” Zoro era seduto per terra a due metri da lei, inzuppato come lei, lo vedeva a malapena.

“Mah..devo dire che prima stavo meglio, siamo stati..scaraventati fuori?..” gli chiese lei. Però sentì la voce di Nami e quella del biondo avvicinarsi, si tirò su a sedere.

“Adesso sono apposto! Non ho bisogno di una mano per camminare! E poi..sono sicura, ero arrabbiata con te per qualcosa, giusto?! Vedrai, mi verrà in mente..” disse la rossa.

“Chissà dove sono finiti quei due....Ah! Eccovi qua!” Sanji li aveva visti alla fine. I due si riunirono allo spadaccinoe all'archeologa.

“Robin! Ma che è successo?!” inziò a dire Nami correndole incontro, sembrava essersi ripresa con quel bagno inaspettato “E' colpa di Sanji, vero? Io so che….Aspetta! Adesso ricordo! IO STAVO MALE BACATO DI UN CUOCO E TU NON HAI RISPOSTO! AHAH! Visto?! Ora me la pagherai!!” Il biondo iniziò a indietreggiare con le mani alzate..

“AHH!” fece la rossa.

Una potente luce, all'improvviso, le aveva accecato gli occhi. Tutta l'area attorno al lago venne illuminata da numerosi fari. Una forte voce piombò su di loro.

“Bene, ricercati numeri uno! Siete in quattro ma al momento ci bastate! Qui è la marina, se non mi avete riconosciuto sono il vostro caro viceammiraglio Smoker! Devo proprio catturarvi questa volta, comandi dall'alto, e poi sarete daccordo con me nel dire che ne avete combinate fin troppe.. e diavolo! Bei vestiti! Ah ah!”

“Loro, qui?! Come ci hanno trovato?!” esclamò Sanji mentre Zoro e Robin si alzavano in piedi pronti a rispondere ad eventuali attacchi, Zoro impugnava già l'elsa e Robin aveva incrociato le braccia.

Nami, già furibonda con il biondo, non aspettò neppure un secondo e attaccò.

“ANCHE. VOI!!!. Mi avete fatto tutti perdere la pazienzaa!!! Clima Takt! Fulmini!!” Allungò il suo bastone e generò una nuvola temporalesca che colpì tutte le luci puntate su di loro, l'area limitrofa e qualche marines. Il buio ripiombò sui quattro e il cuoco si complimentò con lei. Ma in risposta ebbe solo un occhiataccia e uno sberleffo. I quattro ne aproffittarono per scappare ma lo spadaccino iniziò a correre dalla parte sbagliata e Robin se ne accorse e con una smorfia lo seguì.

Così facendo il gruppetto si divise, con i marines alle calcagna.

Smoker si girò guardando la donna col mantello accanto a lui. “Vai te dal tuo amichetto?” gli fece.

 

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“Ah! Ci stanno ancora inseguendo! Dobbiamo seminarli!” gridò Nami correndo. Nonostante il buio quei marines riuscivano comunque a stargli dietro. Avevano degli strani oggetti luminosi che puntavano contro di loro. “Ma Robin e Zoro dove sono finiti?!”

“Non ne ho idea! Siamo noi due soli soletti, mon amour..!” rispose Sanji avanzando veloce però ad un tratto si fermò di botto. Si voltò in direzione dei nemici.

“Ah! Mi avete scocciato! Buonanotte!” Il biondo con questa frase colpì il terreno sotto di lui con un gamba. L'urto forte provocò una voragine che si aprì e numerosi marines ci sprofondarono dentro.

“Ahh..dunque..ora siamo davvero soli, mon amour..♥” si girò con gli occhi a cuore verso la rossa.

“ Andiamocene cretino! Prima che ne vengano altri! E poi dobbiamo trovare quei due!”.

Nami e un Sanji-spargi cuori si dileguarono nell'oscurità.

 

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L'archeologa e lo spadaccino erano accerchiati, c'erano marines ovunque. Era ovvio che la strada che quell'uomo aveva preso era stata la peggiore, e Robin non era riuscita a fargli cambiare direzione in tempo. Le luci dei marines accecavano la vista della mora. Non sapeva se sarebbe stata in grado di usare la sua abilità al meglio, non riusciva a vederci nulla così!

“A quanto pare, ci si rivede, Roronoa Zoro!”

Quando Robin sentì quelle parole si irritò in modo che neanche lei poteva immaginare. Era ancora quella donna! Quella donna che aveva quasi fatto fuori ad Alabasta, quella donna che lui aveva trasportato sulla spalla a Punk Hazard..una donna che usava la katana.

“Toglietevi di mezzo, io vi ho avvertiti..” disse tranquillamente Zoro sfoderando le spade. Qualcuno mormorò qualcosa tra le fila bianche, Tashigi li sentì e li guardò molto male.

“Uomini! Non ci faremo intimorire! All'attacco!!”

I marines gridarono rinvigoriti da quelle parole e iniziarono ad avanzare veloci, Zoro disse a Robin di stare giù e ferma.

Poche mosse, pochi attimi e tutti quegli uomini erano a terra. Qualcuno era immobile, altri si lamentavano dal dolore. Il gioco era durato poco. Era rimasta in piedi solo Tashigi che brandiva ancora la katana in mano.

“Li ho storditi..” disse noncurante Zoro alla mora porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi in piedi.

Robin non prese quel palmo, si alzò da sola fissando l'altra donna lì, a pochi metri.

“Mm. Non serve che me lo dici. Direi che però hai dimenticato qualcuno..” pronunciò seria e poi guardò lo spadaccino “Devo farlo io?” gli disse scrutandolo e lui lo sentì assurdamente che c'era qualcosa che la infastidiva. E quella cosa era quella donna-capitano.

Zoro fece a Robin un mezzo sorriso restando immobile e prendendo tempo. Si chiedeva che cosa avrebbe dovuto fare.. Meglio stordire anche quella donna oppure lasciarla nelle mani di Robin?..Non era una decisione facile da prendere, e poi cosa doveva farle lui? Era pur sempre una donna, non gli era mai piaciuto prendersela con i più deboli, andava contro i suoi principi.

Pensava così lo spadaccino quando la mora non aspettò oltre e attivò la sua abilità facendo volar via la spada di mano a Tashigi. Fu repentino e il capitano rimase di stucco. “Maledetta!” urlò mentre apparivano intorno a lei numerose braccia che la tenevano ferma e la immobilizzavano.

“AHH!” urlò ancora mentre Robin si avvicinava a lei con uno sguardo privo di pietà. Zoro seguiva la scena con un punto di domanda in faccia.

“Robin.. andiamocene, dobbiamo recuperare gli altri due e capire cosa fare per..”

“Va avanti tu, la strada giusta è quella, farò presto, vedrai..” gli disse lei dandogli le spalle e indicando la direzione alla sua sinistra.

Zoro si chiese se Robin avesse intenzione di farla fuori.. Non poteva essere, non era da lei agire così. Quell'occhiata che gli aveva tirato però.. era chiaramente molto arrabbiata. Zoro rimase lì fermo, senza muovere un passo. Più che altro ipnotizzato da quell'insolito comportamento.

“Ahh!” gridò ancora il capitano e Robin le chiuse la bocca con una delle tante mani sbocciate. Le si avvicinò quasi fino a sfiorarla conscia che lo spadaccino era ancora lì, a pochi metri, non era affatto andato via. Aveva paura che lei l'avrebbe uccisa? Forse temeva per la sorte di quella donna? E perché?..

“Questa è la seconda volta che ti lascio vivere. Non credo che ce ne sarà una terza..” le sussurrò pianissimo scrutandola da vicino e strinse quel tanto che bastava per farla svenire.

Le braccia sparirono lasciando cadere a terra quel capitano e lentamente Robin si incamminò verso lo spadaccino, non lontano si sentivano le urla di altri marines che stavano accorrendo sul posto.

“L'ho..stordita, tranquillo..” gli fece torva quando gli passò accanto. Lo fulminò con un occhiataccia e lui si chiese che diavolo avesse fatto per meritarsela. E poi pensò anche che era dannatamente bella quando si incavolava.

 

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Correvano. Correvano nell'oscurità cercando di raggiungere le luci della città bianca. I marines non li inseguivano più a quanto sembrava. Nami e Sanji erano riusciti a raggiungere una altura e ad un tratto la rossa si fermò per prendere fiato.

“Aspetta un attimo! Uffh! Non ho...di certo...il tuo ritmo..ah!” Urlò al cuoco che si fermò di colpo, lui era fresco come una rosa.

“Ehi! Io mi sono offerto di portarti! Ma se sei ancora arrabbiata, tesoro, non è colpa mia.."

“Ah! Ah! CERTO che lo sono...uffh!”

Ora che erano fermi iniziarono a sentire chiaramente che sotto di loro c'era un bel trambusto, le voci e i rumori di passi si facevano sempre più distinti, i due si misero dietro ad un groviglio di arbusti a cercare di capire che cosa accadeva lì sotto. Apparvero prima due piccole figure che correvano, l'uno vicino all'altra. Quei due poi si arrestarono e una massa di altri uomini li accerchiò.

“Sono Robin e l'alga??! Che fanno? Si fanno mettere sotto così?..” commentò Sanji.

“SHHh! Si..dicono qualcosa..” lo zittì la rossa.

Sì, quei due erano proprio l'archeologa e lo spadaccino e sembrava si stessero dicendo qualcosa ad alta voce.. Ma si erano accorti di esser accerchiati?! Che stavano facendo? Rischiavano di essere catturati così! Nami guardava stupita e capì vagamente che cosa i due si stessero dicendo. Ascoltava concentratissima con la bocca socchiusa.

Sanji la fissava e dissentiva, mah..lui non riusciva a capirci proprio nulla. Parlavano del capitano forse..e perchè, poi? Il biondo ne approffittò per accendersi una sigaretta osservando più che altro le belle forme della rossa invece di prestare attenzione a quello che accadeva lì sotto. Sarebbe stata una pausa interessante, decretò.

  
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