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Autore: GattyP    08/08/2018    3 recensioni
Lily Anderson e Peter O’Neil sono ormai arrivati all’anno dei “Doni della morte”! Ultima fanfic della saga, nel pieno rispetto del Canon.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 4

 

La Spada di Grifondoro

 

Era il giorno in cui saremmo dovuti andare ad Hogwarts, dove ci aspettava Severus Piton. Ma due giorni prima eravamo stati alla consueta visita dal dottor O’Malley (il medimago che seguiva Lily), che le aveva sconsigliato, oltre agli sforzi eccessivi, anche materializzazioni e trasporti magici. Lily aveva quindi deciso di sospendere le lezioni scolastiche (mentre eravamo d’accordo che io ci sarei andato, almeno saltuariamente, per non rimanere troppo indietro con il programma… sì, va bene, stavamo sempre trattando argomenti che già avevamo svolto ad Hogwarts e non c’erano troppi problemi) e, logicamente, non poteva neanche ritornare ad Hogwarts, dato che c’era qualche rischio per la salute del bambino.

Piuttosto che inviare il solito gufo con un messaggio criptato, Lily stessa mi pregò di tornare ad Hogwarts da solo ed aggiornare Severus Piton delle novità e delle sue condizioni. Malvolentieri (sinceramente avrei preferito stare con lei), ma tranquillo perché rimaneva, in ogni caso, Eliza con lei, dopo cena mi spostai nel Bosco degli Inferi e quindi ad Hogwarts.

Nel bagno non c’era nessuno (avevo sempre il terrore di imbattermi in qualche ragazzo o ragazza: per questo generalmente mi spostavo dopo aver messo tra le labbra l’anello, diventando così invisibile). Subito dopo mi materializzai nella Presidenza.. Stranamente anche qui non c’era nessuno. Poi vidi un biglietto sulla scrivania, che evidentemente Piton aveva lasciato per noi: Sarò qui alle 21.30. Scusate.

Beh, mi conveniva aspettare. Avrei magari potuto fare una chiacchierata intanto con il… Cappello Parlante, pensai. Mi avvicinai al magico oggetto che si trovava, in una bella bacheca, vicino alla Spada di Grifondoro, quella che Piton doveva consegnare ad Harry Potter, prima o poi, secondo gli ordini di Silente.  Stavo per provare un’altra volta il Cappello (che cosa mi avrebbe detto? mi avrebbe riconosciuto?), quando sentii dei passi attutiti salire le scale in basso. Erano più di una persona… Che diavolo stava succedendo?

Mi appiattii nell’ombra, nella parete opposta, e tirai fuori la bacchetta. Sentii uno scatto sulla porte e… vidi entrare Ginny, Luna e Neville Paciock!

- Presto, portiamo via la Spada e nascondiamola - diceva sottovoce Ginny agli altri due.

Oddio. No! La spada non doveva essere rubata! Piton doveva consegnarla ad Harry Potter. Lui e Silente avevano elaborato un piano, il migliore piano possibile in quelle condizioni, e ora quei tre ragazzi, con il loro impulsivo furto, potevano mandarlo in malora. Come avrebbe potuto Harry Potter distruggere gli horcrux senza quell’arma, che i tre avrebbero nascosto chissà dove? E non rischiavano di farla cadere nelle mani di qualcuno che appoggiava quel pazzo di Voldemort, o di Voldemort stesso? Dovevo impedirglielo. Né potevo spiegare il mio comportamento: nessuno doveva sapere del doppio gioco di Piton, che  era rischiosissimo!

Uscii fuori dall’ombra.

- E voi che diavolo fate, qui?  - dissi puntando la bacchetta su di loro.

I tre naturalmente non si aspettavano di vedere qualcuno nell’ufficio del Preside, tanto meno me, subito si spaventarono, ma poi, vistomi in atteggiamento ostile, mi puntarono contro le loro bacchette. Poi Ginny mi disse: - Che ci fai tu, qui, Peter? Dovresti essere in Irlanda. Sei con noi o contro di noi?

- Cosa volete fare? - chiesi ancora una volta, anche se avevo già capito le loro intenzioni.

- Nascondere la spada che quel vigliacco assassino di Piton ha rubato al suo legittimo proprietario, Harry Potter - disse Ginny - Silente gliel’ha lasciata nel testamento, l’ho saputo… Non ostacolarci, per favore, sei nostro amico…

Non potevo dire loro quello che sapevo: che la spada doveva rimanere a Piton, che il Preside stava facendo un rischiosissimo doppio gioco a favore proprio di Harry… e non potevo lasciarli andare via con la spada.

- Nessuno prenderà quella spada, che è del preside Piton. Dovrete passare su di me - dissi, con la faccia più decisa che mi fu possibile mostrare, sempre puntando la bacchetta su di loro.

Vidi la delusione negli occhi di Ginny e Luna, ma anche una strano sguardo in quelli di Neville, che evidentemente sospettava di me.

- Spostati, Peter, per favore - disse Luna - So che sei buono…

E, mentre Luna parlava, quasi contemporaneamente Ginny e Paciock mi lanciarono due incantesimi (un Expelliarmus ed uno schiantesimo). Riuscii a fare uno scudo  respingendo le maledizioni (grazie anche all’anello che amplificava i poteri della mia bacchetta) e,  silenziosamente, lanciai un Petrificus a Paciock e lo colpii in pieno. Nel frattempo Ginny lanciava maledizioni (anche la fattura orcovolante) contro di me, sempre respinti grazie allo scudo. E, contemporaneamente, urlava alla compagna: - Luna, stendilo! Insieme!

Luna mi guardava ancora con la bocca aperta, come se non credesse a quello che vedeva. Non volevo fare del male a nessuno, ma non potevo rimanere lì a farmi colpire. Lanciai, con un incantesimo silenzioso un Expelliarmus e sbalzai lontano la bacchetta di Ginny.

- Traditore! - mi urlò la rossa, infuriata, e, approfittando del fatto che non mi aspettavo la sua mossa, si avventò su di me “alla babbana” , graffiandomi con le unghie la faccia: che cavolo di unghie aveva! Sentii un dolore fortissimo sulla guancia sinistra (che diavolo di unghie aveva?) e, feci appena in tempo a respingerla (con uno scudo, che materializzai tra di noi…non volevo farle del male) prima che mi cavasse un occhio. Ma era impazzita?

- State lontane e andate tutti e tre via - urlai. - Nessuno prenderà quella spada.

Ginny era ad un passo da me e mi guardò con uno sguardo pieno di delusione e d’odio: - Mi fai schifo, O’Neil - diceva - Mi vergogno di averti considerato un amico. Cosa hai avuto da quel maledetto preside assassino per tradirci?

E poi, rivolta all’amica: - Luna, disarmalo!

- Senti, Peter, metti via la bacchetta, per favore… - provò a dire Luna - Ci serve la Spada…

- Metta a terra la bacchetta, signorina Lovegood, o dovrò metterla in condizione di non nuocere - sentii dire da una voce alla mia sinistra: era Severus Piton che era apparso al mio fianco. Luna, esitante, obbedì

E poi, rivolto ai tre: - Adesso i miei alunni si dedicano anche al furto, vedo…

Ginny Weaslety lo guardò con uno sguardo carico di disprezzo, simile a quello che aveva rivolto poco prima a me: - Lei non è il proprietario della spada. E’ solo un vigliacco assassino…

Non si può dire che la rossa non avesse il coraggio. Ma non continuò, perché Piton lanciò un Languelingua e Ginny non poté continuare la frase. Poi Piton innervò Paciock e, rivolgendosi ai tre:

- Ora andate! Penserò domani alla vostra punizione. Mi avete tutti e tre deluso! E’ necessario che rispettiate l’autorità… e ve lo farò ricordare. E le bacchette per questa notte le tengo io…

Neville e Ginny ci guardavano con lo sguardo carico d’odio e (tanto per cambiare) di disprezzo. Ginny si avvicinò a me. Sostenni lo sguardo. Poi, quando fu vicinissima a me, mi sputò in faccia. Mi aveva sputato! Non ci credevo! Non poteva parlare e manifestò in quel modo tutto il suo disprezzo per me, che credeva connivente con il malvagio preside mangiamorte.

Paciock, dal conto suo, si sentì in dovere di insultarmi: - Irlandese, sei solo uno schifoso traditore. Sei peggio di Giuda. Per quanto ci hai venduti? Sei un vigliacco traditore…

- Se non volete essere appesi per i piedi, vi consiglierei di andarvene… in silenzio - disse Piton. - E ora, via!

I tre se ne andarono, ancora guardandoci con odio (almeno Ginny e Neville; Luna aveva solo uno sguardo perplesso, come se non capisse la cosa, ma non dubitasse di me). Mi pulii il viso con il dorso della mano. Piton  provvide ad accompagnarli fuori, poi interrogò il Gargoyle per sapere come erano passati (conoscevano la parola d’ordine… o forse l’avevano semplicemente indovinata) e provvide quindi a cambiarla. Poi si rivolse a me: - Grazie, Peter… Sarebbe stato un grosso problema se avessero rubato la spada e l’avessero nascosta chissà dove. Tu sai a cosa serve…

- Sì, lo so. Ma mi ha fatto male essere trattato così dai miei amici… mi considerano ora un traditore…

- Beh, benvenuto nel club - mi disse semplicemente, dandomi una pacca sulla spalla. Poi, cambiando discorso: - Come mai non c’è Lily? Non sta bene?

 

Una mezzora dopo ero di nuovo in Irlanda con le ultime notizie di Severus e il desiderio di essere consolato da Lily. Ancora mi dispiaceva di quello che era successo. Subito apparso a casa, spaventai Lily (Eliza era andata a dormire), che mi vide con le unghiate di Ginny sulla faccia (ero stato medicato da Severus, ma qualcosa era rimasto: evidentemente le unghie della ragazza erano ricoperte da qualche imprecisato smalto magico).

- Peter! Cosa ti è successo! - chiese subito, agitandosi.

- Il mio fascino con le ragazze è decisamente in calo, da quando ti ho sposato - provai a scherzare. E poi più serio: -  La reazione di una nostra amica… - e le raccontai tutto.

- Non potevi fare diversamente, amore - mi disse Lily - Mi dispiace però per te.

- Non preoccuparti. Magari alla fine si saprà tutta la verità, no? E mi chiarirò con Ginny… mi dispiace che mi stia odiando… e che pensi che abbia tradito la loro fiducia…

- Sì, vedrai, amore. Presto vi chiarirete… - Poi, per farmi tornare il buon umore: - Sai, il bimbo voleva le tue carezze, gli sei mancato…

Sorrisi e mi avvicinai a mia moglie e cominciai ad accarezzarle il pancione parlando con il mio piccolo, lì dentro…

 

 

 

Ok, cominciano i guai. Chi ha detto che aiutare Harry e company a sconfiggere Voldemort sarà una cosa facile? E, dato  che “piove sempre sul bagnato” (vecchio proverbio babbano), cosa  accadrà nella prossima puntata, che pubblicherò sabato prossimo? Intanto un abbraccio a tutti e alla prossima. Gatty :)

   
 
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