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Autore: MonicaX1974    08/08/2018    1 recensioni
Harry e Chloe.
Lui deluso dalla vita, lei con un immenso dolore nel cuore.
Lui pensa solo a divertirsi, lei cerca di ritrovare la speranza.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And darling I will be loving you 'til we're 70
And baby my heart could still fall as hard at 23
And I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Maybe just the touch of a hand
Oh me I fall in love with you every single day
And I just wanna tell you I am

"Thinking out loud"

Ed Sheeran

*********

«Ha usato benissimo anche gli occhi e non solo le mani!» La voce di Harry si alza di qualche decibel mentre saliamo la scala mobile della metropolitana.

Non ha smesso di lamentarsi dell'uomo che è stato il suo massaggiatore per un'ora. Ha continuato a dire che mi guardasse un po' troppo - cosa non del tutto falsa -, ma non sembrava rendersi conto di quanto sbavasse la donna che avrebbe dovuto dedicarsi a me e che invece ho dovuto richiamare più di una volta perché distratta da qualcosa - per meglio dire da qualcuno, più precisamente da Harry e da ogni cosa che lo riguardasse, che fosse una battuta o un minimo movimento.

Dopo il massaggio, abbiamo fatto l'idromassaggio - durante il quale è stato difficilissimo tenerlo a bada. Sembrava che volesse recuperare in poche ore, tutto il tempo perso in queste settimane. Non mi dispiace il suo costante apprezzamento nei miei confronti, ma l'obiettivo è fargli distendere i nervi, non continuare mantenerli in tensione. Sto facendo il possibile per resistergli, ma non so per quanto durerò senza cedere.

«Quindi Harry Styles è geloso» dico con tono soddisfatto.

«Ho gli occhi per vedere e sto facendo solo una constatazione.» Non ammette di essere geloso, ma non importa: il suo sguardo vale più di mille parole, quindi non insisterò su questo tasto.

Arriva la metro e saliamo, diretti verso la nostra prossima destinazione.

«Comunque la sauna non è stata così male» dice ancora, dopo aver preso posto al fondo del vagone sorridendo divertito.

«Per te di sicuro» dico guardandolo di sbieco.

Per tutto il tempo che abbiamo passato lì dentro, il suo divertimento è stato togliermi l'asciugamano bianco che avevo stretto appena sotto le braccia. È stato una costante provocazione tra baci, carezze e parole sussurrate. Sono stata ad un passo dal cedere alle sue lusinghe e fare l'amore con lui dentro la sauna dimenticandomi di dove fossimo. Alla fine non è successo, ma forse è solo grazie al fatto che l'addetta alla sauna è venuta a chiamarci, comunicandoci che il nostro tempo fosse scaduto.

«Non del tutto a dire la verità.» Mi si avvicina, le sue labbra sfiorano il mio orecchio, poi bisbiglia con un tono fin troppo sexy, tanto da farmi percepire i brividi in ogni parte del corpo. «Ma potresti farti perdonare se mi dicessi dove stiamo andando adesso.»

Anche questo è stato un argomento al centro dei nostri discorsi da quando abbiamo lasciato la Spa. Gli ho detto che, la volta scorsa, io mi ero affidata completamente a lui, ora è il mio turno e lui dovrebbe fare altrettanto con me senza lamentarsi.

«La risposta è ancora no Harry.» Non mi farò corrompere dalle sue attenzioni. Devo mantenere il controllo.

«Quanto sei noiosa! Puoi dirmi almeno con chi stavi parlando prima al telefono?» Harry ha finito di rivestirsi, a fine trattamento, dopo di me, così ne ho approfittato per parlare con Louis chiedendogli se fosse tutto pronto. Mi ha confermato che aveva già terminato e aspettava solo che fossimo nei paraggi per lasciarci libero il luogo della prossima tappa.

«La risposta è sempre e soltanto no.» Sbuffa infastidito mentre fa i capricci come un bambino, ma non otterrà altro da me.

«E se Jordan avesse bisogno di me?» dice ancora lasciandosi andare contro lo schienale del sedile.

«Non avrà bisogno di te, e se ci fosse una catastrofe imminente ha detto che ti chiamerebbe sul mio cellulare.» È stato proprio suo fratello a dirmi di tenere spento il suo telefono e che se avesse avuto bisogno di lui avrebbe saputo come rintracciarlo.

«Tu e mio fratello coalizzati siete il massimo della noia.» Sbuffa, ma non ho intenzione di dargliela vinta.

In questa giornata voglio che pensi solo a sé stesso. Il lavoro, o qualsiasi altra cosa lo stia tenendo lontano da me, dovrà aspettare domani. Abbiamo lavorato tanto su noi stessi per arrivare a come siamo oggi ed io lotterò per noi, per lui. Non ha importanza cosa o chi lo stia facendo tardare la sera, il mio cuore sa che Harry non lo distruggerebbe. A dispetto dei brutti pensieri che qualche volta mi passano per la testa, il mio cuore si fida di lui e da ieri sera, quando sono andata a rapirlo nel suo ufficio, ogni suo atteggiamento è stata una conferma - a parte quella telefonata intercorsa con quel cliente che non credo fosse un vero cliente.

Si è lasciato portare via tra baci e sorrisi, quando gli ho preso il cellulare e l'ho spento dicendogli che non l'avrebbe avuto prima di ventiquattro ore, ha protestato cin maniera piuttosto debole, ma la cosa più importante di tutte è che l'ho sentito vicino come non succedeva da quasi un mese a questa parte. Anche adesso è così, mentre mi sorride, o quando fa una delle sue stupide battute, o ancora mentre mi prende per mano dopo essere scesi dalla metro, e ancora quando si stringe a me quando risaliamo in superficie con la scala mobile.

Mi è mancato così tanto che al pensiero che da domani tutto tornerà come ieri, mi mette una punta di tristezza.

«Non farlo Stewart.» Mi fermo, restando accanto a lui, non appena pronuncia quelle parole.

« Che cosa?» Le sue mani si posano ai lati del mio viso e tutto intorno a noi sparisce.

«Tutto questo rumore. Gli ingranaggi hanno ripreso a lavorare a pieno ritmo.» Sorride, permettendo alle fossette sulle sue guance di comparire. «Lo so di essere stato pessimo in questo periodo, ma questa situazione non durerà per sempre.»

«Dylan ti ha già detto quando tornerà al lavoro?» So che non è quello il motivo delle sue assenze perché non è in ufficio che passa le sue serate, e non so nemmeno perché gliel'ho chiesto.

«Non ancora. Ha detto che tornerà presto, ma non mi ha ancora comunicato una data precisa.» Sentire le sue mani, le sue dita, sul mio viso è sempre straordinario. È un piccolo gesto, ma il contatto che riesce a stabilire semplicemente guardandomi negli occhi è assolutamente straordinario. «Ascoltami, adesso dimenticati di Dylan, del lavoro e di qualsiasi altra cosa ci sia dentro questa bella testolina. Siamo io e te, e tu stai andando alla grande.»

Le sue parole mi rassicurano, i suoi occhi lo fanno anche di più. Harry non è uno stronzo doppiogiochista, non con quello sguardo, non con quel suo modo di stringermi a sé e neppure con il bacio che arriva subito dopo, un bacio che spazza via ogni insicurezza, un bacio dolce e profondo al tempo stesso, un bacio nel quale riesco a sentire quello che lui prova per, nel quale tento di fargli capire quello che io provo per lui.

«Adesso, però, sono curioso di sapere dove stiamo andando» dice a pochi centimetri dalle mie labbra quando si allontana quel poco che gli basta per guardarmi negli occhi.

«E allora andiamo.»

Riacquisto un po' più di sicurezza dopo quello che mi ha detto e dopo il suo bacio. Ci incamminiamo verso la nostra destinazione senza che lui abbia smesso di parlare nemmeno per un attimo: che fosse una lamentela o una battuta per niente divertente, ho avuto modo di poter ascoltare la sua voce per tutto il tragitto.

Poco prima di attraversare il parco mi fermo, prendo il cellulare dalla mia borsa e mi allontano leggermente da lui per poi iniziare a digitare il messaggio per Louis dicendogli che siamo arrivati.

«A chi scrivi?» Harry fa un passo verso di me allungando il collo per sbirciare sul display.

«Non te lo dirò.» La risposta di Louis è immediata, così blocco lo schermo è rimetto a posto il telefono. «Possiamo andare.» Riprendo a camminare, lui mi segue a passo svelto.

«Siamo già stati qui.» La sua non è una domanda. Adoro questo posto, mi ricorda il pomeriggio in cui ho trasgredito ad ogni mia regola, il posto in cui i miei sentimenti per lui hanno cominciato ad essere molto più prepotenti nel voler uscire allo scoperto.

«Sì.» Siamo stati incredibilmente bene quel giorno, mi sono innamorata di questo luogo, di lui, e non vedevo l'ora di tornarci insieme.

Camminiamo in silenzio lungo il sentiero fino ad arrivare alla strada che divide il parco dalla spiaggia. Vedo il muretto sul quale ci siamo seduti quel giorno, quando Harry ha appoggiato la testa sulle mie gambe e si è lasciato passare le dita tra i capelli. Vedo anche quello che ha preparato Louis e sorrido, poi mi volto a guardarlo prima di attraversare, ma sul suo viso non c'è l'espressione che mi aspettavo di vedere.

Credevo gli avrebbe fatto piacere essere qui, invece ho come l'impressione che vorrebbe essere da tutt'altra parte. «Qualcosa non va?» gli domando cauta.

Harry sembra perso nei suoi pensieri, quasi come se si fosse assentato, ed io vorrei poter essere nella sua testa per sapere cosa gli è appena successo, perché qualcosa che non riesco a capire è innegabilmente successa nella sua mente. Il suo sorriso è scomparso e sono sicura che stia elaborando un pensiero dopo l'altro.

Devo fare in modo di riportarlo da me, quindi mi posiziono di fronte a lui, porto le mani sul suo viso e ottengo subito ciò che speravo. Harry mi guarda mentre tenta di sorridere come a volermi rassicurare.

«Che succede Harry?» gli domando ancora.

«È che... Non ho solo dei bei ricordi legati a questo posto...» Porta le sue mani sui miei fianchi, alza per un attimo lo sguardo, poi torna a guardarmi. «Quando sei scappata a Montreal io sono venuto qui per leggere la lettera che avevi lasciato per me a tua sorella...» Le sue parole sono come una stilettata al petto. Sento il dolore nella sua voce arrivare fino a me. «... e ti ho detestato così tanto in quel momento che l'ho urlato a squarciagola...» Ad ogni parola che pronuncia mi rendo sempre più conto di quanto io sia stata egoista, e mi sono ripromessa che non succederà mai più. «... ma è durato un attimo, e adesso, col senno di poi, ripenso alla serie di eventi che ci hanno guidato in quelle ore. Se io non avessi dimenticato il cellulare in ufficio quel giorno, tu non saresti partita, io non mi sarei arrabbiato con te, non sarei venuto a cercarti carico di rabbia e forse starei ancora aspettando di sapere quanto mi ami.» Il suo tono di voce è completamente diverso da quando ha iniziato a parlare poco fa e i suoi occhi non sono più bui come quando si è accorto di dove fossimo.

«Mi dispiace di averti fatto soffrire» gli dico portando le mani sulla sua nuca.

«Ormai è passato... Per fortuna che hai un ragazzo pressoché perfetto» afferma infine con tono divertito.

Le sue parole mi provocano un sorriso e conseguente rotazione degli occhi, ma non importa, il nostro umore è tornato sereno.

«Dai andiamo ragazzo perfetto» dico sciogliendo l'abbraccio ed incamminandomi verso la spiaggia.

Harry ridacchia mentre mi segue senza lasciare andare la mia mano, poi le sue parole mi fanno bloccare proprio poco prima di calpestare la sabbia. «Ma secondo te chi può essere quel coglione che piazza una tenda su questa spiaggia in pieno inverno?» Poi ride per ciò che ha appena detto mentre io resto a guardarlo, e quando si rende conto che io non sto affatto ridendo, la sua espressione torna lentamente seria.

«La cogliona sarei io» dico notando come il divertimento nei suoi occhi sia sempre più evidente.

«Stavo giusto per dire quanto sia geniale piantare una cazzo di tenda il primo di febbraio nel caldo inverno di Boston.» Poi ride, ancora, ed io non riesco a restare seria. Dovrei forse sentirmi infastidita da quello che ha detto: la verità è che la sua risata mi scalda così tanto il cuore che potrebbe ridere di me all'infinito se questo lo rendesse felice.

«Ti ho mai detto quanto sei cretino?» Lui finge di pensarci mentre io non aspetto la sua risposta e mi dirigo verso la tenda.

«Solo qualche centinaio di volte!» dice ad alta voce mentre mi raggiunge, poi mi ferma tenendomi per un braccio giusto prima che io apra la cerniera per poter entrare. «Nessuno si è mai dato tanto da fare per me.» La sua voce è molto più bassa e non c'è più traccia di divertimento in lui. «È il compleanno più bello che abbia mai passato.» Mi guarda per un attimo, io non riesco a dire nulla perché il suo sguardo e le sue parole sono troppo per me, infine mi bacia, solo le sue labbra che premono con forza sulle mie mentre le sue braccia mi stringono a sé.

Mi lascia andare, mi guarda ancora, ci scambiamo un sorriso e, senza aggiungere altro, faccio scorrere la zip per riuscire ad entrare all'interno della tenda di medie dimensioni che ha montato Louis. Quando gli ho parlato di questa idea, lui mi ha detto che aveva una tenda che sarebbe stata perfetta e si è anche offerto di aiutarmi a realizzare questo piccolo progetto. El, la sua ragazza ha pensato al resto: i sacchi a pelo, le coperte, i pop-corn, i panini e anche il computer con il film da vedere. Loro due sono stati di grande aiuto per me.

«Puoi dirmi cosa faremo qui?» mi chiede mentre io mi siedo sul sacco a pelo.

«Cinema in spiaggia» affermo sicura. Lui mi guarda con le sopracciglia aggrottate, così prendo il computer e glielo mostro.

«Ma non dovevamo pranzare?» mi domanda sedendosi accanto a me.

«Infatti.» Mi volto alla mia sinistra dove trovo il sacchetto con il nostro cibo e lo metto davanti a lui.

«Cazzo Stewart sei davvero organizzatissima, se avessi anche un preservativo sarebbe il massimo.» Ride a causa della mia espressione.

«Non ti sei soddisfatto abbastanza da ieri sera?» gli domando togliendomi le scarpe per infilare le gambe dentro al sacco a pelo.

«Tutt'altro, sono così soddisfatto da volere il bis...» mi si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia. «... del bis...» un altro bacio, stavolta vicino all'orecchio e il mio auto controllo viene nuovamente messo alla prova. «... del bis...» I suoi denti stringono appena il lobo ed io mi sento completamente paralizzata. «... del bis...» Si allontana e mi guarda compiaciuto di sé stesso. «Per ora mi accontento della tua espressione.»

Certo, perché è ovvio ai suoi occhi, quanto io voglia la stessa cosa!

«Forza, vediamo cos'hai in programma» dice ancora sorridendo mentre sbircia all'interno del sacchetto del pranzo, nel quale ci sono semplici tramezzini, ma resto sorpresa quando vedo che Harry tira fuori una bottiglia di vino. Mi accorgo che attaccato c'è un biglietto, che lui legge con un gran sorriso.

«Ancora non mi spiego perché stia con te dopo avermi conosciuto, ma non importa, hai smesso di frignare, quindi vedi di non fare qualche stronzata e non fartela scappare. 
Come dice Jack Sparrow "Accanto è un posto per pochi". 
Buon compleanno. 
Zayn» La sua espressione divertita porta anche me a sorridere.

«Non sapevo che fosse lì dentro.» Deve averla messa nel sacchetto quando l'ha consegnato a Louis.

«Zayn e le sue citazioni di Jack Sparrow...» Lascia cadere la frase senza concluderla, ma è palese quanto affetto ci sia in quelle parole per il suo amico.

«Ti vuole bene, come tutte le persone che hai intorno.» Sorride, poi scuote leggermente la testa, ed infine ritorna a curiosare dentro al sacchetto dal quale estrae un cavatappi e i tramezzini che io stessa ho preparato, ma poi c'è anche un'altra cosa che non avevo visto finora.

Allungo una mano per prendere la piccola confezione di carta rosa, la apro e dentro trovo uno splendido cupcake - neanche a dirlo - al cioccolato, il gusto preferito di Harry - che vivrebbe solo di cioccolata. Accanto al dolce c'è un altro biglietto.

«Non credo di averti mai vista così felice, e nonostante la tua felicità sia Harry Styles, capo rompi scatole, irritante, indisponente ed esasperante, spero tu possa essere così felice per sempre. Reb» Alzo lo sguardo su di lui dopo aver letto le parole di mia sorella e ridacchio per l'espressione infastidita di Harry.

«Quei due si sono proprio trovati.» Apre un tramezzino e se lo infila per metà in bocca. «Oo ue oi» Rido di gusto nel sentirlo parlare con la bocca piena. Non so cos'abbia detto, ma è ovvio che si stesse lamentando.

«Adesso mangia che abbiamo un film da vedere.» Mi osserva con l'aria confusa così gli spiego le mie intenzioni. «Picnic e cinema sulla spiaggia, ci sono anche i popcorn» gli dico mostrandogli l'altro sacchetto.

«Basta che non sia uno di quei pallosi film d'amore, perché non ci tengo affatto ad asciugarti le lacrime.» Sgrano gli occhi alle sue parole, come se mi avesse colta sul fatto.

«Io... Io avevo pensato che "Le pagine della nostra vita" ti sarebbe piaciuto...» Harry finisce di masticare poi ingoia velocemente il boccone.

«Stavo giusto per dire che mi piacerebbe vedere un fottutissimo film strappalacrime, uno di quelli che quando finisci di guardarli capisci che la tua vita fa schifo e...»

«Stavo scherzando!» Interrompo il suo monologo senza trattenere un sorriso.

«Grazie al cielo!» dice portandosi teatralmente una mano sul cuore. «E allora cosa vediamo?» chiede continuando ad ingurgitare il suo panino con poca eleganza.

«Kung fu Panda.» Smette di mangiare e mi dedica tutta la sua attenzione. Credo sappia già dove io stia andando a parare. «La sera di Halloween è stata la prima volta in cui sono riuscita a piangere dopo mesi. Ti sei aperto un varco per arrivare a me, e per quanto io ti abbia ostacolato, sei riuscito ad arrivare al mio cuore.» Sembra essersi incantato ad ascoltarmi. «Vorrei che lo rivedessimo insieme perché, da quella sera, questo film non porta più con sè ricordi negativi. Tu te li sei portati via e adesso posso vedere "Kung fu Panda" sorridendo per te, e non piangendo per lui.»

Non gli ho mai detto quanto lui sia stato fondamentale per me quella sera in cui non facevo altro che continuare a lasciarmi andare sempre più in basso. Harry è arrivato al momento giusto, ha allungato una mano e mi ha afferrata contro la mia volontà, senza più lasciarmi andare.

«D'accordo, insieme.»

Da quel momento siamo tornati ad essere Harry e Chloe. Harry indisponente, con le mani che potrebbero essere benissimo paragonate a quelle di un polipo. Chloe che risponde a tono, che non disdegna le attenzioni di Harry, ma cerca comunque di portare a termine quello che si è prefissata.

I popcorn sono finiti per metà nel sacco a pelo che alla fine abbiamo condiviso, del film abbiamo visto solo qualche immagine ogni tanto: la maggior parte del tempo l'abbiamo passata a guardarci e a baciarci e a parlare e ancora a baciarci e il mio auto controllo è andato a farsi un giro in un posto molto lontano, lontanissimo, perché ora mi ritrovo senza vestiti, tra le braccia di Harry che sembra proprio non volermi lasciare andare nonostante sullo schermo del computer stiano correndo i titoli di coda.

Stare tra le sue braccia è sempre meraviglioso, mi sembra di essere nata apposta per questo. Mi sento appagata, protetta e amata. Le sue carezze curano le mie ferite, i suoi baci mi trasmettono quello che prova per me: lo sento in ogni battito del suo cuore, in ogni respiro, in ogni sguardo, persino nel suo modo di prendermi in giro. 
Quello che proviamo io e Harry, l'uno per l'altra, è qualcosa di assolutamente unico, al di fuori di ogni mio schema mentale, al di là di ogni logica e ragione, al di sopra di tutto e di tutti.

«Passeremo qui il resto del pomeriggio?» La sua proposta mi attira parecchio, ma ho un'altra cosa da fare per lui prima di stasera.

«No, dobbiamo fare un'altra cosa adesso.» Mi volto verso di lui, restando tra le sue braccia. In questo momento i lineamenti del suo volto sono completamente rilassati. «Sei stanco?» gli chiedo provocandolo un po'.

«Stewart, quattro botte di vita come in queste ultime ore, di ottimo e sano sesso mi hanno leggermente provato, ma non dirò mai no se tu non avessi avuto ancora abbastanza.» Sorrido mentre ruoto gli occhi.

«Sì, lo so che sei un super macho, e non c'è bisogno che tu me lo provi, ora, però, dobbiamo andare.» Mi metto seduta tirandomi al petto il sacco a pelo.

«Dobbiamo rimettere a posto questo casino?» La sua espressione furba mi fa capire a quale "casino" si stia riferendo.

«Solo quello che c'è qua dentro, tra poco passerà Louis a portare via il tutto.» I suoi amici mi hanno dato un grande aiuto per organizzare la giornata di oggi, non so come avrei fatto senza di loro.

«Perché a te danno sempre retta e a me no?» Mi avvicino per lasciargli un bacio sulle labbra.

«Perché è evidente quanto sia più simpatica di te.» Non è così, ovviamente, perché i suoi amici lo adorano altrimenti nessuno si sarebbe dato da fare per far in modo che questa giornata sia perfetta, ma ha voglia di scherzare, di fare le sue solite battute ed io non ho intenzione di tirarmi indietro.

«Certo, come no...» Un altro piccolo bacio, poi mi allontano leggermente e allungo una mano per recuperare i miei jeans.

Non è stato facile indossare di nuovo i miei vestiti, un po' per lo spazio ridotto e un po' per il fatto che lui mi abbia reso le cose più complicate, a volte con il solletico e a volte nascondendomi l'indumento, ma quando l'ho sentito ridere mi sono detta che gli avrei permesso di continuare a farmi quei piccoli dispetti perché è davvero troppo tempo che non lo vedo così sereno.

*****

Siamo seduti l'uno accanto all'altra, il suo braccio sulle mie spalle, la mia testa nell'incavo del suo collo mentre gioco con i suoi anelli durante il tragitto fino alla prossima tappa.

La metro rallenta per effettuare la fermata e mi accorgo che dobbiamo scendere. Mi alzo prendendolo per mano e mi avvicino alle porte felice del fatto che abbiamo aspettato Louis così da lasciare tutto a lui e non portarci niente dietro. Ho adorato assistere al loro scambio di battute e abbracci, si vogliono un gran bene e, nell'assistere a quella scena, è tornata a farsi sentire con prepotenza la mancanza di Hazel e Kurt: devo assolutamente chiamarli domani.

«Adesso cosa ci aspetta? Collaudo di materassi?» Il tono di voce di Harry è palesemente sarcastico ed io non posso che ruotare gli occhi a causa delle sue parole.

«Primo: non so se ce la faresti ancora...»

«Stewart...» mi Interrompe prima che possa terminare la frase. «... stai sempre a pensare al sesso. E comunque ce la farei benissimo.» Continua a prendermi in giro mentre scendiamo dal vagone avviandoci verso l'uscita.

«Secondo...» Non ho intenzione di dargli soddisfazione, quindi ignoro ciò che ha appena detto e proseguo con quello che stavo per dire mentre sulle sue labbra compare un enorme sorriso divertito con tanto di fossette. «... la mia intenzione era quella di farti rilassare, avresti dovuto dirmi sempre di sì, ma a quanto pare sembra che sia io a non riuscire a dirti di no...» confesso con grande sincerità.

Non posso negargli niente, dopotutto, l'unica cosa che voglio è renderlo felice, e non sono in grado di resistergli: il mio corpo e la mia mente vogliono ogni cosa di lui, tutto scompare quando siamo insieme ed io ho finalmente capito che Harry è la mia perfetta metà e non ho intenzione di perderlo; la signorina di ghiaccio farà bene a stare al suo posto, perché quello accanto a Harry è già occupato. Da me.

«Ma io sono rilassato, completamente rilassato, e questo anche grazie al fatto che non sai dirmi di no.» Camminiamo insieme alle altre persone fino a raggiungere la scala mobile, poi mi trattiene ed io mi fermo mettendosi di fronte a lui. Le sue mani si posano ai lati del mio viso, le sue dita si infilano di poco tra i miei capelli e i suoi occhi compiono il resto della magia, quella che usa per far scomparire il mondo facendomi sentire l'unica. «Ti ho mai detto quanto amo il fatto che tu non sappia dirmi di no?» La sua voce è bassa, talmente bassa che non dovrei sentirla in mezzo a tutta questa gente, ma poi mi ricordo che lui ha fatto sparire tutto e tutti, adesso ci siamo solo noi due.

«No» riesco a dire con il suo stesso tono.

«Potrebbe essere vista come una debolezza, ma so che non lo è, perché io provo le stesse cose. Nemmeno io so dirti di no, perché voglio te in ogni modo possibile...» Lo guardo cercando di imprimere nella mia mente lo sguardo di completa adorazione che ha per me in questo momento. «Voglio il tuo corpo, voglio i tuoi pensieri, voglio i tuoi amici, i tuoi genitori... Voglio ogni cosa che ti riguardi, compresi i problemi, i momenti bui, persino la tua acidità...» dice, provocando un sorriso ad entrambi. «Adoro questa giornata, a parte quando mi hai costretto a comprare i biglietti della metro e ad usarli...» Rido con lui sentendo quanto siamo vicini in questo momento. «Non c'è niente che non farei per te, devi solo chiedere...» Non so se la sua sia una vera richiesta. Il mio istinto mi dice che questa è una meravigliosa dichiarazione d'amore, qualcosa che non direbbe mai con leggerezza.

Harry mi ama, io amo lui e non c'è niente che possa interferire tra noi.

Giusto?

«Adesso sei tu ad avere la minima idea di quello che mi stai facendo?» Un sorriso si apre lentamente sulle sue labbra, un sorriso pienamente soddisfatto, il sorriso che mi fa innamorare di lui una volta di più.

«Più o meno quello che tu hai fatto a me.» Sento amore in ogni sua parola, un amore intenso, tanto da far vibrare la sua voce che risulta parecchio emozionata.

«Credo di sì...» Il suo meraviglioso sorriso è ancora lì. «... Abbiamo ancora qualcosa da fare prima di stasera...» Cerco di non sbilanciarmi, ma è difficilissimo quando mi guarda come se la sua vita dipendesse esclusivamente da me.

«Cosa dobbiamo fare? E cosa succede stasera?» La sua curiosità si accende all'istante.

«Pensi ancora che te lo dirò?» Autocontrollo Chloe, autocontrollo!

«Hai appena detto che non sai dirmi di no...» Un altro sussurro, un altro bacio, un'altra volta il mondo reale scompare.

Siamo solo io e lui, Harry e Chloe, in piedi, vicino alla scala mobile della metropolitana, eppure io mi sento di far parte di un altro mondo, un mondo in cui niente e nessuno potrà mai mettersi tra noi.



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SPAZIO ME

Buongiorno belle persone, buon lunedì, buon inizio settimana, buone vacanze e buona vita.

Metà giornata se n'è andata per i nostri protagonisti, mezza giornata in cui hanno vissuto tante emozioni.

Chloe è ormai un libro aperto: ha capito che non basta averlo conquistato, deve lottare per lui e per il loro rapporto se vuole continuare a restare con lui.

Harry sembra più innamorato che mai: non riesce a fare a meno di lei in ogni modo possibile.

Ma la giornata non è ancora finita. Cos'altro ha in serbo Chloe per Harry? Io già non vedo l'ora di farvi leggere il prossimo capitolo che sarà carico di miele e carie, attenti...

Eeeeee niente, buona lettura 😍

 
   
 
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