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Autore: Sora_D_Aoi    09/08/2018    1 recensioni
Sono trascorsi due anni dalla fine della sanguinaria Guerra dei Vertici, scontro epico che ha visto affrontarsi i più grandi esponenti della Marina Militare e le flotte del pirata conosciuto come l'uomo più forte del mondo, l'Imperatore Edward Newgate, giunto fin lì per soccorrere il suo amato figlio nonché Comandante della sua Seconda Divisione Portgas D. Ace. In quella battaglia di smisurate dimensioni entrambe le fazioni hanno subito innumerevoli e dolorosissime perdite, di cui la più clamorosa è stata costituita dalla dipartita dello stesso Imperatore Bianco, che con la sua morte ha inaugurato l’inizio di una Nuova Era.
Tuttavia, questo violento conflitto non ha portato solo sofferenze, ma ha anche spinto dei giovani a compiere delle scelte necessarie per realizzare i loro sogni e soprattutto per proteggere le persone a loro care.
Per una di loro, la 'Vendicatrice degli Abissi' Sora D. Aoi, sarà l'inizio di una grande avventura, ma anche il momento di affrontare un doloroso passato intriso di sangue e morte...
[Sequel di "Cronache di un'Assassina - La Vendicatrice degli Abissi Sora D. Aoi": per comprendere appieno le vicende e soprattutto la caratterizzazione della protagonista ne è caldamente consigliata la lettura.]
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Rivoluzionari, Sabo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NEL CAPITOLO PRECEDENTE...

Salutati i Rivoluzionari e Peace Island, i Pirati di Barbabianca riprendono finalmente la navigazione diretti all’Isola Sempreverde, Evergreen.

I cinque giorni necessari per raggiungere la meta trascorrono tranquillamente e senza complicazioni, anche se la mattina del quinto Aoi si trova a dover fronteggiare una richiesta inaspettata: difatti Rai, l’aiuto-carpentiere, desidera a tutti i costi diventare un membro della Quarta Divisione, al fine di guadagnarsi la fiducia e soprattutto l’amicizia della ragazza che ancora nutre dei dubbi nei suoi confronti. Dopo un iniziale rifiuto, la Vendicatrice degli Abissi si ritrova suo malgrado ad accettare il biondino tra le sue fila, vedendo in lui qualcosa e volendo accantonare i suoi sospetti apparentemente infondati.

In seguito, lei e gli altri Comandanti decidono come si distribuiranno le diverse Flotte, e per la gioia di Ace viene confermato che lui e la sua Divisione viaggeranno insieme alla sorella verso Haifa, con la promessa di mantenersi costantemente in contatto con gli altri gruppi.

Intanto, l’Isola di Evergreen e la Rivoluzionaria Karen si fanno sempre più vicine.

⑯ - UN’AFFASCINANTE COMBATTENTE
KAREN, LA ‘BALLERINA ROSSO SANGUE’

Da quando una decina di minuti prima i ragazzi in vedetta avevano comunicato di aver avvistato la loro destinazione, l’intero equipaggio dei Pirati di Barbabianca era piombato in uno stato di agitazione mista ad entusiasmo, in quanto era passato molto tempo dal loro ultimo sbarco su un’isola diversa da Peace Island, ed Evergreen, pur non essendo una meta del tutto nuova per molti di loro, avrebbe costituito un importante punto di riferimento.

Nel primo pomeriggio infatti i vari Comandanti avevano chiamato in disparte i propri uomini per comunicare loro le decisioni prese quella mattina e i gruppi ai quali ogni Divisione sarebbe appartenuta, e le reazioni questa volta erano state parecchio eterogenee: se da un lato c’era chi si era dimostrato entusiasta all’idea di viaggiare con determinate Flotte, dall’altro c’erano pirati di diverse Divisioni che tendevano spesso a discutere tra loro e che quindi non erano stati felici al pensiero di doversi incontrare spesso; in ogni caso quello sarebbe stato per un tempo indefinito l’ultimo sbarco collettivo, dopodiché ogni gruppo sarebbe andato per la propria strada, sebbene non tutte le mete fossero state decise.

Stranamente, tra le persone meno ansiose spiccava la figura di Aoi, la quale si era quietamente ritirata nella propria stanza per fare una stima di quanto spazio le sarebbe servito sull’altra nave per poter contenere comodamente tutti i nuovi vestiti che aveva acquistato sull’Isola degli Uomini-Pesce: nei giorni successivi, le Divisioni che non avrebbero più viaggiato sulla Moby Dick Jr. avrebbero dovuto spostare le proprie cose sulle altre quattro navi, in quanto nessuno poteva sapere quando la ciurma si sarebbe riunita e nessuno voleva rinunciare ai propri, seppur modesti, beni.

“Forse ho esagerato... eppure quando li avevo comprati mi sembrava di aver preso solo il minimo indispensabile...” mormorò perplessa osservando i numerosi capi d’abbigliamento accuratamente sistemati nel mobile, prima che due piccoli colpi sulla porta non la distraessero “Avanti...!”

“Allora eri qui...! Che stai facendo?” le chiese con un sorriso Ace, aggrottando poi le sopracciglia nel vederla fissare concentrata il suo armadio aperto “Stai guardando male i tuoi vestiti perché non ti piacciono più?”

“Ah, ah, ah! Molto spiritoso, Succo di Frutta!” rise meccanicamente lei, fingendosi offesa “Sto cercando di valutare quanto spazio avrò bisogno per tutta questa roba. Mi scoccia dover spostare di nuovo tutto, ma non ho intenzione di lasciare qui niente, visto che non sappiamo quando torneremo a viaggiare su questa nave...”

“Capisco... Comunque potrai pensarci poi! Ci tratterremo sull’isola almeno tre o quattro giorni, per cui avrai tutto il tempo di organizzarti!” provò a rassicurarla il fratello “Adesso andiamo, mancano pochi minuti prima di attraccare! Sono proprio curioso di vedere se in questi anni Evergreen è rimasta come me la ricordo!”

“Anche tu ci eri già stato?” domandò sorpresa la biondina chiudendo le ante del mobile chiaro e seguendo il corvino fuori dalla sua cabina.

“Sì, mi sembra sia stato poco prima del tradimento di Teach. Ai tempi l’isola non era nulla di eccezionale né aveva particolari attrazioni, ma ricordo il sempre presente profumo dei pini che la ricoprono quasi per intero! Era un posto davvero rilassante!”

“Ah, sì? Buono a sapersi.” sollevò appena le labbra la Vendicatrice degli Abissi “In questo caso però ti rammento che non avremo tutto questo tempo per rilassarci!”

“Lo so, lo so! Dovremo parlare con quell’amica di Sabo esperta nella raccolta di informazioni per farci dire qualcosa di più sull’Isola di Haifa... Kelly, giusto?”

“Si chiama Karen*, brutta testa vuota!” lo corresse l’ex mercenaria “Spero che l’aroma di pino non faccia smettere di funzionare i pochi neuroni sani che ti sono rimasti!”

“Sei la solita antipatica, sai?!”

“Sei tu che non sei nemmeno in grado di ricordarti un nome che ti hanno ripetuto in continuazione!”

“Non siamo ancora sbarcati e avete già ripreso a bisticciare? Come al solito fai sempre dare di matto Aoi-chan, vero Ace?” lo prese in giro Izou, che sembrava quasi essere sbucato fuori dal nulla in compagnia di Halta e Namyuul.

“Falso! È lei che si arrabbia per niente, quindi non prendermi in giro, Izou!” ribatté infastidito lo zolfanello “Piuttosto che fate tutti insieme?”

“Stavamo discutendo su alcuni aspetti della nuova organizzazione... Dato che le nostre Divisioni più quella di Blenheim costituiranno il gruppo più numeroso dopo quello di Marco e gli altri avremo diverse cose a cui pensare, soprattutto riguardo ai rifornimenti.” spiegò Halta “Inoltre stabiliremo le altre tappe della ciurma solo domani sera, quindi per adesso siamo un po’ nervosi...”

“Beati voi che sarete addirittura meno di duecento... Noi invece riusciremo a stento a respirare, stretti sulla nave che ci hanno assegnato!” si lamentò il Comandante della Sedicesima Flotta.

“Guarda che sulle altre navi ci possono stare fino a quattro Flotte esatte...” gli fece notare Namyuul, non condividendo il suo disagio “Oltretutto finora abbiamo sempre viaggiato in più di mille... non vedo dove sia il problema.”

“Il problema esiste eccome, Nam! Qui noi Comandanti abbiamo ognuno la propria cabina... mentre sulle altre navi dovremo per forza condividere la stanza! E siccome voi tre avete deciso che noi Comandanti dormiremo nella stessa camera io so già che non chiuderò occhio con quel trombone di Blen! Non avete idea di quanto russi! Sembra di avere vicino la stazione del treno acquatico di Water Seven!”

“Sei un pirata, no? Sono sacrifici di poco conto, quindi smettila di lamentarti.” tagliò corto l’uomo-pesce vagamente seccato, beccandosi una smorfia offesa da parte dell’uomo geisha e suscitando le risatine soffocate degli altri tre Comandanti.

“Sei davvero un uomo privo di tatto, Namyuul!”

“Forse perché sono un uomo-pesce.”

“Non usarla come scusa, brutto insensibile!”

“Ah... non si prospetta il migliore degli inizi...” sospirò sconsolato Halta.

Il quintetto salì e si separò a prua, dove nel frattempo si erano radunati molti corsari e dalla quale ormai la sagoma di Evergreen si era fatta ben visibile. La folta vegetazione verdeggiante ricopriva due terzi dell’isola di un ispido manto, mentre il profumo deciso dei pini si mescolava a quello salmastro del mare, creando una combinazione intensa ma non sgradevole; di fronte a loro, la tranquilla cittadina marittima di Pine si ergeva in tutto il suo pittoresco splendore.

“Non so perché, ma mi ricorda un po’ il Villaggio Foosha...” commentò Aoi sporgendosi dal parapetto e lasciando che la leggera brezza le accarezzasse il viso “Ora capisco perché hai detto che era un posto rilassante.”

“Vero?” sogghignò Pugno di Fuoco affiancandola “Senti... so che ti potrebbe suonare come un’emerita scemenza, però... cerca di goderti questi attimi di pace e tranquillità senza pensare troppo a quello che dovremo affrontare! Le avventure per mare non sono fatte solo di combattimenti, pericoli e doveri, ma anche di svago e di scoperte. Da che ricordo a te è sempre piaciuto esplorare ed informarti su costumi e usanze locali, perciò nei momenti vuoti anziché rimuginare sul dopo vai a farti un giro! Anche se non c’è la nostra bandiera siamo comunque noti agli abitanti di qui, per cui non corri alcun rischio!”

“Se lo dici tu... possiamo dire che ci proverò...” concesse la biondina “Tu però vedi di comportarti bene! Niente abbuffate e fughe nelle locande dell’isola, chiaro?”

“Sì, sì...!”

“Ah, voi due. Eccovi.” la voce di Marco li fece girare in contemporanea “Sbarcheremo tra cinque minuti al massimo, quindi tenetevi pronti. Essendo in tanti e avendo appresso ben cinque navi abbiamo deciso che solo noi prime quattro Divisioni ci recheremo in città, mentre le altre rimarranno qui a fare la guardia. Nei giorni a venire invece scenderemo a turni, in modo che tutti possano godersi un po’ la terraferma.”

“Capisco... Piuttosto, quant’è il tempo minimo perché il Log Pose si stabilizzi?” domandò Aoi indicando la bussola nuova di zecca al suo braccio “Dato che noi abbiamo già una destinazione non vorrei prolungare troppo la nostra sosta qui.”

“Per la stabilizzazione sono sufficienti due giorni, ma considerando che dovrete trasferirvi su una delle altre navi e organizzare tutto non credo che potrete partire prima di quattro giorni. Ad ogni modo sarete liberi di levare l’ancora non appena vi sentirete pronti: da adesso fino allo sbarco ad Haifa Seconda e Quarta Divisione saranno del tutto indipendenti dalle altre.”

“Anche per quanto riguarda i rifornimenti?” si accigliò il Comandante della Quarta Flotta non sicuro di poter gestire una simile spesa, soprattutto visto che ad accompagnarlo sarebbe stato un pozzo senza fondo.

“No, tranquilla: faremo un acquisto unico e poi ce lo suddivideremo a seconda delle necessità di ogni gruppo.” la tranquillizzò il biondo.

“Allora per noi dovrete prendere cinquanta, anzi no, cento chili di carne!” cercò subito di approfittarne Pugno di Fuoco. 

“Soltanto se li paghi di tasca tua, altrimenti ti accontenterai della quantità standard di cibo che abbiamo sempre assegnato alla tua Divisione.” spense subito il suo entusiasmo la Fenice “La tua Flotta è quella che ci costa sempre più delle altre per quanto riguarda il cibo, Ace.”

“Chissà perché...” fece finta di domandarsi l’ex assassina rivolgendo al fiammifero uno sguardo sconsolato.

“N-non è colpa mia se ho uno stomaco più grande della norma!”

“Comandante Marco! Abbiamo raggiunto il porto, possiamo buttare l’ancora e abbassare la scala?” chiese un pirata.

“Certamente, e dite anche ai membri delle prime quattro Divisioni di prepararsi a scendere.”

§

Lo sbarco dei circa quattrocento uomini che costituivano le prime quattro Flotte durò una ventina di minuti, il tutto sotto gli sguardi incuriositi ma pacifici di alcuni pescatori e di bambini arrivati al porto proprio per ammirare le cinque grandi navi pirata.

“Guardate, i pirati! Quelli veri!”

“Sono tantissimi! Almeno tre centinaia!”

“La mamma dice che i pirati sono pericolosi...”

“Ma quelle navi hanno il vessillo di Barbabianca, che in passato ha aiutato la gente dell’isola! Quindi questi sono pirati buoni!”

“Davvero?”

“Però... siete piuttosto famosi pur non essendoci la bandiera del Babbo.” commentò Aoi dopo essere scesa dall’imbarcazione.

“Questo perché qui tempo fa il Babbo scacciò una banda di pirati che aveva preso il controllo dell’isola. Da allora in questa zona abbiamo sempre goduto di una buona reputazione.” spiegò Marco.

“Oh, capisco.”

“Ah! I Comandanti!”

“Quello è il signore che sa diventare un uccello di fuoco!” esclamò uno dei ragazzini indicando Marco.

“Quello lì invece è enorme!” asserì un altro parlando di Jaws “Se non sbaglio può indurirsi e diventare tutto luccicante!”

“Mentre quello è il pirata che due anni fa hanno cercato di giustiziare!” se ne aggiunse un terzo riferendosi ad Ace.

“È vero! È quello che sa sparare fiamme dalle mani!” ricordò un altro bambino ancora con gli occhi luccicanti “Il figlio del Re dei Pirati!” continuò facendolo involontariamente irrigidire.

“Ohi... tutto a posto, Ace?” gli domandò Marco, sapendo quanto nonostante tutto il corvino fosse ancora molto sensibile su quell’argomento.

“S-sì, sì...! Lo so che non l’hanno detto con cattiveria... E poi ormai il mondo intero lo sa, quindi non c’è molto che io possa fare.” sforzò un sorriso il pirata con le lentiggini, limitandosi a ricambiare con un cenno della mano il saluto entusiasta che i bambini gli rivolsero.

Aoi invece dovette trattenersi per non fulminare con lo sguardo i quattro ragazzini, cosa non facile visti i commenti successivi rivolti a lei: “E quella ragazza chi è?”

“Non lo so, non l’ho mai vista!”

“Sarà un pirata anche lei?”

“L’aria cattiva ce l’ha! Magari è una piratessa pericolosa che è stata catturata!”

“E così avrei l’aria così cattiva da non poter essere nemmeno un membro della ciurma...?!” sibilò tra i denti la Vendicatrice degli Abissi stringendo con forza i pugni “Adesso gliela faccio vedere io a quei mocciosi...!!!”

“Su, su! Non farci caso! Sono solo dei ragazzini!” le cinse le spalle Pugno di Fuoco, timoroso che la ragazza potesse davvero scattare e far morire dallo spavento i quattro piccoli ingenui “Forse se ti sforzassi di sorridere o almeno di rilassare l’espressione non sembreresti tanto minacciosa ai loro occhi...”

“Taci! Io non sembro minacciosa!”

“Non urlare, o rischi di spaventarli.” le consigliò Jaws.

“Tu sei l’ultimo che può darmi consigli del genere, brutto gorillone di diamante!” replicò piccata lei facendolo sospirare e suscitando deboli risatine nei loro sottoposti.

“Su, basta. Allora, ascoltatemi tutti bene.” s’intromise la Fenice rivolta al numeroso equipaggio “Non importa chi, ma entro fine giornata è necessario che recuperiate tutto il cibo, l’acqua e la polvere da sparo necessari, intesi? Ogni nave dovrà avere a disposizione scorte per almeno una settimana di viaggio. Una volta acquistate tutte le cose che sono scritte sulle liste che vi ho dato potrete fare quello che volete, a patto che torniate sulla nave prima dell’alba. Se avete capito e non ci sono domande andate, in caso di bisogno ci troverete alla Scott’s Inn**, nella zona alta della città.”

“AGLI ORDINI!” annuirono in coro i quattrocento uomini sparpagliandosi rapidamente per le varie strade collegate al porto; tra loro Aoi intravide Rai, che sentendosi osservato si girò e la salutò con la mano, sorridente come al solito.

“La solita faccia da ebete...” pensò seccata lei facendogli cenno di andarsene con finto fare sprezzante. Ancora non riusciva a credere di averlo accettato come suo sottoposto.

Dopo circa venti minuti di cammino il particolare quartetto arrivò alla suddetta locanda, la Scott’s Inn, trovandola nonostante l’orario già gremita di persone. Si trattava perlopiù di abitanti dell’isola intenti a rilassarsi dopo una lunga giornata di lavoro al porto o nella foresta, ma c’era anche qualche pirata desideroso di concedersi una pausa con una buona birra e un buon piatto casereccio prima di ripartire per mare.

Non appena varcata la soglia Aoi poté sentire chiaramente gli sguardi di tutti concentrarsi su di loro, ma fu evidente che la loro fama li avesse immediatamente preceduti, in quanto poi i numerosi osservatori tornarono ai loro piatti e alle loro bevande, quasi intimoriti; l’unico ad andare loro incontro fu nientedimeno che il proprietario della bettola, che riconoscendo tre dei quattro nuovi ospiti non poté trattenere un grande sorriso: “Ehilà, ragazzi! Sono secoli che non ci si vede! Come va?!”

“Ah, Scott, che piacere. Direi che non ci possiamo lamentare.” salutò Marco scambiando con lui una stretta di mano “Spero che gli affari vadano bene.”

“Vanno più che bene! Da quando sempre più pirati hanno deciso di entrare qui nel Nuovo Mondo, almeno una ciurma al giorno viene qui in cerca di ristoro! Finalmente ho potuto alzare il livello del locale come sognavo di fare da tempo!”

“Sono felice di sentirtelo dire, amico!” sorrise Ace.

“Ace... sei proprio tu?! Quasi non ti riconoscevo con quella barbetta! Ti trovo in forma!” esclamò gioviale l’uomo dandogli due sonore pacche sulle spalle “E questa signorina chi è? La tua ragazza, forse?!” ridacchiò riferendosi alla Vendicatrice degli Abissi.

“Nemmeno per tutto l’oro del mondo!!!” urlò l'ex mercenaria diventando cremisi dalla vergogna.

“No, nulla del genere! È mia sorella minore, nonché il nuovo Comandante della nostra Quarta Divisione! Si chiama Sora D. Aoi!” la presentò lo zolfanello con fierezza.

“Sora D.... Ah, ma certo! Come ho fatto a dimenticarmene?! Tu sei la ragazza che ha fatto scalpore nella brutta faccenda di due anni fa! Sei stata tu a salvare questo scalmanato! Hai anche una bella taglia sulla testa, vero?!” ricordò Scott sbarrando gli occhi grigi.

“Non alta quanto vorrei, ma sì...!” replicò lei ancora offesa per l’insinuazione di poco prima, senza guardare in faccia l’uomo.

“Scusa! Non era mia intenzione metterti a disagio!” si scusò il locandiere capendo il suo imbarazzo “È che non sapevo che Ace avesse anche una sorellina! Sapevo solo di suo fratello, quel novellino spericolato col cappello di paglia che è tornato a fare faville!”

“Rufy?! Sono arrivate sue notizie?!” si agitò subito Pugno di Fuoco, sorpreso; anche Aoi s’irrigidì, spaesata.

“Ma come? Non lo sapevate? Ieri all’Arcipelago Sabaody ha scatenato un putiferio con tutta la sua ciurma! Pare abbiano addirittura abbattuto alcuni Pacifista della Marina!” spiegò l’uomo correndo al bancone per recuperare il giornale di quella mattina “Ecco, leggete! È scritto tutto qui!”

Ace glielo strappò quasi di mano e Aoi gli si avvicinò istantaneamente, iniziando a leggere: “‘Dopo due anni di silenzio la Ciurma di Cappello di Paglia è tornata alla ribalta, spazzando via all’improvviso la quiete dell’Arcipelago Sabaody ed infliggendo una sonora sconfitta al gruppo dei pirati di Demaro Black, spacciatosi per il loro Capitano Monkey D. Rufy al fine di reclutare nuovi membri... Non soddisfatto, l’equipaggio è anche riuscito ad abbattere alcuni Pacifista della Marina Militare prima di riuscire a scappare con la propria nave sott’acqua, grazie anche all’aiuto del Re Oscuro Silvers Rayleigh...’ Quel dannato Moccioso di Gomma spericolato! Non poteva andarsene senza far rumore come aveva promesso, accidenti a lui?!” sbottò la giovane stropicciando per il nervoso la pagina del quotidiano.

“Così la strappi! Vai avanti a leggere!” la incitò il fratello, sempre più emozionato.

“‘Attualmente Mugiwara no Rufy, figlio del Rivoluzionario Monkey D. Dragon, costituisce una seria minaccia per la sicurezza mondiale... C-con una taglia di quattrocento milioni di Berry, egli ha raso al suolo l’Isola Giudiziaria Enies Lobby per liberare la ‘Bambina Demoniaca’ Nico Robin, ha reso pubblico oltraggio ad un Drago Celeste e si è infine infiltrato prima al carcere sottomarino di Impel Down e poi al vecchio Quartier Generale della Marina a Marineford, prendendo parte alla grande guerra per salvare dalla decapitazione il fratello non di sangue e figlio del Re dei Pirati Portgas D. Ace, adesso in libertà. Non si può prevedere di quali altri reati si macchierà una volta arrivato nel Nuovo Mondo, ma le autorità sono certe che le sue azioni porteranno ulteriore scompiglio nei mari già scossi da altre minacce.’”

“Ah... La sua taglia è aumentata di altri cento milioni... ♪!!!” gongolò il fiammifero una volta terminata la lettura “Quando è successo?!”

“Immagino dopo il suo intervento nella guerra di Marineford... come al solito sa come far parlare di sé, quel ragazzino. A quest’ora sarà già arrivato sull’Isola degli Uomini-Pesce.” sogghignò Marco, divertito.

“Spero che lo incontreremo presto, allora! Qui ci sono facce che non ricordo di aver visto ad Alabasta! Sarei proprio curioso di conoscerli!” 

“Io invece non vedo l’ora di spaccargli il muso! Possibile che nessuno di voi conosca il significato della parola ‘discrezione’?! Capisco che siate pirati, ma accidenti! Spero solo che non combini qualche disastro sull’isola di Jinbē...” sperò con tutto il cuore la biondina, inconsapevole che la sua richiesta non sarebbe stata ascoltata.

“Ah, ah, ah! Che reazioni differenti! Anche voi però non dovrete essere da meno, ragazzi!” li incoraggiò Scott con un sorriso a trentadue denti.

“Certamente! Dacci ancora un po’ di tempo e anche noi ci faremo sentire!” assicurò il corvino.

“Magnifico! Piuttosto, non vi ho ancora chiesto come mai siete venuti qui! Siete soltanto in visita o...”-

“Giusto, con la storia di Rufy stavamo per dimenticarcene. Non è che per caso conosci una certa Karen? Dovremmo scambiare alcune chiacchiere con lei.” chiarì il Comandante della Prima Flotta.

“Ah, Karen-chan?! Eccome se la conosco! Da una settimana a questa parte ogni sera viene qui ad esibirsi! Sapeste quante entrate ho fatto negli ultimi giorni grazie ai suoi spettacoli! Dovreste vedere com’è passionale quando balla!”

“Immagino... Adesso si trova qui?”

“Purtroppo no... durante il giorno non la vedo praticamente mai... però le piace molto fare shopping, quindi dovreste avere maggiori probabilità di incontrarla nella zona commerciale dell’isola! Ha dei capelli magenta che le arrivano fino a metà schiena e si veste sempre alla moda! La riconoscerete subito!” spiegò gioviale l’oste “Altrimenti tornate qui stasera alle nove e la troverete di sicuro!”

“Perfetto...! Grazie molte dell’informazione, Scott. Sicuramente tra un po’ alcuni dei nostri nakama arriveranno qui per mangiare una delle tue squisite bistecche.”

“Ah, ah, ah! Non ho dubbi! I vostri compagni hanno sempre avuto una buona forchetta! Alla prossima, allora!”

“Aspetta! Hai detto bistecca?!” s’illuminò Pugno di Fuoco con già la bava alla bocca “Allora fermiamoci un attimo a”-

“Scordatelo! Tu vieni con noi!” lo zittì la sorella trascinandolo fuori per un orecchio.

“M-ma la mia bisteccaaa...!”

“Purtroppo non abbiamo avuto molta fortuna, ma almeno sappiamo che come ci aveva detto Koala la ragazza si trova ancora qui.” asserì Marco una volta che lui e gli altri tre Comandanti si furono allontanati dalla locanda.

“Quindi ora che si fa?” chiese Jaws.

“Potremmo aspettare stasera e tornare alla locanda, visto che Scott ha detto che Karen si esibisce sempre lì...” propose Ace, più che altro desideroso di tornare indietro e gustarsi la deliziosa bistecca che ricordava essere il piatto più gradito del locale.

“Oppure potremmo dividerci e provare a cercarla nella zona dei negozi.” suggerì invece la Fenice “Non abbiamo la certezza di riuscire a parlarle stasera, visto che sarà presa con il suo spettacolo. Anche se non è questione di vita o di morte incontrarla oggi vorrei comunque che ci affrettassimo a trovarla, anche per capire di che tipo si tratta.”

“Io sono d’accordo con il Pennuto! Propongo di riunirci alle sette di stasera sulla nave per aggiornare gli altri, e nel caso qualcuno riesca a trovarla in questo lasso di tempo è necessario che la convinca a concederci almeno mezz’ora per parlare in tranquillità.” consigliò l’ex mercenaria “Prima ci parliamo e meglio è.”

“Affare fatto. Allora ci vediamo davanti alla Moby Dick Jr. tra... un’ora e mezza circa.”

“D’accordo.”

“Tu vedi di non gironzolare a vuoto e di non finire chissà dove, mi sono spiegata?!”

“Sì, sì! Ma perché devi sempre farmi queste raccomandazioni?! Non sono mica un bambino!”

§

“Credo di essermi perso...” sospirò sconsolato Ace circa un’ora dopo essersi separato da sua sorella e dagli altri “Tutta colpa di quella vipera che me l’ha tirata...”

Fortunatamente per lui non era finito in una zona del tutto sperduta, bensì in quello che rimaneva del mercato di quel giorno, nel quale gli ultimi proprietari di carretti e bancarelle stavano iniziando a sgomberare il quartiere prima che la luce del sole calante svanisse del tutto; probabilmente era stato inconsciamente attirato lì dai deliziosi profumini che ancora impregnavano l’aria, riuscendo a coprire quasi del tutto l’onnipresente fragranza di pino che caratterizzava la città.

Tuttavia non era lì che avrebbe dovuto trovarsi, ed era sicuro che Aoi si sarebbe arrabbiata se avesse saputo che alla fine aveva davvero smarrito la strada; oltretutto il leggero languorino che gli era venuto un’ora prima si era trasformato in autentico appetito.

Perso nei suoi pensieri com’era non si rese conto di aver involontariamente urtato qualcuno, fin quando non sentì un debole gemito e un tonfo sordo davanti a sé.

Abbassò lo sguardo, trovandosi davanti una bella ragazza di media altezza e dalle forme procaci, messe in risalto dalla scollata canottiera lilla così corta da lasciare scoperto l’ombelico, dalla lunga gonna bianca con profondi spacchi sui fianchi e dalle scarpe rosse dai tacchi fin troppo alti; i morbidi capelli di un particolare rosso rosato incorniciavano un viso dai tratti delicati e sensuali, mettendo inoltre in risalto i grandi occhi ambrati dalle lunghe ciglia e le soffici labbra rosa arricciate in una smorfia di dolore.

Pugno di Fuoco si ritrovò a guardarla incantato per qualche secondo, per poi rinsavire e chinarsi subito verso di lei con un impaccio che non era da lui: “S-scusa, non ti avevo proprio vista! Stai bene?!”

“Sì, non preoccuparti... Neppure io mi ero accorta che mi stessi arrivando addosso! Sono altrettanto colpevole!” replicò lei accettando la mano che le venne porta e regalandogli in cambio un sorriso dolce “Grazie dell’aiuto!”

“Figurati...! Ah! Perdonami! Ti ho anche fatto cadere i sacchetti!” notò solo in quel momento lo zolfanello affrettandosi a tirare su da terra i diversi pacchetti contenenti probabilmente abiti appena comprati.

“Non ti preoccupare! I vestiti sono ancora integri, per cui non è un problema!” provò a tranquillizzarlo lei recuperando le borse “Grazie di nuovo, Hiken-kun!”

“Come...? Mi conosci?” si sorprese il corvino, sentendosi arrossire appena quando la ragazza lo guardò dritto negli occhi e il suo sorriso si fece vagamente malizioso.

“Come potrei non conoscerti? Sei molto famoso, senza contare che avevo sentito dire che cinque navi con il Jolly Roger di Barbabianca avevano da poco attraccato qui. Non potevi che essere tu! Anche se... devo ammettere che sei molto più gentile e carino di persona... ♥!” dichiarò la ragazza sfiorandogli delicatamente il petto con due dita.

“E-ehi! C-che accidenti fai?!” si allontanò il pirata diventato improvvisamente vergognoso “N-non dovresti fare certe cose ad una persona che hai appena conosciuto!”

“Ih, ih, ih...! Non credevo fossi un timidone, Hiken-kun! Adesso devo andare, è stato un piacere conoscerti...! Spero che ci incontreremo di nuovo ♥!” lo salutò la misteriosa fanciulla prima di girare i tacchi e lasciarlo lì.

Ace la guardò allontanarsi, ancora intontito da quell’incontro inaspettato, per poi ricordare la descrizione fornitagli da Scott e realizzare che probabilmente aveva appena trovato la persona che stava cercando: “A-aspetta! Tu sei...”

Purtroppo quando lo capì la ragazza era già sparita all’orizzonte, e solo in quel momento si accorse che il pugnale che portava sempre con sé era non era più nel suo fodero.
 
§

“Quindi non solo ti sei perso, ma avresti incontrato Karen e ti saresti pure fatto derubare da lei?! A parte il fatto che non c’è davvero limite alla tua inettitudine, perché accidenti non ce l’hai detto quando ci siamo riuniti sulla Moby Dick quasi due ore fa, Succo di Frutta?!” domandò sbraitando Aoi non appena Pugno di Fuoco, sulla strada per la Scott’s Inn, ebbe finito di rivelare a lei, Marco e Jaws ciò che gli era accaduto nella zona del mercato meno di due ore prima, dandogli un violento scappellotto sulla testa “E dire che hai viaggiato per più di tre anni!”

“Ahia...! Non è stata colpa mia! Ero affamato, e non sono nemmeno sicuro che fosse lei! Per questo motivo prima non ve l’ho detto!” si giustificò il corvino massaggiandosi il capo “E poi mi ha solo rubato il pugnale, non è una grave perdita...”

“Comunque sia ce lo faremo restituire! Anche se è un’amica di Sabo non può fare queste cose, soprattutto ad una delle persone che teoricamente dovrebbe aiutare!” replicò infastidita la bionda incrociando le braccia al petto “Spero fosse solo uno scherzo e nulla di più, altrimenti temo che, nostra alleata o meno, io non riuscirò ad andarci molto d’accordo!”

“L’importante è che abbia saputo del nostro arrivo e che adesso sia al locale. Ora non ci resta che attendere che finisca il suo spettacolo, così poi potremo parlarle.” asserì calma la Fenice.

Il quartetto entrò per la seconda volta nella locanda, che quasi non sembrava la stessa dal clima festoso che si respirava: numerose luci colorate illuminavano l’intero salone, concentrandosi su un grande palco di cui i quattro pirati quel pomeriggio non si erano neppure accorti; quasi tutti i clienti battevano a ritmo le mani accompagnando il suono di una chitarra e il colpo continuo di tacchi sul pavimento, mentre altri gridavano e fischiavano in preda all’entusiasmo.

Lo sguardo dei Comandanti si spostò subito sul palcoscenico, dove una bella ragazza sui ventidue anni si stava cimentando in un ballo concitato ma sensuale allo stesso tempo, simile al flamenco. La lunga e scosciata gonna bianca fluttuava e vorticava leggiadra attorno a lei, sembrando quasi un fiore intento a sbocciare, così come i capelli magenta medio-lunghi lasciati sciolti, mentre piccole gocce di sudore le imperlavano la fronte e le spalle brillando come gemme sotto i riflettori puntati su di lei, assieme agli orecchini e ai diversi braccialetti d’oro e d’argento che indossava.

Inutile dire che anche i quattro corsari si persero a guardarla ammirati, non aspettandosi dei movimenti così particolari e ipnotici; Ace in particolare smise quasi di sbattere le palpebre, rimanendo immobile a fissarla come aveva fatto poche ore prima.

La prima a riprendersi da quella contemplazione fu Aoi, che scrollando abbastanza violentemente il fratello si alzò sulle punte per chiedergli, cercando di sovrastare le urla e la musica: “È la ragazza che hai visto oggi pomeriggio, vero?”

Si sorprese abbastanza nel notare come il fratello si fosse limitato ad annuire con il capo senza spostare minimamente gli occhi dal palco, ma intuì che fosse l’effetto che il fascino e i movimenti di quella ragazza erano in grado di suscitare nell’altro sesso, visto che anche Marco e Jaws, i quali non sembravano i tipi da farsi abbindolare in quel modo da una donna, non avevano ancora distolto lo sguardo.

La frenetica esibizione durò un’altra decina di minuti, dopo i quali la ragazza, evidentemente stanca ma soddisfatta, non rivolse un profondo inchino al suo pubblico che, ammirante, iniziò ad applaudire, fischiare ancora e lanciarle miriadi di rose rosse che lei raccolse sfoggiando un sorriso leggermente malizioso.

“Karen-chaaan!”

“Ci fai impazzire!”

“Vogliamo il bis! Il bis!!!”

“Ti prego, sposami!!!”

“Direi che il suo è stato più di un successo...” commentò il Comandante della Prima Flotta, apparentemente tornato in sé. 

La voce profonda di Scott risuonò nel locale, amplificata da un microfono: “E questa, signori, era Karen, con il suo passionale flamenco caratteristico dell’Isola di Dressrosa***! Tornate anche domani se volete assistere ancora alla sua splendida performance! Sempre qui, alla stessa ora!”

Trascorsero circa altri dieci minuti prima che il pubblico si calmasse e smettesse di richiedere il bis, tempo durante il quale i corsari si accomodarono al bancone e il locandiere mise davanti a loro quattro birre ghiacciate per festeggiare il successo: “Vi stavo aspettando, ragazzi! Ho detto a Karen-chan che volete parlarle, per cui tra poco dovrebbe venire qui! Intanto bevete queste, offre la casa!”

“Grazie mille, Scott!” ringraziò entusiasta Ace accettando subito la gentile offerta.

“Già, grazie.” annuì il biondo Comandante seguito a sua volta da Jaws.

“Figuratevi! E tu, signorina? Bevi, è un regalo!” insistette l’uomo notando che l’ex mercenaria stava guardando con sospetto il grosso boccale spumeggiante.

“Ecco... no, grazie. Non avresti del succo o qualcosa di analcolico?” domandò la Vendicatrice degli Abissi allontanando lentamente da sé il grosso bicchiere, suscitando una grassa risata da parte dell’oste.

“Ah, ah, ah! Mai sentito di una piratessa astemia!” la prese in giro quello facendola arrossire.

“Infatti non lo sono! Semplicemente non mi piacciono gli alcolici! Qualche problema a riguardo...?!” s’indispettì lei guardandolo male “Potrei avere almeno dell’acqua o ti costa troppo aprire il rubinetto?!”

“Però, che caratterino! Scusami, non volevo farti arrabbiare!” ridacchiò di nuovo il proprietario spostando la birra e versandole subito un bicchiere di succo di mela “Tieni, per farmi perdonare!”

“Tsk... Diciamo che per adesso sei perdonato...!” chiuse lì il discorso il Comandante della Quarta Divisione mandando giù un paio di sorsi di quel dolce liquido rinfrescante.

“Certo che tua sorella fa paura quando si arrabbia!” disse sottovoce Scott allo zolfanello, che di tutta risposta sogghignò.

“Vero? Beh, dopotutto è un membro della nostra ciurma... è ovvio che sia tosta!”

“Guardate che vi sento!” li informò con un’occhiataccia la diretta interessata.

“E dai! Non abbiamo detto nulla di cattivo! E tu non essere taccagno, Scott! Dai a me la sua birra!”

“Ih, ih, ih...! Vedo che ti stai divertendo, Scotty ♥!” rise una voce femminile facendo girare la testa di lato sia al locandiere che al quartetto “Mi avevi detto di conoscerli, ma non pensavo ne fossi addirittura amico! E dire che a te di solito non piacciono i pirati...”

“Ah, Karen-chan! Beh, loro sono un’eccezione, essendo della ciurma di Barbabianca!” sorrise il proprietario della locanda “Ad ogni modo, anche stasera sei stata splendida!”

“Grazie, troppo gentile... ♥! C’eravate anche voi quattro pasticcini a guardarmi, vero? So che mi stavate cercando...” asserì la fucsia sfoggiando lo stesso sorriso furbetto che aveva rivolto prima al suo pubblico “Se avete finito forza, venite con me! Andiamo a parlare in privato ♥!” propose poi facendo loro cenno di seguirla.

“Perfetto. Andiamo, ragazzi?”

“Sì!”

“A dopo, Scott!”

“A dopo!”

Il gruppetto si diresse verso il palcoscenico, a lato del quale era presente una piccola porta con infisso sopra un segno di divieto e la scritta ‘riservato al personale’; Karen la aprì e vi entrò senza timore, invitando i suoi ospiti a fare altrettanto. I quattro pirati si ritrovarono in quello che sembrava in tutto e per tutto un camerino, con tanto di specchi al muro, tavoli pieni di cosmetici, parrucche e decine di appendiabiti addossati alle pareti colmi di vestiti particolari e appariscenti.

“Wow... è la prima volta che entro in un posto del genere!” esclamò Pugno di Fuoco guardandosi attorno.

“Quindi... questo è un camerino?” chiese perplesso Jaws, che non era mai stato in un simile ambiente.

“Scusate il disordine, ma questa è l’unica stanza riservata a noi artisti! Qui avremo la certezza di poter discutere in pace!” spiegò la rossa chiudendo la porta “Prego, accomodatevi dove preferite ♥!”

I Comandanti recuperarono cinque sedie, anche se fu subito evidente che fossero troppo piccole per la stazza di Jaws, per cui quell’ultimo decise di rinunciarvi e di sedersi per terra; nel frattempo Karen sgomberò uno dei tavoli e lo mise al centro della stanza, srotolandovi sopra una cartina precedentemente preparata e disponendovi poi attorno le stesse seggiole, ottenendo così una spoglia ‘zona riunioni’.

Una volta che tutti si furono accomodati la bella ragazza iniziò, sorridendo: “Allora... Prima di tutto le presentazioni: come saprete il mio nome è Karen, e sebbene Scotty mi abbia presentata come danzatrice in realtà faccio anch’io parte dell’Armata Rivoluzionaria! Nello specifico mi occupo della raccolta di dati inerenti ai Cavalieri Fantasma: quella di ballerina è solo una copertura che mi permette di ottenere buone informazioni dalle persone giuste, anche se non nego di essere originaria di Dressrosa ♥! Voi invece dovreste essere i Comandanti delle prime quattro Flotte di Barbabianca... Marco la Fenice, Hiken no Ace, Diamond Jaws e la Vendicatrice degli Abissi, Sora D. Aoi... ho detto bene?”

“Benissimo, siamo proprio noi.” confermò calma la Fenice.

“Perfetto! Spero che potremo andare d’accordo, pasticcini ♥!” fece l’occhiolino la Rivoluzionaria mettendo tutti leggermente a disagio.

“Mh... Vedo che sei molto... amichevole...”

“Perché non dovrei? Sabo-chan mi ha parlato a lungo di voi! Per me siamo già amici ♥!” spiegò baldanzosa la ballerina con voce esageratamente dolce “Bene, immagino vogliate sapere se ho raccolto altre informazioni a proposito di ciò che sta accadendo ad Haifa...”-

“Prima di quello avrei una cosa da chiederti.” la interruppe Aoi guardandola dritta negli occhi “Oggi pomeriggio... hai incontrato questo idiota qui, e guarda caso il pugnale che si porta sempre dietro è sparito insieme a te. Potresti ridarglielo?”

Karen la guardò sorpresa per qualche istante, per poi piegare nuovamente le morbide labbra in un sorriso malizioso: “Mi hai scoperta, eh? Non che mi aspettassi qualcosa di diverso da te, Aoi-chan... Sabo-chan mi ha detto che sei molto sveglia e intelligente.” ammise portando la mano destra allo spacco della gonna, tirandone fuori quasi per magia il coltello del corvino “Era già mia intenzione restituirvelo appena ci fossimo incontrati. Solo... volevo vederlo più da vicino! Sapete, oltre a ballare a volte mi esibisco anche come giocoliera, ma invece delle palline o dei birilli preferisco usare i coltelli... per cui mi sento attratta da questo tipo di oggetti... ♥! Scusa per questo scherzetto, Hiken-kun! Spero tu non te la sia presa!” si scusò poi unendo le mani a mo’ di preghiera.

“No, figurati...! Era più mia sorella a volere che lo recuperassi!” si grattò la testa lo zolfanello “E poi sei stata davvero eccezionale! Non mi sono reso conto che me l’avessi preso finché non ho posato per caso la mano sul fodero!”

“Ih, ih, ih! Trucchi del mestiere, Hiken-kun ♥!”

“Chiamami Ace, per favore...! ‘Hiken-kun’ suona strano!”

“D’accordo, Ace-kun ♥!”

“Ok, adesso però basta con i convenevoli! Non abbiamo tutta la notte, e non vogliamo nemmeno rubarti troppo tempo!” intervenne nuovamente la Vendicatrice degli Abissi, seccata dall’atteggiamento fin troppo amichevole del maggiore e di quello esageratamente stucchevole della rossa.

“Dritta al sodo, eh? Ah, immagino tu non sia molto paziente, Aoi-chan...” sospirò la Rivoluzionaria portandosi una mano sulla guancia, sconsolata “Comunque mi dispiace deludervi, ma non sono riuscita ad ottenere nessun’altra informazione riguardo a ciò che sta succedendo ad Haifa... Tutto quello che so l’ho già riferito a Koala-chan, che a sua volta ve l’ha comunicato mentre decidevate la rotta da seguire. L’unica ‘novità’, se così possiamo chiamarla... è che da quando è partito non ho più avuto notizie da Ryuu-chan.”

“Ryuu-chan...?”

“Intendi l’altro ragazzo che si occupa di contrastare i Cavalieri Fantasma, esatto?”

“Sì, proprio lui... Mi aveva detto che appena fosse riuscito a scoprire qualcosa mi avrebbe contattata, ma ormai è da più di una settimana che non lo sento... Non penso al peggio, perché è uno tra i ragazzi più forti e soprattutto più furtivi dell’intero Esercito, però... questo suo silenzio mi preoccupa.”

“Capisco, questo potrebbe essere un problema...” mormorò Marco prendendosi il mento tra pollice e indice.

“Ribadisco che Ryuu-chan sa davvero il fatto suo, ma... pur essendo un tipo calmo e riflessivo troppo spesso ha la brutta abitudine di voler fare tutto da solo per evitare che altri possano correre rischi... Ha proprio l’indole del cavaliere senza macchia e senza paura ♥!”

“Non so perché, ma questa descrizione mi è familiare...” commentò Jaws, rimasto in silenzio fino a quel momento.

“Mi sa che abbiamo trovato la tua copia maschile, sorellina!” sogghignò Pugno di Fuoco dando una leggera gomitata alla sorella, che di rimando lo colpì con forza al fianco “Ahia!”

“Così impari a prendere in giro, idiota. Comunque non preoccuparti, Cavalieri Fantasma o meno ci impegneremo a trovarlo. Ha qualche segno particolare che ci possa aiutare a riconoscerlo?”

“Direi proprio di sì! Sapete, lui viene dal Paese di Dào****, una nazione con caratteristiche simili a quella di Wa, con la sostanziale differenza che è affiliato al Governo Mondiale e che i rappresentanti del clan sovrano, il clan Mitsuyo*****, possono partecipare al Reverie. Ad ogni modo Ryuu-chan è molto legato agli usi e ai costumi della sua terra natia, per cui veste in maniera davvero particolare! Lo riconoscerete immediatamente!”

“Ottimo, almeno avrete qualcosa da cui partire una volta arrivati. Invece... sai nulla riguardo alla situazione di Sabo e gli altri a Naranja? Hanno detto che una volta risolta la questione là si sarebbero anche loro diretti ad Haifa per decidere il da farsi.” spiegò il Comandante della Prima Flotta osservando la mappa.

“So che l’infiltrazione sull’isola è avvenuta con successo circa un paio di giorni fa! Situazioni come queste sono molto delicate da gestire, ma in una decina di giorni al massimo dovrebbero riuscire a risolvere il grosso del problema! Se non sbaglio da qui voi vi dividere in cinque gruppi, giusto?”

“Sì, abbiamo già deciso che Seconda e Quarta Divisione, ovvero quelle di Ace e Aoi, si recheranno per l’appunto ad Haifa, visto che ci sono buone probabilità che dietro a tutti quei misteri si celino i Cavalieri Fantasma; noialtri invece ci recheremo prima a coppie su Crystal e Redhorn, ovvero le altre due isole raggiungibili da qui seguendo il Log Pose, dalle quali poi ogni nave andrà per la propria strada tenendo costantemente aggiornate le altre. Per ora non sappiamo quando ci riuniremo, e anche se da un lato questa strategia può risultare rischiosa per possibili attacchi nemici, dall’altro muoverci tutti insieme significherebbe farsi subito notare, soprattutto dalla Marina.” 

“Capisco, mi sembra un buon piano...! In questi due anni la Marina si è fatta molto vigile qui nel Nuovo Mondo, per cui un numero troppo elevato potrebbe costituire un ostacolo in caso di manovre di fuga... Comunque voi siete tutti ragazzi con esperienza: non ho dubbi che ve la caverete magnificamente ♥!”

“Grazie della fiducia, Karen. Ci ha fatto bene parlare con te.” ringraziò gentile il biondo dalla buffa acconciatura alzandosi, annunciando tacitamente la fine di quella riunione segreta.

“Ma figuratevi ♥! Per me è stato un piacere! Anch’io tra pochi giorni penso di partire per Crystal, quindi chissà, potremmo rivederci prima di quanto pensiamo ♥!” sorrise la giovane prima di alzarsi e recuperare da uno dei tavoli quello che sembrava proprio un Den-Den Mushi “Ecco, tenete! Vi lascio questo Den-Den Mushi anti-intercettazioni, così che possiate sempre rimanere aggiornati senza dover attendere che Koala-chan o chicchessia vi faccia da intermediario! Nel caso dovessi ottenere nuove informazioni su quei cattivoni non esiterò a contattarvi, d’accordo ♥?”

“Perfetto, grazie ancora.” sorrise appena la Fenice accettando la piccola lumachina magenta e dalle lunghe ciglia, simile alla sua padrona “Se siete d’accordo questa la terrei io: visto che i Cavalieri Fantasma sono il vostro obbiettivo comune penso che incontrerete il gruppo di Sabo molto spesso, perciò potrà pensarci lui ad aggiornarvi; noi invece non sappiamo se e quando li incontreremo di nuovo, per cui questo ci garantirà di non rimanere disinformati.”

“D’accordo, tienilo pure.” annuì seria Aoi “Tanto ci terremo costantemente in contatto per aggiornarci e per scambiarci informazioni.”

“Quindi adesso oltre a cercare di capire cosa sta succedendo ad Haifa dovremo anche impegnarci a trovare Ryuu, dico bene?” domandò Ace stiracchiandosi.

“Sì. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe già essere troppo tardi... ma visto che sembra essere un tipo molto in gamba dovremmo fare ancora in tempo. Magari è stato semplicemente ferito e ha perso il Den-Den Mushi.”

“Spero sia così!” pregò la Rivoluzionaria con un’espressione vagamente preoccupata in viso.

“Ma sì, sono sicuro che sta bene. Lascia fare a noi, Karen-chan!”

“Ah! Grazie, Ace-kun! Sei così coraggioso ♥! Fatti abbracciare ♥!” si slanciò la ballerina stringendolo forte e facendolo diventare istantaneamente paonazzo.

“E-EH? N-no, aspe... L-lascia”-

In pochi secondi Karen si ritrovò ad abbracciare l’aria, e prima ancora che se ne potesse rendere conto vide la Vendicatrice degli Abissi strattonare il corvino verso l’uscita.

“Scusaci, ma dobbiamo andare! Grazie mille di tutto, eh! Alla prossima!” tagliò corto la bionda aprendo seccamente la porta e trascinandosi dietro il fratello ancora intontito.

“Oh...? Per caso ho fatto qualcosa di sbagliato?” chiese la ragazza osservando perplessa il Comandante della Quarta Flotta intento a rimproverare quello di Seconda, in realtà non molto distanti dal camerino.

“No, non preoccuparti. È il loro amore fraterno ad essere complicato.” la tranquillizzò Marco avviandosi assieme a Jaws verso il salone principale “Grazie ancora per tutto, spero ci rivedremo presto.”

“A presto.” salutò anche Jaws.

“Alla prossima, pasticcini ♥!” ridacchiò la rossa salutandoli con la mano.

“Aoi gelosa non l’avevo ancora vista.” commentò Diamond una volta che il quartetto ebbe salutato Scott e lasciato per la seconda volta la sua locanda, osservando perplesso Aoi che non aveva ancora finito di sgridare il fiammifero, entrambi una ventina di metri più avanti rispetto a loro.

“Già, questa mancava anche a me. In fin dei conti però si è abituata ad essere l’unica a ricevere le sue attenzioni, per cui immagino che vederlo così amichevole con un’altra ragazza l’abbia un po’ infastidita, soprattutto considerando che la ragazza in questione era piuttosto espansiva.” spiegò la Fenice con un sogghigno divertito “D’altronde il nostro fiammifero ha sempre avuto un certo successo con le signorine.”

“Lo capisci o no che nella setta ci sono anche delle donne?! Se ti lasciassi abbindolare come hai fatto con Karen moriresti senza nemmeno rendertene conto! Impara a tenere alta la guardia anche verso le ragazze, stupido Succo di Frutta!” urlò nel frattempo la diretta interessata, troppo presa a mortificare il corvino per sentirlo.

“T-ti ho già detto che prima mi ha solo colto di sorpresa!” si giustificò il fiammifero ancora a disagio.

“Certo, come no! Se non fossi intervenuta io saresti svenuto tra le sue braccia e con il sangue al naso, razza di pervertito! Ti ho visto come la stavi guardando imbambolato durante il suo spettacolo, sai?!”

“Questo non è affatto vero!”

“Invece sì che lo è!”

“R-ragazzi! Aspettate un momento, per favore!” la voce di Scott interruppe il diverbio fraterno e fece girare tutti e quattro i pirati: il locandiere li aveva effettivamente raggiunti di corsa, e la sua espressione stranamente tesa fece subito intendere che qualcosa non andava.

“Ehi, Scott...! Che è successo, ti sei dimenticato di dirci qualcosa?” gli chiese Ace inarcando un sopracciglio.

“K... K-Karen-chan...!” ansimò quello piegandosi sulle ginocchia nel tentativo di riprendere fiato “K-Karen-chan è...”

“È per caso successo qualcosa a Karen?”

“Un gruppo di cacciatori di taglie ha assaltato il mio locale e ha tentato di catturarla dicendo di volerla consegnare alla Marina, e lei per evitare che i clienti venissero feriti è scappata via in direzione della piazza centrale! Non so che cosa intendessero dire, ma deve esserci un errore! Karen-chan non è una criminale! Vi prego, aiutatela!”

I Comandanti si scambiarono delle rapide occhiate, avendo perfettamente compreso la situazione e sapendo di dover intervenire: “Abbiamo capito, Scott. Non preoccuparti, lascia fare a noi.”

“Essendo un’amica di Sabo non credo che abbia bisogno del nostro aiuto... ma per evitare rischi è meglio dirigerci là.”

“La salveremo, stai tranquillo!”

“Grazie, grazie infinite! Non avrei saputo a chi altro rivolgermi!”

“Coraggio, sbrighiamoci...!”

“Sì!”
 
§

Al quartetto ci vollero due minuti per raggiungere la piazza centrale della città, che nel frattempo si era interamente svuotata eccezion fatta per un gruppo di circa cinquanta individui armati fino ai denti, i quali avevano circondato la giovane Rivoluzionaria dai capelli magenta senza lasciarle alcuna via di fuga; tuttavia, nonostante la situazione apparentemente critica, Karen non sembrava per nulla preoccupata, tanto che sul suo viso c’era ancora l’ombra di un sorrisetto malizioso.

“Allora... potrei sapere che cosa volete da me, pasticcini? Se eravate venuti per il mio spettacolo v’informo che purtroppo siete arrivati tardi...” domandò lei fingendosi allarmata.

“Non fare la finta tonta, Karen ‘Ballerina Rosso Sangue’! Sappiamo benissimo che fai parte dell’Armata Rivoluzionaria in qualità di informatrice sotto copertura!” replicò ghignando uno dei cacciatori di taglie leccando la lama del proprio pugnale “Se ti catturassimo e ti consegnassimo alla Marina sicuramente riceveremmo una ricca ricompensa, se non addirittura qualche titolo prestigioso da parte del Governo! Quindi fai la brava e vieni con noi senza fare storie!”

“Ah...! Che paura!” gemette lei continuando la sua recita e portandosi una mano sulla guancia “Immagino di non avere altra scelta... Promettete di non farmi male, però...”

“Uh, uh, uh, uh...! Sei inaspettatamente collaborativa... D’accordo! Visto che non vuoi opporre resistenza cercheremo di essere gentili, bellezza!”

“Cosa...?! Vuole lasciarsi catturare così...?!” si agitò Pugno di Fuoco preparandosi subito ad intervenire “Ci penso io! Un paio di ‘Hiken’ dovrebbero bastare per”-

“Aspetta, Ace.” lo trattenne Marco totalmente impassibile.

“Ma cosa dici, Marco...?! Se non facciamo qualcosa subito quei bastardi”-

“Possibile che bastino un bel visino e una vocina innocente a farti perdere la testa...?! Guardala bene, Succo di Frutta!” lo riprese seccata la sorella, incrociando le braccia al petto “L’avevo detto io che il nostro intervento non era necessario...!”

Confuso e leggermente preoccupato il corvino riportò la sua attenzione sulla ragazza, alla quale nel frattempo si erano avvicinati diversi nemici pronti a legarla con delle manette ed una corda.

“Ferma così, dolcezza...! Un paio di minuti e sarà tutto finito...!”

“Non posso che darvi ragione, pasticcini... anche se forse non intendiamo la stessa cosa... ♥!” mormorò Karen leccandosi le labbra stranamente divertita.

Ancora prima che l’uomo davanti a lei potesse comprendere il significato di quelle parole un potentissimo calcio gli sfondò il cranio, facendolo finire a terra in una pozza di sangue.

“M-ma cosa...?!”

“Maledetta!!!”

“Ih, ih, ih! Dovreste ritenervi fortunati, tesori! State per avere l’onore di assistere alla danza più frenetica e passionale che ci sia, il flamenco di Dressrosa! Spero che lo spettacolo sia di vostro gradimento ♥!” augurò la rossa iniziando a muoversi a passi di danza, ripetendo la stessa performance con cui aveva incantato tutti i clienti della locanda poco prima e stregando allo stesso modo anche i suoi avversari, i quali per qualche istante non riuscirono a muoversi per la meraviglia.

“N-non prenderci in giro, dannata! Non credere che te la”- fu un’altra violentissima pedata ad interrompere le futili minacce del cacciatore di taglie, che come il suo compagno cadde esanime e con il viso deformato.

“Infatti non vi sto prendendo in giro, pasticcini! Conoscerete il mio soprannome, ma... sapete anche perché mi chiamano così?” chiese ridacchiando la Rivoluzionaria, mentre ad una sua sola giravolta una decina di assassini volò via per diversi metri, prima di schiantarsi al suolo priva di sensi; ad accomunarli tutti era la presenza sui loro corpi dell’impronta insanguinata della sua calzatura “Beh, semplicemente quando danzo con i miei nemici tendo a sporcarmi le scarpe con il loro sangue e lasciare involontariamente delle impronte sui loro corpi... ma in fin dei conti, c’è una danza più passionale di una tinta interamente di rosso ♥? Coraggio, fatevi avanti! Lo show è appena cominciato!” invitò poi con un sorriso angelico ma spaventoso al tempo stesso.

“I-incredibile...” balbettò Ace, non riuscendo a credere che la donna sanguinaria che aveva davanti e la gentile ragazza che aveva conosciuto quel pomeriggio fossero la stessa persona.

“Uno stile di combattimento piuttosto... aggressivo, direi.” commentò la Fenice cercando di nascondere il proprio stupore “Sapevo che le donne di Dressrosa sono molto passionali, ma... non avrei mai pensato di vederne una stendere dei cacciatori di taglie in questo modo. Quando l’apparenza inganna...”

“È davvero forte...” mormorò Jaws provando quasi timore nell’osservare la ragazza continuare il suo aggraziato sterminio a suon di calci.

“Tsk! Sapevo che stava nascondendo qualcosa dietro a tutte quelle moine! Non per niente è una Rivoluzionaria!” sbuffò Aoi alzando altezzosamente il capo, leggermente infastidita dalla meraviglia leggibile negli occhi dei suoi tre compagni “Comunque ho visto di meglio...!”

Nel frattempo i cacciatori di taglie riuscirono a superare la paura del momento e tentarono un goffo contrattacco con tutte le armi a loro disposizione, anche se fu subito evidente che nemmeno quello costituisse un problema per Karen: i suoi passi erano diventati così rapidi da essere quasi invisibili ad occhio nudo, ma allo stesso tempo sembravano aver acquisito una forza e uno slancio tali da permetterle di distruggere il pavimento di pietra sotto di lei e di fluttuare in aria con la sola potenza dei suoi calci.

In meno di tre minuti l’intero gruppo di mercenari finì definitivamente al tappeto e in un lago scarlatto, e terminato un ultimo volteggio la bella Rivoluzionaria cadde proprio al centro dell’improvvisato campo di battaglia, dirigendosi con un sorriso soddisfatto verso i quattro Comandanti: “Ah, pasticcini! Per caso avete dimenticato qualcosa ♥?” domandò con innocenza.

“In verità ci ha mandati qui il locandiere. Visto che eri scappata via inseguita da quei cacciatori di taglie credeva avessi bisogno di aiuto, ma come pensavo te la sei cavata da sola.” rispose Aoi quasi indifferente, notando con disappunto che il fratello sembrava ancora in trance.

“Ah... e così avete visto tutto, eh...? Spero che il mio stile di combattimento non vi abbia traumatizzati! Vi assicuro che ricorro ai miei letali passi di danza solo nei casi estremi! Non hai di che preoccuparti, Ace-kun ♥!” provò a tranquillizzarlo la fucsia notando la sua espressione vagamente timorosa “Non punterei mai i miei tacchi verso un amico ♥!”

“S-sì, certo...! Non ho dubbi in merito...!” replicò a fatica lo zolfanello grattandosi il capo “Piuttosto... a tirare calci del genere non rischi di farti male alle gambe? Voglio dire, hai sfondato il pavimento e rotto le ossa a cinquanta assassini...”

“Oh, come sei dolce a preoccuparti per me ♥! Comunque no, le mie gambe sono molto più forti e resistenti di quelle di normali esseri umani!” spiegò mostrando quasi con orgoglio i piedi ancora sporchi del sangue dei suoi ‘aguzzini’ “Sapete, il mio bisnonno faceva parte della tribù dei Gambelunghe, ma avendo prima mio nonno e successivamente mia madre sposato dei normali umani le caratteristiche gambe lunghe sono diventate una rarità nella mia generazione... nonostante questo io e le mie sorelle godiamo comunque di un’ottima forza e resistenza quasi paragonabile a quella dei veri Gambelunghe! Potrei ballare per ore e ore oppure calciare centinaia di nemici senza stancarmi ♥!”

“Ora capisco... Immagino che sia per questo che hai scelto uno stile di lotta basato su calci e passi di danza...”

“Proprio così, Marcuccio ♥! In ogni caso preferisco ballare che calciare i cattivoni!”

“Marcuccio...?”

“E quelle scarpe allora di che accidenti sono fatte...?!” venne spontaneo chiedere alla Vendicatrice degli Abissi “A quest’ora dovrebbero essersi disintegrate!”

“Ah, queste? Sono fatte di una lega di titanio e agalmatolite!” affermò la rossa con semplicità, facendo istantaneamente impallidire tutti e quattro i pirati.

“T-titanio e...”

“Agalmatolite...?!”

“Già! Sono un po’ pesanti, ma a dispetto di quel che sembrano sono davvero comode, nonché un ottimo modo per tenere in costante esercizio i muscoli delle gambe! Se vuoi posso chiedere al fabbro di Pine di confezionartene un paio simile, Aoi-chan ♥!” propose la Rivoluzionaria con entusiasmo.

“N-no, grazie! Ne faccio volentieri a meno...!” rifiutò lei rabbrividendo al pensiero di indossare simili macigni “Peseranno sì e no dieci chili l’una! E pensare che fino ad ora si è sempre mossa con una tale leggiadria... Possibile che tutti i Rivoluzionari debbano avere stili di combattimento tanto assurdi?!”

“C-comunque sia siamo felici che tu non ti sia fatta nulla, Karen... Mi raccomando, va’ a tranquillizzare Scott: era molto preoccupato per le tue sorti.” raccomandò il Comandante della Prima Flotta, deciso a ritornare alla nave per fare agli altri il riassunto della situazione.

“Immagino, povero Scotty...! Vorrà dire che correrò subito da lui! Voi ragazzi tornate alla vostra nave?”

“Sì, si sta facendo tardi e dobbiamo ancora aggiornare gli altri su quanto abbiamo discusso prima. Credo che ci rivedremo ancora, prima di partire... Per il momento a presto...!”

“D’accordo ♥! Alla prossima, pasticcini! Grazie per essere venuti a vedere se avevo bisogno di aiuto, l’ho molto apprezzato ♥!” salutò di nuovo Karen mandando loro dei ‘baci volanti’.

“Figurati, per gli amici è il minimo! Buonanotte e a presto!” sorrise di rimando Ace salutandola con il braccio.

“A presto.” asserì soltanto Aoi con freddezza, non certa che, a prescindere dalle sue buone intenzioni, sarebbe davvero riuscita ad andarci d’accordo visti i loro caratteri agli antipodi. Jaws si limitò ad un cenno del capo.

Fu così che i Comandanti delle prime quattro Divisioni di Barbabianca ebbero modo di scoprire la vera potenza della ‘Ballerina Rosso Sangue’, ancora inconsapevoli che, in un futuro non troppo lontano, due di loro avrebbero avuto un ruolo significativo negli eventi che avrebbero coinvolto proprio la patria di quest’ultima, Dressrosa.

Prima, però, un’importante missione li avrebbe attesi sull’Isola di Haifa.
 
Angolo Autrice (*):
*: anche se il nome Karen è relativamente comune non l'ho scelto a caso, ma pensando al suo stile di combattimento, in quanto Karen è anche il nome della protagonista della fiaba dello scrittore Hans Christian Andersen ‘Le Scarpette Rosse’, pubblicata per la prima volta nel 1845. Inizialmente povera e orfana, la giovane protagonista viene adottata da una ricca signora, e diventa una ragazzina bella ma viziata, che riesce a convincere la donna (anziana e con problemi di vista) a comprarle un paio di scarpette rosse uguali a quelle della principessa venuta in visita. La ragazzina è talmente presa dalle sue scarpette da farsele pulire da un soldato storpio, il quale commenta che sono proprio delle belle scarpette da ballo, e da non prestare alcuna attenzione alle funzioni religiose. All'uscita dalla chiesa il soldato fa di nuovo lo stesso commento, e improvvisamente Karen si ritrova a ballare senza controllo, faticando a togliersele; non avendo ancora imparato la lezione la ragazza, anziché prendersi cura della signora che l'ha accolta e che nel frattempo si è ammalata, si reca ad un ballo con indosso sempre le stesse scarpette, ma stavolta non riesce più a togliersele ed è costretta a danzare giorno e notte, fino a che giunge alla disperata soluzione di farsi tagliare i piedi con un'ascia. Il fatto che la ‘Karen Rivoluzionaria’ adori ballare e combatta quasi esclusivamente usando i calci sporcandosi i piedi con il sangue dei nemici vuole essere una rielaborazione di questa cruenta ma istruttiva storia.  
**: il nome della locanda vuole essere un gioco di parole tra il nome proprio Scott e ‘scots’, che significa 'scozzese' e che assieme a 'pine' è la traduzione inglese di pino silvestre (scots pine) detto appunto anche pino di Scozia.
***: come immagino si sarà intuito la danza di Karen è la stessa in cui si cimenta Viola (o Violet) durante la saga di Dressrosa, dato che sia il suo personaggio che il tema di sottofondo durante la scena in cui Sanji la vedeva ballare mi sono piaciute molto.
****: Dào (
, ovvero la ‘Via’ o il ‘Sentiero’) è la ‘traduzione’ cinese di ‘Tao’ inteso come concetto della filosofia cinese, che esprime il concetto di flusso e movimento e indica la forza eterna e fondamentale che scorre in tutto l’universo; siccome ho in progetto una ‘saga’ su un’isola ispirata all’Oriente e volevo dare al luogo un nome incisivo, ho pensato che il termine ‘Dào’ fosse adatto.
*****: composto dai kanji di ‘luce’ (
, hikari) e ‘notte’ (, yoru) e traducibile come ‘notte leggera’ (secondo Google Traduttore), ho scelto questo nome perché contiene due elementi in contrapposizione ma complementari, ovvero la luce e il buio; il motivo di questa scelta sarà chiaro tra diversi capitoli.
Confido di aggiungere presto in fondo a questo capitolo anche il disegno di Karen, anche se per il momento è ancora in fase di lavorazione.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi farete sapere i vostri pareri in merito con una recensione!
Alla prossima e buone vacanze!
Sora_D_Aoi

 
  
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