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Autore: Colarose    09/08/2018    3 recensioni
Quando si perde tutto, non si fa che rimproverarsi di non aver fatto di più per non perdere quel tutto.
E Harry ha perso tutto.
Ma gli verrà data un seconda possibilità.
Un viaggio nel tempo, 27 anni indietro nel passato.
Prima che Voldemort seminasse terrore, prima della Prima Guerra Magica, prima dei Mangiamorte e prima della fondazione dell’Ordine della Fenice.
Prima di quel 31 ottobre, prima di quell’esplosione.
Prima dei Malandrini.
Una nuova responsabilità si fa carico sulle spalle di Harry: vincere la Prima Guerra, prima che ce ne sia anche una seconda.
Ma ci sarà un piccolo imprevisto.
**********
Siete pronti per la lettura?
Ma soprattutto, siete pronti per la storia del quinto Malandrino?
Genere: Comico, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
Capitoli:
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La serva più fedele


Severus ghignò compiaciuto, mentre vedeva Potter arrancare verso l'infermiera aiutato dalle sue quattro zucche vuote.

Ripose la bacchetta in tasca e si girò tutto soddisfatto, con l'intenzione di tornare indietro e filarsela prima che qualcuno lo vedesse.

I suoi buoni propositi si distrussero nello stesso momento in cui si girò leggermente verso destra. Severus trasalì e impallidì di botto.

“Severus?" Lo chiamò Lily flebilmente, guardandolo con occhi colmi di incredulità e delusione "Che... che hai fatto?" Domandò, guardando distrattamente il corridoio ormai vuoto

Piton aveva la gola secca e la consapevolezza che la sua voce fosse momentaneamente bloccata. Vedere Lily così... era come una pugnalata al petto. Così delusa... così incredula.
Il fatto che fosse stato lui a causare tutto questo non lo faceva sentire meglio.

“Lily, ti giuro, posso spiegare, i-io..."

La sua voce fece evidentemente scattare qualcosa in Lily, che riportò di scatto gli occhi verso di lui, il volto deturpato dalla rabbia 

"NON MI INTERESSANO LE TUE SPIEGAZIONI! Voglio sapere che hai fatto, che incantesimo hai lanciato?!"

Piton restò zitto, indeciso se era il caso di dire la verità.

“Che Morgana hai fatto a Potter, Severus?!" Chiese di nuovo Lily, quasi ringhiando.

“Oh andiamo, se lo meritava!" Sbottò Severus, guardando da qualsiasi parte tranne Lily, era irritato da tutta quella rabbia. Lily odiava Potter, lui stesso odiava Potter, quindi se Potter si faceva male dovevano solo gioirne. Era tanto semplice che perfino le capre potevano arrivarci.

“SE LO MERITAVA??! Nessuno si merita una cosa del genere!" Esclamò Lily, mettendo le mani sui fianchi.

“Quindi secondo te umiliarmi non è niente?! Lui mi ha ricoperto i capelli d'olio, Lily, e come se non bastasse me li ha fatti crescere talmente tanto da farli strisciare al terreno! Io mi meritavo una cosa del genere?! No! Quindi è inutile che ci facciamo questi complessi quando lui non se li fa!" Sibilò l'amico, mentre faceva una smorfia di disgusto e indignazione al ricordo dello scherzo.

Lily restò un attimo in silenzio.

" Però non è che ti abbia riportato grandi danni fisici. Sai, non mi pare che tu sia caduto a terra urlando" costatò Lily acida.

"Insomma, Lils, quello è Potter. Quel maiale che tu odi. Si può sapere perchè ti stai alterando tanto?! Per Circe, dovresti solo essere felice di questo!"  Severus alzò gli occhi al cielo.

La rossa lo guardò incredula e indignata.

"Dovrei essere felice?! Felice?! Ma cosa ti sta succedendo, Sev?! IO dovrei essere FELICE se qualcuno si fa male?!Mi dovresti conoscere, io non sono quel tipo di persona!"

"Era solo uno scherzo, una vendetta! Come ogni volta la sua banda fa! Non c'è differenza, lasciamo perdere"

"La differenza sta nel fatto che Potter e i Malandrini per quanto idioti siano,  non usano incantesimi del genere! Cosa gli hai fatto?! Dove hai letto quell'incantesimo?! Non mi dire che era in quel libro oscuro!" Urlò Lily, ricordandosi del  libro.

Severus mise le mani davanti a sè "Cosa? No!" Rispose immediatamente. No, forse non era vero, l'aveva trovato lì, ma comunque non era un incantesimo oscuro. Lily continuò a guardarlo in attesa e Severus capì che non aveva via di scampo "Era una Fattura Ustionante, si impara intorno al terzo o quarto anno"

"Ustionante?! Quanta potenza ci hai messo per farlo cadere a terra?!"

Severus fece spallucce "La necessaria." 'Per fargli davvero male' aggiunse nella sua testa "Evidentemente Potter stava fingendo, esagerando come suo solito" disse con un ghigno derisorio.

“Non mi piace che ti comporti così, infantile come loro e incline alla violenza e all'umiliazione. Non farlo più, e cercami quando avrai capito la stupidaggine che hai fatto" sibilò Lily, poi si voltò e se ne andò via.


                                *

 

"Credo che dovrà restare qui per una settimana. Ogni giorno si deve applicare questa crema, in modo da alleviare  il dolore e guarirlo" disse infine Madama Chips, spalmando una crema color indaco sulla schiena di James

"Ma devo restare in questa posizione per una settimana?" Domandò James allarmato

“Certo Signor Potter, forse anche di lato, ma credo farà un po' male. L'importante è che la tua schiena stia all'aria" rispose Madama Chips , gettatogli un'occhiata rigida.

“Ma è scomodo stare a pancia in giù! Dove metto le mani?! E la testa?! In qualsiasi modo le metto non mi trovo bene!" Si lamentò il corvino

"Questo è un problema tuo" rispose l'infermiera pulendosi le mani con un fazzoletto. Poi guardò i quattro Malandrini.

"Voi andate, deve riposare"

Sirius fece una faccia da cane bastonato

"La prego, possiamo stare cinque minuti?" 

"No" 

"La prego, la supplico, la imploro" 

"Ho detto di no, Black!" 

"Abbiate un po' di pietà! James si annoierà quando dovrá riposare, allora farà ancora più casini di quando non lo è! Su via Madama, non ci volete bene?!" 

"Smett-" 

"La prego. Sono pronto a mettermi in gino-" 

"Vabbene! Vabbene! Ma solo cinque minuti, dopo filate!" Esclamò infine esasperata.

"Grazie. Le sarò eternamente grato" la ringraziò Sirius facendo un inchino.

Madama Chips lo guardò con sufficienza e se ne andò.

"Secondo voi chi è stato?" Domandò James guardandoli

"Non lo so, hai qualcosa in sospeso con qualcuno?" Indagò Remus, sedendosi su una sedia accanto al letto.

James scosse la testa

Harry si passò una mano tra i capelli nervosamente, mentre combatteva una battaglia interiore.

“Cos'hai Harry?" Chiese Sirius

"Io? Niente. Perchè?"

Il Black gli riservò una lunga occhiata "Non è che ne sai qualcosa?"

"Come faccio a saperne qualcosa?!" Sbottò Harry sulla difensiva.

"Forse perchè sembra che tu ne sai qualcosa?" Ribattè Sirius con sarcasmo. Cosa stava passando per la testolina del suo amico?

"Beh, allora impressione sbagliata!" Rispose Harry, incrociando le braccia al petto. Notò, suo malgrado, che tutti gli occhi dei quattro erano puntati su di lui.

Sospirò.

Non era certo che fosse una buona idea dire quel che aveva visto, li conosceva e aveva paura che potesse succedere un bel casino. Ma se non lo avesse detto quei muli avrebbero continuato a insistere. Che fare? Forse poi dopo se ne sarebbero dimenticati, no? 

No. 

Bene, doveva armarsi di pazienza e calma.

"Io... io credo di aver visto Piton. Ma insomma, era solo di sfuggita eh! Può essere anche che mi sia sbagliato! Magari me lo sono immaginato!" Disse velocemente.

Vide come a rallentatore la faccia di Sirius indurirsi

"Cosa?!" Sbottarono Sirius e James  contemporaneamente. Quest'ultimo con uno scatto istintivo cercò di alzarsi, solo per poi gemere di dolore e ricadere sul letto.

"Ora la faccio vedere a quel..." ringhiò Sirius stringendo i pugni, dirigendosi spedito verso l'uscita

"Non ci provare neanche!" Esclamò Harry tirandolo per il braccio

"E perchè non dovrei?!" Si adirò Sirius, digrignando i denti. In quel momento a Harry sembrava talmente tanto un cane che dovette trattenersi dal sorridere divertito.

Decisamente non era il momento

"Hai visto cosa ha fatto a James?! Chiunque faccia del male al mio migliore amico non la passa liscia!" Continuò Sirius strattonandolo

"Ho visto perfettamente! Ma così peggiorerai solo le cose!"

"Portare Piton in infermeria può essere solo un bene!"

"Peggiorerai le cose perchè Piton poi dopo si vendicherà, poi anche voi lo farete e quindi inizierà un circolo vizioso, vendetta per vendetta e così via. Le cose si faranno sempre più pericolose fino a quando qualcuno si farà seriamente male." Intervenne d'un tratto Remus, con fare ragionevole.

"Piton ha fatto male a James senza un motivo!" Esclamò Sirius passandosi una mano fra i capelli

"Magari ha pensato che ecco... in quello scherzo che ha fatto Sirius fosse coinvolto anche James..." disse esitante  Peter

"Ma quanto può essere idiota! Solo IO ho avuto la punizione, solo io sono stato beccato! James non c'era da nessuna parte!" Rispose Sirius scuotendo la testa

Harry lo guardò con rimprovero 

"Spero che questo ti sia da lezione!" Lo rimbrottò Harry.

"Non è di certo colpa mia se Piton ha una testa bacata!" Si difese Sirius

"E allora? Mettiamo caso che lui avesse capito che solo tu gli avevi fatto lo scherzo, resta il fatto che dopo ti avrebbe ferito!"

"Può anche semplicemente non vendicarsi!"

"Potevi anche semplicemente non fare lo scherzo!"

"Smettetela che sembrate due sposini!" Intervenne esasperato James.

"Ti saresti trovato tu qui con una schiena ustionata! Ora tu fai il bravo e non fai niente! Non comportarti da immaturo per una volta e usa il cervello!" Continuò Harry ignorando completamente il suo clone.

Sirius sbuffò, arrendendosi e capendo che tanto non aveva ragione. Iniziò a farsi i complessi mentali, incolpandosi mentre osservava la povera schiena di James

Quest'ultimo cercò di mettersi di lato, ma ben presto si arrese, facendo una smorfia.

"Ma io non c'entravo niente!" Piagnucolò

"Cos'è tutto questo baccano?! Fuori! Sono anche passati 5 minuti!" Madama Chips spuntò dal nulla, cacciandoli malamente e riportando il silenzio in infermeria.

I quattro uscirono taciturni.

"Abbiamo perso la lezione di Erbologia!" Se ne uscì d'un tratto Remus, guardando l'orologio al suo polso

Sirius fece spallucce "Poco importa" borbottò.




Il giorno passò velocemente, e ben presto arrivò la sera. 

Dopo cena Marlene stava tornando in Sala Comune insieme alle sue amiche, che discutevano su Piton.

"Una Fattura Ustionante non è cosa da niente, Lily" disse Alice con fare ammonitore

"Lo so!" Esclamò Lily "Però... lo ha fatto per vendicarsi. Non sto dicendo che è giusto, però dobbiamo anche metterci nei suoi panni, si sentiva umiliato ed era fumante di rabbia , ha reagito d'impulso. Credo che per lui la vendetta sia più che altro far del male per davvero a una persona. Sinceramente non ce lo vedo a colorare di verde i capelli di qualcuno..." continuò, cercando come sempre di difenderlo.

"Questo non toglie il fatto che sia una cosa grave. A me non piace Severus Piton, lo sai Lily, inutile che te lo nascondo. Si dice che studi le Arti Oscure e che frequenta persone poco raccomandabili. Con tutta sincerità, non mi piace vederti accanto a lui." Intervenne Mary preoccupata.

"Sono tutte stupide voci. Non è detto che chi legge le Arti Oscure sia per forza malvagio, e sono sicura che Severus non si fa influenzare dai suoi amici." Lily scosse la testa.

"Chissà dov'era Harry oggi" pensò Marlene distrattamente, decidendo di estraniarsi dalla conversazione. Tanto, Lily avrebbe continuato ad avere la stessa idea.  "Ci siamo scambiati giusto qualche parola, non mi pensa neanche più. Forse non mi sopporta?! Magari mi crede ridicola... oppure un'oca! Forse ha capito qualcosa e pensa che sono come quelle idiote che gli stanno dietro! No no, io gli voglio davvero bene! Non mi piace perchè è bello, anche se lo è onestamente, mi piace anche perchè simpatico, spiritoso, test-"

"Allora, Lene?" Alice la strappò dai suoi pensieri d'un tratto

"Eh? Cosa?" Domandò stupidamente la biondina. Alice alzò gli occhi al cielo

"Ti ho chiesto se secondo te devo mettere lo smalto cipria o quello rosa confetto"

Ma non stavano parlando di Piton?

"Metti quello... rosa confetto." Rispose Marlene dopo averci pensato un attimo

"Farò cadere Frank ai miei piedi!" Esclamò Alice sognante

"Per mezzo di uno smalto?" Chiese scetticamente Mary.



Le ragazze assisterono ad Alice che salutava Frank timidamente, prendendo a parlare con lui.

Ah, proprio una bella coppia.

Bella quanto Lily e James che litigavano, anche se quest'ultimo non era presente quella sera.

Marlene sapeva che era in infermeria, era andata a visitarlo. Giurò di aver visto Lily gettare varie occhiate ai Malandrini, per poi distogliere lo sguardo quasi stranita e a disagio. Quando Marlene le aveva chiesto il perchè lei aveva risposto che "È strano non avere Potter intorno, ci avevo fatto l'abitudine. Questa pace mi è estranea"

"Ti manca James?" Aveva chiesto la biondina maliziosa

"No! La pace mi è estranea ma non vuol dire che non mi piace" aveva chiarito Lily immediatamente, anche se a Marlene era sembrato che mentisse. Forse James aveva qualche possibilità...

Quando la Sala si svuotò, anche Lily, Mary e Alice si diressero verso il dormitorio. Marlene disse che sarebbe arrivata tra poco, gettando casualmente qualche occhiata a Harry.

Ma lei non si aspettava di vedere Sirius, Sirius Black, e sottolineo Sirius Black, tirare fuori un libro e prendere a leggerlo. Anche Remus lo fece, mentre Harry parlava con Regulus Black e un altro ragazzino.

"Daniel, penso seriamente che tra poco  ti addormenterai di botto senza neanche accorgertene" sentì dire dal secondogenito dei Black

"Ma che dici! Io sono sveglio come-" sbadiglio "non lo sono mai stato" completò quello che Marlene suppose fosse Daniel

"Certo" borbottò sarcastico Regulus

"Però sai, credo proprio che andrò a fare quel saggio di Astronomia" annunciò Daniel alzandosi. "Buonanotte" augurò, prima di salire le scale per i dormitori maschili

"Ha sempre questo vizio di combattere il sonno fino  alla fine" disse Regulus a Harry, alzando gli occhi al cielo.

"Harry, sono piuttosto preoccupata, perchè Black sta leggendo?" Si introdusse Marlene, gettando un'occhiata stranita a Sirius.

"Oh, ciao Lene! Non ti preoccupare, starà studiando per l'interrogazione di Trasfigurazione" si inventò Harry sorridendo. In realtà Sirius stava cercando per il progetto C.L.A (Cercasi  un Libro sugli Animagus). All'inizio volevano chiamare il progetto A.R.P.P.P (Aiutare Remus per il suo Piccolo Problema Peloso) ma poi si erano resi conto che era troppo lungo.

Altre opzioni erano state A.I.P.F, P.P.P.R, F.A.R, C.A.L.M, ma alla fine le avevano scartate tutte quante. 

Lascio a voi indovinare l'interpretazione di queste sigle.

Marlene alzò le sopracciglia

" Ma Black non studia" 

"Non so cosa gli sia preso" rispose Harry scrollando le spalle "Magari Reg lo avrà convinto a farlo"

"Strano, ci ho messo solo due mesi" borbottò Regulus sorpreso.

Harry sorrise divertito.

Sirius chiuse di scatto il libro, sbuffando rumorosamente "Mi sto annoiando!" Esclamò "Facciamo qualcos'altro?"

"Una partita a scacchi?" Chiese Peter

"Tanto vinci!" Rispose Sirius imbronciato "Questo maledetto libro non serve a niente!" Continuò, lanciando il libro

Remus gli gettò un'occhiataccia "Dopo spieghi tu a Madama Pince come hai rotto uno dei suoi preziosi libri"

"Usciamo? Magari troviamo qualche passaggio segreto" propose Sirius



Dieci minuti dopo erano a vagare per i corridoi di Hogwarts, bussando in continuazione alle pareti per cercare qualche differenza. Stranamente, anche Regulus e Marlene si ritrovarono a farlo insieme a loro

Non erano sotto al Mantello di James, poichè doveva ancora scattare il coprifuoco, ma lo avevano portato.

Al quarto piano, Marlene scostò un arazzo, trovandosi si fronte uno specchio rotto, lungo e grande quanto una porta, incorniciato da una cornice dorata con tante piccole incisioni sopra.

"Ehi ragazzi" bisbigliò "Credo di aver trovato qualcosa" 

Gli altri si avvicinano rapidamente

"Cosa ci fa uno specchio in un corridoio?" Si interrogò Sirius

"Proprio perchè è strano ci deve essere qualcos'altro" riflettè Remus

Harry lo riconobbe, e si avvicinò lentamente. Lo tastò per far sembrare che stesse cercando qualcosa, poi sguainò la bacchetta.

"Speculo Ostium" disse, scandendo chiaramente le parole.

Il vetro dello specchio sparì, rivelando un lungo corridoio basso e molto largo, poteva sembrare quasi una stanzetta

"Come lo sapevi?" Domandò Regulus sorpreso

"C'è scritto in basso" rispose semplicemente Harry

"Beh, andiamo?" Propose Sirius eccitato

"Cosa? Di notte? Chissà dove ci porta!" Disse Peter impanicato

"Non voglio aspettare!"

"Ma non c'è James..." sussurrò incerto Remus, Sirius lo guardò falsamente stranito

"Ma davvero?"


Dopo una piccola discussione, decisero di incamminarsi verso quel largo corridoio.

"Se poi spunta un troll impazzito, io ve l'avevo detto" mormorò Peter rassegnato

Entrarono e dopo pochi passi sentirono il rumore del vetro che riappariva. Il rumore di per sè non era tanto forte, ma in un corridoio vuoto rimbombò come se avesse avuto un amplificatore.

Sobbalzarono più volte durante il tragitto, sentendo qualche scricchiolio sinistro o lo squittire di un topolino.

"Ma quando finisce?" Si lamentò Marlene lasciando per un attimo perdere l'aria guardinga, la bacchetta in mano per qualsiasi evenienza.

Svoltarono a sinistra

"Su via, Marlene, camminare fa bene" disse Remus sorridendo

"Cammino da una classe all'altra per tutto il giorno. Non basta?" Rispose Marlene alzando gli occhi al cielo

"No, dato che resti per una o più ore seduta tra uno spostamento e l'altro" Intervenne Regulus con fare sapiente

"Capita che stiamo alzati" disse Sirius

"A me basta che il cibo della Sala Grande sia squisito e tutto mi va bene" esordì Peter deciso

"Io sono d'accordo con Marlene" annunciò Harry solennemente. Marlene sorrise compiaciuta.

"Perchè stiamo discutendo di questo?" Chiese Peter confuso

"Guardate, una scala!" Se ne uscì d'un tratto Regulus.

Tutti si fermarono e la osservarono.

"Andiamo" ordinò Harry, iniziando a salire i gradini, con una tranquillità che, chi per euforia, chi per paura, non aveva.

Harry aprì la botola e uscì fuori, sentendo subito l'aria fresca in faccia.

"Dove siamo?" Chiese Regulus una volta che furono usciti

"Dietro al negozio di Zonko, ad Hogsmeade" rispose Harry prontamente. Erano proprio vicino a un muro rosso, di fronte a loro c'era un lungo vicolo e poco più in là degli alberi.

Harry sentiva la brezza autunnale far ondeggiare dolcemente la sua divisa, mentre il silenzio del villaggio li avvolgeva. Il cielo era nuvoloso e non c'erano molte luci, se non per qualche piccola fiaccola a terra.

Harry si sfregò le braccia, faceva piuttosto freddo.

"Come fai a saperlo?" chiese il più piccolo dei Black.

"Ci sono stato varie volte qui con mia madre" mentì Harry

"Non ci posso credere, siamo venuti a Hogsmeade prima del terzo anno" Sussurrò Sirius sorridendo sornione, quasi a non voler interrompere il silenzio.

"Che ne dite se lo visitiamo?" Propose Peter

"È piuttosto inutile farlo ora, tutti i negozi sono chiusi e tutto è deserto." Obbiettò Remus, guardandosi intorno attentamente

"In effetti..." gli diede ragione il secondogenito dei Black

"Possiamo aspettare la prossima uscita ad Hogsmeade a Dicembre, così ci confondiamo anche fra gli studenti" disse Sirius furbescamente

Remus annuì "Ok, meglio andarcene, non voglio imbattermi in qualche ubriaco"


                                      *


La Famiglia Malfoy era sempre stata ricca e influente, con i galeoni che riempivano ogni angolo della loro Camera Blindata.

Si pavoneggiavano, parlando della loro furbizia, della loro ricchezza e del loro fascino.

Eppure talvolta erano l'immagine dell'ipocrisia e della codardia.

Blateravano sul fatto di aver sempre pensato che i Maghi erano superiori ai Babbani, che fraternizzare  con loro era come farlo con la feccia.

Peccato che i loro antenati non l'avevano pensata così. 

Armand Malfoy giunse in Gran Bretagna come parte dell'esercito invasore normanno di Guglielmo il Conquistatore, che come ricompensa per aver fatto servizi nell'ombra, gli regalò le terre del  Wiltshire, dove attualmente è situata Malfoy Manor.

I Malfoy prima del 1662 (anno dell'imposizione dello Statuto di Segretezza) non avevano avuto problemi ad ingraziarsi la popolazione Non-Magica. Si opposero allo Statuto di Segretezza quando fu proposto per non uscire da quella bella sfera sociale che si erano creati, ma quando poi venne approvato si schierarono subito dalla parte di coloro che erano sempre stati d'accordo.

Ci furono addirittura matrimoni e proposte di matrimonio con i Babbani più potenti e con alte autorità di quei tempi. Ci sono molte prove che suggeriscono che Lucius Malfoy I, fosse un aspirante senza successo della mano di Elisabetta I,  alcuni storici sostengono che la successiva opposizione  della regina al matrimonio, fu a causa di un incantesimo posto da Malfoy, ferito nell'orgoglio per essere stato rifiutato.

Insomma, si poteva dire, se ragioniamo con la loro mentalità negli anni a venire, che un tempo erano tutti Traditori del Loro Sangue.

Ma tutti sanno che dove c'è la possibilità di accaparrare del potere e della ricchezza ci sono anche i Malfoy.

E Lord Voldemort poteva dare loro questa possibilità.

Progettavano già di far entrare alcuni loro familiari nelle schiere, secondo loro era un grande onore.

Lord Voldemort, il Signore Oscuro, era un mago indubbiamente potente e in grado di incutere timore. Talmente tanto che nel giro di un anno, tra attacchi ai paesi babbani,  alle famiglie di qualche membro importante del Ministero della Magia e altro, la gente iniziava a non nominarlo neanche. La paura era nata da quando vari Maghi influenti, pronunciando il nome del Lord, si erano ritrovati uccisi. Naturalmente nessuno aveva pensato che fossero stati uccisi perchè appunto erano influenti, ma sorvoliamo su questo.

Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato , Tu-sai-Chi e altri soprannomi che la gente gli aveva dato, tutto tranne Voldemort, chi lo diceva veniva considerato uno con l'istinto suicida.

Tornando alla Famiglia Malfoy, Abraxas Malfoy aveva deciso di invitare Lord Voldemort in casa sua, in occasione di una festa formale in suo onore, dicendo anche che alcuni invitati avevano intenzione di unirsi a lui.

Il 31 Ottobre quindi, erano tutti in fermento. 

Bellatrix il particolare. Lei adorava il Signore Oscuro.

Era così potente, scaltro e sadico che per lei era una sorta di Dio sceso in Terra.

Voleva servirlo, fargli capire quanto era perfetto secondo lei. Aveva iniziato una guerra con i suoi genitori riguardo al suo voler essere una sua seguace.

Lei era una maledetta donna, quindi secondo le tradizioni Purosangue, lei non doveva fare niente. Se non indossare abiti pregiati e regali, educare i figli e gestire qualche affare del marito. Doveva essere sempre composta, rigida e fredda. Una vita apatica e noiosa doveva avere, in poche parole.

Non voleva fare la fine di sua madre e zia Walburga.

Lei non voleva essere una nobildonna, lei voleva essere una guerriera. E il Signore Oscuro le avrebbe dato questa possibilità.

Doveva solo sperare che fosse diverso da tutti quegli uomini Purosangue.

Avrebbe anche piantato in asso suo marito Rodolphus se non avesse avuto un contratto matrimoniale con lui, oltre al fatto che un’ alleanza con la famiglia Lestrange poteva portare buoni profitti a quella dei Black.

Lo sentiva ciarlare con zio Orion e suo padre Cygnus riguardo alle solite cose, una nuova scoperta sui Babbani, che diceva che quest'ultimi infettavano, provocando gravi malattie ai maghi (soprattutto a quelli Purosangue).

Eppure ciarlavano e ciarlavano ma non facevano niente di concreto per liberare il mondo da quella feccia.

"Richiedo la vostra attenzione" Abraxas, un uomo biondo e austero, aveva la bacchetta puntata vicino alla bocca, amplificando la voce. "Voglio informarvi che il nostro ospite d'onore, grande Signore Oscuro e potente, è giunto, accettando l'invito. Per me è un grande onore averlo qui"

Nella sala entrò un uomo.

Indossava una veste nera ed elegante, la pelle bianca e il volto serpentesco. Aveva i capelli neri e gli occhi rossi, che sembravano due rubini incastonati.

Un sorriso freddo e fatto solo per cortesia  alleggiava sulle sue labbra pallide.

Il Signore Oscuro era affascinante, pensò Bellatrix quasi incantata.

Ma pochi minuti dopo la sua visuale fu coperta da vari uomini che si avvicinavano a Voldemort, per complimentarsi o per scambiarci qualche parola. Magari nella speranza di essere graditi da lui.

Bella si alzò di scatto

"Tesoro, cosa fai?" Le chiese suo marito, lei gli gettò un'occhiataccia

"Faccio quel che voglio, e non chiamarmi tesoro, imbecille" rispose acida e arrabbiata

Si diresse verso la folla con aria decisa, ma per quanto poteva non riuscì ad attraversarla.

Si trattenne dal far saltare in aria tutti quanti solo perchè c'era anche il Signore Oscuro di mezzo.

Voleva vederlo, voleva convincerlo che sarebbe stata la sua Mangiamorte più potente e fedele, solo sua.

Lo vide di sfuggita, che parlava in modo falsamente morbido con qualcuno, e questo non fece che incrementare la sua voglia di vederlo e di parlargli il più presto possibile.

A suon di spallate e spinte riuscì a essere tra le prime file.

Poteva dire che fosse l'unica donna in mezzo a quel casino. 

Questo non avrebbe dovuto attirare l'attenzione del Lord?

"Mio Signore..." cercò di chiamarlo affaticata, ma in mezzo a quel rumore di voci non la sentì.

"Mio Signore!" Provò di nuovo, e ci provò ancora e ancora finchè lui non si voltò

Bellatrix sentì il cuore mancare un battito quando si trovò quei freddi occhi rossi puntati addosso.

Voldemort la scrutò con interesse.

"Scusami un attimo, Evan" disse rivolto a il Signor Rosier, fermandolo con uno svogliato cenno della mano.

"Si...?"

"Bellatrix Lestrange, Mio Signore" mormorò Bellatrix, riprendendosi dalla sorpresa.

"Cosa vuoi dirmi, cara Bellatrix?"

Bella deglutì e chinò il capo, in un breve inchino.

"Io vorrei diventare una Mangiamorte, Mio Signore, se me lo permette"

Quelli che cercavano di attirare l'attenzione del Lord si zittirono.

"Bella, ne abbiamo già parlato..." iniziò suo padre Cygnus

"Proprio perchè ne abbiamo già parlato, dovreste sapere che decido io per la mia vita" rispose Bellatrix fredda, poi si voltò di nuovo verso Voldemort.

"La prego, Mio Signore, io voglio davvero diventare una sua seguace, per me sarebbe un grande onore"

"E perchè vorresti diventarlo, esattamente?" Chiese serpentino Voldemort, sorridendo freddamente

"Per aiutarla a distruggere la feccia" rispose Bellatrix prontamente.

Il Signore Oscuro scoppiò in una risata crudele e  derisoria

"Se è solo per questo,  non credo che potrai diventare una degna Mangiamorte." Disse " Tu non potrai fare la differenza se hai questo obbiettivo banale. Ma sono sicuro che c'è di più, vero Bella?"

La ragazza annuì

"Bene, dillo" disse Voldemort avvicinandosi

Bellatrix non era tanto sicura di volerlo fare. O almeno, non davanti a tutti.

Era osare troppo chiedergli di dirlo in privato?

"Mio Signore, mi sento a disagio qui" disse abbassando lo sguardo "La prego di andare in un luogo più privato"

"Ma certo, bastava dirlo" disse Voldemort disgustosamente carezzevole.

Quando si trovarono fuori al giardino del Manor, Voldemort la guardò in attesa.

"Mi sento oppressa in queste tradizioni Purosangue, Mio Signore. Le mie zie hanno una vita noiosa e patetica. Io voglio vivere, voglio provare delle vere emozioni. Voglio provare il piacere della tortura, dell'uccidere, di una sfida" Bellatrix si trattenne dal sorridere in modo folle, ma purtroppo i suoi occhi dicevano tutto " Io voglio liberarmi da queste catene che  mi legano solo perchè sono una donna. E solo lei, Mio Signore, può darmi questa occasione" concluse, quasi supplicando.

"Non lo so, il tuo livello di magia al momento è piuttosto insignificante, non credo tu abbia molta esperienza nel duello, potresti essere facilmente sconfitta da tuo marito..."

"Non è-" iniziò la ragazza d'impulso, ferita nell'orgoglio

"Ti ho dato per caso il permesso di parlare?" Sibilò il Signore Oscuro. Bellatrix mantenne la testa alta

"No, Mio Signore"

"E allora non devi parlare. Come stavo dicendo, hai del potere ma non lo sfrutti, credo che se casomai ti mandassi in qualche missione saresti battuta in poco tempo dagli Auror" riprese con tranquillità, seguì il silenzio e Bellatrix capí che ora poteva parlare.

"Imparerò, farò di tutto! Diventerò la più abile, glielo giuro. Dovete solo darmi la possibilità di farlo, Mio Signore, farò qualsiasi cosa per averla! Io sarei pronta a chiederlo in ginocchio, di pregarlo quanto vuole, di fare tutto quel che desidera." Disse determinata.

Voldemort ghignò

"Allora fallo"

"Cosa?"

"Pregami in ginocchio"

Bellatrix inghiottì il suo tanto famoso orgoglio per obbedire. Si inchinò e dopo un po' prese anche a baciargli la veste, scongiurandolo e mettendoci tutta la riverenza che aveva per lui.

Voldemort sembrava godere di quelle preghiere, lo faceva sentire più potente. Ma alla fine decise di darci un taglio

"Basta" ordinò secco, Bellatrix si alzò immediatamente, cercando di non guardarlo troppo speranzosa

"Mi fai quasi pietà ragazzina" disse crudelmente

"Io non-"

"Zitta! Hai del potenziale sprecato, che tuttavia può essere sfruttato. Posso insegnarti io, sono il maestro migliore per te. Diventerai una vera Mangiamorte" disse sorridendo in modo inquietante "ma per diventarlo, per restare nelle schiere, dovrai fare qualsiasi cosa io ti chieda"

Bellatrix annuì senza esitazione

Voldemort si avvicinò di più "E stai ben attenta, che quando dico qualsiasi, intendo tutto. Potrei chiederti di uccidere tua madre, e tu lo dovrai fare. Potrei chiederti di spalancare le gambe,  e tu lo farai" sibilò

La riccia, dopo aver pensato con un certo piacere perverso che a spalancare le gambe non si sarebbe minimamente opposta, rispose immediatamente, senza traccia di dubbi  "Sarò la vostra serva più fedele, Mio Signore"









Angolo Autrice

Ce l'ho fatta! Quasi non ci credo.

Beh, ho ripreso a scrivere sul telefono.

Non ho tempo per commentare tutto il capitolo, purtroppo. Scrivo queste note più che altro per informarvi che i miei aggiornamenti rischieranno di non essere regolari, poichè sono in vacanza.

 

Alla prossima! 

 

P.s. Mi scuso per eventuali errori di grammatica o/e battitura






Capitolo gentilmente revisionato da lilyy, grazie!
   
 
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