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Autore: Lady Windermere    10/08/2018    4 recensioni
SEQUEL DI "SETTE RAGAZZI SOLO PER ME"
Ad Audrey non passava nemmeno per l'anticamera del cervello che i suoi problemi non fossero finiti.
Tra un dio da gestire, il lavoro dei suoi sogni e il tempo che le sfuggiva tra le dita, non aveva certo bisogno altri guai.
Ma evidentemente qualcuno non era della stessa opinione.
Tra attizzatoi, nuovi mondi, vecchie conoscenze, dei irati, rivali in amore e rapimenti, Audrey dovrà rimboccarsi nuovamente le maniche e gettarsi nella mischia. Di nuovo.
Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza, perché Sette Ragazzi is back, bitches!
STORIA INTERROTTA
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sette Ragazzi Solo Per Me'
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OK, è ufficiale: Padme mi odia.
 






L'unico pensiero che il cervello di Audrey riusciva a formulare in quel momento era alquanto bizzarro. Una persona qualunque avrebbe potuto pensare che fosse preoccupata per il suo fidanzato. Hook avrebbe potuto pensare che fosse preoccupata per il fatto che il suo fidanzato fosse nelle grinfie di un'altra aitante fanciulla.

Ma la realtà dei fatti era ben diversa, perché il solo pensiero che frullava nella testa della povera ragazza era qualcosa di drasticamente, inesorabilmente prosaico.

Avrò chiuso il gas uscendo di casa, prima di farmi trascinare in tutto questo pandemonio?

Audrey era una ragazza con i piedi per terra.

E per questo i suoi piedi la ringraziarono quando finalmente il viaggio interdimensionale si concluse ed ebbero l'effettiva possibilità di toccare terra.

-Ebbene, dove siamo finiti stavolta?- domandò Darcy, osservando la desolazione di sabbia che si spandeva a vista d'occhio.

-Il deserto del Sahara?- tentò Hook, accertandosi che la fiaschetta di rum fosse al suo posto.

Audrey tacque. Dal momento in cui avevano messo piede su quel nuovo pianeta aveva capito dove si trovassero. Del resto le era bastato osservare il cielo.

Quanto tempo ci vorrà ancora prima che riesca a rivederlo?

-Per me siamo in Scozia.-

-Ma non c'è il deserto in Scozia.-

-È una terra di selvaggi, non eslcudo che possa esserci il deserto.-

-Siamo a Tatooine- li interruppe Audrey, facendo segno col dito –Vedete, quelli sono i due soli di Tatooine.-

Hook sorrise –Sai, Audrey, quando te ne esci con queste cose io posso anche ammirare la tua conoscenza, ma vorrei specificarti che non ho la più pallida idea di quello di cui vai cianciando il più delle volte.-

-Esatto miss, parlate potabile- commentò Darcy, guadagnandosi due occhiate sconcertate –Me l'ha insegnato quel gentile signore con l'armatura rossa...-

Audrey preferì soprassedere –Tatooine è il pianeta di Anakin.-

Hook sbuffò -Anakin, quel fastidioso Anakin che era con noi in quel buco di appartamento?-

-No, il suo fratello gemello.-

-Mr Anakin ha un gemello?-

La testa di Audrey stava per scoppiare –No, non c'è nessun gemello. Potete smetterla di fare tutto questo casino, ho mal di testa e sto cercando di pensare.-

Se avessero usato l'attizzatoio subito avrebbero guadagnato tempo. Ma l'aiuto di Anakin in quella missione avrebbe potuto essere decisivo.

Guadagnare tempo o gudagnare un compagno? Questo è il dilemma.

E, mentre Audrey era impegnata a risolvere profonde e complicate diatribe mentali, quello che ad Hook sembrò un grande ammasso di ferraglia volante e a Mr Darcy il mezzo di trasporto del demonio atterrò a pochi metri da loro.

-Ehm, Audrey...-

-Ti ho detto di lasciarmi pensare in pace!-

-Sì, ma...-

-Miss Audrey, questa volta il pirata ha ragione. Temo che questo dobbiate per forza vederlo.-

La ragazza si voltò sbuffando e si trovò a fissare due droidi, con i blaster puntati pericolosamente verso di loro, scendere dalla nave di trasporto con cui erano arrivati.

-Siete pregati di seguirci senza fare domande- esordì il primo, con voce metallica.

Audrey chiuse gli occhi e sospirò. Ma la volta in cui non si sarebbero messi nei guai appena arrivati sarebbe mai giunta?

Quando, dopo che Audrey dovette assicurare a Mr Darcy che la sua anima non sarebbe finita nella Geenna se fosse salito su quella "diavoleria intergalattica", i tre poterono di nuovo toccare la superficie sabbiosa di Tatooine, la ragazza provò per un lunghissimo istante il desiderio di scomparire all'istante.

Immaginavo che saremmo finiti qui. Era ovvio, in fin dei conti. Sembra quasi che le sfighe si siano messe d'accordo per capitare tutte a me.

-Dove siamo finiti?- domandò Hook, schermandosi gli occhi dal sole.

Audrey osservò di nuovo l'enorme palazzo che avevano davanti.

-Questo, mio caro Killian, è il palazzo di Jabba The Hutt.-

-Perché questo nome non mi promette nulla di buono? A proposito com'è che adesso sono diventato il "caro Killian"?- fece notare Hook, sorridendo maliziosamente.

-Forse perché sembra il nome di uno dei demoni dell'abisso infuocato?- replicò Darcy.

-Oh, aspetta di vederlo- commentò Audrey, ignorando i tentativi di flirt del pirata.

I droidi li spinsero dentro di malo modo, guidandoli per una serie di stanze, finchè non giunsero a quella che la ragazza giudicò essere la porta della sala principale.

Quando il portone si aprì, Darcy si sentì male.

 

Mai nella vita Killian Jones aveva pensato di poter rimanere scandalizzato da qualcosa. Ne aveva viste fin troppe per poterlo anche solo immaginare.

Eppure, quando entrò nella sala di quel bizzarro palazzo in quel desertico pianeta, rimase di sale.

Hook non sapeva se lo shock fosse stato causato dalla serie di esseri che popolavano la stanza, dalla band o dalle ragazze seminude che ballavano a ritmo di musica. Di una cosa però era certo: nessuno di questi sopracitati era nemmeno lontanamente umano.

Il suo sguardo scioccato perlustrò la stanza, per poi posarsi su quello che contribuì sostanzialmente al suo desiderio di darsela a gambe il prima possibile.

Adagiato su un'ottomana c'era infatti l'essere più schifoso su cui Killian avesse messo gli occhi. E lui di esseri schifosi ne aveva visti tanti.

Sembrava l'incrocio tra una lumaca molliccia e un ammasso di gelatina verde andata a male.

-Quello è Jabba- gli sussurrò Audrey, che aveva notato il suo sguardo disgustato.

-Sapere il suo nome non mi rende più tranquillo- replicò, dando un'occhiata a Darcy, il quale pareva avesse visto il demonio negli occhi.

La lumaca parlò. O almeno, così suppose il pirata, visto che quello che udì fu solo una serie di gorgoglii intraducibili.

Il droide tradusse –Jabba vi dà il benvenuto nella sua umile dimora, stranieri e vorrebbe sapere per quale motivo siete giunti a Tatooine.-

Audrey sorrise –Siamo solo turisti di passaggio.-

-Turisti- ripeté Hook, mimando di scattare una foto con le mani.

-Hook così non aiuti- mormorò la ragazza –Non fare o dire più niente se non vuoi che ci ammazzino all'istante.-

-Jabba dice che non conosce il significato della parola turisti, ma che comunque non potete restare a Tatooine senza aver prima chiesto il suo permesso.-

-Ma noi non vogliamo restare a Tatooine- si affrettò a rispondere Hook –Anzi, se volete scusarci ce ne andiamo subito- disse, prendendo Audrey per il polso –Bella casa, bell'atmosfera, tutto molto piacevole. Ehi tu fammi un fischio un giorno di questi- continuò, facendo l'occhiolino ad una ballerina e voltandosi per scappare.

I droidi che li avevano condotti dentro gli puntarono addosso i blaster.

Hook alzò le mani in segno di resa –Che bisogno c'è di usare la violenza? Possiamo trovare un accordo.-

-Jabba dice che nessuno può andarsene da Tatooine senza il suo permesso.-

-Questo Jabba comincia a rompermi le palle- sussurrò Hook ad Audrey, tra i denti.

La ragazza lo fulminò con lo sguardo –Smettila di fare stronzate. Stai zitto e immobile.-

-Carissimo Jabba- cominciò –Noi siamo più che lieti di aver goduto della tua ospitalità, non abbiamo chiesto il tuo permesso perché non avevamo intenzione di infastidirti per una cosa da nulla come questa. Se adesso ce lo concedi saremo più che felici di togliere il disturbo.-

-Jabba dice che ci sarà un prezzo da pagare.-

Il sorriso di Audrey si spense sulle labbra –Che prezzo?-

Jabba emise un suono molto simile ad una risata.

-Jabba dice che potrete andarvene solo se l'essere umano vestito di nero si presterà al suo servizio per almeno un anno.-

Hook sgranò gli occhi -Sta dicendo a me? Sarei io? Non sono io vero?-

-Jabba dice che gli sarà molto utile come contrabbandiere. Nel frattempo la ragazza lo servirà come schiava e l'essere umano vestito da idiota sarà preso come ostaggio e congelato nella carbonite.-

Audrey ed Hook si girarono a guardare Darcy, che non aveva emesso parola da quando erano entrati nella stanza.

Aveva gli occhi come due palle da biliardo e la ragazza potè giurare di averlo visto sbiancare di almeno due toni.

Nel capire che "l'essere umano vestito da idiota" era lui, si voltò verso Audrey con uno sguardo supplicante –Miss Audrey, cosa vuole farmi questa lumaca parlante? Non mi vorrà mica mangiare vero? Cos'è la carbonite? Sono troppo giovane per morire, ho ancora tante cose da fare a casa, non ho ancora rivelato i miei sentimenti a Miss Bennett, non posso morire in questo posto dimenticato da Dio!- sputò fuori, tutto d'un fiato.

-Ne aveva di cose da dire- commentò Hook.

Audrey si grattò la fronte. Un anno era decisamente troppo tempo. E poi lei non aveva nessuna intenzione di diventare una delle schiave di Jabba.

Per non parlare del povero Darcy, tremante come una foglia.

Del resto non avevano neppure abbastanza denaro per poter tentare di comprare la loro libertà.

No, aveva bisogno di un piano. E ne aveva bisogno all'istante.

Ma dov'è il deus ex machina quando serve?

Jabba fece segno ad una schiava di imboccarlo, tirando la catena a cui era imprigionata e avvicinandola di più a sé.

Audrey osservò la scena con disgusto semi represso.

-Jabba dice che se non decidete entro i prossimi cinque minuti vi darà tutti in pasto alla Bestia.-

Che meraviglia. Che benessere.

Audrey chiuse gli occhi e cercò di farsi venire un'idea illuminante in meno di mezzo secondo.

Ma, fortunatamente per lei, non ce ne fu bisogno.

Si sentì un clamore e poi dei passi lungo il corridoio. Infine la porta si aprì di colpo e due figure incappucciate entrarono nella sala.

Il deus ex machina era arrivato. E stavolta era venuto in compagnia.

 

-No, non di nuovo, vi scongiuro- supplicò Darcy, alla vista dei nuovi arrivati incappucciati.

A quelle parole uno dei due si tolse il cappuccio di dosso, rivelando un volto ben noto.

-Audrey? Mr Darcy??- disse, con aria sgomenta.

Hook tossicchiò.

-Ah, ci sei pure tu.-

-Anakin! Speravo con tutta l'anima che fossi tu!- gioì Audrey, trattenendosi dal saltellare dalla gioia, perché in fin dei conti aveva ancora un blaster puntato addosso.

-Ma che ci fate qui? Non avevo la benché minima idea che...-

L'altro individuo gli posò una mano sulla spalla -Anakin. Avrai tempo più tardi per i convenevoli.-

Il giovane jedi si riscosse –Hai ragione, Obi Wan. Prima il dovere e poi il piacere.-

-Hai visto? Non mi ha nemmeno salutato- si lamentò Hook, scansandosi dal centro della stanza.

Obi Wan liberò il volto dal cappuccio –Ebbene, chi non muore si rivede, Jabba.-

Jabba emise un verso che poteva significare tutto, tranne che fosse felice di vederlo.

-Jabba dice...- iniziò il droide.

-Sappiamo quello che Jabba dice- lo zittì Anakin –Sono cresciuto a Tatooine, non ho bisogno di qualcuno che traduca per me.-

Obi Wan gettò un'occhiata al suo padawan, poi si rivolse a Jabba –Ci è giunta voce che tu stia disobbedendo agli ordini del Senato, Jabba. No, non credo che sia solo una calunnia. No, nessuno vuole mettere in dubbio la tua lealtà, solo abbiamo pensato di farti una visitina per rinfrescarti le idee...-

Audrey fece un segno ad Anakin, il quale colse il messaggio e si schiarì la voce -Perché stai trattenendo questi individui?-

Jabba gorgogliò qualcosa.

-A quanto pare è stato solo un malinteso- tradusse Obi Wan, a favore dei presenti non istruiti.

-Anzi- continuò Anakin –non capisce cosa ci facciate ancora nella sua umile dimora.-

-Ma se ci aveva puntato contro quella cosa! Io esigo...- protestò Hook.

Anakin gli sorrise –È stato solo un malinteso, pirata. Vedi di ficcartelo in quel tuo piccolo cervellino- replicò, soave.

-Bene, adesso che abbiamo risolto tutto sarà meglio che ce ne andiamo- propose Obi Wan.

I presenti convennero tutti con lui.

-Che diavolo ci fate a Tatooine e che diavolo ci facevate da Jabba?- iniziò Anakin, non appena i cinque ebbero messo piede sulla navetta.

-Ci hanno catturati non appena abbiamo messo piede in questo postaccio- replicò Hook.

-Ehi! Modera i termini, qui è dove sono nato.-

-Adesso capisco perché sei sempre così arrabbiato.-

Obi Wan ridacchiò, guadagnandosi un'occhiata raggelante dal proprio allievo.

-È una lunga storia. Ti dirò soltanto che Loki è stato rapito e che noi siamo il team di soccorso per salvarlo dalle grinfie di un astuto titano e dalla sua orrida figlia- spiegò Audrey.

-Direi piuttosto "orrido titano e astuta figlia"- la corresse Hook.

-Immaginavo che quell'idiota si sarebbe messo nei guai prima o poi.-

-Sei consapevole vero che questo potrebbero dirlo anche di te in futuro, non è vero, Anakin?- commentò Obi Wan.

-Beh, siete stati fortunati che passassimo da queste parti, altrimenti Jabba vi avrebbe schiavizzati per decadi.-

-A proposito- interruppe Audrey –Credo che dovresti fare qualcosa per quelle povere ragazze.-

-La politica non mi compete.-

-Lo dici perché non ti interessa, ma quando sarà tua...-

-Che?-

-Nulla. Sto dicendo una sequela di sciocchezze- si affrettò a concludere Audrey, resasi conto della gaffe –Anzi, dove ci state portando di bello?-

-Naboo.-

–Salute- replicò Darcy, pensando che il jedi avesse appena starnutito.

Audrey scoppiò a ridere.

 

Quando giunsero a destinazione, era ormai abbastanza tardi e non c'era nessuno ad attendere il loro ritorno.

Nessuno eccetto Padme.

La ragazza corse incontro ad Anakin –Ogni volta che te ne vai ho la paura che tu non possa più fare ritorno.-

Obi Wan fece un verso seccato –Anakin, se ti scoprono...-

-Lo so- replicò lui –Ma questa avrebbe dovuto essere la nostra luna di miele.-

Hook si fece avanti -Sì, ok, mi dispiace interrompere il siparietto. Io sono Killian Jones- disse, facendo il baciamano a Padme –Incantato.-

Anakin divenne bordeaux.

-Io sono Audrey e lui è Darcy. Anakin ci ha parlato molto di te- si interpose la ragazza.

Padme fece passare lo sguardo da loro al marito ripetutamente. Era ovvio che non sapesse nulla.

Ben fatto, Audrey. Pace matrimoniale zero, rischio di divorzio uno.

Ma, evidentemente doveva aver sottovaluto Padme, la quale non solo si riprese all'istante, ma sorrise loro con inaspettata gentilezza –Piacere di conoscervi.-

Obi Wan, che si era goduto il siparietto appoggiato ad una colonna, si alzò –Credo che sarebbe il caso di andare dentro. Non è il caso che si sappia che siamo qui. Né che questi tuoi amici siano approdati a Naboo.-

-Però, hai capito il nostro caro Ani- commentò Hook, adagiandosi sul sofà.

-Ottimo gusto in fatto di arredamento- rincarò Darcy, osservando con il monocolo un quadro appeso nel corridoio.

-Sì, beh ha fatto tutto Padme.-

-Sapevo che non poteva essere opera tua- disse Hook, sorridendogli affettatamente.

Anakin strinse i denti.

Audrey prese le redini della situazione -Hook, smettila di fare lo stronzo e vieni qua. Darcy molla giù quell'affare.-

I due eseguirono alla lettera.

-Sono colpita- dichiarò Padme.

-Forza dell'abitudine- si schermò Audrey.

Anakin ridacchiò.

-E tu non ridere, altrimenti ti sequestro ti nuovo la spada laser.-

Questa volta fu Obi Wan a ridere –Signorina, credo che io e lei andremmo molto d'accordo.-

La ragazza arrossì. Aveva sempre avuto un debole per Obi Wan.

-Ecco. Adesso vi spiego come stanno le cose. Per farla breve...-

 

Tre ore dopo.

-...ed è per questo che siamo arrivati a Tatooine.-

Silenzio.

Hook si guardava le unghie. Darcy giocherellava con il cilindro.

-Credo di essermi perso da qualche parte in mezzo ai vampiri e i supereroi in calzamaglia- dichiarò Obi Wan –Però di una cosa sono più che certo: voglio assolutamente conoscere questa vecchina!-

Padme strinse la mano di Audrey –Povera cara. Hai avuto una vita piena di disgrazie e adesso ti hanno strappata dal tuo vero amore!-

La ragazza si sentì riempire gli occhi di lacrime. Lei comprendeva!

La stretta si fece più forte. Forse un po' troppo forte.

-Ma se sei arrivata qua pensando di trascinare mio marito in mezzo a tutto questo casino, ti stai sbagliando di grosso.-

Decisamente l'aveva sottovalutata.

-Quindi fatemi capire, voi due vi siete offerti volontari per aiutarla a salvarlo?- chiese Anakin, girando su e giù per la stanza.

Hook esibì un sorriso smagliante –Certamente. Non siamo mica dei cagasotto, noi.-

Il jedi si fermò di colpo.

Calò un silenzio denso di significati.

Padme sapeva cosa stava per uscire dalla bocca di suo marito e si lamentò con se stessa di essersi innamorata di una dannata testa calda.

Obi Wan sapeva quello che sarebbe successo e pensò che sarebbe stato meglio se gli avessero affidato un altro allievo.

Audrey sperava di sentire quello che voleva sentire in quel momento, ma allo stesso tempo le dispiaceva per Padme.

Hook era perfettamente consapevole di quello che aveva scatenato con quelle parole. Ed era per questo che le aveva dette.

Darcy era impegnato ad osservare l'archittettura della casa e a segnarsi silenziosamente qualche modifica che avrebbe dovuto porre alla sua di magione.

Anakin, dal canto suo, non pensò affatto –Io non ho paura di nulla. Verrò con voi a salvare Loki.-

-Ma Ani!- protestò Padme.

-Lo so, amore, ma questo riguarda il mio onore. Non mi sentirei mai più lo stesso se non lo facessi.-

-Spero solo che non ti stia mettendo nei guai da solo, Anakin- commentò Obi Wan.

-Non lo farò. Quando si parte?-

-Anche adesso se vuoi- ribatté Audrey.

-Perfetto. Prima partiamo prima torniamo. Padme, amore, riguardati. Fai finta che sia in viaggio per qualche missione- disse, cercando di consolare la moglie, la quale più che essere consolata avrebbe avuto voglia di strappare i capelli a qualcuno.

Qualcuno che faceva finta di non vedere le occhiate di fuoco che le stava lanciando da quando aveva finito di raccontare la sua storia.

-Penserò io a lei- si fece avanti Obi Wan.

Hook sfilò l'attizzatoio dallo zaino di Audrey –Lo faccio io stavolta. Chissà che non porti fortuna.-

-Miss, è stato un piacere- si congedò Darcy da Padme –Credo che Pemberly dovrà molto alla vostra amena dimora.-

Padme sorrise a stento.

Anakin si lasciò andare ad un ultimo bacio.

Hook, che aveva già aperto il portale, gli lanciò un'occhiataccia –E smettila di mangiarle la faccia, cosa sei un formichiere?-

Il jedi si staccò dalla moglie e saltò dentro il varco, seguito a ruota da Audrey per cui ogni minuto in più in quella dimensione rappresentava un minuto in più in cui rischiava di morire uccisa da una sposa abbandonata.

Quando il tunnel spazio temporale si chiuse, Padme sospirò.

Obi Wan si guardò attorno –Sai, aveva proprio ragione quel tipo vestito strano. È una gran bella casa.-




 

N.d.A: HERE WE GO AGAIN!

Dopo lungo tempo eccomi di nuovo qui, ad aggiornare! Did you miss me?

Dopo lungo tempo eccomi di nuovo qui, ad aggiornare! Did you miss me?

Dopo lungo tempo eccomi di nuovo qui, ad aggiornare! Did you miss me?

Ed anche Anakin si è unito alla banda

Ed anche Anakin si è unito alla banda. Anche se Padme non mi è sembrata molto contenta.

Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto, ho cercato di farlo il più lungo possibile e il più simpatico possibile, non so se ci sia riuscita, ma ad ogni modo sono contenta del risultato

Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto, ho cercato di farlo il più lungo possibile e il più simpatico possibile, non so se ci sia riuscita, ma ad ogni modo sono contenta del risultato.

Se trovate qualche errore o incoerenza ditemelo, che è da tanto che non vedo Star Wars.
Se ho tardato ad aggiornare qui su EFP, mentre su Wattpad è fuori già da un pezzo, è solamente perchè ho avuto qualche problema con il sito, nel senso che non riuscivo a pubblicare il nuovo capitolo. Non è la prima volta che mi succede per cui boh, spero che stavolta sia la volta buona. Questo capitolo alla fine sono riuscita a pubblicarlo col telefono, quindi forse è il mio pc ad avere un problema, vedremo.

Ho finito gli esami, per cui adesso avrò molto più tempo libero :)

Detto ciò, vi lascio al fanciullo del mese di luglio: sono lieta di presentarvi, direttamente da Skins, l'unico, il solo

Detto ciò, vi lascio al fanciullo del mese di luglio: sono lieta di presentarvi, direttamente da Skins, l'unico, il solo...

Jack O'Connell aka "James Cook"

Jack O'Connell aka

Infine, per aumentare la suspence vi lascio con questo spoiler: anche il prossimo capitolo sarà incentrato su uno dei restanti




Infine, per aumentare la suspence vi lascio con questo spoiler: anche il prossimo capitolo sarà incentrato su uno dei restanti "sette", per cui a chi toccherà: Artù, Jack o Casanova? Si aprano le scommesse gente! Dove sono Fred e George quando servono?

Infine, per aumentare la suspence vi lascio con questo spoiler: anche il prossimo capitolo sarà incentrato su uno dei restanti




LadyW

  
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