(Aristotele e Alessandro Magno)
Alessandro voleva diventare un eroe.
Ce l’aveva nel sangue, lui che era discendente di Eracle e di Achille.
Il suo destino era scritto nel sangue.
Sognava grandi imprese e di diventare una leggenda, con la spada in una mano ed Efestione nell’altra.
È diventato un eroe ed è stato infelice: ha perso Efestione, ha abbandonato l’India, è morto prima di conoscere suo figlio.
Il suo impero morirà con lui.
Aristotele lo aveva avvertito, gli eroi non sono mai felici.
Per loro, c’era solo la tristezza e la tragedia. Aveva cercato di domare la natura del ragazzo, per salvarlo da quella sorte.
Ma per affetto era stato superbo: credeva di poter cambiare un fato già scritto. Sciocco.