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Autore: Hepona    28/04/2005    1 recensioni
Artemide e Minerva sono le discendenti delle più potenti famiglie magiche e insieme vogliono riportare Hogwarts all' antico splendore dei loro Padri. Harry e Draco erano veramente accerrimi nemici? E che cosa c' entrano le Amazzoni e le Sacerdotesse? Tra mostri, sentimenti futuri e passati, incomprensioni e un pizzico d' amore si svolgerà la mia storia
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ricerche e piani di vendetta (24)


Albert non aveva nessuna difficoltà nel trovarsi in mezzo ai babbani, anzi in un certo senso gli piaceva camminare in mezzo a loro. Si divertiva ad osservare le loro invenzioni, e i loro sistemi per compensare la mancanza della magia... doveva ammettere che il genio dei babbani lo sorprendeva ogni volta di più, macchine enormi e pesanti che si riduceva alla grandezza di un sassolino, tavole che volavano come le scope, vestiti cercapersone per non perdere i bambini...

Si decisamente i babbani avevano sempre esercitato una cerca curiosità su di lui e un sano divertimento andava a braccetto con essa.

Il medico zingaro girò l' angolo di una casa di un quartire del Bronx londinese, con i suoi fumi nebbiosi, che a qualunque ora del giorno rendevano estremamente suggestivi quei luoghi. La luce del sole raggiungeva le strette strade dei vicoli illuminando il pulviscolo, e le pareti metalliche luccicavano come argento vivo sotto la polvere e il fumo. Quelle strade e quei quartieri erano il rifugio dei maghi che vivevano tra i babbani, perchè lì, nel insieme più omogeneo e bizzarro di personalità diverse e atipiche, nemmeno i babbani avrebbero potuto riconoscerli. Bussò tre volte ad una porta di un forte arancione acceso.

Dopo un po' la porta scivolò di lato lasciando libero accesso al giovane che entrò.

Una marea di capelli bianchi come i suoi gli cadde addosso facendogli per poco perdere l' equilibrio.

"Albert! Cugino! Come sono contenta di rivederti dopo tutto questo tempo!"

"Anche io sono felice di rivederti Mekare!"

Mekare Silente abbracciò ancora per un po' il cugino zingaro e poi richiuse la porta scorrevole. Si raccolse i capelli mossi di quel colore così innaturale con un fulard rosso e oroin una morbida coda. Vestiva come una normalissima donna babbana, però non potevano mancare due enormi cerchi d'oro agli orecchi e un paio di polsiere d' acciaio lavorato ai polsi e un sorriso radioso sul viso gioviale.

"Dimmi cosa ti porta qui? Ancora la tua inguaribile curiosità per i babbani?"

"No, purtroppo questa volta sono per un motivo serio" disse Albert con un' ombra di ansia negli occhi "Davanti a una tazza di tè, magari corretto con un po' di Wiscky incendiario, potrò raccontarti tutto"

Si fece sera prima che Albert finisse il suo racconto. Mekare aveva trattenuto il respiro quando il cugino le raccontò dei due attacchi e allo scambio emise un sussultò soffocato. Alla fine Mekare aveva un cipiglio molto assorto e leggermente battagliero, non c' erano dubbi che avrebbe combattutto insieme al cugino contro il nuovo Signore Oscuro.

"Tempo fà avevo sentito delle voci su delle strane sparizioni, persone morte si vociferava, ma i corpi non sono mai stati ritrovati, solo degli idizi che lasciavano intuire un assassinio. Ma erano solo voci e il panico si è un po' calmato, tra il mondo babbano le morti misteriose sono sempre connesse alla magia, lo sai." Si portò la mano al mento con fare meditativo "Mi chiedo se non centrino qualcosa. Mi preoccupa anche il problema di Artemìs, avere una bacchetta al posto di un osso del braccio... non credo che passerà innosservata." sorrise "Il nonno di Artemìs, Gabriel, è riuscito a dargli la bacchetta di Harry senza destare troppi sospetti"

"Finchè non si toglie il copri avambraccio nessuno potrebbe immaginare una cosa simile" finì per lei il cugino.

Gli occhi di Mekare si illuminarono e si rivolse direttamente verso il cugino "Hai detto che Draco Malfoy e Harry Potter sono bloccati nel nostro tempo, mmhpf, vorrei proprio conoscerli" disse reprimendo una risatina

"Ahh! Ora come ora non li sopporteresti nemmeno 10 minuti. Sono esasperanti, da quando sono arrivati ho perso il conto di quante volte hanno litigato. Pensa, da quello che mi ha raccontatao Varus, Florence ha sequestrato le loro bacchette giusto due minuti dopo la loro comparsa e non le ha ancora restituite. Al castello li obblighiamo ad una convivenza forzata. Prima o poi dovranno riuscire a dirsi almeno due parole senza azzannarsi a vicenda"

"E di questo Tristar, che mi dici?"

"So poco o niente, ma quello che mi preme veramente e sapere cosa è sucesso nel passato dove ora sono intrappolati Marcus, Minerva e Artemìs."

"Per questo non credo che ci sia un grande problema. Custodisco tutti i documenti riguardanti gli anni di presidenza di Albus Silente, dopotutto è o non è un nostro grande avo degno di stima?"

"Vorrai dire tuo avo, ricordi? Vengo dall' altro ramo della famiglia" la corresse Albert dando finta importanza al particolare.

"Oh, hai ragione" gli diede corda la cugina "Mi dimentico ogni volta il perchè della tua pazzia" e poi aggiunse con fare sconsolato "Hai preso tutto il megio di Aberforth Silente" finì sorridendo, il fratello di Albus Silente di certo non era stato noto per il suo genio brillante.

Si alzarono dal piccolo salottino dirigendosi verso una piccola rampa di scale in legno, in un angolo della cucina, che portava alla soffitta.

"Certo che è incredibile" cominciò Mekare mentre spostava un cassattone dall' aspetto pesante "Ogni volta che ci ritroviamo finiamo sempre in soffitta"

"Mi sembra naturale" rispose Albert "E' il posto più 'magico' di tutta la casa"

"Oh, eccoli" esultò Mekare dopo aver aperto un baule dalle molte serrature, porse un consistente plicco di fogli al cugino e un altro lo prese lei, si sedettero per terra su un tappettino "Ora non ci resta altro che cercare"

"Al lavoro!" disse Albert a mò di via.



Il ritmico scrosciare delle onde in lontananza lo riportò piano piano al mondo reale, aprì gli occhi, che sotto la luce del sole lanciarono scintille ametiste. Il ragazzo dall' età indefinibile si alzò in piedi e si guardò attorno, guardò il sole che per un istante lo abbagliò...

'Maledizione!'

'Maledizione!'

'Maledetti!'

Ricordò cosa gli era capitato: lo scontro con la regina delle Amazzone, l' incantesimo a quello stupido lincatropo, la battaglia con la Gran Sacerdotessa, la dannata intrusione del rosso Senza Nome, l' esilio di quegli idioti dal suo campo di battaglia e...

Rouw abbassò lo sguardo e lo puntò di fronte a sè con una smorfia di rabbia sul viso.

...e quel bambino dai poteri esp e la sua stramaledetta freccia...aveva distrutto la sfera dove aveva intrappolato l' essenza della regina delle Amazzoni...l' essenza dell' ultima dei Potter, ovviamente se non si contava quell' irritante uomo di suo nonno...Gabriel Potter...veramente irritante.

Rouw, dietro un' impeto di rabbia si buttò in ginocchio sulla sabbia, stringendo convulsamente i pugni sulla terra, urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

"MALEDDETTO TU SIA GABRIEL POTTER!!"

Lo sapeva, LUI lo sapeva, ed era tutta colpa sua. Se non avesse fatto amicizia con Silver Maximo Malfoy, la Gran Sacerdotessa non sarebbe mai corsa in aiuto della regina delle Amazzoni e lui avrebbe vinto.

Nessuno poteva batterlo.

NESSUNO!.

Nessuno avrebbe dovuto batterlo!.

Maledetti.

Maledetto.

Ma non era finita qui. Aveva constatato che Artemìs Potter e Minerva Malfoy erano degne dei nomi che portavano. Le aveva sottovalutate e aveva soppravalutato le sue Ombre. Non sarebbe più accaduto. Si sarebbe vendicato, ma prima...

Avrebbe avuto un incontro ravvicinato con Gabriel Potter e Silver Maximo Malfoy.

La sua vendetta sarebbe cominciata da loro.

Rouw regolò il respiro affannoso, si alzò nuovamente in piedi. Sì, prima di tutto doveva calmarsi, la vendetta era un piatto che andava consumato freddo e lui si sarebbe preso tutto il tempo necessario.

Camminava per i prati dell' irlanda, perchè era lì che era finito. Aveva subito riconosciuto la terra che per eccellenza veniva definita terra del Piccolo Popolo.

Il vento fresco gli scompigliava i lunghi capelli neri come l' inchiostro e faceva frusciare i vestiti scuri lievemente rovinati. Il volto bianco sembrava di marmo alla luce del sole al suo massimo splendore. Aveva perso la nozione del tempo ad ascoltare la musica ammalliante del mare, incantatrice come le voci delle sirene, tentatrici, rassicuranti e pericolose.

Rouw rise a quel pensiero, in certo senso si rivedeva in quelle creature così uniche e piene di magico carisma pericoloso.

Bene, poteva essere un' idea agire come le donne marine; prima li avrebbe ammaliati, utilizzando le illusioni più fini, avrebbe carpito la loro fiducia e alla fine li avrebbe traditi utilizzando i loro stessi compagni. Si leccò il labbro inferiore in pregustazione del suo impeccabile piano.

"Si alzi il sipario, lo spettacolo sta per cominciare"




Finalmente riesco a postare il nuovo cap.

In questo ultimo cap incominciano i preparativi per un bel po' di azione Olè!

Per quanto riguarda la Londra babbana volevo creare un' immagine post apocalittica futuristica con quell' atmosfera scura e opprimente. Ci sono riuscita?

Per la cronaca: il nome di Mekare l' ho preso in prestito da 'La regina dei dannati' di Anne Rice. Volevo mettere un nome particolare e mi è venuto in mente il suo personaggio, assomiglia vagamente a quello che ho creato, ma veramente molto vagamente.

Grazie per i commenti bellissimi a Serry_Black, visto che roba, già al 23° cap anch' io sono contenta!! Per Draco e Harry (con sforzi sovraumani) riusciranno a essere più civili, per i capitoli sul passato si va ad altalena in modo più o meno regolare ^^,. Giodan grazie per il complimento sono sempre molto apprezzati!!

E anche questa volta è tutto.

CIAO ALLA PROSSIMA!!

Hepona



  
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