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Autore: GattyP    14/08/2018    4 recensioni
Lily Anderson e Peter O’Neil sono ormai arrivati all’anno dei “Doni della morte”! Ultima fanfic della saga, nel pieno rispetto del Canon.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 6

 

Niamh

 

 

Ormai neanch’io frequentavo più la scuola: si avvicinava il momento del parto di Lily, che era agitatissima… Io cercavo di farla stare tranquilla, le facevo compagnia, le stavo vicino… insomma, passavo molto tempo con lei. Avremmo poi ripreso insieme la scuola dopo la nascita di nostro figlio. I professori erano stati avvertiti e si erano mostrati disponibili a non farci perdere l’anno, malgrado la nostra frequenza saltuaria (anche perché, come ho già detto, i programmi della scuola di Cork erano decisamente meno avanzati di quelli di Hogwarts e, un po’ anche per le nostre capacità sviluppate in anni di operazioni “borderline”, eravamo decisamente avanti rispetto al resto della classe).

Qualche volta (un paio di volte al mese) dovevo allontanarmi da Lily, che però aveva generalmente compagnia (amici o parenti, che non mancavano mai, o almeno Eliza): dovevo andare a Diagon Alley, alla Gringott, a fare versamenti di denaro “babbano”. I MacDonald mi avevano chiesto il favore e non avevo potuto rifiutare: la madre di Lily infatti era amministratrice dei terreni babbani dei MacDonald in Scozia e Irlanda del Nord, ma anche, ufficialmente, una Babbana (in realtà era una “respingente”, ma questo non lo sapeva nessuno, a parte noi familiari), quindi non gradita al nuovo regime. Se in Scozia nessuno le avrebbe torto un capello, dato che era protetta dal nome della potente famiglia scozzese presso cui prestava servizio, la situazione a Londra poteva essere diversa, dato che si stava effettuando, da parte del Ministero, l’ennesimo “giro di vite” nei confronti di Maganò e “babbani con la presunzione di essere integrati”. Per evitare problemi, Mary MacDonald mi aveva chiesto di farle il piacere di fare i versamenti del denaro raccolto, a suo nome, nel conto di famiglia, un paio di volte al mese. Il lavoro era molto semplice. Mi recavo al Paiolo Magico (la locanda d’ingresso a Diagon Alley) con la metropolvere (le materializzazioni con l’anello di Corvonero, che abitualmente usavamo, coprivano infatti distanze molto limitate, mentre non avevo mai provato le materializzazioni “tradizionali”… e, detto tra noi, avevo una certa paura di “spezzarmi”… giravano strane voci di smembramenti di maghi inesperti…); attraversavo una spettrale Diagon Alley (molti negozi erano stati chiusi e i mendicanti erano numerosi, tenuti però lontani da ronde di Auror, ora allineati con il nuovo regime); mi recavo alla Gringott e qui, velocemente, consegnavo il denaro. Ormai i folletti mi conoscevano e, malgrado tutte le attenzioni raddoppiate per impedire l’arrivo di malintenzionati o rapinatori (guardie in ogni punto della banca, oggetti magici rivela-incantesimi, ecc…. secondo me del tutto inutili: solo un folle avrebbe cercato di rapinare quella banca!), le operazioni erano spedite e, al massimo dopo mezzora, ero di nuovo in Irlanda da Lily.

Mi venne in mente anche di utilizzare il portale inserito nel grande specchio a sinistra della porta d’ingresso… in effetti, con la Pietra di Luna al collo e la formula, sarei potuto agevolmente passare al Bosco degli Inferi e qui a casa mia… ma era meglio non insospettire i folletti, che non immaginavano neanche lontanamente che qualcuno potesse aggirare le loro difese ed entrare direttamente nella banca!

Dopo cena, qualche volta, su consiglio di Lily, che aveva magari visite e pensava mi annoiassi, “facevo un giro” ad Hogwarts, tramite il passaggio collegato al Bosco degli Inferi. Ad Hogwarts, dopo essere uscito dal bagno, vagavo per i corridoi, naturalmente invisibile, osservando la situazione e, all’occorrenza, intervenendo se notavo qualcosa che motivava una mia azione. Generalmente non accadeva niente: pochissimi alunni si aggiravano, a parte le ronde gestite da prefetti e Serpeverde… In effetti il clima era cambiato. Tuttavia Ginny e company avevano ricostituito l’Esercito di Silente e si divertivano, da incoscienti quali erano, ad imbrattare le pareti del castello, durante la notte, con scritte offensiva nei confronti di Piton e dei Carrow. I Carrow e la squadra d’Inquisizione (formata dalle solite Serpi) si aggirava per i corridoi e talvolta ingaggiava duelli con i “ribelli”.

Naturalmente io mi spostavo per il castello in condizione di invisibilità (mio suocero, che faceva un rischiosissimo doppio gioco, non doveva essere coinvolto, né mi avrebbero bene accolto le ronde, che dovevano mantenere l’ordine, né  Ginny e i suoi amici, dato che mi consideravano ancora uno spregevole traditore). In un paio di occasioni schiantai qualche serpe (nella confusione dei combattimenti, neanche si capiva da che parte provenivano gli incantesimi), tirando fuori da una brutta situazione proprio Ginny Weasley e Neville Paciock; diedi una mano in un’occasione anche a Cho Chang (la mie amica Corvonero: da quanto non la vedevo!), che riuscì anche lei a fuggire dai loro inseguitori grazie al mio aiuto. E, una volta, aiutai persino Draco ed Astoria Greengrass (si erano rimessi insieme?), che cercavano di raggiungere la Stanza delle necessità (non sapevano che era ora occupata quasi permanentemente dall’Esercito di Silente) e che stavano per essere scoperti proprio da Ginny e dai suoi amici. Niente comunque di particolare… e ritornavo prestissimo da Lily, che mi mancava, per la quale ero molto preoccupato.

Poi, a febbraio diradai le visite, anche perché si avvicinava il momento del parto… previsto per la metà del mese. Il pancione di Lily era cresciuto tantissimo e il dottor O’Malley fece ricoverare Lily al Kilkenny Hospital, un ospedale babbano, dato che l’unico ospedale magico delle isole britanniche è il San Mungo, e non era opportuno, secondo tutti, per Lily tornare nel Regno Unito: una “nata babbana” non sarebbe passata inosservata e c’era il rischio che, cittadina irlandese o no (ufficialmente Lily aveva ora la cittadinanza della mia isola), potessero in qualche modo limitare i suoi spostamenti…

L’esperienza più traumatizzante della mia vita non è stata lo scontro con il troll, o con il gigante Grop, ma il primo parto di mia moglie… Assistere al travaglio e poi al parto è stata un’esperienza devastante: è vero che la mia sofferenza non era niente, rispetto a quella di Lily (che effettivamente soffriva molto e non c’erano neanche pozioni magiche in quell’occasione per alleviare il dolore, dato che, come mezza respingente, non facevano effetto su di lei), e che avevo anche il supporto morale di mia suocera e mia sorella (anche loro presenti in Ospedale, anche se in Sala Travaglio ci sono entrato solo io); tuttavia, dopo una mezza giornata passata in quel modo, ero uno straccio… non so come fanno le ragazze a resistere!!!

Tuttavia tutto, per fortuna, andò bene e finì nel migliore dei modi: la vista di mia figlia, una bellissima bimba di tre chili e mezzo, mi ha dato una grande sensazione di gioia. Non mi sembrava vero: avevamo una bambina nostra… e l’avremmo anche potuta portare a casa! Mi sembrava impossibile! Lily era raggiante e, dopo la sofferenza del parto, guardava la piccola, felice. Io non capivo più niente e non mi sembrava vero che quell’esserino fosse mio…

- E adesso come la chiamiamo? - chiesi a Lily. Infatti eravamo convinti (non so per quale motivo) che fosse un maschietto ed avevamo preparato solo nomi maschili…

- A me piace Niamh… è un bel nome irlandese, vuol dire “bella”, “luminosa”. E’ un omaggio al tuo Paese che ci ha accolto… e che ora è anche il mio… Che ne dici? - propose Lily.

E, da quel giorno, la nostra vita non fu più la stessa. Ora avevamo la piccola Niamh O’Neil, da proteggere, da far crescere, un esserino a cui far conoscere il mondo, affinché evitasse il male e cercasse il bene. Non mi sembrava vero. Mia suocera, i miei genitori, mia sorella, i nostri amici erano contentissimi. Ma nessuno come me e Lily …

Subito arrivarono a trovarci tutti i nostri parenti e amici, dai ragazzi della Scuola di Cork ai miei amici del mondo non magico di Derryclare, ai MacDonald al completo (Aileen e Cain compresi che, non so come, avevano avuto un permesso per assentarsi da Hogwarts). Non dico i fiori presenti in ospedale (usanza “babbana” che tutti adottarono, maghi o non maghi). Inviai anche un gufo a Severus Piton con solo la parola “Niamh” e la data della nascita. Seppi poi che, durante la notte, era andato a trovare mia moglie e la piccola, non so come avesse fatto; e, il giorno dopo, in mezzo agli altri fiori, c’era un meraviglioso mazzo di gigli bianchi. Fu l’ultima volta che Lily vide suo padre, ancora in vita. Ma naturalmente non lo sapevamo.

Poi, qualche giorno dopo, tornammo a casa… con Niamh. Le prime settimane furono bellissime (e molto stressanti, a dire il vero, dato che eravamo agitatissimi e, per qualsiasi operazione, ci preoccupavamo tantissimo). La piccoletta piangeva trenta volte al giorno e noi due le stavamo sopra in ogni momento… se piangeva, se non piangeva, se si muoveva, se non si muoveva, se dormiva, se non dormiva… Ricordo ancora le notte passate svegli, anche perché Niamh, che era dolcissima, aveva una vocetta niente male, che ti penetrava nel cervello e di destabilizzava… tant’è che anche Eliza fu quasi tentata di tornare a casa da nostra madre, per quanto volesse bene alla piccola…

Poi le cose si normalizzarono (per fortuna): Mary MacDonald ci inviò, per un paio di mesi Sskarr, il suo professionale  elfo domestico, a darci una mano; avevamo inoltre qualche baby-sitter volontaria a cui affidarla (mia suocera o mia madre o anche l’efficientissimo elfo domestico), mentre noi andavamo a scuola; anche nel  pomeriggio molte persone (mia sorella, i nostri amici di Cork, qualcuno del clan MacDonald), per fortuna, ci aiutavano guardano la piccola. E, soprattutto, durante la notte, Niamh dormiva tranquillamente (quasi sempre, almeno). Insomma, tutto sembrava andare per il meglio. Eravamo un po’ più tranquilli e avremmo voluto stare insieme a lei, sempre…. purtroppo però si preparava, in Scozia, la “battaglia finale”, a cui avremmo dovuto partecipare anche noi, per creare un mondo diverso, migliore, anche per la nostra piccola…

 

 

Beh, Niamh è un nome abbastanza originale, ma nel mondo magico sono in molti ad avere  nomi particolari. Cominciano ora gli eventi cruciali della storia. La prossima puntata è ambientata a Diagon Alley, il 1 maggio 1998, durante la rapina alla Gringott (in cui è presente anche Peter, per l’ultima volta senza Lily; poi i due, dalla puntata  successiva, si recheranno ad Hogwarts per la battaglia dell’1-2 maggio 1998). Un ringraziamento a voi tutti, e in particolare a ace995, AdhoMu e Barbie_Ettelanie_91 per i piacevolissimi scambi di opione.

Buon Ferragosto a tutti! Un abbraccio. GattyP :)

   
 
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