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Autore: Cara93    14/08/2018    0 recensioni
Una cupola trasparente cala su una cittadina del Maine, isolandola. Per uno strano caso (ma si tratta proprio di un caso?) Amy Pond resta bloccata al suo interno.
CROSSOVER
Doctor Who stagione 6/ inizio 7
The Dome di Stephen King (ATTENZIONE, SPOILER)
Genere: Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Rory Williams
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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23 0TT0BRE. FLOP



Amy si svegliò sul divanetto nell'ufficio di Julia, i muscoli indolenziti. Era soddisfatta, per la prima volta in quei due giorni, perchè aveva fatto qualcosa di utile. Si alzò e per cercare di schiarirsi la mente, prese e agironzolare per l'ufficio. Sulla scrivania di Julia trovò un post it in cui la informava che, se avesse voluto assistere alla caduta del missile in diretta, avrebbe potuto farlo da Dipper's, il night club di Chester's Mill, in allegato c'erano le indicazioni per arrivare al locale.


-Colonnello Cox, per l'ultima volta, non fatelo!-
Il Dottore cercò per l'ultima volta di dissuadere il militare, ma non ci riuscì. Poteva solo aspettare e sperare che la sua previsione si rivelasse sbagliata. Insieme al caporale Dodson, si trovò a scrutare il cielo, seguendo con lo sguardo i velivoli che avrebbero sganciato il loro carico di morte.


Era come se la folla che si era radunata sul campo dei Dinsmore il giorno prima si fosse riversata all'interno del Dipper's. Il locale straripava di gente che, per accaparrarsi la visuale migliore, si spintonava e sgomitava senza ritegno. Riuscì ad evitare di prendere una gomitata in un occhio, ma non riuscì ad evitare di finire addosso ad un fattore enorme. Si sentiva esile e fragile come vetro. Come se la folla potesse accartocciarla. Finalmente, la sua curiosità potè essere appagata: il grande schermo di cui il locale era dotato, che di solito veniva utilizzato per vedere le partite locali, si animò e, attraverso la telecamera di un computer apparvero i volti di Barbie, Julia e di un ragazzino, presumibilmente il proprietario del pc, visto che era lui che vi ci armeggiava. Un boato si levò dalla folla, quasi subito sostituito da un impeto di delusione, quando comparve il viso di Big Jim, pronto a metter fine alla diretta.
Sembrava di trovarsi all'interno di un film apocalittico. Sentirono il fischio dei missili che scendevano perpendicolari dal cielo, in cerca del bersaglio. Il primo non esplose, anzi, rimase in bilico sulla superficie della Cupola, come cristallizzato dal tempo. Il secondo, lo fece esplodere, provocando un incendio di proporzioni giganti dall'altro lato.


Il Dottore scosse il capo, sconsolato. Aveva avuto ragione e non ne era contento. Vide assieme a Rory i soldati riunirsi in squadre, cercando di domare il fuoco. I due si guardarono per un momento, con un cenno della testa, una sorta di comunicazione silenziosa, presero la loro decisione. Dividendosi, presero parte alle squadre, nel caso del Dottore, a dirigerle.


Uscirono dal locale come storditi, le speranze annullate dal fallimento dell'esperimento. C'era chi piangeva, chi si trascinava verso l'auto o verso casa imbambolato, c'era chi con strafottenza borbottava che l'aveva sempre saputo, c'era chi più fatalista dichiarava che sarebbero morti tutti sotto la Cupola.
Amy osservava le reazioni della folla, l'animo dilaniato tra disperazione e fede cieca e incrollabile nel Dottore. Poteva capire come si sentivano quelle persone, perchè fino al giorno prima, era così che si sentiva lei. Era troppo. Forse la Cupola, forse le conseguenze della Cupola, portavano una marea di sensazioni troppo difficili da esaminare. Come colta da un'ispirazione improvvisa, Amy chiese dove avrebbe potuto trovare qualcosa su cui potesse scrivere. I proprietari del Dipper's, ancora scossi, le regalarono una penna e una Bic, aggiungendo loro non sarebebro serviti nell'immediato futuro, se per lei erano indispensabili, invece, non potevano che esserne felici. E così Amy cominciò a scrivere.

-Dov'eri finita?- le domandò Julia, quando si reincontrarono qualche ora dopo.
-Io...- ma l'altra non la lasciò finire.
-Il calore dell'esplosione ha provocato un incendio al Motton, Brenda Perkins, la vedova del capo della polizia, sta radunando una squadra improvvisata, perchè ovviamente Rennie non farà niente- si sfogò. -Scusa, non avrei dovuto reagire così-
-Figurati- la scusò Amy -dov'è Barbie? - Julia esitò.
-Andiamo, abbiamo un giornale da mandare avanti- svicolò.

Un paio d'ore dopo, qualcuno bussò alla porta degli uffici del Democrat. Amy andò ad aprire e si trovò faccia a faccia con uno dei responsabile dell'ospedale, quello che aveva prestato i primi soccorsi a Rory Dinsmore.
-Oh... c'è Julia, per caso? - chiese, imbarazzato.
-Può dire a me, signor...?-  passare del tempo con Julia e i due giorni intensi sotto la Cupola le avevano insegnato a diffidare delle autorità di Chester's Mill e, inevitabilemente, il medico era un'autorità per antonomasia.
-Eric Everett, ma mi chiamano tutti Rusty... noi ci siamo già visti prima, non è vero? - domandò, accigliandosi per un secondo. All'improvviso dovette ricordare, perchè subito dichiarò: -Lei ha accompagnato i Dinsmore in ospedale! Ha fatto un gesto molto carino-
-Emm... grazie-
-Amy, chi c'è alla porta? - propruppe la voce impaziente di Julia, all'interno dell'ufficio.
-Direi che Julia è in ufficio- commentò Rusty e sorrise divertito notando lo sguardo imbarazzato dell'altra. 

L'ufficio di Julia era uguale a come l'aveva visto la prima e unica volta in cui ci era entrato, quasi cinque anni prima. La scrivania della donna era ingombra di carte, cartelline, posacenere e cancelleria; le pareti erano ricoperte di carta da parati strappata e macchiata in più punti. Un fermento febbrile, un'agitazione percepibile sui peli delle braccia attraversava la sede del Democrat. Nonostante la mancanza di comunicazione con l'esterno avesse privato il giornale del supporto tipografico, chi ci lavorava era intento ad impaginare e fotocopiare articoli. Il Democrat, che non era mai stato un quotidiano corposo, era diventato un opuscolo di poco più di cinque o sei pagine. Rusty poteva capire perchè Julia e il suo staff continuavano a lavorare, lo facevano per la stessa ragione per cui anche lui non si era ancora fatto prendere dalla disperazione.
-Hai una nuova aiutante, vedo- commentò, lanciando un'occhiata ad Amy, che si era seduta ad una scrivania con ancora il quaderno su cui stava scrivendo dalla mattina. Aveva parlato piano, non voleva che lo sentisse. Non sapeva se poteva fidarsi di lei, anzi, non sapeva se poteva fidarsi dei due giornalisti rimasti in città.
-Ne sono stupita anch'io, quando le ho proposto di lavorare qui, gratis tra l'altro, non credevo accettasse- rispose Julia.
-La stai facendo lavorare gratis? Questo sì che è molto repubblicano, Julia, brava, ti eri rammollita negli anni- la prese in giro Rusty. Tutti conoscevano l'orientamento politico di Julia, che esulava dalla critica all'operato di Rennie.
-Molto divertente, Everett. Cosa vuoi?-
-Un amico comune mi ha dato qualcosa a cui credo sei molto interessata-
-Non ho nè il tempo nè la voglia di giocare agli indovinelli, doc. Perciò, forza, spara-
-Barbie mi ha chiesto di darti il contatore Geiger-
-E cosa ci faceva Barbie con un contatore Geiger? - domandò una voce sospettosa, dall'accento inglese. Senza che i due se ne accorgessero, Amy si era avvicinata tanto da riuscire a sentire la conversazione. Aveva capito che stava succedendo qualcosa di importante, di vitale e non voleva essere tagliata fuori.

-Quindi, ricapitolando: questo colonnello Cox, il genio militare dietro al fallimento dei missili di stamattina, ha affidato il controllo della città a Barbie, ora promosso colonnello, che però è ostacolato da Big Jim, che vuole la città tutta per sè. Il sopraccitato colonnello sospetta che potrebbe esserci altro dietro alla Cupola e ha incaricato Barbie di scoprire da dove provenga, sulla base del campo magnetico che la circonda, quindi Barbie approfittando della confusione, si è introdotto in municipio e ha rubato il contatore Geiger, con la speranza di scovare delle radiazioni abbastanza potenti da portarci dritti dritti fino al campo di forza. Ho dimenticato qualcosa? - Amy era eccitata, ma allo stesso tempo seccata per non essere stata messa a parte prima del Grande Piano, anche se poteva capire perchè non l'avessero fatto. Inoltre, anche lei aveva dei segreti.
-Riassunto ineccepibile, signorina Pond- commentò Rusy, battendo le mani, ironico.
-Tu no, Amy. Rusty, però, ha dimenticato di dirci perchè è andato in municipio- si aggiunse Julia.
-Oh, quello. Immagino ci sia andato per cercare le bombole dell'ospedale- commentò Amy, con uno sbuffo. Entrambi la guardarono inarcando un sopracciglio, leggermente a bocca aperta, sgomenti. -Ecco, io... ho sentito per caso la conversazione che lei e un altro paramedico avete avuto sulle bombole di propano dell'ospedale, o meglio, della mancanza di bombole- spiegò, imbarazzata.
-Deve togliersi il vizio di orgliare le conversazioni altrui, signorina Pond- le consigliò Rusty, accigliato.
-Sciocchezze, è il suo fiuto da giornalista che si è messo all'opera- lo contraddisse Julia sorridendo.
-Comunque... cosa si fa di questo contatore Geiger? E dov'è?- riprese il filo del discorso Amy.
-Nel mio furgone. Non sono potuto venire qui direttamente, c'era un'emergenza in ospedale-
-Oh, non importa. Credo di avere un'idea su come andare in cerca di radiazioni senza che Big Jim lo scopra. Grazie Rusty, sei stato fantastico-
-Figurati, Shumway. Il piacere è tutto mio-
-Salutami Linda e le bambine- 
-Chissà di che emergenza si tratta- si chiese Amy borbottando a voce alta.
-Probabilmente qualcuno che è andato a sbattere contro la Cupola. Non ci riguarda, per ora- le rispose Julia -o non sei curiosa di vedere qual è la mia idea?-
Amy annuì vigorosamente, proclamandosi pronta a tutto.
-Oh, al ritorno sarà meglio passare dalla reverenda Libby, non puoi dormire sul mio divano ancora per molto, ti spaccherai la schiena- aggiunse, varcando la soglia del giornale.

Si avviarono a piedi in direzione del parco cittadino, Julia non aveva rivelato alcun indizio su ciò che aveva in mente e nonostante ciò, la destinazione della loro passeggiata non la stupì. Non sembrava che Julia fosse particolarmente interessata ai prati e agli alberi, quanto piuttosto alle scale e alla zona asfaltata vicino al palchetto in cui, tutti gli anni, si tenevano concerti, orazioni e praticamente tutte le feste comandate a Chester's Mill. Lì vi trovarono tre ragazzini, che dovevano avere poco più di una decina d'anni, intenti a provare i propri trick sugli skateboard. Amy li riconobbe subito come gli stessi ragazzi che avevano organizzato sia la protesta sia la diretta con il missile. Appena si accorsero della loro presenza, i tre smisero il loro allenamento, salutarono Julia, scrutando Amy con sospetto.
-Bene, ragazzi. Avremmo bisogno di voi per una missione importante, anzi, vitale-
-Avremmo? Tu e lei?- domandò Joe McClatchey, il ragazzino del computer e il vero ideatore della protesta.
-Io, lei e il colonnello Barbara. Si tratta di una missione che, se andrà a buon fine, potrebbe liberarci tutti e...- continuò la giornalista.
-Lei chi è?- la interruppe, un po' sgarbatamente, Norrie Calvert.
-Mi chiamo Amy. Sono rimasta bloccata qui quando la Cupola è calata- si presentò l'altra, prendendo la parola per la prima volta. La spiegazione sembrava sufficiente ai tre per il momento, perchè dopo aver confabulato un attimo con i suoi amici, Joe diede il proprio assenso. Julia cominciò a spiegare loro cosa aveva in mente.

-Allora. Cosa ne pensi?- domandò la giornalista ad una silenziosa Amy. Dopo aver parlato con i ragazzi, avevano cominciato ad andare in direzione della Chiesa Congregazionalista, la Congo, sperando che Piper Libby avrebbe trovato una sistemazione per Amy.
-Della tua idea di affidare ai ragazzi il compito di cercare le radiazioni? La trovo avventata e con tante di quelle cose che potrebbero andare storte che è quasi geniale- rispose.
-Non mi piace dover ricorrere a dei ragazzi, ma è l'unico modo per evitare che Rennie se ne accorga-
Camminarono in silenzio fino a che arrivarono in vista della chiesa. Julia bussò alla porta della canonica, stranamente vuota, mentre Amy si diresse verso il giardino, da dove aveva sentito provenire delle voci. Un uomo anziano, una govane donna e due bambini stavano giocando a "Un, due, tre stella" quando il bambino più piccolo, che non dimostrava più di quattro anni, ebbe un attacco epilettico.
-Aiden! Aiden!- il signore anziano cominciò a darsi da fare per far rinvenire il bambino, mentre la bambina e la donna, sconvolte, continuavano ad urlarne il nome. Amy li raggiunse, anche se non era certa di sapere cosa fare. Non dovette preoccuparsi a lungo, perchè il bimbo si riprese. Si accigliò lievemente, rendendosi conto che, come Rory Dinsmore prima, aveva farfugliato delle frasi sconnesse su Halloween e un incendio. Arrivò anche Julia, preoccupata. Si presentarono, scoprendo che Amy non era la sola a cercare asilo in chiesa. Thurson Marshall e la sua compagna, assieme ai due bambini furone ben felici di accogliere Amy nella propria strana famiglia, commentando che era meglio restare uniti, piuttosto che soli in una situazione simile. Julia li salutò, dopo essersi assicurata che se la sarebbero cavata da soli. Aveva un appuntamento con Barbie a cui non aveva alcuna intenzione di mancare.


-Colonnello, non posso spiegarle come faccio a saperlo, ma è completamente inutile- commentò il Dottore. Dopo l'aiuto che i due uomini avevano dato alle squadre di soccorso, il colonnello Cox non se la sentì di tenerli all'oscuro. D'altra parte, quello strano uomo, il Dottore, aveva avuto ragione per quanto riguarda i missili.
-Stiamo parlando di un composto chimico che potrebbe sciogliere una lamiera di metallo spessa quanto lei, Dottore-
-Il campo elettromagnetico che circonda la Cupola la protegge, colonnello. Non può ragionare come se si trovasse di fronte un muro d''acciaio o una lastra di vetro. Deve ampliare i suoi orizzonti-
-Oh, non ricominci con questa storia degli alieni, Dottore- infatti, l'alieno aveva cercato di convincere il colonnello Cox a delegare il comando di quella situazione alla UNIT, ma senza alcun successo.
-Va bene, colonnello. Faccia come crede. Spero solo che, quando chiederà il mio aiuto non sarà troppo tardi- sospirò in risposta.

-Non avrai intenzione di arrenderti, spero. C'è Amy là dentro!- esclamò Rory agitato, una volta che si furono allontanati dal colonnello Cox.
-No che non mi arrendo, chi ha intenzione di arrendersi, chi ha parlato di arrendersi. Dobbiamo solo capire come funziona questa Cupola prima di pensare a come toglierla di qui. Capire da dove viene, chi ce l'ha messa e perchè. Poi avremo una possibilità-
-Una possibilità? Per distruggerla?-
-No, per negoziare-
   
 
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