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Autore: steffirah    16/08/2018    2 recensioni
Sakura va avanti con la sua quotidianità, convinta di avere già tutto ciò di cui ha bisogno, nonostante sembri esserci un piccolo vuoto da riempire nella sua vita. Prova a farlo acquistando un libro per bambini, cercandovi una risposta, ed effettivamente sarà proprio esso a dargliela, facendole conoscere l’amore. Così nel corso di un anno, a partire da un incontro avvenuto casualmente in un treno, capirà di aver finalmente trovato quel pezzo che le mancava.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Kinomoto, Syaoran Li, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mio piccolo principe


 
Quel mattino mi sveglio richiamata da un delicato, lento e soffuso gocciolio. È totalmente diverso da quel che sentivo ieri, ma anche se il temporale era permaso per tutta la notte è stato soprattutto grazie a Syaoran-kun se non ci ho più pensato. Può sembrare un’esagerazione, ma gli devo veramente la vita. Se me ne fossi tornata a casa, in completa solitudine, non soltanto avrei piagnucolato tappandomi le orecchie al rombo assordante dei tuoni, che da sempre mi danno l’impressione di qualcosa che crolla strappando con violenza il cielo, ma mi sarei pure nascosta sotto le coperte terrorizzata dalle ombre tremolanti che sarebbero apparse in camera alla luce dei lampi, come tanti mostri orripilanti. Ecco perché mi sento così bene adesso, ridestandomi nel letto di Syaoran-kun, avvolta dal suo buon odore, al caldo, col suono soffuso della pioggia e anche un altro, palpitante, ma tranquillo e rilassante, col suo placido respiro che mi soffia sui capelli, il suo petto che si alza e si abbassa ritmicamente al di sotto di me... Hoe?
Mi stropiccio le palpebre prima di aprire gli occhi, alzandomi di poco sui gomiti, trovando Syaoran-kun a dormire beatamente sotto il mio corpo. Quando sono finita su di lui?! E perché non riesco mai a dormire stando ferma in un unico posto?!
Rotolo sul mio lato, rannicchiandomi su un fianco, dandogli la schiena. Che vergogna, che vergogna!!
Mi mordicchio le dita, emozionata, capendo che quello che sentivo poco fa era il suo cuore, che mi era tanto vicino, quasi come se potessi toccarglielo. Quasi come se fosse stato esso stesso a cullare i miei sogni.
Avverto Syaoran-kun spostarsi e girarsi verso di me, avvolgendo il suo braccio sinistro attorno a me come se fossi un cuscino da strizzare. Mormora il mio nome nel sonno e mi viene il batticuore, realizzando che anche lui lo fa e capendo finalmente come possa essersi sentito quando è accaduto il contrario. Un sorriso sboccia sulle mie labbra, sentendomi contenta, anche se inevitabilmente sono spinta a domandarmi cosa stia sognando. Non è però la prima volta che lo sento chiamarmi nel sonno, pure quando dormimmo insieme al mio compleanno lo fece. Anche lui già ad aprile mi sognava…?
Mugugna qualcos'altro di indefinibile e le sue dita si stringono attorno allo scollo della mia-ma-sua maglietta, abbassandomelo involontariamente. Hoeeeeee un attimo!!! Non ho il reggiseno e così facendo mi sta praticamente… mi sta… spogliando!
Prima di poter seriamente esplodere chiamo a raccolta tutto il contegno che possiedo, provando a coprirmi come posso. Dov’è finita la coperta ora che mi serve?!
Percepisco il suo respiro cambiare, soffiando contro la mia nuca, e non ci metto molto a capire che si sta svegliando. No no no no, non adesso!
Prego mentalmente che aspetti un altro po’, andando nel panico mentre tento di togliere la sua mano prima che se ne accorga, ma la sua presa attorno alla stoffa è ferrea e non riesco a trovare alcuna via di fuga.
«Sakura… Buongiorno…», biascica, strofinando una guancia contro i miei capelli. Cavolo!
«Bu-buongiorno…», ricambio debolmente, con voce soffocata.
Ancora mezzo assonnato si affaccia su di me, facendosi leva anche sul mio seno, mozzandomi il respiro.
«Va tutto bene?», sbadiglia, stropicciandosi gli occhi.
Lo troverei terribilmente adorabile se la situazione non fosse critica e io non stessi per rischiare un infarto da un momento all’altro.
«Mano…», mi esce un suono strozzato, nel tentativo di trattenere le lacrime.
«Mano?», ripete, rintronato. Sul serio non se n’è accorto?
«La tua mano.», specifico, mordendomi le labbra.
Lui sbatte gli occhi, sperduto, abbassando poi lo sguardo; quando si rende conto di ciò che sta inconsciamente facendo salta letteralmente al suo lato del letto, alzando le mani come se fosse sotto arresto, chinando la testa mortificato.
«Scusami, scusami, scusami!»
Mi si inchina davanti, quasi avesse compiuto un atto gravissimo, e io riesco finalmente a sbollire. Mi aggiusto, mettendomi seduta e poso una mano sulla sua, finché non la smette di sbattere con la testa contro il materasso, cercando di tranquillizzare sia me che lui.
«Non importa, Syaoran-kun, in fondo è come toccare qualsiasi altra parte del mio corpo, no? È pur sempre carne.», tento di minimizzare, non credendoci neppure io. «No, non è vero, è diverso.», ammetto a me stessa. «Però non pensare che tu abbia sbagliato!», esclamo guardandolo, trovandolo probabilmente a riflettere la mia espressione paonazza. «Dopotutto, non l’hai fatto volontariamente!»
«Quindi se volessi farlo volontariamente sarebbe… proibito?», osa, guardandomi insicuro da sotto le ciglia.
Hoee, questo sguardo è sleale!
«N-non è quello che sto dicendo!» Mi inginocchio composta, chiudendo le mani in pugno sulle gambe. «Non sarebbe proibito.»
«Quindi potrei?»
Sento il suo tono sorpreso, ma ormai dovrebbe saperlo che col mio corpo può fare ciò che desidera.
«Solo che prima ho bisogno di prepararmi.», specifico e lui fa un mormorio di consenso.
«È piuttosto ovvio, Sakura, non ti metterei mai pressione, così come non ti forzerei mai a fare qualcosa che non vorresti.»
Al suo tono solenne, quasi come se stesse facendo un giuramento, alzo lo sguardo e, in effetti, lo trovo serissimo. Sorrido apprezzando il suo pensiero e mi alzo per prima, invitandolo a fare altrettanto per andare a fare colazione.
Cuciniamo insieme i pancake e poi, dopo aver finito, ci cambiamo uno alla volta, uscendo in seguito per andare a prendere un cambio d’abito per domani e il mio pigiama, dando anche da mangiare a quel povero Kero-chan che ho abbandonato per un giorno. Quanto meno i suoi bisogni li ha fatti nella lettiera.
Resto un po’ a casa mentre Syaoran-kun porta le mie cose da lui, ma non appena mi cambio sento bussare al campanello. Mi affaccio dalla finestra della mia stanza, sorpresa di trovarvi Tomoyo-chan.
«Sakura-chan!», esclama come un raggio di sole, notandomi, alzando la videocamera per farmi vedere che già sta registrando. Per poco non crollo al suolo, scendendo poi le scale per aprirle.
«Buongiorno.», le auguro.
Lei immediatamente mi prende per le spalle, trascinandomi fino al salone dove mi butta, nel vero senso della parola, sul divano, sedendomisi di fronte.
«Vai Sakura-chan, raccontami di come hai perso la verginità.», esordisce, con gli occhi attenti di un falco.
«Tomoyo-chan!», esclamo scandalizzata, balzando in piedi. «Non è successo nulla del genere!»
«Aspetta un secondo.»
Resta in silenzio, meditabonda, mettendoci poi in videochiamata di gruppo con Chiharu-chan, Rika-chan e Naoko-chan e non appena rispondono tutte le informa, in tono deluso: «Ancora una volta non è successo niente.»
«Sakura-chan!», mi rimprovera immediatamente Chiharu-chan, puntando un dito contro la fotocamera. «Noi non stavamo aspettando altro!»
«È vero.», annuisce anche Rika-chan, mentre Naoko-chan è l’unica che sembra le sia rimasto almeno un po’ di senno:
«Suvvia, ci saranno altre occasioni.»
«Era l’occasione perfetta!», la fa tragica Chiharu-chan, proseguendo come una bomba: «Sei stata a casa sua fino ad adesso, da soli, vi siete allenati e scommetto che c’è stato tanto contatto fisico, avete sudato e hai fatto la doccia lì quindi praticamente eri nuda nel suo appartamento e non parliamo di questo perché potrei veramente infuriarmi visto che c’è stata già l’occasione al ryokan, dove eravate entrambi nudi e l’avete sprecata! Ma tralasciando ciò, stando al messaggio che ci hai scritto poco fa, stavi indossando il suo pigiama, avete cucinato insieme come una coppia di sposini, cenato imboccandovi persino, giocato al pocky game il che significa che vi siete almeno baciati e considerando l’andamento della vostra relazione è un grosso passo avanti, avete visto un film horror scherzandoci su, avete creato un’intesa perfetta tra di voi e sicuramente c’era l’atmosfera giusta perché avete dormito insieme… E ora ci vieni a dire che non è accaduto nulla!», esplode, ansimando, asciugandosi il sudore dalla fronte.
«Non ho detto che non è successo nulla…», mi faccio sfuggire, pentendomene immediatamente perché le orecchie di tutte si rizzano come quelle di un cane e il loro interesse si accende come tante lampadine.
Alla fine spiego un po’ quel che è successo, senza entrare troppo in dettagli, ma quando giungo agli eventi di stamattina balbetto cose incomprensibili, girandoci attorno; loro però sono più sveglie di me e capiscono immediatamente.
«Ahhh! Che peccato non esserci stata!», si rammarica Tomoyo-chan, accarezzando la sua videocamera.
«Tomoyo-chan, non dire assurdità, a malapena ci prendiamo per mano in presenza di altre persone!», la rimbrotto, scaldandomi.
«Io in realtà vi ho visti baciarvi.», interviene Rika-chan, sorridendo dolcemente. «Ed eravate anche molto teneri.»
Sgrano gli occhi, ricordandolo soltanto adesso, e Tomoyo-chan aggiunge soddisfatta: «E io ho già registrato diverse cose. E sai che non cancello nessun video.»
«Se siete così piene passatemi qualcosa, mi diverto troppo a fantasticare sull’evoluzione della loro storia.», interviene allegramente Naoko-chan.
«Naoko-chan, ti riferisci a quel racconto che poi leggerai al loro matrimonio?», domanda Chiharu-chan, spostando lo sguardo su un’altra parte dello schermo.
«Esatto, quello con le illustrazioni. Ero a corto di materiale da inserire, ma mentre parliamo già sto abbozzando loro due che si allenano.»
Mi porto una mano alla fronte, cominciando a rassegnarmi. Sono tutte senza speranze.
«Il primo amore di Sakura-chan.»
«Le prime esperienze di Sakura-chan.»
Cominciano a cantilenare tutta una serie di cose di questo genere, completando una melodia in diversi toni.
Sospiro, alzandomi, annunciando che mi sarei preparata per andare al café, lasciando il resto a Tomoyo-chan. Quel giorno, infatti, ho il turno dalle 11 alle 19, per cui prima di andare mi faccio accompagnare da Tomoyo-chan ad un konbini, dove acquisto un bentou preconfezionato.
Per tutte quelle ore abbandono il telefono in borsa, concentrandomi unicamente sul mio dovere finché non finisco e trovo Syaoran-kun puntuale come un orologio svizzero all’uscita, appoggiato con nonchalance alla sua auto, con le mani nelle tasche, immerso in qualche pensiero. Trattengo il fiato dinanzi alla sua bellezza e comincio a chiedermi da quando è diventato un ikemen. E non lo dico tanto perché piace a me, quanto perché mi accorgo di diverse passanti che si voltano per guardarlo, sorridendo civettuole. Pensare che oggi è pure in abiti casual, se avesse avuto la camicia con giacca e cravatta avrebbe fatto breccia in molti cuori, immagino. Il mio compreso, ovviamente, e ora me lo sento trafiggere non appena alza lo sguardo, incontrando il mio viso, rivolgendomi un sorriso celestiale.
Corre nella mia direzione e mi sento imbambolata, tanto che non protesto neppure quando mi toglie la borsa di spalla, chiedendomi com’è andata. Gli rispondo tranquilla, finché non mi accorgo che adesso le altre donne hanno uno sguardo sognante e gli occhi a cuoricino, ma no, questo non mi piace per niente. Ecco, forse la mia gelosia è molto più egoistica perché si rivolge soprattutto al suo sorriso, quel sorriso che ora mostra anche in pubblico, senza più alcuna ritrosia.
Gli prendo una mano, stringendogliela con fare possessivo, e lui mi apre la portiera, cosa che ha sempre fatto ma che oggi mi sembra ancora più cavalleresca, facendomi sciogliere. Deve essere perché, tra le tante cose, Naoko-chan prima l’ha definito il mio principe. Eccome se lo è, il mio piccolo principe giunto dal Paese dei miei sogni, che mi ha condotta in un mondo pieno di meraviglia.
«Sakura?», mi risveglia dai miei sogni ad occhi aperti e solo così mi accorgo che entrambi siamo saliti in macchina e ha anche messo in moto.
«Sì?»
«Ti ho chiesto se devi passare di nuovo a casa tua.»
«No, ho già preso tutto stamattina e ho dato della pappa extra a Kero-chan, cambiandogli anche l’acqua e la lettiera. Spero solo che non rompa niente, ma ieri sembra aver fatto il bravo.»
«Pregherò per l’incolumità della tua casa.», scherza, suscitandomi un risolino, ma non aggiungo più nulla finché non rientriamo nel suo appartamento, tornando alle mie riflessioni.
Qui ci cimentiamo subito in cucina, cenando a base di pesce, ma prima che cominciamo la visione di un altro film – stavolta una commedia divertente – gli impedisco di muoversi, abbracciandolo da dietro, affondando il viso sulla sua schiena, vergognandomi troppo a farmi vedere.
«Syaoran-kun, posso confessarti una cosa?»
Lui non si muove di un passo, ma copre le mie mani con le sue, carezzandomi le dita.
«Dimmi.»
«Prima, quando eravamo fuori al café ho pensato ad una cosa un po’ egoista.»
«Ossia?», insiste, cercando di farmi sputare il rospo.
«Beh… mi dava fastidio che altre donne ti guardassero con sguardo innamorato.»
«Quali donne?», domanda in tono confuso.
«Passanti.»
Scoppia a ridere, dandomi dei colpetti sulle mani.
«Dubito che delle passanti mi stessero dedicando le loro attenzioni.»
Mi affaccio di lato per guardarlo, rimproverandolo con un’occhiata.
«Non sottovalutarti, sei molto affascinante ed è naturale che attrai molti sguardi. Solo che fino ad oggi non me ne sono mai resa veramente conto. L’unica volta che mi diede fastidio fu con Murata-san alla casa del nonno, ma all’epoca non vi diedi molto peso.»
«Eh? Aspetta, mi stai dicendo che sei gelosa? Lo sei davvero?»
Mi fissa allibito e io abbasso la testa, vergognandomene.
«Scusami.»
«Non scusarti, Sakura! È una splendida notizia!» Lo guardo perplessa e lui spiega: «Significa che non sono l’unico a provare un sentimento simile.» Mi abbraccia, suonando sollevato. «Meno male!»
«Non ti arrabbi?», domando incerta e lui scuote vigorosamente la testa.
«Piuttosto Sakura,  continua a dirmi ogni tua emozione. Anche se la tua gelosia è un po’ superflua, visto che non ho occhi che per te.»
Lo guardo commossa, replicando: «Anche la tua lo è Syaoran-kun perché io ho solo un Prince Charming, e quello sei tu.»
Sorride divertito a quel rievocare il nostro primo appuntamento e mi posa un bacio in fronte, in maniera molto regale, prima di consigliare di metterci di nuovo prima il pigiama.
Mentre attendo che anche lui finisce saluto Sakura-kuma, sussurrandole nell’orecchio di fare sempre compagnia a Syaoran-kun in mia assenza, dandole delle carezze sulla testa. Abbasso poi lo sguardo sul fiocchetto che mi rubò dai capelli, sorridendo a tutti i ricordi che ci legano.
Quando anche lui è pronto andiamo in sala, ma stavolta non sappiamo come va a finire il film perché entrambi ci addormentiamo verso la metà di esso, accoccolati sul divano.




 
Angolino autrice:
Buongiorno! Non so dirvi che mi è preso in questi ultimi capitoli, so solo che li ho scritti verso la fine di dicembre, prima di laurearmi, e forse ho scaricato tutto lo stress su quella poverina di Sakura. Si vede che siamo quasi giunti alla fine? Ormai mancano altri due capitoli e l'epilogo, ma li pubblicherò la settimana prossima perché nel week-end sono impegnata (per cui vi auguro già da adesso un buon fine settimana).
Dunque, cosa che già spiegai precedentemente ma che potreste non ricordare sono i "konbini", ossia i "convenience store" in cui si vende un po' di tutto e stanno aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Qui si possono trovare anche i bentou, cioé pranzi preconfezionati. 
"Ikemen" invece è una parola che indica "uomini belli" (ma da dove mi è venuto di usarla? Mah hahah).
Grazie a chi ancora mi sopporta! Alla settimana prossima :3
  
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