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Autore: amy_hime    16/08/2018    2 recensioni
Jeff sta per incontrare una persona che potrebbe cambiare la sua vita in modo radicale... una ragazza strana, che passa il suo tempo disegnando senza mai uscire di casa. Cosa potrebbe accadere?
Ambientata dopo Jeff vs Slendy
Primo capitolo pubblicato il 02/06/18 auguri Jeffrey, buon compleanno! (mi auguro che la data sia corretta ahahah)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeff the Killer, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Vado a buttare la spazzatura - comunicò Jeff una volta finita la colazione. Evelyn lo guardò sorpresa:- Davvero?

Il killer ridacchiò:- So che non sembra, ma prima di diventare come sono adesso ero un bravo ragazzo. E poi- si infilò le mani in tasca cercando le sigarette - spero che tu mi restituisca almeno l'accendino. Ho voglia di fumare.

 

Quando il suo ospite fu uscito, Evelyn non si staccò un attimo dai suoi disegni. Una volta terminato di inchiostrare la versione a grafite, estrasse da un cassetto due scatole di matite colorate, ma esitò nello scegliere i colori. Jeff non era certo un modello facile: gli occhi azzurri, così chiari da sembrare bianchi, contornati da due cerchi di pelle carbonizzata, i tagli rosso vivo che parevano fossero stati dipinti su quel volto bianco e i capelli lunghi, neri, ma di un nero opaco.

Eve cominciò a lavorare con calma. Nonostante fosse appena diciottenne era brava a disegnare, tanto che si guadagnava da vivere illustrando libri e facendo poster. Il bar dove aveva ordinato la colazione era stata la sua rampa di lancio due anni prima, quando le avevano chiesto dei disegni per abbellire l'interno del locale. La voce si era sparsa e lei aveva guadagnato una discreta fama nella zona.  Fino alla sera di tre mesi prima.

- Rosa rossa o rosa blu?

 

 

Jeff si appoggiò al muro, il volto rivolto verso il sole. Si schermò gli occhi con una mano per proteggerli dalla luce, poi si accese una sigaretta. Aveva dovuto discutere a lungo con Eve per ottenere l'accendino, e l'aveva riavuto indietro solo dopo aver promesso che sarebbe andato a fare la spesa, dopo aver buttato la spazzatura. Guardò i soldi che la sua ospite gli aveva dato. L'istinto di spenderli tutti in sigarette e alcolici era forte, ma decise fosse meglio acquistare anche qualcosa da mangiare.

Buttò a terra il mozzicone di sigaretta, si calò il cappuccio sul volto e si avviò verso il negozio più vicino, preferendo tagliare per il parco, dove avrebbe avuto meno probabilità di essere notato.

Rallentò quando notò un bambino fermo sotto un albero, intento a fissare qualcosa nella chioma. Avvicinandosi, il killer scorse un gatto tigrato bloccato tra i rami.

- Felix! Vieni giù, dai!

Jeff si fermò accanto al ragazzino e studiò rapidamente la situazione, poi commentò:- Quella palla di pelo non scenderà certo da sola, piccolo. É troppo in alto. Ti conviene trovare qualcuno disposto ad arrampicarsi e tirartelo giù.

Detto questo, si voltò e continuò per la sua strada. O almeno, ci provò. Ebbe il tempo di fare un paio di passi, poi si sentì tirare per una manica.

- Signore, può andare a prendere il gatto che è sull'albero, per favore?

Jeff si sentì  invecchiare di colpo. Signore? Avrò appena dieci anni più di lui!

Il ragazzo sbuffò, poi fece dietro front e si avvicinò al tronco:- Va bene, te lo recupero. Solo una cosa, piccolo. Non chiamarmi signore. Ho diciott'anni, non quaranta.

Il killer si arrampicò rapidamente sull'albero, con una sicurezza dovuta ai cinque anni passati per strada, quando era costretto a scalare i pali della luce per entrare da una finestra aperta e mandare a dormire lo sfortunato di turno.

In pochi secondi fu accanto al gatto, che lo fissava circospetto. Jeff allungò una mano verso l'animale:- Ehi, micio, vieni qui.

Il felino soffiò irritato e Jeff si fermò. Sapeva di non piacere ai gatti, tuttavia riprovò ad avvicinarsi all'animale.

- Stupido gatto, muoviti. Non voglio passare tutto il giorno su un albero, chiaro?- sibilò il killer a denti stretti.

 

Il bambino aspettava seduto sotto l'albero, quando sentì un trambusto provenire dai rami. Guardò in su, spaventato. Il killer era in caduta libera. All'ultimo istante, il ragazzo riuscì ad agguantare un ramo e rimase lì, aggrappato con una mano sola. Calcolò la distanza che lo separava da terra, poi sollevò il gatto per la collottola, fissandolo. Era giunto il momento della vendetta:- Sono ancora due metri, Felix. Che dici, li facciamo in volo?

Poi aprì la mano e si lasciò cadere, stringendosi al petto l'animale.

- Si è fatto male?- domandò agitatissimo il bambino non appena Jeff fu a terra. Il ragazzo si strofinò la felpa per pulirla dalle foglie, poi gli porse Felix:- Parli di me o di questo diavoletto? Comunque non si è fatto male nessuno, sta tranquillo.

- Ma prima l'ho sentito soffiare!

Jeff cominciò ad allontanarsi:- È perché non piaccio ai gatti, tutto qua. E fanno bene a diffidare.

 

Evelyn osservò il disegno soddisfatta, poi guardò l'orologio appeso alla parete. Jeff era uscito da circa un'ora e mezza. La ragazza fece per alzarsi, ma qualcuno le afferrò la spalla destra e la costrinse a rimettersi seduta. Eve tentò di voltarsi, ma il suo aggressore le bloccò la testa con l'altra mano.

La ragazza andò nel panico, mentre il suo incubo diventava realtà. All'improvviso sentì sotto le dita la forma della matita. Non era mancina, e non aveva mai pensato di pugnalare qualcuno con una matita, ma ci provò. Il suo aggressore le liberò la spalla e la disarmò, tutto nel giro di un secondo. Evelyn si vide perduta. Sentì il respiro del nemico sul collo, poi una voce roca:- In altre circostanze ti avrei mandata a dormire, Eve.

Jeff la lasciò andare, poi raccolse da terra i due sacchetti del supermercato e li posò sul tavolo.

- L'idea della matita non era male, comunque. Avresti dovuto essere più veloce però. Le tue intenzioni erano evidenti.

La ragazza si massaggiò la spalla, indolenzita dalla presa ferrea del killer.

- Si può sapere cosa ti é saltato in mente, Jeff?- sbottò confusa e anche un po' spaventata. Il ragazzo la guardò:- Niente. Volevo solo vedere come reagisci in caso di aggressione, tutto qui.

- Ti aspetti che io ci creda?

Il killer scrollò le spalle:- É mezz'ora che sono in casa, non te ne sei accorta? Ti ho anche lasciato finire il disegno. E comunque, uso solo il coltello per mandare a dormire la gente.

Effettivamente non ha tutti i torti. Ha anche comprato da mangiare...

  La ragazza lo fissò:- Ci hai messo un'ora a fare la spesa?

- Ho dovuto tirare giù Felix da un albero...  Quella bestiolina mi odia.

-Ah, già, il gatto di Alistair. Fa così con tutti, non preoccuparti.

   
 
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