Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Shi no hana    16/08/2018    1 recensioni
Con estrema calma girò la pagina, mentre due occhi blu e vispi lo guardavano.
“E poi? Che cosa è accaduto nonno?”.
Sorrise, mentre sentiva quella domanda.
“Beh, credo che lo sai già, mia piccola Nat. Conosci ogni sillaba del libro”...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I
Stagione

2
Fuggire



***




“Ti prego dolce stellina, fa che il mio desiderio si avveri. Fa che domani trovi ciò che il mio cuore cerca…voglio conoscere le creature magiche dei boschi”.



***




Ripose con cura il libro, mentre ripensava al dolce viso di sua nipote. Alle sue domande, ma ciò che più lo aveva attratto era quella risposta così arguta.
“Ma forse lo scrittore li ha visti! Ne sono sicura!”.
“Forse è così, mia piccola Nathalie…forse è così”.
Fece scivolare la mano, stanca, sul nome a rilievo dell’autore. Sì, si ricordava di lui in gioventù. Un professore brillante di Lingua e Letteratura Anglosassone di Oxford.
Lui era un giovane studente, mentre lui era un professore ormai alla pensione. Lo aveva ammirato per la sua voglia di sapere. Di scoprire.
Si trovò a sorridere. Solo una volta si erano conosciuti, per caso nei corridoi dell’università, mentre si apprestava a entrare nel suo studio.
Lo aveva fermato chiedendogli, quasi incespicando, se era possibile seguire il suo corso. Lui lo aveva guardato e aveva risposto con semplicità.
“Non quest’anno, mio caro ragazzo, ma il prossimo…il corso è al completo”.
Lui aveva chinato il capo, ma poi disse.
“Beh, un anno passa subito”.
Il professore aveva sorriso, ma prima di sparire dietro la porta gli aveva chiesto il suo nome.
“Lord Edward Wealth”.
Aveva risposto, con poca enfasi. Gli pesava quel titolo. Oh, come gli sarebbe pesato in futuro.
“Me ne ricorderò”.
Sorrise chiudendo dietro di sé la porta. Quel sorriso rimase indelebile nella sua memoria, quel fugace incontro. Purtroppo quell’anno non arrivò mai. Il professore morì. Fu un duro colpo per lui, ma la sua voglia di sapere tutto di lui non si spense, anzi aumentò.
Adorava quel mondo di creature mitologiche così dettagliate. Così reali.
Infatti, nell’oscurità delle notti d’inverno aveva creduto di vederle…di sentirle, ma si era sempre detto: “È solo frutto della mia fantasia”.
Già, quella fantasia che lo aveva unito con sua figlia nelle sere accanto al camino, dove le raccontava quel mondo mitico.
Sospirò per quel dolce ricordo. Volse il viso stanco verso una foto e sorrise.
“Ti ringrazio, per avermi regalato Nathalie”.
Sospirò e si apprestò a uscire dallo studio. Era tardi e la stanchezza ormai si faceva sentire. Salì le scale e si diresse verso la stanza della sua dolce nipotina. Accostò leggermente la porta e rimase meravigliato nel vederla ancora sveglia. Ma ancor di più di sentire quella frase. Quel desiderio.
“Ti prego dolce stellina, fa che il mio desiderio si avveri. Fa che domani trovi ciò che il mio cuore cerca…voglio conoscere le creature magiche dei boschi”.
Si trovò a sorridere.
“Oh, piccola mia. Quanto vorrei che il tuo desiderio si avverasse, anche se so che mai accadrà”.
Richiuse la porta.
“Buonanotte piccola mia”.
Lentamente si diresse verso la sua camera.


Si svegliò di soprassalto. Non capì il perché, ma avvertiva dentro di sé che qualcosa sarebbe accaduto.
Corse in bagno. Si lavò e in fretta si vestì.
Era euforica.
Scese le scale di corsa, quando sentì un tossire nervoso provenire dietro di lei.
Si fermò di botto.
“Lady Nathalie. È così che si comporta una signorina?”.
Sapeva chi era. Lentamente si voltò e chinò il capo in segno di scusa.
“Ehm…no, Nanny”.
La donna sospirò, mentre si avvicinava.
“Ma come vi siete conciata?”.
Si era vestita di fretta. La gonna era un po’ storta. Il collo della camicia era metà dentro e metà fuori dal colletto del gilet di cotone. I capelli poi. Erano mal fermati dal cerchietto, infatti, da esso uscivano dei ciuffi ribelli buffi, tanto da sembrare delle piccole corna.
Christine sbuffò e decise di sistemare il danno.
“Se la vede Lord Edward di sicuro gli verrà un infarto”.
Le disse, mentre le aggiustava i capelli ribelli e le rassettava i vestiti.
“Ecco fatto! Ora vada a fare colazione che suo nonno la attende”.
La piccola la ringraziò con un inchino e si diresse, senza correre, nella sala da pranzo dove suo nonno la attendeva.


Entrò nella sala dove vide che suo nonno leggeva il giornale, mentre il maggiordomo James gli versava il caffè.
Camminò velocemente verso di lui e con uno slanciò lo abbracciò, facendogli cadere a terra il giornale.
“Buongiorno Nonno”.
Gli disse, mentre gli scoccava un bacio sulla guancia, facendo ridere il nonno. Adorava l’allegria di quella bambina.
“Buongiorno anche a te, mia piccola Nat. Dormito bene?”.
La piccola sorrise e annuì. Si sciolse dall’abbraccio e si diresse verso il suo posto, dove una cameriera aveva già cominciato a servirle la colazione.
Il porridge era fumante e invitante, come anche i muffin ai frutti di bosco che la cuoca le preparava con amore.
Sorrise e cominciò a mangiare, mentre suo nonno sorrideva felice, fino a quando.
“Nathalie che ne dici se oggi facciamo una bella cavalcata?”.
La piccola sorrise entusiasta. Le piaceva cavalcare. Adorava sentire il vento sul suo viso, ma purtroppo qualcosa guastò il suo entusiasmo. Infatti, James portò una lettera a suo nonno che di colpo cambiò espressione.
Era nervoso. Infatti, lo sentì sibilare.
“Maledetto!”.
La piccola la guardò preoccupata.
“Nonno…?”.
Lo vide alzarsi di scatto, mentre si avvicinava a lei.
“Mi dispiace piccola mia, ma oggi non possiamo andare a cavallo”.
Lo vide triste e teso, mentre ordinava al maggiordomo di preparare la macchina.
“Perché no, nonno?”.
Gli domandò. Lui sospirò.
“Devo andare a Londra, ho un problema da risolvere”.
“Ma…”.
“Niente ma, piccola mia, non temere domani andremo a cavallo”.
Nathalie abbassò il viso, sapeva che quel domani non sarebbe mai arrivato.


Lo vide andar via dalla finestra della sua camera. Era triste e delusa.
Si sedette a terra e prese il libro di fate ed elfi che, l’anno prima, le aveva regalato suo nonno. Sospirò, mentre girava la pagina del libro dove, un elfo biondo vestito di verde e marrone, tendeva un arco. Si trovò a sorridere.
“Somiglia al principe elfico di Bosco Atro”.
Ridacchiò. Intanto con il ditino indice sfiorava la ruvida carta illustrata. D’un tratto alzò di scatto il viso.
Furbamente sorrise.
“Andrò a cercare gli elfi senza il nonno!”.
Si alzò e corse a prepararsi. Voleva andare nel bosco situato al limite delle terre di suo nonno. Era sicura. Anzi sicurissima della loro esistenza, ma non sapeva che la sua bravata avrebbe portato delle conseguenze.



Continua…


_________________________
In ricordo di un’anima pura che come me ama il mondo meraviglioso di J. R. R. Tolkien.
Un bacio mio dolce angelo.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Shi no hana