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Autore: EcateC    18/08/2018    6 recensioni
-Che cosa? Rey e Ben… Insieme?- esclamò Leia, riluttante -Questo sarebbe il vostro piano? Suvvia, non può funzionare, è… Impossibile-
Ma il vento spaziale non fu del suo stesso avviso. La sferzò nel viso come a volerla rimproverare, e il generale della Resistenza dovette cedere.
-D’accordo, d’accordo... Spero solo che sappiate ciò che state facendo-
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Principessa Leia Organa, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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“Sai, la gente è strana, prima si odia e poi si ama... Cambia idea, improvvisamente”

 

 

 

 

Nella verde grotta del pianeta colonizzato dalla Resistenza, Rey stava allenando i sensi da circa due ore, per entrare in contatto con la Forza.
Ma non aveva brillanti risultati, anzi.
La Forza era diventata riottosa con lei ormai da diverso tempo, a volte in modo più moderato, altre in modo più incisivo, e certamente i fatti degli ultimi giorni non conciliavano la concentrazione.
Rey aveva detto la verità, ma a differenza del Generale Organa, Finn e gli altri non avevano capito. Si erano scandalizzati, l’avevano guardata con un’espressione delusa, colma di sdegno e avversione.
 
 
-Non mi ha obbligato-
Leia Organa si voltò verso di lei. Rey era sulla soglia della porta appoggiata al fidato bastone. Lo stringeva talmente tanto che le sue nocche erano sbiancate e il suo viso era pallido e rosso allo stesso tempo.
-Di cosa parli, Rey?- le domandò Leia, anche se dentro di sé aveva già intuito.
La ragazza le si avvicinò combattuta e piena di vergogna, perfino i suoi pensieri erano configgenti.
-Kylo Ren… Ben, non mi ha obbligato. Forse all’inizio sì, però… No, neanche all’inizio in verità- confessò, col cuore a pezzi -Il  bacio gliel’ho dato io. Mi dispiace tanto-
Rey abbassò lo sguardo, con l’espressione pentita. Si sentiva talmente in colpa che sembrava avesse confessato un omicidio invece che una bugia. Ma Leia la sorprese più che mai.
-Lo sapevo già- le rispose, sorprendendola -Ma sono felice che tu me l’abbia detto-
-Lo sapevi già?- ripeté Rey, spiazzata -Ma come? Ho visto la tua espressione quando ho detto quella bugia, eri distrutta-
-Certo che ero distrutta! Ma non perché pensavo a lui, perché pensavo a te-
Rey aprì e chiuse le labbra, arrossendo leggermente.
-Rey, mentire in questo modo…-
-È il primo passo per passare al lato oscuro, lo so. Me l’ha detto Kylo… Ben-
-Ma quindi voi due…?- il generale sospese la frase per farla continuare a lei.
-Non lo so- le rispose Rey, imbarazzata, capendo la sua domanda -Non so neanche come sia potuto succedere- fece un pausa per trovare le parole giuste -Però sono certa di una cosa, ossia che Ben non è malvagio, ma bloccato dai sensi di colpa-
Con sua sorpresa, Leia le sorrise e l’abbracciò forte. Rey si intimidì, non aveva mai ricevuto un gesto d’affetto simile, così caldo e confortante, come solo quello di una madre può essere.
-Ce la faremo- la rincuorò -Tu ce la farai… Hai visto? Non è un mostro come vuol far credere-
-No- sorrise Rey -È quasi tenero-
Leia annuì commossa -Sì, lo è sempre stato-
-Ti posso chiedere una cosa?- le disse Rey, intimidita.
-Tutto quello che vuoi-
-Con questo legame fin dove ci possiamo spingere, secondo te?- le domandò, imbarazzata
-In che senso?- le chiese Leia, assottigliando lo sguardo.
-È successo qualcosa tra noi… Anzi, stava per succedere qualcosa… Ecco, i contatti che abbiamo sono sempre più approfonditi-
-Approfonditi- ripeté lei, alzando entrambe le sopracciglia. Rey si pentì subito e corse ai ripari, sperando di tutto cuore che l’anziana e sveglia eroina non avesse già capito tutto.
-Voglio dire, credo che possiamo controllarlo, il legame, intendo. Lui, soprattutto… È… è molto bravo con la Forza, Kylo, cioè Ben… Insomma, si vede che è uno Skywalker- sorrise imbarazzata, strappando un sorriso anche a lei -Riusciamo a instaurare e a interrompere questo legame di nostra iniziativa e anche a toccarci… Con le dita… È incredibile, no?-
Rey si sentì arrossire spaventosamente. Se anche quella frase avesse potuto suonare innocentemente, il suo sguardo imbarazzato e il suo rossore l’avevano resa una chiara confessione di colpevolezza. Sembrava quasi che ce l’avesse scritto in fronte: stavo per andare a letto con tuo figlio, aiutami, ti prego.
-No, non direi incredibile. Ormai sono arrivata a un’età che non mi stupisco più di niente- le disse, divertita -Però la connessione che avete, anche a livello corporale, ha comunque dei limiti che non possono essere valicati-
-E quali sono?- le domandò subito Rey, attenta.
-Questo dovete capirlo voi, usando il cervello- le rispose con ovvietà, come a volerla svegliare.
 
 
 
-Il  tuo tempo è tutto sprecato e mal impiegato!-
-Faccio quello che posso, Maestro Yoda-
-Non quello che puoi, quello che credi- le rispose il Jedi -Che a quello che vuoi non corrisponde…-
Rey aprì gli occhi per guardare il cielo. Ma perché i maestri Jedi dovevano tormentarla così?
-Senti, te l’ho già detto- esclamò irritata -Kylo Ren è una causa persa. Lo so che confidate in me, e io ci ho provato, ho fatto di tutto, gli ho dato…- fece un sospiro gravido di tristezza - Gli ho dato il mio cuore, Maestro Yoda, ma non è bastato. Lui ama di più il Primo Ordine e a me non resta che combatterlo-
-Cosi mollare tu vuoi?-
-No, non mollo- gli rispose Rey, combattiva -Lotterò contro di lui e lo sconfiggerò come ho già fatto in passato-
-Le tue parole coraggiose ed encomiabili sono, Rey…-
-Ma...?- gli chiese, abbacchiata.
-Ma… Sai già da sola, il ma. La tua voce parla di guerra, ma all’amore il tuo cuore pensa. Cimentarti in una battaglia non puoi, se nel tuo cuore un’altra guerra combatti-
Rey abbassò lo sguardo, quel rifiuto che le aveva inferto Kylo Ren era stato troppo penoso e deludente per poter sperare ancora in un finale felice. E dire che lei ci aveva creduto
-L’amore non basta, maestro-
-Sì, basta! L’amore per tutto basta! Tutto spera, tutto scusa e tutto sopporta…-
Rey scosse orgogliosamente la testa. Prese la spada degli Skywalker, l’accese e cominciò a fare affondi e a fendere l’aria con violenza e rapidità, cercando di riversare nell’allenamento e non nelle lacrime tutto il dolore che sentiva.
Avrebbe voluto piangere, ma l’orgoglio e la convinzione che il Leader Supremo non meritasse neanche una goccia delle sue lacrime le impedivano di sfogarsi a dovere, solo che a causa di quei movimenti rabbiosi e scoordinati finì per auto lesionarsi il braccio.
Rey gemette di dolore e si lasciò cadere in ginocchio. Non era una ferita profonda, un semplice taglio verticale nell’avambraccio che, se rapportato alla forza letale delle lightsaber, era davvero una sciocchezza.
“L’avevo detto che ti serviva un maestro…”
-STA ZITTO!- gridò Rey alla voce beffarda di Kylo Ren, prendendosi il viso tra le mani. Non sapeva neanche se era frutto della sua immaginazione o se Kylo era davvero riuscito a instaurare un nuovo collegamento con lei, come non sapeva se le sporadiche visioni che aveva del maestro Yoda fossero reali oppure no…
Tutta questa storia della Forza, del lato oscuro e di tutto il resto la rendeva sempre più perplessa e frustrata.
“Perché io?” pensò disperata, facendosi prendere dai suoi demoni interiori “Io non sono niente, non ho niente… Anche la Forza mi esclude, perché diamine avete scelto me? Chi sono io? Che cosa devo fare?”
 
-Devi trovarti un maestro-
 
Questa volta non c’erano dubbi, quella era la voce Kylo Ren, che risuonò fin troppo chiaramente alle sue spalle. Rey si voltò e si asciugò le lacrime, guardandolo con rabbia
-Non è la Forza a essere riottosa con te- continuò lui, con il suo solito cipiglio sostenuto -Sei tu che ti sei chiusa a lei. La temi perché sai dove ti porta-
“Da te” pensò la ragazza, senza l’ardire di dirlo ad alta voce. Ma non c’era bisogno di dirlo, tanto lo sapevano entrambi.
-Ti porta da me- concluse infatti lui -La Forza, i Jedi, tutto l’universo ci attrae come se fossimo due calamite-
-Ma io non voglio essere attratta da te- gli rispose litigiosa, asciugandosi bruscamente le lacrime.
-Non è una scelta- le disse Kylo, stancamente.
-Invece sì- ribatté lei -Hai preso la tua decisione, ora io prendo la mia. Non voglio più vederti, se non sul campo di battaglia con le spade alla mano-
-Rey…- la chiamò supplicante, ma lei gli puntò contro la spada laser.
-Non osare avvicinarti!- lo minacciò efferata, con gli occhi lucidi -Non osare…-
Ma Kylo mosse le mani dietro alla schiena, e Rey subito si sentì bloccare sul posto, come se il suo corpo fosse diventato improvvisamente di mattoni.
-Che cosa fai!? Liberami subito!- sbraitò, facendosi assalire dal panico
-Dimmi che non mi ami, che non provi nulla per me-
Rey lo guardò come se fosse impazzito -Ti è andato di volta il cervello!?-
-Dimmi ora, in sincerità, che non mi ami e io ti giuro che la prossima volta che mi rivedrai, sarà durante una battaglia- insistette lui, testardo.
-Tu sei pazzo!- ringhiò lei, cercando di liberarsi da quelle catene invisibili.
-Mi sembra di averti già detto che posso prendere tutto quello che voglio- la minacciò, sollevando una mano all’altezza della sua testa -Non costringermi a rifarlo-
Ma lei guardò prima quella mano aperta e poi lui con occhi di sfida, rossa nel viso, pronta a cimentarsi con lui in un altro duello mentale.
-Non voglio farti male-
-Mi hai già fatto male!- lo accusò, convinta.
Kylo sospirò e abbassò la mano.
-D’accordo, Rey dal nulla, non me lo dire- concluse alla fine, stringendole forte l’avambraccio ferito -Ma sappi che non riuscirai mai a battermi senza l'ausilio della Forza-
Rey fece una smorfia di dolore, ma come Kylo le mollò il braccio, la sua ferita iniziò scomparire -Sono più forte di te, sia mentalmente che fisicamente-
-Troverò il modo- gli disse ardita, cercando di guardare ovunque fuorché verso di lui e dei suoi occhi lucidi.
-L’unico modo che hai di sopravvivere risiede in me e nelle mie capacità di persuadere il Consiglio a concederti la grazia-
-E allora morirò con onore!- ribatté Rey, sempre accesa dalla scintilla del coraggio -Esattamente quello che manca a te, codardo-
Kylo non le rispose, la guardò con un’aria che voleva essere austera ma Rey ormai sapeva leggere le sue espressioni così emotive e traboccanti di fragilità… Lo conosceva.
-Perché mi guardi così?- gli domandò duramente -Credi che cambi qualcosa? Credi di potermi intenerire?-
Il Leader Supremo aggrottò le sopracciglia, confuso.
-Non te ne rendi neanche conto- esclamò Rey, scuotendo la testa -Vattene via, per favore-
-No, allora non hai capito. Non sono venuto qui per metterti in guardia, sono venuto per salvarti- sentenziò sostenuto, allarmandola -Rey, l’Ordine è già partito per l’iperspazio e ha costruito degli incrociatori e dei bombardieri atomici che distruggeranno questo pianeta in pochi secondi e vi annienteranno, uno a uno; non avete nessuna possibilità di sopravvivere. Tu però puoi salvarti. Vieni via con me- le propose speranzoso, tendendole la mano proprio come aveva fatto in passato -Io ti posso proteggere-
-Ben, tu sei meglio di così- cercò di convincerlo, disperata
-Vieni via con me- scandì a chiare a lettere -Ti prego, Rey, prendi la mia mano…-
Rey sollevò lo sguardo giusto il tempo per guardarlo nei suoi occhi supplicanti, e poi scosse la testa -Non voglio la tua protezione. Se distruggi la Resistenza, dovrai distruggere anche me-
-Non ti lascerò morire- le disse Kylo, risoluto.
-E io non ti lascerò vincere- ribatté lei, più testarda e risoluta di lui
-E allora non mi lasci altra scelta-
Rey non fece in tempo a reagire, perché Kylo sollevò una mano e la fece cadere addormentata come la prima volta in cui si incontrarono. La prese al volo prima che toccasse terra e la sollevò dolcemente in braccio.
Non aveva avuto altra scelta.
 
 
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Quando Rey aprì gli occhi, si trovò sdraiata in posizione supina sopra un letto che conosceva fin troppo bene.
Cercò di alzarsi, ma non ce la fece. Ci riprovò, ma era paralizzata, letteralmente.
E poi le ritornò in mente il discorso di poco prima, dai bombardieri atomici alla Resistenza, che a detta di Ren pareva definitivamente spacciata…
-KYLO REN!- gridò a pieni polmoni, chiamandolo a squarciagola finché non lo vide
-Sono già morti?- gli chiese, con gli occhi colmi di lacrime -Rispondimi, serpente assassino-
-No- le disse, stancamente -Ma l’esplosione è prevista per domani-
Rey fece un immenso sospiro di sollievo -Okay, allora lasciami andare, ti prego- lo supplicò -Farò tutto quello che vuoi, ma tu lasciami tornare indietro da loro-
Lui scosse la testa -Mi sembra di averti già detto che non ti lascerò morire-
Rey fece un sospiro frustato e sbatté la testa contro il cuscino. Cercò di sollevarsi, di muoversi, ma i suoi arti e il suo busto erano completamente bloccati. Poteva muovere solo la testa.
-Lo so che ora è triste per te- le consolò Kylo con tono più morbido, sedendosi sul letto -Ma li dimenticherai, sarà solo un dispiacere passeggero. Pensa invece a tutto quello che potrai costruire qui, puoi trovarti un lavoro, avere una famiglia, dei figli… Puoi essere felice, magari con me- sussurrò l’ultima parte più timidamente -Potremo essere felici, noi due-
Rey lo guardò attentamente, poi le balenò un’idea all’improvviso. Si ricordò della volta in cui aveva convinto uno Stormtrooper a liberarla e a darle la sua pistola laser con l’ausilio della Forza… Certo, il Leader Supremo non era esattamente manipolabile come uno Stormtrooper, ma valeva la pena tentare lo stesso.
-Vieni più vicino- gli sussurrò, sorprendendolo. Kylo obbedì subito, carico di romantiche aspettative e Rey lo guardò negli occhi, racimolando tutto il coraggio che aveva.
-Tu mi libererai- esclamò, fissandolo coraggiosamente - E mi lascerai andare-
Kylo le sorrise -Ma davvero?-
-Tu mi libererai e mi lascerai andare- ripeté  ostinata, guardandolo dritto negli occhi -Tu mi libererai e mi lascerai andare-
-Rey…-
-Tu mi libererai e mi lascerai andare. Tu mi libererai e mi lascerai andare-
-Pronto? Non funziona con me-
-Tu mi libererai e…- ma si interruppe, perché Kylo si era chinato su di lei, sorridendole.
-E ti lascerò andare? Non credo proprio, Rey dal nulla-
-Tu mi libererai e mi lascerai andare- ripeté lei, sostenendo il suo sguardo.
I due si guardarono fissamente, Kylo non riusciva a distogliere gli occhi da quelli nocciola di Rey, si sentiva come intrappolato nel suo sguardo e nel suo disperato tentativo di ipnotizzarlo. La Padawan infatti si stava sforzando in maniera indicibile, i muscoli del suo collo erano diventati due cordoni tesi e il suo viso era rosso e sudato per lo sforzo.
-Tu mi libererai- gli sussurrò attentamente -E mi lascerai andare-
Resisterle gli era diventato difficile. Kylo non perse occasione di sfidarla, di combattere quell’ennesimo duello mentale contro di lei… Solo che ora risponderle di no, non gli veniva più così semplice e automatico. Doveva pensarci, doveva sforzarsi e concentrarsi… Fino a che qualcuno non bussò alla porta e risolse il problema alla radice.
-Leader Supremo Ren, abbiamo un problema al piano ammezzato- esordì Hux col viso immerso in una cartella -Uno stromtrooper…-
Ma come alzò lo sguardo e vide l’ostaggio steso sul letto, Hux gelò sul posto.
-Ma quella è la mercante di rottami!?- esclamò, esterrefatto. Kylo si ridestò e si voltò verso il generale, piazzandosi di fronte a Rey.
-Leader Supremo, cosa sta succedendo?- continuò Hux, incredulo -Cosa ci fa lei nel tuo letto?-
-Secondo te?- lo sfidò Kylo, cercando di non arrossire.
Hux fece un sorriso spazientito -Certo, ma come… Dove l’ha trovata?-
-Si è infiltrata clandestinamente nella nostra nave-
-Bugiardo! Mi hai rapito tu!- si intromise Rey, impetuosa.
-Nessuno ha chiesto il tuo parere… Ostaggio- l’aggredì Kylo con poca convinzione, mentre Hux lo osservava perplesso -Dicevo, la ragazza si è intrufolata qui, ma io ho avuto la prontezza di trovarla prima che ci creasse dei problemi-
-Non è vero, sei un bugiardo! Tu mi hai rapito e mi hai portato qui!- insistette Rey, ma Kylo le tappò la bocca con una mano.
-Che ragazzina impertinente!- esclamò a Hux con un sorriso forzato -Che cosa l’aveva spinta qui, Generale?-
-Sì, ecco…- cominciò, ma si interruppe perché era fin troppo evidente che Kylo Ren non lo stesse ascoltando. Guardava fissamente la ragazza e lei lo ricambiava con occhi dardeggianti, sembrava quasi che stessero comunicando col pensiero.
-…Vuole che ripassi più tardi, Leader Supremo?-
-No, non occorre- rispose Kylo, staccando faticosamente lo sguardo da Rey -Vada, Generale, le lascio l’incombenza di gestire quello che è successo-
Ma Hux non aveva tanta fretta di andarsene. Cercò di guardare Rey ma Kylo si spostò in modo da tenerla coperta.
-Ho detto che può andare, Generale- gli sibilò quest’ultimo, minaccioso.
-Deve essere sottoposta a processo- esclamò Hux a Kylo, sempre più sospettoso.
-Lo so. Ora, se non le dispiace, vorrei sfogare la mia ira su di lei, da solo-
Il generale forzò un sorriso e annuì -Naturalmente. Allora… Buon divertimento, Leader Supremo-
-Grazie- gli rispose Kylo, sostenuto, guardandolo mentre usciva dai suoi alloggi. Appena se ne fu andato, fece un sospiro e rilassò le spalle.
-Quindi? Sfogherai la tua ira su di me?- lo provocò Rey, amara.
-Non potevo rischiare che sospettasse qualcosa- si giustificò lui, addolcendo il tono.
-Che cosa potrebbe sospettare?- ribatté lei, collerica -Sono esattamente quello che sembro, una prigioniera che tu hai rapito e portato qui contro la sua volontà-
-L’ho fatto per salvarti la vita-
-Io non voglio essere salvata, preferisco essere coinvolta in un’esplosione piuttosto che vedere i miei amici morire-
-Ancora con questi maledetti amici!- imprecò Kylo Ren -Perché tieni così tanto a loro? Da quanto li conosci? Un anno? Sei mesi? Lo capisci che non sono niente per te, che non hanno fatto niente per meritare il tuo affetto?-
-Ma cosa ne sai!- gli domandò, indignata -Tu neanche mi conosci, non sai niente di me, come puoi pensare di decidere al posto mio!?-
-Io invece so tanto di te!- le rispose aggressivo -So che da bambina piangevi perché nessuno ti veniva a prendere, so che “Rey” non è il tuo vero nome, so che i tuoi genitori erano dei luridi ciarlatani che ti hanno abbandonato a Jakku e che sono finiti in una fossa comune in mezzo ai ladri e ai rottami…-
-Va bene, basta così- sussurrò, prostrata da quelle parole, ma Kylo continuò.
-So che ti senti sola, vulnerabile e insignificante- scagliò spietato, colpendo nel segno -Ma so anche che sei… La persona più forte, coraggiosa e degna di stima che io abbia mai conosciuto- lei alzò lo sguardo, stupita -E io vicino a te mi sento azzerato, perché basta un tuo sorriso o sentire la tua voce che pronuncia il mio nome per farmi dimenticare tutto e riempirmi di gioia, come non mi è mai capitato in vita mia-
Il cuore di Rey fece un tuffo. Ella non poté fare a meno di sorridergli e ringraziò con tutto il cuore di essere paralizzata, perché probabilmente si sarebbe protesa per baciarlo e non era certo una cosa da fare, viste le circostanze.
-Senti, lo so che può sembrare difficile e incomprensibile ma… Quello che sto facendo, lo sto facendo anche per te-
Cercò di asciugarle le lacrime con le dita ma lei spostò il viso a sinistra.
-Un giorno mi perdonerai- le promise lui, alzandosi e dirigendosi verso l’uscita -Ah, puoi anche evitare di dimenarti o urlare. Nessuno a parte me potrà sentirti-
-Ti odierò per sempre se farai loro del male- gli disse tristemente.
-Sai anche tu che non è vero… Non dopo tutti i baci e le carezze che mi hai dato- le disse sostenuto -Perfino ora non mi odi sul serio. Accetterai questa vita e quando succederà, io sarò qui, ad aspettarti-
-Sei una bestia, una odiosa…-
Ma Kylo Ren non volle ascoltarla. Si alzò, indossò l’elmo nero e la guardò un’ultima volta prima di uscire.
 
 
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-Allora… È stata di suo gradimento la mercante di rottami?- gli domandò Hux, guardando fuori dalle vetrate.
-Non sono affari che la riguardano- gli rispose Kylo, asciutto.
-Sa, non credevo che quella ragazza fosse il suo tipo…-
-Ripeto, non sono affari che la riguardano- lo gelò -Qual è il resoconto?-
Hux fece un sospiro e iniziò a parlare -Abbiamo il nostro bersaglio- iniziò a spiegargli, indicandogli il piccolo pianeta nella cartina multimediale -Domani sera saremo abbastanza vicini per permettere ai raggi della Star Destroyer di colpire efficacemente il pianeta e disintegrarlo nel giro di dieci minuti. Sette minuti e cinquantasette secondi, per la precisione-
-Molto bene- sussurrò Kylo, osservando con sentimenti contrastanti quel pianeta destinato a morire.
-Ma, mi dica, Leader Supremo…- continuò Hux, con un ghigno maligno -Ora che si è divertito, ha deciso quando sottoporrà Rey a processo?-
-Quando mi garberà. Io sono il Leader Supremo, io decido- gli rispose, infastidito sia per la domanda che per il modo informale con cui l’altro si era riferito a Rey.
Hux sogghignò, con gli occhi fissi sulla mappa -Come immaginavo…-
Kylo si voltò di scatto e per la prima volta dopo molto tempo ringraziò di indossare l’elmo.
-Come immaginava, cosa?- lo fulminò, livido in volto.
-Il Consiglio non lo accetterà mai- continuò il rosso, compiaciuto, passando al tu -Non puoi fare di lei il tuo animaletto da compagnia, per quanto sia graziosa, la piccola Rey ha creato troppi problemi all’Ordine e tu lo sai-
Kylo chiuse la mano a pugno. Subito il Generale soffocò, strozzato dal cappio invisibile della Forza di Ren. Lo supplicò con lo sguardo, rosso e agonizzante, con le mani che cercavano disperatamente di sciogliere quel nodo invisibile.
-Rifletta prima di parlare, generale- lo minacciò Kylo, aprendo finalmente il pugno -O finirà per farsi male-
Hux cadde in ginocchio, tossendo talmente tanto che sembrava potesse sputare un polmone da un momento all’altro.
 
 
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Base della Resistenza
 
Finn ormai aveva perso la voce. Aveva cercato Rey in lungo e in largo e l’aveva chiamata così a lungo, che si sentiva quasi della sabbia in gola dalla fatica. E intanto, il Primo Ordine era alle porte. I Droidi avevano tutti captato l’ingresso della Star Destroyer nelle orbite dell’Orlo Mediano e questo naturalmente aveva scatenato il panico generale. Era chiaro che il nemico avesse localizzato la loro posizione e ormai era questione di giorni, magari di ore, prima che scoprisse anche la loro precisa ubicazione planetaria. La Resistenza si sentiva come un topo in gabbia, non poteva scappare perché sarebbe stata agguantata, non poteva restare perché sarebbe stata distrutta e non poteva neanche combattere, vista l’enormità e l’efferatezza dell’esercito nemico. Finn comunque non si dava per vinto e continuava a gridare il nome della migliore amica con fiducia e tenacia, come se la ragazza sarebbe potuta comparire da un albero o un cespuglio.
-Risparmia il fiato, Rey sarà andata a giocare col suo amichetto- lo interruppe alacremente Dameron -Come ha potuto tradirci, fuggire? Sembrava una ragazza così valorosa…-
-Rey è valorosa-
-No, non lo è. Una che si fa toccare da Kylo Ren non è normale e non merita di restare qui-
-Non posso che esprimere la mia solidarietà al pilota Poe Dameron- si intromise C-3PO -La signorina Rey versa in una condizione di sostanziale conflitto di interessi, che ha determinato un notevole decremento delle nostre aspettative di vita, attualmente ridotte a una possibilità virgola quattro su dieci-
-Ecco. Come ha detto lui- borbottò Poe.
-Io mi fido di Rey, se lei lo ha fatto, vuol dire che riteneva giusto farlo. Magari ha un piano…-
-Sì, quello di abbandonarci qui per spassarsela con il Leader Supremo- lo anticipò Poe, disilluso -Non tornerà, Finn-
-E invece tornerà- lo confutò Leia, mettendogli una mano sulla spalla -Abbi fede-
-Se me lo dice con quello sguardo, Generale…-
-Se posso intromettermi, le probabilità che la signorina Rey lasci il suo nuovo amante per fare ritorno qui, raggiungono sì e no la soglia quattro virgola tre per cent…-
-C-3PO, BASTA!-
 
 
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-Devo andare in bagno-
Kylo alzò gli occhi al cielo ma fece finta di non sentirla, continuando a guardare la mappa delle stelle come se niente fosse.
-Ho la pipì da tre ore- ribadì Rey, indignata e ancora legata sul letto -Devo andare in bagno-
Lui sbuffò ma fece anche un sorrisetto, divertito -Va bene. Andiamo-
-Perché andiamo?- gli domandò, allarmata.
-Ti accompagno- le rispose pacato, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Rey avvampò -Non se ne parla!-
-Non ti lascio libera e sola in una stanza, non dopo che ho capito quanto sei abile nel trovare vie di fuga-
La ragazza non poteva credere alle sue orecchie; lo guardò, allibita e imbarazzata, cercando un modo per uscire da quella assurda situazione.
-Non puoi farlo- fu tutto quello che riuscì a dire.
Kylo fece spallucce -Siamo nella Star Destroyer, sai bene che posso-
-Per piacere- lo implorò, cambiando tono -Kylo non farmi questo-
Il giovane la guardò indeciso, per quanto bruciasse dalla voglia di vederla nuda, sapeva già da solo che quella sarebbe stata un’umiliazione troppo grande da sopportare… E lei non se ne meritava, né ora né mai.
-Va bene- acconsentì infine, comprensivo -Ma se non esci entro due minuti, entrerò dentro-
Lei annuì, sollevata. Kylo Ren la scortò fino al proprio bagno privato e quando Rey entrò, rimase abbacinata dal lusso e dallo splendore di quella stanza. Era un bagno enorme, pregiato, lucido e pulito come uno specchio.
-Se te lo stessi chiedendo, si urina in quella sorta di sedia con il buco- le indicò il WC -Ma se preferisci ti porto una pianta o qualcosa di più simile a un cespuglio-
Lei lo fulminò con lo sguardo -Spiritoso-
-Fa’ presto- le ordinò, chiudendosi la porta alle spalle.
Rey rimase sola in quel bagno principesco e si guardò intorno a bocca aperta, pensando che un bagno così gigantesco nella Resistenza sarebbe stato un tocca sana per almeno dieci persone, contemporaneamente. E poi vide una finestra…
-Non ci provare- esclamò Kylo dall’esterno, prima che lei potesse toccare gli infissi. Rey sbuffò e si sciolse il nodo della cintura. C’era anche un ottimo profumo, forse era per quello che Kylo Ren profumava sempre in modo così discreto e piacevole, lì dentro tutto faceva buon odore.
-Allora?- bussò l’altro dopo neanche venti secondi -Quanto ti ci vuole?-
-Sono appena entrata- protestò lei
-Muoviti!-
Rey fulminò la porta d’acciaio. E dire che aveva veramente creduto di amarlo…
-Guarda che entro- lo sentì minacciare dopo poco -Al tre entro! Uno… Due…-
-Fai così con tutte le ragazze che ti porti in camera?- gli domandò brusca, ma senza ricevere risposta.
Silenzio. Lui attese prima di rispondere, forse per decidere la cosa più giusta da dire o forse perché l’imbarazzo l’aveva ammutolito.
-Tu… Mi sembra di averti già detto che sei la prima- le disse infatti, esitante.
Rey sorrise senza volerlo, immaginò il viso di lui arrossire teneramente. Si lavò le mani e aprì la porta, trovandoselo davanti proprio come lo aveva immaginato. Subito Kylo le afferrò entrambe le braccia e la bloccò in una morsa ferrea. Rey cercò di dargli uno strattone, ma lui gliene diede un altro più forte e la scortò dov’era prima.
-E comunque i legami affettivi sono rigorosamente vietati tra i Padawan, fa parte del codice- volle giustificarsi, trascinandola praticamente di peso -Con Luke non si potevano vedere neanche da lontano le ragazze-
-Finn è stato il primo ragazzo giovane con cui ho parlato- gli disse per tranquillizzarlo, alzando le spalle -E tu il secondo. Puoi immaginare il trauma- gli tirò una frecciatina.
-Non sembravi spaventata- parlò con aria innocente, ma senza guardarla.
-Lo ero, e tanto-
-E ora lo sei?
Rey ci pensò un attimo -No… O meglio, sì, ma non per la mia vita-
Kylo non le rispose, la scortò solo fino al letto in cui era stata costretta nelle ultime tre ore.
-Posso almeno stare seduta in una sedia?-
-No-
-Ma perché?-
-Perché ora ti immobilizzerò- disse Kylo, facendolo nello stesso istante -E se non vuoi spezzarti a metà come un bastone, è meglio che resti sdraiata-
Subito Rey si sentì irrigidire come una colonna, i suoi muscoli non risposero più ai suoi comandi cerebrali e la famigliare sensazione di impotenza e paralisi la travolse nuovamente, bruscamente.
Si lasciò deporre nel letto come un sacco vuoto, l’unica cosa di appena soddisfacente che poteva fare era guardarlo in cagnesco e lo faceva, eccome se lo faceva.
-Bene- le disse, con l’ombra di un sorriso -Ora posso dire ufficialmente che ti ho portato a letto-
-Spero che ti sia piaciuto, perché non accadrà mai più-
Kylo si abbassò verso di lei e la sfidò con lo sguardo -Vedremo- le disse, prima di andarsene.
-Aspetta! Ti dispiace liberarmi un secondo?- gli domandò Rey, incerta
-Di nuovo?- le rispose, sgarbato -Devi andare in bagno un’altra volta?-
-No, vorrei… Vorrei sciogliermi i capelli- gli rivelò, malvolentieri -Da sdraiata le code mi danno fastidio-
Rey percepì lo sguardo di Kylo Ren vagare confuso sui propri capelli.
-Ho tre code dietro la testa- gli spiegò spazientita -A stare supina mi danno…-
-Guarda che ho capito!- la interruppe -Faccio io-
Rey arrossì quando sentì le sue mani slegarle delicatamente prima un codino e poi l’altro, senza nemmeno tirarle un capello. C’era molta premura nei suoi movimenti e una dolcezza che non si addiceva per nulla alla durezza della sua figura.
-Ecco fatto- le sussurrò, lasciandola con una carezza sul collo.
-Grazie- borbottò lei, con gli occhi fissi in basso. Non doveva guardarlo, sapeva cosa sarebbe successo se avesse incrociato quel suo sguardo così intenso e bisognoso, lo sapeva e non voleva che ciò accadesse, perché lui era crudele e non si meritava nulla, nulla.
-Sei davvero molto bella- lo sentì dire.
-Non dovresti pensarlo- gli disse freddamente e ben attenta a non guardarlo -Sono una tua nemica-
-Non sei mia nemica- la contraddisse
-Ma ti comporti come se io lo fossi. Mi rapisci, mi tieni legata…-
-Non mi hai lasciato altra scelta, non potevo rinunciare a te-
-Ma lo stai facendo!- sbottò Rey, incrociando finalmente il suo sguardo -Non capisci che più mi tieni qui, più ci allontaniamo? Non basta tenermi chiusa qui, eravamo molto più vicini prima, quando distavamo chissà quanti anni di luce di distanza-
-Ma io ho bisogno di te ora, qui- le disse secco -Sei l’unica cosa bella che ho, e se questo è l’unico modo per averti, mi accontento. Imparerai ad amarmi, sarò un mostro… Amabile-
-Sai qual è il problema?- gli domandò Rey, litigiosa -Il problema è che tu non sei un mostro. Ti sforzi di esserlo ma dai tuoi occhi e dai tuoi comportamenti traspare tutta la tua umanità. Mi dispiace, Kylo Ren, vuoi essere cattivo ma non lo sei-
-Vuoi che faccia il cattivo?- le chiese, arrossendo.
-Sì, fammi del male, sfoga tutta la tua infinita cattiveria su di me!- lo provocò beffarda, sorprendendolo -Avanti, Leader Supremo, non è quello che vuoi? Piegare tutti indistintamente al tuo volere?-
Ma Kylo rimase inerte. Rey continuava a sfidarlo, tutto il corpo le si era acceso come una miccia e se anche le doleva ammetterlo, si stava preparando ad accogliere un’eventuale intrusione esterna… Perché era questo ciò a cui lei pensava. Forse perché era nel suo letto, forse perché la parte più istintiva e verace di lei lo desiderava ardentemente… Sta di fatto che sobbalzò, quando lui le appoggiò una mano sulle cosce.
-Solo se lo vuoi anche tu- le disse.
-Lo vedi?- esclamò tremula, distogliendo lo sguardo -Non sei un mostro-
-Rey, guardami-
“No” pensò, ostinata ma poco convinta.
-Ti prego-
La ragazza non resistette, alzò gli occhi e incontrò i suoi, e subito sentì una stretta allo stomaco. Il suo cuore iniziò a galoppare, lui la guardava con gli stessi occhi di un cane maltrattato che cerca disperatamente una carezza e infatti accadde proprio quello che lei temeva, lui le si avvicinò e le diede un bacio. Rey non ebbe la forza di scansarlo né di mandarlo via, si sentiva come una bambola di gomma, priva di qualsiasi capacità di reagire e di raziocinio.
-Ti amo-
Lei chiuse un attimo gli occhi, giusto il tempo per far scendere una lacrima.
-E tu?- le chiese, guardandola ancora in quel modo, a metà tra il ferito e il supplicante.
Rey non gli rispose.
Kylo di nuovo si sospinse in avanti per baciarla. Rey sentì la sua lingua lambirle le labbra e si chiese se la sua acquiescenza bastasse come tacito assenso alla sua domanda. Poteva lui interpretare i baci come una conferma del suo amore…?
“Smettila di baciarlo, idiota” si maledì mentalmente “Lo stai illudendo, smettila… dopo penserà che…”
Ma non riusciva a darsi ascolto. Solo che, come cercò di toccargli i capelli, si accorse che non poteva.
-Sono ancora bloccata- gli disse, staccandosi ansante -Non posso muovermi-
-Ora puoi muoverti-
Rey si alzò subito a sedere, godendosi la meravigliosa sensazione di essere di nuovo padrona del suo corpo. Subito gli circondò la schiena con le braccia e finalmente gli infilò le mani tra i capelli, scoprendosi terribilmente desiderosa di toccarlo e di essere toccata.
I loro nasi si scontrarono più volte, le loro bocche si scambiavano baci inesperti ma pieni di passione e sentimento, tanto che a loro sembravano i migliori, i baci più belli che si potessero desiderare…
-La Forza non può più fermarci o portarti via, ne sei consapevole?- le sussurrò, distaccandosi un attimo ma tenendola sempre ben stretta tra le braccia. Rey stava per rispondergli, ma poi intravide alle spalle di Kylo la propria spada laser. Essa giaceva su un ripiano e sembrava che la stesse guardando.
-Rey?-
La ragazza si disincantò e lo guardò, inquieta.
-Questo ti spaventa- constatò lui, fraintendendo la sua espressione grave.
-No… Baciami ancora- lo supplicò e lui le sorrise, premendo languidamente le labbra sulle sue.
Sarebbe stato facile, si ritrovò a pensare, inorridita.
Avrebbe potuto invocare la spada laser con la Forza e ucciderlo senza alcuno sforzo, così distratto e inerme com’era in quel momento. Avrebbe potuto porre fine alla guerra, salvare la Resistenza e con lei chissà quanti altri innocenti, uomini, donne e bambini, che erano quotidianamente minacciati dall’incombenza del Primo Ordine. Avrebbe riportato la pace, sarebbe stata l’eroina che tutti si aspettavano… Ma a che prezzo?
Si staccò da lui per guardarlo negli occhi, gli specchi incontrovertibili dell’umanità che voleva tanto celare.
-Cosa c’è, ancora?- le chiese, accennando un sorriso. Rey vedeva lui e dietro di lui la nuova lightsaber degli Skywalker, puntata e in attesa di essere scagliata. La gioia negli occhi di Kylo Ren si rimpicciolì, fino a sfumare del tutto.
-Fallo, se è quello che vuoi- le disse con un sorriso amaro, sorprendendola -In fondo sono abituato a ricevere pugnalate dalle persone che amo-
Rey sgranò gli occhi e scosse subito la testa, prendendolo per le spalle come a volerlo scuotere, allontanare da una tale follia.
-No, no scusa- gli sussurrò, improvvisamente preoccupata -Scusami, ho solo visto la spada e non ho potuto… Kylo, sai che non l’avrei mai fatto-
Lui fece un sorriso triste -Ne dubito, ma non fa nulla. Ho sempre saputo che saresti stata tu a liberarmi da questo fardello-
-Ma non in questo modo, però!- si oppose lei, alzando la voce.
-Non ci sono altri modi- le rispose mite, accettando la realtà dei fatti.
-Sì, invece! Ci sono tantissimi altri modi!- esclamò convinta, afferrandogli il viso -Io e te insieme possiamo farcela, possiamo fare qualsiasi cosa… Anche sconfiggere tutto il Primo Ordine se è necessario!-
Kylo sogghignò -Le venti guardie rosse di Snoke non sono tremila Stormtroopers…-
-Sono molto migliorata- scherzò Rey, ma lui sorrise e scosse la testa.
-Lo sei, e sei anche la cosa più bella che mi sia capitata nella vita. Credo che le parole non bastino per chiederti scusa o per ringraziarti- le disse, per la prima volta senza quell’oscurità latente che lo circondava -Possiamo ancora salvare i tuoi amici, non sono stato del tutto sincero con te. Basta semplicemente cambiare la traiettoria di lancio della Star Destroyer e auto puntarla contro il Primo Ordine-
Il volto di Rey si illuminò. Lo guardò con la stessa meraviglia con cui si assiste a un miracolo -Perché, sarebbe possibile?-
-Tecnicamente sì- le rispose Kylo Ren, assorto -Potrei entrare nella cabina dei comandi e cambiare la traiettoria all’ultimo momento. Nessuno si accorgerebbe di niente e tutto questo finirebbe-
Il sorriso di Rey sfumò tanto veloce quanto era arrivato -Ma questo vorrebbe dire che tu…-
Lui non le rispose, ma il suo silenzio valse più mille parole.
-No- decretò Rey allibita, scuotendo vigorosamente il capo -No, non se ne parla, no-
-Rey…-
-Tu non morirai!- gli ordinò angustiata -Togliti questa assurda idea dalla testa. Pensiamo subito a un altro piano-
-Ma è un piano perfetto- tentò lui, ma la ragazza lo aggredì nuovamente.
-Non è perfetto, se tu muori!- gridò perentoria -Deve esserci un altro modo, c’è sempre un altro modo-
Questo suo essere così tranchant e preoccupata per lui fu come un balsamo per le ferite del suo cuore, a tal punto che Ben trovò la forza di sorriderle.
-Ma non capisci?- le chiese acceso, prendendole la mano -Questo è il modo che ho per tornare, per riparare a tutti i danni che ho commesso-
-Suicidandoti!? E non pensi a me? Come farò io, dopo?- gli domandò, in un impeto di disperato egoismo.
-Tu starai bene anche senza di me- cercò di consolarla.
Gli occhi di Rey si riempirono di lacrime e l’angoscia le incatenò il respiro al petto, ella riusciva solo a scuotere vigorosamente il capo e a supplicarlo con lo sguardo di dimettere l’idea, ma la determinazione di Kylo Ren era alta, come alta era la Forza che lo circondava.
-Diverrai una grande Jedi- predisse, sorridendo al pensiero -E sarai una donna meravigliosa, come in fondo già sei. Poi c’è Finn che si prenderà cura di te, potrai avere una famiglia e dei figli con lui, non sarai sola-
-Ma io non amo Finn- gli rivelò tra le lacrime, presa dalla foga della disperazione -Io amo te. Ti amo, Kylo Ren, Ben Solo o chiunque tu sia. Non so come sia accaduto o come sia stato possibile, ma so che ti amo e che non mi sento più sola da quando ci sei tu. Non puoi abbandonarmi anche te-
Il giovane ammutolì. La guardò incredulo, senza la forza di rispondere, perché uno come lui non era abituato a vedere i desideri che si avverano, a ricevere sorrisi, affetto, comprensione o perfino carezze sul viso. Uno come lui era abituato al buio, e quando gli occhi stanno al buio per troppo tempo, allora di fronte alla luce finiscono per sentirsi accecati.
-Pensa, Ben- gli disse dolcemente -Ci deve essere un’alternativa. Magari farlo a distanza? O qualcuno che lo faccia al posto tuo?-
Il suo volto si illuminò di comprensione, poteva effettivamente irretire il Generale Hux e indurlo ad agire al suo posto, e con l’aiuto di Rey ce l’avrebbe fatta sicuramente, solo che questo implicava anche un ritorno al passato, a Ben Solo…
-Ma tu credi che riuscirò a mettere la testa a posto?- le domandò, preso dalla paura -Sono l’uomo più incasinato dell’universo…-
-Lo so, ma sono certa che ci riuscirai- gli sorrise, incrociando la mano con la sua -Non mi sarei innamorata di te, altrimenti-
-Andiamo via da qui- le disse accecato, lasciando che la sua luce lo inondasse.
 
 
 
____________________________
 
 
 
 
-Ma quella è Rey?- esclamò Rose, uscendo di corsa dalla base centrale.
-È lei, è Rey!- esclamò Poe, talmente incredulo da non poter credere ai propri occhi.
Finn si voltò subito, il suo viso si illuminò di un sorriso e iniziò ad accorrere verso di lei, ma poi si fermò di scatto.
Rey non era sola, c’era un uomo insieme a lei, alto e vestito di nero. La teneva per mano e sembrava parecchio a disagio…
-Ma quello è…- esclamò Dameron, impallidendo -Finn? Ho un brutto presentimento- aggiunse, mentre la coppia si stava avvicinando.
-Vai a chiamare il Generale Organa- gli ordinò Finn, stravolto, senza staccare gli occhi da loro -Subito-
Poe Dameron annuì e si allontanò, mentre tutti gli altri erano accorsi a vedere cosa stava succedendo.
 
-Rey, li ho torturati quasi tutti- le sussurrò l’ex Leader Supremo tra i denti, con gli occhi fissi al suolo
-Shh, non ci pensare- lo incoraggiò lei, avanzando insieme a lui verso il folto gruppo della Resistenza, che si era radunato sconvolto fuori dalle tende.
-No! Torniamo indietro!- esclamò Ben Solo, tentando di fare dietro front all’ultimo secondo.
-Ben!- lo fermò Rey, prendendolo per un braccio -Guarda chi c’è-
Il ragazzo guardò con indecisione in avanti, ma come vide chi intendeva Rey, sgranò gli occhi.
Leia Organa era lì e lo guardava con un’espressione incredula, quasi spaventata, sorretta dal braccio meccanico di C-3PO.
Il figlio per un attimo non riuscì a staccare gli occhi da lei, ma poi abbassò subito il capo e non poté vedere la mano di Leia stringersi forte al petto.
La donna avanzò cautamente, come se volesse avvicinarsi a un animale timoroso e avesse paura di farlo fuggire. Ben infatti in quel momento era circa così, stretto alla sua ragazza nonché sostegno morale, teneva il capo basso e desiderava ardentemente scappare via ed evitare in radice quel confronto che tanto temeva. Ma ormai l’orlo dell’abito lungo del Generale era entrato nel suo campo visivo, lei lo fronteggiava, più vicina che mai.
Leia allungò le mani sul suo viso e gli scostò dagli occhi quei capelli morbidi e ribelli che conosceva così bene, sempre gli stessi, sempre troppo lunghi.
-Mi dispiace- le disse lui con voce rotta, senza l’ardire di guardarla -Hai tutto il diritto di odiarmi… Mamma-
Ma il cuore e l’espressione di Leia non erano nemmeno sfiorati da un sentimento paragonabile all’odio. Gli sollevò il viso per indurlo a guardarla negli occhi, un bello schiaffo ci sarebbe stato bene in verità, ma in quel momento l’amore e la felicità erano troppo forti per lasciare spazio al resto.
-Odiarti? Ma tesoro mio…- gli sussurrò, commossa e traboccante di gioia -Io ti ho già perdonato-
E poi lo abbracciò forte, e se anche era diventata la metà di lui, Leia riusciva comunque a inglobarlo tutto, come se lui fosse diventato all’improvviso più piccolo e lei più grande.
-Mi dispiace, io non volevo farlo…- singhiozzò tra le sue braccia, disperato.
-Lo so- lo consolò Leia.
-Anche per lui, io non volevo… Mi dispiace-
-Ti ha già perdonato anche lui-
Rey indietreggiò, era felice ed emozionata, ma aveva la spiacevole sensazione di essere di troppo in quel momento tutto loro, così bello e privato. Fece per allontanarsi, ma Leia la fermò. Si staccò dal figlio solo per abbracciare forte anche lei.
-Come ti posso ringraziare?- le chiese con le lacrime agli occhi
-Non ho fatto niente- le rispose Rey, intimidita -Kylo… Ben, ha fatto tutto da solo-
-Non dire così. Non ce l’avrebbe fatta senza di te-
Ma poi entrambe furono raggiunte e sollevate da due braccia forti e possenti -Che cosa avete da confabulare voi due!?- esclamò Ben, sorreggendole come se fossero due piume.
-Ben!- esclamò Leia, mentre Rey rideva -Per la Forza, mettici giù!-
Lui obbedì, ma continuando a stringere Rey.
-Ma guarda che … Ragazzone sei diventato!- scherzò Leia, guardandolo dall'alto al basso. Poi gli accarezzò premurosamente la cicatrice che gli sfregiava mezza parte del viso.
-È stata lei- borbottò Ben, facendo un cenno verso Rey.
-Sei bello comunque- gli sorrise Leia, tenendolo ancora stretto tra le braccia
-Lo dici solo perché sei mia madre- esclamò lui, sorridendole.
-Non è vero… O forse sì-
-Perdoni l’interruzione, Generale Organa- intervenne C-3PO, dando voce anche alla platea della Resistenza, che li guardava allibita -Ma non so come interpretare la presenza del Leader Supremo Ren nel nostro pianeta base-
-Interpretala come...- Leia ci pensò su, poi si voltò a guardare Ben -Come il ritorno di un altro, grande, Jedi-
I due si abbracciarono di nuovo, perciò Rey ne approfittò per andare a salutare Finn. Ella gli si avvicinò con un grande sorriso, che lui ricambiò, preparandosi a stringerla forte.
-Scusa se ti ho giudicato male- le confessò Finn, mentre lei aveva appoggiato la testa sulla spalla -Kylo Ren non era esattamente la persona più rassicurante che conoscevo-
-Va tutto bene- gli disse Rey, comprensiva.
-Non avevo dubbi che saresti tornata- continuò Finn senza smettere di stringerla forte, mentre Ben Solo li osservava sulle spine.
-Ormai mi conosci- disse Rey, che fu poi raggiunta anche dall’abbraccio di Poe e di molti altri.
-Bel colpo, rottamina! Il Leader Supremo… L'ho sempre detto io che bisogna volare in alto e puntare al bersaglio più grosso-
Rey ridacchiò -Visto? Sono una brava allieva!-
-Ma quindi dividerai tu la tenda con lui, vero?- le chiese all’orecchio -Perché il tuo amico ci rende un pochino... Irrequieti-
-Parla per te, Dameron- soggiunse Finn ostentando tranquillità, per poi rivolgersi a Rey -Poe è diventato una femminuccia-
Rey li guardò male entrambi e si allontanò per andare a recuperare Ben, che stava cercando di scomparire dietro a un albero. Lo prese per mano e lo trascinò verso di loro.
-Forse non vi conoscete- iniziò lei per stemperare l’imbarazzo, ma Ben volle parlare al posto suo.
-No, in realtà ci conosciamo. FN-2187- esclamò verso Finn a mo’ di saluto -E tu devi essere…-
-Uno dei tizi che hai torturato- lo anticipò Poe, mordace.
-Ah…-
Rey si schiarì la voce, stringendo forte la mano del novello fidanzato -Bene, ora che abbiamo ultimato le presentazioni che ne dite di occuparci del Primo Ordine?-
Rey guardò Ben con determinazione, lui annuì e le sorrise. Non c’era più alcun dubbio, quello era proprio il sorriso di Han Solo.
 
 

 

 

Note
… E questo era l’ultimo capitolo :)
Anche se non l’ho scritto perché le scene d’azione non sono il mio forte, naturalmente la guerra verrà vinta dalla Resistenza grazie al determinante contributo di Ben Solo e durante i festeggiamenti Ben vedrà l’anima di Anakin Skywalker, di Luke e degli altri Jedi tutte fiere e orgogliose di lui, ma soprattutto quella di Anakin… (sarebbe stato bello anche quella di Han, ma lui non è un Jedi, quindi boh, mi sa che non è possibile).
Spero che vi sia piaciuto e che vogliate farmelo sapere con una recensione, un messaggio privato, uno su Wattpad, un ologramma, un gufo o quello che preferite xD
Credo comunque che, da oggi all’episodio IX, tornerò a intasare questo fandom con altre storielle… Che mi dite di Matt il tecnico dei radar che incontra Rey sulla Star Destroyer? (Se non sapete chi è Matt, correte subito su Google a vedere)
Niente, chiedo scusa per la montagna di errori che troverete e che avete trovato e vi ringrazio tanto per il seguito!
Un abbraccio, Ecate
   
 
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